Amnesty: una concezione malata di diritti umani
venerdì 25 maggio 2007 Generico 9 commenti
Quando ero giovane ero un’appassionata di Amnesty International, perché ero alla ricerca di giustizia. Conoscevo suoi antichissimi rapporti, che usavo sin dai miei primi articoli come una Bibbia. La mia generazione è cresciuta infatti nella religione dei diritti umani; Amnesty, che alle sue origini si definiva proprio come organizzazione per la liberazione dei prigionieri politici, era la mia garanzia che i crimini contro i diritti dell’uomo fossero indagati e quindi presentati al pubblico, in modo serio e accurato e allo stesso tempo pieno di passione. Poi, nel tempo, e ancora una volta oggi alla presentazione del rapporto per il 2006, mi sono dovuta ricredere, e mi dispiace: i diritti umani sono diventati una coperta che la politica tira soprattutto verso sinistra. Gli stessi ricercatori di Amnesty iunvece che con intenti professionali lavorano con intenti politici. I prigionieri politici sembrano non essere più tanto importanti per Amnesty se è vero come è vero che dei due soldati israeliani rapiti a luglio di quest’anno dagli Hezbollah, non ha mai chiesto la liberazione. Ma i giudizi su Israele, e direi una stupefacente fissazione sullo Stato Ebraico condita dalla continua determinazione preconcetta a considerarlo un violatore seriale di diritti umani e un incallito criminale di guerra, è proprio la dimostrazione che a Amnesty più che di poccuparsi di diritti umani interessa occuparsi di lotta antimperialista, anticapitalista, anticolonialista...sempre secondo i suoi parametri, si capisce. Dunque, anche nel rapporto del 2006 Amnesty, che persino il Foreign Office inglese stavolta vede come sbilanciato, ricondanna Israele con grande passione, comparandolo agli Hezbollah come criminale di guerra a causa dell’eliminazione di civili dall’una e dall’altra parte; lo condanna anche per aver ucciso civili Palestinesi in grande quantità (600, ma i numeri non si capisce bene da dove li ricavino se non da loro “eyewitness” di cui poco sappiamo). Amnesty non capisce che, quando i civili vengono usati sia dagli Hezbollah che dai Palestinesi come nido, casa, rifugio per le armi e per gli uomini della guerriglia e del terrorismo, o Israele decide di lasciarsi tranquillamente bombardare senza muovere un dito, oppure deve necessariamente agire in zone in cui sono stati nascosti i missili, le strutture logistiche, gli uomini delle organizzazioni terroriste. Nell’altro caso, non è così: Hezbollah e Hamas sparano e colpiscono volontariamente i civili israliani, sparano su Haifa e su Sderot, usano terroristri suicidi nei caffè e sugli autobus proprio per collpire i civili, usano gli abitanti dei loro villaggi e campi profughi come parte del loro esercito asimmetrico. E’ il grande problema del nostro tempo, e Amnesty lo risolve così, attaccando Israele. Del resto, se solo si guarda le tabelle fornite da NGO Monitor*, ottime e istruttive, si vede che anche nell’ultimo anno il numero di rapporti, di lettere urgenitissime, di accuse insomma dedicate a Israele è molto più grande di quello dedicato a stati veramente terroristi e pericolosi, veramente violatori di diritti umani. 48 rapporti urgenti sono sttai dedicati a Israele e 21 al Sudan, dove è in corso un genocidio. Israele è sempre in testa come criminale favorito di Amnesty, su Iran, Siria, su tutti i Paesei Arabi non democratici e fomentatori di terrorismo e dove i dissidenti stanno in carcere, subiscono tortura e pena di morte. E’ stupefacente? Forse la santa espressione “diritti umani” è malata?
venerdì 1 giugno 2007 14:40:06
La presa di posizione anti-israeliana dei professori inglesi mi lascia allibito e incredulo.Resta comunque senza risposta il vero perché di tutto ciò. Il vecchio tradizionale antisemitismo europeo non basta a spiegare una cosa del genere. Ci dev’essere qualche altra motivazione. E' chiaro che si tratta di una scelta di campo pro-islamica. Ma perché? Per paura? Per desiderio di tenersi buoni gli islamici di casa? Non mi pare verosimile. Per scelta ideologica allora? Dei professori di Cambridge? Mah… non riesco a capire...
giovanna luccardi , roma Italia
giovedì 31 maggio 2007 20:00:00
la deriva gauchista di Amnesty ha condizionato e condiziona le scelte,gli interessi e le prese di posizione dell'organizzazione,impoverendola.Oggi la sinistra ha interesse a darle credibilità,non certo i democratici
Crusader , Palermo/Italia
martedì 29 maggio 2007 22:57:26
Eh già, Londra, la capitale di Eurabia come direbbe la compianta Fallaci. Nella tentacolare città inglese si annida il peggior fanatismo integralista, frutto avvelenato di un melting pot mal gestito e di un permissivismo cieco e imbelle. Soncerta ravvisare che i propalatori di odio antioccidentale non sono solo arabi musulmani, ma soprattutto immigrati indonesiani e pakistani che si rivelano degni emuli di Bin Laden e soci. Ora il problema è come fare piazza pulita quando sembra tutto già compromesso dalla presenza di milioni di stranieri, che rifiutano di accettare i nostri valori e anzi invocano la guerra santa contro gli infedeli...
