Quella lettera della politica italiana all'ambasciata siriana a Roma
Ieri in Piazza San Marco a Roma la politica italiana, che troppo spesso viene disprezzata a prescindere, ha battuto un colpo. Politici di entrambi gli schieramenti, 60 le adesioni, si sono dati appuntamento a un tiro di schioppo dall’ambasciata siriana con il lutto al braccio per ricordare la strage in corso in Medio Oriente, le migliaia di vittime della follia sanguinaria degli Assad. Vi riportiamo uno zibaldone di dichiarazioni ed appelli, partendo dalle parole di Fiamma Nirenstein (PdL), promotrice della manifestazione. [...]
Addio ad Arieh, di 6 anni, a Gabriel di 3, uccisi insieme al padre Nathan, e a Miriam di 8.
Strage di bimbi ebrei, vittime del razzismo
Francia sotto choc: tre allievi e un insegnante massacrati di fronte a scuola. Sospetti sui neonazisti.
Che cosa resta da dire, in Europa, patria della Shoah, quando un uomo va a sparare ai bambini ebrei che entrano a scuola? E forse non ci è noto, semmai l’assassino sia lo stesso che ha fucilato nei giorni scorsi tre paracadutisti di origine straniera, il nesso fra uccidere gli ebrei e chiunque egli ritenga inferiore rispetto alla sua immagine pazzoide di società pura? Un tipo come lui non ha già buttato nei campi di concentramento, insieme agli ebrei, anche gli zingari e gli omosessuali? Forse che l’Europa non sa a memoria come sia facile ignorare millenni di civilizzazione per fare di sé una miserabile belva, stavolta una belva in motocicletta, che va a caccia di ragazzi maghrebini prima e poi di bambini ebrei? [...]
Parlamentari in lutto per le vittime del regime siriano
A seguire la lettera che è stata lasciata all'Ambasciata Siriana e le firme dei 50 parlamentari che hanno chiesto che il regime di Assad cessi di uccidere i suoi concittadini a migliaia e che le istituzioni internazionali facciano il loro dovere fermando la strage.
Roma, 20 marzo 2012
Nirenstein: la strage di Tolosa è opera di un antisemita.
“Chiunque sia l’assassino della scuola ebraica di Tolosa salta agli occhi un fatto: egli nella sua smania omicida ha prescelto dei bambini ebrei innocenti che stavano entrando nella loro scuola. La tabe dell’antisemitismo europeo è in questi ultimi anni in netta ripresa, particolarmente in Francia, e senz’altro il concime ideologico dell’odio più antico, quello contro gli ebrei, che non siamo in grado di combattere neppure dopo la Shoah. A Parigi nel 2006 fu rapito Ilan Halimi un ragazzo ebreo che torturato da una banda islamofascista per tre settimane fu poi gettato a morire in una discarica. La Polizia non lo trovò perché si rifiutò di seguir le tracce dell’antisemitismo. Oggi di qualsiasi colore sia l’assassino una cosa è chiara: è un antisemita. Che la polizia francese cerchi in quella direzione e che il mondo intero combatta finalmente con decisione l’antisemitismo.”
Roma, 19 marzo 2012
Gli Arrigoni amano Hamas, non la sua giustizia
C’è qualcosa di fatale e triste, come chiedere che un racconto mal concluso trovi almeno un baleno di luce in un seguito qualunque, purchè sia, nella richiesta di verità rivolta soprattutto allo Stato Italiano che proviene dalla famiglia, dagli avvocati, dagli amici di Vittorio Arrigoni, il giovane attivista filopalestinese ucciso per mano di coloro che considerava i suoi migliori amici nella striscia di Gaza. Là, prodigandosi per i palestinesi e spargendo dal suo blog parole di fuoco contro Israele, un Paese orribile, di apartheid, che merita la sparizione e sarà un bene per tutti, scriveva Arrigoni, faceva il volontario. Purtroppo fu rapito e ucciso un anno fa da un gruppo definito “salafita”, ormai una specie di patente di assoluzioni per tutti i loro amici appena di un grado al di sotto nella scala dei tagliagole, come Hamas e la Fratellanza Musulmana, appunto. [...]
Un altro antisemita musulmano: l’Europa si svegli
Il ragazzo marocchino di 20 anni che voleva ammazzare centinaia di ebrei milanesi della sinagoga di via Guastalla a Milano non era ispirato dalla politica d’Israele, di conseguenza con risvolti antisemiti. No, J. M. era antisemita, voleva colpire gli ebrei in sinagoga.
Episodi del genere sono già successi tante volte, cerchiamo di trarne qualche senso logico. J. M. è antisemita come tanti musulmani in Europa, nei Paesi Arabi, in Iran, in Oriente, persone che negano la Shoah, che vogliono distruggere Israele, che pensano che uccidere gli ebrei sia un dovere. È una realtà documentata da volumi, da numerosissime riedizioni dei Protocolli dei Savi di Sion, da serial televisivi di largo ascolto in Europa in cui gli ebrei strappano gli occhi ai bambini arabi, o raccolgono i soldi per fondare Israele nei bordelli. [...]
Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein.
In questa puntata sarà messo in evidenza il rapporto tra Iran-Hezbollah-Hamas. L’Asse costruito negli anni dagli ayatollah persiani per controllare e destabilizzare il medio oriente inizia a scricchiolare. Ciò nonostante, nel sud d’Israele la popolazione civile continua a vivere situazioni di panico e di sconcerto a causa dell’escalation del lancio di missili da parte dei terroristi palestinesi della Striscia.
Se dopo la cacciata da Damasco, Hamas cerca alleati che sostituiscano Teheran nel vicino Egitto(dove l’espressione Stato d’Israele è stata sostituita con Entità Sionista), altri gruppi armati come il Jihad islamico della Striscia di Gaza sono interessati di stringere la longa manus iraniana per beneficiare del rifornimento di armi.
Per restare in Iran, va segnalato che il sistema bancario internazionale staccherà la spina a Teheran. Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), l'organismo che gestisce le transazioni bancarie globali, escluderà le banche della Repubblica islamica dal proprio sistema applicando le sanzioni internazionali decise contro il programma nucleare degli ayatollah.
La lobby non è un peccato: scandaloso è semmai non difendere Israele
Di ritorno dalla grande conferenza americana dell’AIPAC, sono rimaste con me, insieme al jetlag, due tipi di sensazioni, una più personale, l’altra invece politica. La prima riguarda la magnificenza della comunità ebraica americana e l’uso della parola lobby. Da noi è quasi una parolaccia: la lobby ebraica! Se qualcuno osa solo nominarla, se suggerisce che ci siano degli interessi ebraici che possono essere difesi presso la comunità nazionale, se sussurra che gli ebrei tengono per Israele e cercano di sostenere gli ciò che è per loro il successo fisico e morale più grande […]
Fiamma Nirenstein e il futuro possibile di Gerusalemme
Un libro, questo ultimo di Fiamma Nirenstein, che è un percorso spezzato fra personale e politico, tra le emozioni disvelate con coraggio, il viaggio nelle strade e nei quartieri della città e appassionata difesa del suo carattere ebraico e in generale della politica dello Stato d’Israele. Potremmo definirlo, seguendo le suggestioni dell’autrice, il racconto di un innamoramento , quello di Fiamma Nirenstein per Gerusalemme, un innamoramento prima contrastato per l’appartenenza alla sinistra italiana e il divorzio fra la stessa sinistra ed Israele -siamo nel 1967, epoca della guerra dei Sei giorni e preludio in Europa al Sessantaotto- e poi trasformatosi in amore saldo e profondo. [...]





