Il sangue versato in chiesa una dichiarazione di guerra
Talebani neri a caccia di cristiani: in Nigeria massacrati cento fedeli. Colpire una folla di innocenti che prega è solo l'ultimo atto della campagna islamica per distruggere l'Occidente.
La verità è che non lo vogliamo sapere, che per noi la guerra è stata cancellata dalla storia dai nostri pentimenti: la mente occidentale respinge con orrore particolare la guerra di religione, quella che mette in crisi il principio stesso della libertà di opinione. E non ne vuole sentire parlare anche quando la dichiarazione di guerra è patente, è larga come il globo terracqueo e sventola senza pudore lo stendardo della strage degli innocenti, del terrorismo contro gli oranti, una delle peggiori forme di violenza. [...]
One hundred worshippers slaughtered in Nigeria.
Il Giornale, December 27 2011
Hitting a crowd of praying innocent people is only the last action of an Islamic campaign to destroy the West
The truth is that we don’t want to know the truth. For us the word war has been erased from history by our sense of guilt and the Western mind specially abhors the concept of war of religion, a challenge against the very principle of freedom of opinion. It doesn’t want to hear about it even when the war declaration is clear and present, when it’s as broad as all the planet and when it unrepentedly flies the banner of the massacre of innocents, even of terrorism against worshippers, one of the worst forms of violence. [...]
"Attenti all’internazionale islamica. Impero da 250 milioni di persone ".
Tutti i giorni le primavere arabe ci propongono delle sciarade: perché per esempio il più importante comandante islamista delle nuove forze militari libiche invece di lavorare a casa sua è stato mandato in Turchia per aiutare il gruppo armato, ormai un esercito, in lotta contro Assad di Siria? Per quale motivo Abdullah Gül, presidente turco, diserta una conferenza mondiale a Vienna solo perchè il ministro israeliano della difesa Ehud Barak è presente, e dichiara Hamas e il suoi capo Khaled Mashal «sostenitori della democrazia »? Perché il premier Erdogan ha esortato i Paesi occidentali a riconoscere Hamas come «il governo legittimo» dei palestinesi e ha dichiarato Abu Mazen capo di «un governo illegittimo»? [...]
Mediorientale
RIASCOLTA
Nella rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano l’argomento:
delle rivolte in Siria e della dura repressione del regime di Assad che ha già causato 5 mila morti tra i civili scesi in piazza per esprimere il loro dissenso.
Perche nessuno dice che Assad mente?
Fare il cretino è sempre stata un’utile risorsa per chi ha qualcosa da nascondere. Fanno i cretini i bambini che non hanno fatto i compiti (ho lasciato il quaderno a casa), i mariti beccati in flagrante (chi? Quella là? Manco mi ricordo chi è), gli assassini (non sapevo che la pistola fosse carica). La prima cosa da dire ai furbastri è: «Non sono mica scemo, piantala». [...]
Se la Kirchner fa il doppiogioco con gli ayatollah
Tutti stiamo qui a chiederci «che si fa con l’Iran?» ora che forse addirittura la bomba è alle ultime fasi di montaggio oppure sta già negli scantinati degli ayatollah. Le sanzioni basteranno? A chi? Alla banca centrale? Ai privati? Da chi? Multilaterali? Bilaterali? E se non basteranno, allora occorre considerare l’ipotesi militare prima che l’arma atomica ci metta in stato di ricatto senza speranza, in balia oltre che dell’Iran stesso anche della Siria, degli Hezbollah, di Hamas? Il mondo se lo chiede. Ma alla solita compagnia della Cina, della Russia, della Corea del Nord ecco che, fra quelli cui non importa, arriva l’Argentina. La presidente Cristina Fernandez Kirchner dichiara che vuole impegnarsi nel dialogo con l’Iran, dato che gliel’ha chiesto, noblesse oblige. [...]
On. Nirenstein: risoluzione sull’Iran votata da tutti i gruppi politici
L’On. Fiamma Nirenstein ha detto in commissione, presentando la risoluzione, che occorre combattere con dure sanzioni e nell’unità politica europea e del mondo intero uno dei pericoli più grandi che si siano mai affacciati sul mondo è per questo necessaria una presa di posizione unitaria nel Parlamento italiano. Infatti, il rapporto dell’IAEA del 8 novembre ha rivelato come lo scopo dell’arricchimento nucleare iraniano sia puramente militare. E l’Iran – ha spiegato l’On. Nirenstein – ha dimostrato di essere un paese molto aggressivo non solo a parole: infatti il regime degli Ayatollah sta soccorrendo con forze armate quello di Assad che infierisce sul popolo siriano, arma Hezbollah e Hamas, sponsorizza imprese terroristiche.
