Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Il sangue versato in chiesa una dichiarazione di guerra

martedì 27 dicembre 2011 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 27 dicembre 2011

Talebani neri a caccia di cristiani: in Nigeria massacrati cento fedeli. Colpire una folla di innocenti che prega è solo l'ultimo atto della campagna islamica per distruggere l'Occidente.

La verità è che non lo vogliamo sapere, che per noi la guerra è stata cancellata dalla sto­ria dai nostri pentimenti: la mente occiden­tale respinge con orrore particolare la guer­ra di religione, quella che mette in crisi il principio stesso della libertà di opinione. E non ne vuole sentire parlare anche quando la dichiarazione di guerra è patente, è larga come il glo­bo terracqueo e sventola senza pu­dore lo stendardo della strage de­gli innocenti, del terrorismo con­tro gli oranti, una delle peggiori forme di violenza. [...]

One hundred worshippers slaughtered in Nigeria. 
 
Il Giornale, December 27 2011

Hitting a crowd of praying innocent people is only the last action of an Islamic campaign to destroy the West
 
The truth is that we don’t want to know the truth. For us the word war has been erased from history by our sense of guilt and the Western mind specially abhors the concept of war of religion, a challenge against the very principle of freedom of opinion.  It doesn’t want to hear about it even when the war declaration is clear and present, when it’s as broad as all the planet and when it unrepentedly flies the banner of the massacre of innocents, even of terrorism against worshippers, one of the worst forms of violence. [...]

"Attenti all’internazionale islamica. Impero da 250 milioni di persone ".

mercoledì 14 dicembre 2011 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 14 dicembre 2011

Tutti i giorni le primavere ara­be ci propongono delle sciarade: perché per esempio il più impor­tante comandante islamista delle nuove forze militari libiche inve­ce di lavorare a casa sua è stato mandato in Turchia per aiutare il gruppo armato, ormai un eserci­to, in lotta contro Assad di Siria? Per quale motivo Abdullah Gül, presidente turco, diserta una con­ferenza mondiale a Vienna solo perchè il ministro israeliano della difesa Ehud Barak è presente, e di­chiara Hamas e il suoi capo Kha­led Mashal «sostenitori della de­mocrazia »? Perché il premier Er­dogan ha esortato i Paesi occiden­tali a riconoscere Hamas come «il governo legittimo» dei palestine­si e ha dichiarato Abu Mazen capo di «un governo illegittimo»? [...]

Mediorientale

lunedì 12 dicembre 2011 Generico 0 commenti

RIASCOLTA

Nella rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano l’argomento:




delle rivolte in Siria e della dura repressione del regime di Assad che ha già causato 5 mila morti tra i civili scesi in piazza per esprimere il loro dissenso.

Perche nessuno dice che Assad mente?

sabato 10 dicembre 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 10 dicembre 2011

Fare il cretino è sempre stata un’utile risorsa per chi ha qualcosa da nascondere. Fanno i cretini i bambini che non hanno fatto i compiti (ho lasciato il quaderno a casa), i mariti beccati in flagrante (chi? Quella là? Manco mi ricordo chi è), gli assassini (non sapevo che la pistola fosse carica). La prima co­sa da dire ai furbastri è: «Non so­no mica scemo, piantala». [...]

Se la Kirchner fa il doppiogioco con gli ayatollah

martedì 6 dicembre 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 6 dicembre 2011

Tutti stiamo qui a chiederci «che si fa con l’Iran?» ora che forse addirittura la bomba è alle ultime fasi di montaggio oppure sta già negli scantinati degli ayatollah. Le sanzioni basteranno? A chi? Alla banca centrale? Ai privati? Da chi? Multilaterali? Bilaterali? E se non basteranno, allora occorre considerare l’ipotesi militare prima che l’arma atomica ci metta in stato di ricatto senza speranza, in balia oltre che dell’Iran stesso anche della Siria, degli Hezbollah, di Hamas? Il mondo se lo chiede. Ma alla solita compagnia della Cina, della Russia, della Corea del Nord ecco che, fra quelli cui non importa, arriva l’Argentina. La presidente Cristina Fernandez Kirchner dichiara che vuole impegnarsi nel dialogo con l’Iran, dato che gliel’ha chiesto, noblesse oblige. [...]

On. Nirenstein: risoluzione sull’Iran votata da tutti i gruppi politici

martedì 6 dicembre 2011 Attivita parlamentari 1 commento
E’ passata all’unanimità in Commissione Esteri la risoluzione presentata a firma degli onorevoli Fiamma Nirenstein (Pdl), Ferdinando Adornato (Udc) e Paolo Corsini (Pd) sull’Iran che riportiamo a seguire.

L’On. Fiamma Nirenstein ha detto in commissione, presentando la risoluzione, che occorre combattere con dure sanzioni e nell’unità politica europea e del mondo intero uno dei pericoli più grandi che si siano mai affacciati sul mondo è per questo necessaria una presa di posizione unitaria nel Parlamento italiano. Infatti, il rapporto dell’IAEA del 8 novembre ha rivelato come lo scopo dell’arricchimento nucleare iraniano sia puramente militare. E l’Iran – ha spiegato l’On. Nirenstein – ha dimostrato di essere un paese molto aggressivo non solo a parole: infatti il regime degli Ayatollah sta soccorrendo con forze armate quello di Assad che infierisce sul popolo siriano, arma Hezbollah e Hamas, sponsorizza imprese terroristiche.