Eliyahu , Gerusalemme Israele
domenica 27 maggio 2007 09:23:34
Giancarlo, vostra domanda e' molte importante.Francesco, una risposta parziale a vostra domanda: la sede centrale di Amnesty e' in Londra.
Francesco Birardi , Firenze
sabato 26 maggio 2007 17:35:24
All'articolo di Fiamma Nirenstein su Amnesty International manca una conclusione e una spiegazione finale : perché Amnesty si comporta così? Quale fine si prefigge? Qual'è la logica che muove i suoi dirigenti?Con tutta la buona volontà, mi riesce dificile immaginarla come un'appendice dei NoGlobal o di Bertinotti. Eppure...
giancarlo saran , castelfranco veneto
sabato 26 maggio 2007 07:09:02
Sarebbe interessante ricordare alcune cose.Per esempio, quali sono le fonti finanziare con cui Amnesty si sostiene.Contributi dell'Onu? Di alcuni paesi, quali?Contributi volontari, da parte di chi?Forse, andando a controllare queste voci di bilancio (se esistono), ci si possono spiegare molte ultime derive...
francesca , oristano/sardegna
sabato 26 maggio 2007 01:06:43
Gentile S.ra Nirensteinsono una ragazza/donna di 37 anni e durante uno dei miei pochi viaggi ho conosciuto diverse persone della sua terra d'origine. La cosa che più mi ha colpito in tutti è l'orgoglio di appartenere ad una terra così malmenata ma anche così forte. Nessuno come voi ha quella fierezza che si nota nei vostri occhi! Donne giovani che combattono e rischiano la loro vita per un innato senso di Patria, la continua voglia di risollevare la testa e di rincominciare nonostante la morte ti cammini accanto. Nella mia condizione di italiana immersa in una società dal relativismo imperante, tutto questo mi ha colpito molto; tanto che sto progettando un viaggio a Gerusalemme per Natale. Mi ha sempre affascinato l'idea di diverse religioni che cercano di vivere pacificamente ognuno il proprio credo; infatti il mio interesse non è solo culturale ma anche religioso dato che vorrei anche vedere i luoghi dove è vissuto uno degli amori della mia vita che è Gesù! Al di là di questo vorrei che lei gentilmente mi suggerisse qualche libro che mi permetta di conoscere la storia di Israele o meglio tutto quello che negli ultimi 50anni vi ha portato a questo casino! Non mi suggerisca libri difficili,sa, per una laureata in chimica, la politica non è facile da digerire! Nella Bibbia voi siete definiti il popolo eletto ed io credo che non sia dissimile dalla realtà ma... perchè rifiutare il Cristo? L'ora tarda non mi consente di collegare bene il cervello quindi scusi la lettera un pò disarticolata. Per quanto riguarda Amnesty sono assolutamente d'accordo! Dimenticavo: la fierezza di cui parlavo ovviamente l'ho letta anche nei suoi occhi, in quelle poche apparizioni televisive; è per questo che le ho scritto.La saluto con simpatia. Buonanotte
Eliyahu , Gerusalemme Israele
venerdì 25 maggio 2007 17:34:04
Nel Ottocento August Bebel, socialista tedesco, ha detto che l'antisemitismo e' il socialismo degli sciocchi. Oggi si puo' dire che l'antisionismo e' l'anti-imperialismo degli sciocchi. One thing in the history of Amnesty [or Amnesy] interests me. At some point in the 1980s, Amnesty made a significant change in its principles. Originally, they defended "prisoners of conscience," those who were jailed because they advocated change of some sort or opposed governments without advocating violence. Then, in the 1980s, they changed their purpose to also defending those who did in fact advocate violence, mass murder, etc. This change in Amnesty's platform ought to be investigated.
Crusader , Palermo/Italia
venerdì 25 maggio 2007 12:24:01
E' incontestabile la progressiva degenerazione in senso antioccidentale dei rapporti annuali di Amnesty International. In particolare suscita disgusto il livore contro Israele, descritto come una nazione occupante e repressiva che non rispetta i diritti umani delle inermi e pacifiche popolazioni arabe. Ammettendo anche per paradosso l'attendibilità delle critiche nei confronti dello stato ebraico, mi permetto di suggerire un cambiamento di nome per questa sopravvalutata e mistificatrice organizzazione, constatando l'evidente disinteresse e la mancata condanna verso i regimi dittatoriali musulmani: Amnesy!