Il burqa offende la donna esprimendo l’idea che essa sia impresentabile al mondo
“Sono completamente favorevole alla proposta di legge dell’On. Souad Sbai che prevede la proibizione del burqa, del niqab e di ogni indumento che possa coprire le fattezze di qualunque essere umano in particolare della donna, del suo volto e del suo corpo. A parte che per molti commentatori mussulmani il burqa non ha a che fare con il Corano, ma con la più maschilistica delle tradizioni islamiste che purtroppo tengono la donna in stato di assoluta inferiorità il burqa cancella l’identità stessa dell’essere umano, offende la donna esprimendo l’idea che essa sia impresentabile al mondo, è di fatto una bandiera ideologica che spesso nasconde anche maltrattamenti, violenze, oppressione famigliari che a volte arriva sino al delitto d’onore.
Basta leggere “Mille spendidi soli” di Khaled Hosseini per trovare la descrizione dell’orrore di chi indossa il burqa, stretta alle tempie da un peso insopportabile che le crea impaccio nei movimenti più elementari e disturbi permanenti all’udito, alla vista, all’equilibrio e all’umore, che arrivano sino allo stato depressivo. La paralo multiculturalismo non ci incanta: noi lo amiamo quando esprime libertà e non oppressione, parità della donna e non sottomissione e disprezzo. Per secoli la nostra civiltà ha combattuto contro la discriminazione sessuale non sarà per paura o per rientrare nel consenso del politically correct che oggi ci rinunceremo”.
Roma, 24 ottobre 2011
The Italian Chamber of Deputies has presented its Final Report on Anti-Semitism
Israele si sveglia all’alba per l’abbraccio a Shalit
Bandiere, fiori, canzoni. E festeggiano anche le famiglie delle vittime. Mentre a Gaza la folla inneggia ai terroristi: "Vogliamo un altro Gilad"
Israele ha messo la sveglia alle 5 di mattina per non perdere un attimo del ritorno di Gilad Shalit. Del corpo vivo di Gilad. Voleva, tutto quanto, assistere alla realizzazione della grande promessa di Israele, che dice: «Madre che temi per il tuo figliolo soldato, e qui una guerra può sempre accadere, non sarai abbandonata in nessun caso, nemmeno nella situazione più estrema». Voleva vedere la tradizione ebraica farsi politica con tutta la sua concezione utopistica, quella per cui ogni uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, vale tutto, e in ogni circostanza. E questo in particolare dopo che a mucchi, a schiere che restavano senza nome, gli ebrei sono stati sbriciolati dalle persecuzioni e dalla Shoah. [..]
«In Italia il 44 per cento è ostile verso gli ebrei»
Secondo il documento presentato dal Comitato di indagine sull’antisemitismo Fiamma Nirenstein: «Una cifra spaventosa». I social network sono gli strumenti attraverso i quali viaggiano questo tipo di sentimenti: i siti razzisti passati dai 5 del 1995 agli 8000 del 2008
«Di questi tempi si parla tanto del valore della vita, ma la liberazione del caporale Shalit dimostra che c'è un solo paese al mondo, Israele, che è capace di dare in cambio di un soldatino pallido e distrutto come l'abbiamo visto oggi, mille palestinesi, la maggior parte dei quali terroristi spaventosi che hanno ucciso decine e decine di persone, benché nel dolore delle famiglie colpite. Un paese che mantiene la promessa fatta ai familiari dei soldati, quella che in qualsiasi situazione li salverà». E' commossa Fiamma Nirenstein, giornalista e scrittrice, vice presidente della Commissione Esteri e presidente del Comitato di indagine sull'antisemitismo che proprio in questi giorni ha divulgato le conclusioni del suo lavoro e le ha presentate alla Camera. [...]
INDICIBILE GIOIA PER LA LIBERAZIONE DI GHILAD SHALIT
"La liberazione di Ghilad Shalit mi porta un'indicibile gioia dopo tanti anni di attesa. Mi felicito con la sua cara famiglia, che ho avuto modo di incontrare ripetutamente, e con tutto il popolo di Israele. E' impossibile tuttavia ignorare la differenza fra la dolcezza e i sentimenti di pace con cui la liberazione di Shalit è stata accolta in Israele e le grida di guerra delle manifestazioni, sia a Gaza che in Cisgiordania, con cui sono stati accolti i prigionieri palestinesi liberati nello scambio, gran parte di essi terroristi condannati, con processi regolari, a ergastoli plurimi per orribili delitti compiuti contro la popolazione civile israeliana".