Il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Marta Dassù a nome del governo ha commentato la risoluzione definendola attinente ai fatti e opportuna e sottolineando sia la necessità di lavorare per porre termine all’arricchimento nucleare iraniano che contro la costante violazione di tutti i diritti umani in quel paese.

Roma, 6 dicembre 2011

L'editoriale per Informazione Corretta

lunedì 5 dicembre 2011 Generico 0 commenti
Informazione Corretta, 5 dicembre 2011

Chi potrà, adesso, pretendere di non capire, di non sapere? La Tunisia come primo segnale rivoluzionario ci dette un progetto di costituzione democratico che include la messa fuori legge di chiunque abbia contatti e stabilisca rapporti con Israele; i rivoluzionari libici, vincitori dopo una lunga battaglia, ci comunicarono come grande risultato di quel bagno di sangue che la sharia era in arrivo e che la poligamia sarebbe stata ristabilita; il riformista Marocco ci ha fatto assistere a un’altra vittoria islamista; in Yemen, El Qaeda si aggira intorno al potere;in Egitto, e questa è la peggiore di tutte le notizie, non solo vincono con circa il 47 per cento i Fratelli Musulmani, ma arrivano secondi con la bellezza del 20 per cento coloro che venivano sempre qualificati dai giornali occidentali come un gruppetto irrilevante di pazzi estremisti, i salafiti del partito al Nour. Di concerto, e certo non è un gesto casuale, il “moderato”, anzi moderatissimo Abu Mazen, il cocco di tutte le cancellerie europee e della signora Clinton, combina in questi giorni un’alleanza con Hamas. [...]

from IC

December 5 2011

Who can now claim not to understand, not to know? As its first revolutionary sign, Tunisia has issued a democratic constitution draft envisaging a ban for whoever has contacts and establishes relations with Israel; after their long victorious struggle, the Libyan revolutionaries have announced, as a great result of that bloodshed, that sharia would be coming and polygamy would be reinstated; the reformist Morocco has ben the stage of another Islamist victory; in Yemen, El Qaeda is prowling for power; in Egypt – and this is the worst news – not only have the Muslim Brothers won with about 47% of the votes, but they are immediately followed, with as much as 20% of the votes, by the Salaphites of the Nour party, always referred to by the West as an irrelevant group of crazy extremists. In this connection, it is certainly not by chance that the “moderate”, indeed extremely “moderate” Abu Mazen - the pet of all European governments and of Mrs. Clinton – is finalizing an alliance with Hamas. [...]

Ora è chiaro a tutti: è la jihad che dominerà il «nuovo» Egitto

domenica 4 dicembre 2011 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 4 dicembre 2011

L’aria della vittoria degli islamisti della Fratellanza musulmana e del partito Al Nour, ancora più islamico, si respira già in Egitto. E puzza di bruciato. Il sessanta per cento sembra confermato, forse di più, e alla seconda tornata si prevede un’ulteriore baldanzosa crescita. L’allarme è grande: una fonte del Consiglio militare supremo ha detto al giornale Al Hayat, e certo non gli ha raccomandato di tenere il segreto, che un’eccessiva vittoria islamista «renderebbe arduo il ruolo di garanzia dell’esercito», e che più di due terzi di islamisti in parlamento abolirebbero gli articoli della Costituzione che salvaguardano la laicità del Paese. [...] 

Now it’s clear to everybody: the Jihad will dominate the “new “ Egypt

Il Giornale, December 4 2011

Egypt already breathes the air of victory of the Muslim Brothers’ Islamists and of the Al Nour party, even more Islamic. They have obtained at least sixty per cent of the votes, maybe more. And in the second round of voting, their percentage is expected to have a bold increase. All this is very scary: a source of the Supreme Military Council said to the Al Hayat newspaper – and for sure without binding it to secrecy – that an Islamist landslide victory would make the “army’s guarantor role” difficult and that with more than two thirds of Islamists in Parliament the articles of the Constitution safeguarding the laity of the state would be abolished. [...]

L'Iran nucleare: non possiamo tollerarlo, ma possiamo attaccarlo?

venerdì 2 dicembre 2011 Generico 0 commenti
Un convegno di Summit e Magna Carta

l'Occidentale
, 2 dicembre 2011 di Jasmine Trio


L'orologio scorre veloce e si avvicina il momento in cui Israele e l'Occidente dovranno fare i conti con il nucleare iraniano. Scorre velocemente per tre ragioni: Teheran sta per dotarsi dell'arma atomica, nonostante le operazioni coperte della CIA e del Mossad; continua a tenere nascosto il progredire del suo programma nucleare che presto sarà pronto; le conseguenze di un eventuale "primo colpo" israeliano saranno temibili, pensando alla reazione concentrica di Hamas e di Hezbollah sui cittadini dello Stato ebraico. [...]

"Israele, la sfida diplomatica e il pericolo atomico"

venerdì 2 dicembre 2011 Generico 0 commenti

Se sei interessato, grazie a Radio radicale, puoi ascoltare la registrazione integrale o i singoli interventi del convegno dell'Associazione Summit e della Fondazione Magna Carta svoltosi ieri con Fiamma Nirenstein, Claudio Pagliara, Udi Segal e Giancarlo Loquenzi.

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