Il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Marta Dassù a nome del governo ha commentato la risoluzione definendola attinente ai fatti e opportuna e sottolineando sia la necessità di lavorare per porre termine all’arricchimento nucleare iraniano che contro la costante violazione di tutti i diritti umani in quel paese.
Roma, 6 dicembre 2011
L'editoriale per Informazione Corretta
Chi potrà, adesso, pretendere di non capire, di non sapere? La Tunisia come primo segnale rivoluzionario ci dette un progetto di costituzione democratico che include la messa fuori legge di chiunque abbia contatti e stabilisca rapporti con Israele; i rivoluzionari libici, vincitori dopo una lunga battaglia, ci comunicarono come grande risultato di quel bagno di sangue che la sharia era in arrivo e che la poligamia sarebbe stata ristabilita; il riformista Marocco ci ha fatto assistere a un’altra vittoria islamista; in Yemen, El Qaeda si aggira intorno al potere;in Egitto, e questa è la peggiore di tutte le notizie, non solo vincono con circa il 47 per cento i Fratelli Musulmani, ma arrivano secondi con la bellezza del 20 per cento coloro che venivano sempre qualificati dai giornali occidentali come un gruppetto irrilevante di pazzi estremisti, i salafiti del partito al Nour. Di concerto, e certo non è un gesto casuale, il “moderato”, anzi moderatissimo Abu Mazen, il cocco di tutte le cancellerie europee e della signora Clinton, combina in questi giorni un’alleanza con Hamas. [...]
from IC
December 5 2011
Who can now claim not to understand, not to know? As its first revolutionary sign, Tunisia has issued a democratic constitution draft envisaging a ban for whoever has contacts and establishes relations with Israel; after their long victorious struggle, the Libyan revolutionaries have announced, as a great result of that bloodshed, that sharia would be coming and polygamy would be reinstated; the reformist Morocco has ben the stage of another Islamist victory; in Yemen, El Qaeda is prowling for power; in Egypt – and this is the worst news – not only have the Muslim Brothers won with about 47% of the votes, but they are immediately followed, with as much as 20% of the votes, by the Salaphites of the Nour party, always referred to by the West as an irrelevant group of crazy extremists. In this connection, it is certainly not by chance that the “moderate”, indeed extremely “moderate” Abu Mazen - the pet of all European governments and of Mrs. Clinton – is finalizing an alliance with Hamas. [...]
Ora è chiaro a tutti: è la jihad che dominerà il «nuovo» Egitto
L’aria della vittoria degli islamisti della Fratellanza musulmana e del partito Al Nour, ancora più islamico, si respira già in Egitto. E puzza di bruciato. Il sessanta per cento sembra confermato, forse di più, e alla seconda tornata si prevede un’ulteriore baldanzosa crescita. L’allarme è grande: una fonte del Consiglio militare supremo ha detto al giornale Al Hayat, e certo non gli ha raccomandato di tenere il segreto, che un’eccessiva vittoria islamista «renderebbe arduo il ruolo di garanzia dell’esercito», e che più di due terzi di islamisti in parlamento abolirebbero gli articoli della Costituzione che salvaguardano la laicità del Paese. [...]
Now it’s clear to everybody: the Jihad will dominate the “new “ Egypt
Il Giornale, December 4 2011
Egypt already breathes the air of victory of the Muslim Brothers’ Islamists and of the Al Nour party, even more Islamic. They have obtained at least sixty per cent of the votes, maybe more. And in the second round of voting, their percentage is expected to have a bold increase. All this is very scary: a source of the Supreme Military Council said to the Al Hayat newspaper – and for sure without binding it to secrecy – that an Islamist landslide victory would make the “army’s guarantor role” difficult and that with more than two thirds of Islamists in Parliament the articles of the Constitution safeguarding the laity of the state would be abolished. [...]
L'Iran nucleare: non possiamo tollerarlo, ma possiamo attaccarlo?
l'Occidentale, 2 dicembre 2011 di Jasmine Trio
L'orologio scorre veloce e si avvicina il momento in cui Israele e l'Occidente dovranno fare i conti con il nucleare iraniano. Scorre velocemente per tre ragioni: Teheran sta per dotarsi dell'arma atomica, nonostante le operazioni coperte della CIA e del Mossad; continua a tenere nascosto il progredire del suo programma nucleare che presto sarà pronto; le conseguenze di un eventuale "primo colpo" israeliano saranno temibili, pensando alla reazione concentrica di Hamas e di Hezbollah sui cittadini dello Stato ebraico. [...]
"Israele, la sfida diplomatica e il pericolo atomico"
Se sei interessato, grazie a Radio radicale, puoi ascoltare la registrazione integrale o i singoli interventi del convegno dell'Associazione Summit e della Fondazione Magna Carta svoltosi ieri con Fiamma Nirenstein, Claudio Pagliara, Udi Segal e Giancarlo Loquenzi.