Roma, 18 ottobre 2011
Presentato oggi il Rapporto della Camera dei Deputati sull'Antisemitismo
Si è svolta questa mattina, lunedì 17 ottobre, nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, la presentazione del Documento conclusivo del Comitato d’Indagine Conoscitiva sull’Antisemitismo. Il Documento è stato approvato all’unanimità dai 30 componenti del Comitato, parlamentari delle Commissioni Affari Costituzionali e Affari Esteri, che negli ultimi due anni, sotto la presidenza dell’On. Fiamma Nirenstein, hanno affrontato il tema.
Al convegno sono intervenuti il Vicepresidente della Camera Antonio Leone, l’On. Fiamma Nirenstein, Presidente del Comitato d’Indagine, Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, l’On. Margherita Boniver e l’On. Paolo Corsini, componenti del Comitato d’Indagine, Claudia De Benedetti, Vicepresidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Leone Paserman, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, Umberto Silva, psicoanalista e scrittore, Charles Small, direttore dell’Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy USA, Ugo Volli, semiologo dell’Università di Torino, Gert Weisskirchen, Coalizione Interparlamentare per la Lotta all’Antisemitismo. [Continua...]
Un po' di rassegna stampa:
ANTISEMITISMO: 44% ITALIANI HA PREGIUDIZI SUGLI EBREI
9Colonne, 17 ottobre 2011
Antisemitismo, Leone (Pdl): Serve maggiore sensibilizzazione
Il Velino, 17 ottobre 2011
ANTISEMITISMO: RIGUARDA 44% ITALIANI. BONIVER, SERVE COMITATO PERMANENTE
ASCA, 17 ottobre 2011
Il 44% degli italiani "ostile" agli ebrei
L'antisemitismo si diffonde sul web
Repubblica web, 16 ottobre 2011 di Alberto Custodero
Il razzismo corre sul Web
Tg3 web, 16 ottobre 2011
Il Parlamento fa luce sull'antisemitismo
Il Foglio Quotidiano, 15 ottobre 2011
«Tutti vittime per Shalit», Israele si ribella allo scambio
Dunque Gilad Shalit tornerà martedì, e lo farà attraverso il Cairo cui verrà consegnato in un gioco opportunistico che riflette il distacco di Hamas dalla sua sede di Damasco ormai in fiamme, e quella del governo militare egiziano nel caos alla ricerca di consenso internazionale. Israele vibra nell’attesa, alla contentezza corrispondono anche indignazione, paura, disperazione: il figlio superstite della famiglia Schijveshuurder, Shvuel (un 27enne che nel 2001 ha avuto il padre, la madre e tre fratelli uccisi con altre 12 persone nella Pizzeria Sbarro di Gerusalemme) che da allora dà segni di squilibrio, ha vandalizzato il monumento a Yitzhak Rabin a Tel Aviv. Ron Kerman, padre di Tal, una ragazzina uccisa sull’autobus numero 27 a Haifa nel 2003 ha attaccato Noam Shalit: «Per salvare tuo figlio hai vittimizzato tutta Israele». Si preparano anche manifestazioni organizzate e ci si rivolge al Bagaz, l’Alta Corte, per fermare lo scambio. [...]
Cristiani cacciati dal Medio Oriente: Europa e Usa scelgono di lasciar fare
Si disegna all’orizzonte il tramonto della bimillenaria presenza cristiana in Medio Oriente, così come il 1948 segnò la cacciata degli ebrei da tutti i Paesi arabi. La Chiesa, l’Europa, chi se non noi, sodali e fratelli nella civiltà giudaico cristiana, dovremmo avere il buon senso di difenderla, di porre condizioni d’acciaio alle famose primavere arabe: se volete fiorire, non lo farete col nostro aiuto se continuate a perseguitare e uccidere i cristiani. Perché questa è una tendenza per niente episodica ma strutturale, che ha già cambiato la faccia dei Paesi arabi. [...]
Madiorientale
Israele: commozione febbrile per il rilascio di Ghilad Shalit. Si è appreso da poco che il caporale, rapito all’età di 20 anni sul confine di Gaza e tenuto prigioniero per 5 anni, sarà liberato nei prossimi giorni. [...]
Israele, colpo di scena: salvato il soldato Shalit L'annuncio di Netanyahu: è libero dopo 5 anni
Ragazzo Gilad Shalit, forse ti rivedremo presto a casa, dinoccolato, pallido, chissà se ce la farai a tornare a essere quel timido secchione di buona famiglia dopo cinque anni e più, dal 25 giugno del 2006, nelle mani di Hamas, chissà in quale cunicolo di Gaza, chissà che cosa ti hanno fatto, se lo potrai mai raccontare. Ma torna, torna a casa, e ora facciamo presto, prima che qualcuno ci ripensi: così in queste ore sospira e grida tutta Israele che aspettava la conferma ieri notte della decisione del gabinetto convocato d’urgenza da Benjamin Netanyahu per la decisione della più importante fra tutte quelle prese durante la sua cadenza. [...]





