Fa pena lo sceicco che offre un milione per un nuovo Shalit
Che pena quando a fronte di tante aspirazioni che noi pretendiamo si levino dal mondo arabo con la loro primavera, di fatto ci si deve accorgere che quella più evidente, quella più pubblicizzata è sempre la stessa: far fuori qualche ebreo, aggredire Israele. È la migliore di tutte le pubblicità, venghino venghino signori e signore. [...]
A Brightly Burning Flame
“Her name is Fiamma,” the young man said to me over dinner, “and that is what she is to us – our fiamma! What is that in English?”
It took me a second. “Flame,” I said.
“Yes, that is what she is. Our flame! Our heroine!”
The year was 2007. I was in Rome for a conference called “Fighting for Democracy in the Islamic World” and the man speaking to me was a conference participant and a member of Italy’s Jewish community. The woman he was speaking of with such enthusiasm, who was sitting at a nearby table (a bunch of us from the conference had pretty much taken over the restaurant), was Fiamma Nirenstein. [...]
Ma la storia di Ariel è solo da rivalutare
Il migliore augurio che si può fare alla nuova biografia di Ariel Sharon, ad opera di uno dei suoi figli, Gilad, è che essa ristabilisca almeno una parte della verità su Sharon. Perchè questo significherebbe ristabilire la verità su Israele, la cui intera storia di difesa e di utopia Arik incarnava perfettamente, significherebbe togliergli quella cappa di delegittimazione che si è accanita in maniera parossistica sulla sua figura come sul suo Paese. [...]
Se il terremoto riavvicina Turchia e Israele
Il terremoto che domenica scorsa si è abbattuto sulla Turchia è un disastro che fa male al cuore. Adesso, molti gruppi internazionali sono alle prese con il salvataggio e soprattutto con il ricovero e il primo soccorso degli sfollati. Fra loro, a segnale che il destino è il fautore del mondo, e non la politica anche dei più astuti, scorgiamo con stupore alcuni soccorritori con una bandiera (ideale) ornata da una stella di Davide. Israele è là ad aiutare la Turchia, che sotto la presidenza di Erdogan non ha fatto che attaccarla in maniera brutale fino all'odio dichiarato e sconnesso, rompendo una vecchia alleanza, considerando Hamas uno dei suoi migliori amici. [...]
L’antisemitimo corre sulla Rete
Un collega ebreo? Si, a patto che non sia lui il capo. E una figlia fidanzata con un ebreo? No, grazie. Difficile da credere, ma è quello che pensano molti giovani italiani. E ancora, degli ebrei non ci si può fidare: uno dei tanti stereotipi che permeano in modo preoccupante la società italiana. Lo rivela il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’antisemitismo, condotta da un Comitato parlamentare presieduto da Fiamma Nirenstein, deputata Pdl, giornalista e scrittrice. [...]
GILAD SHALIT/ Nirenstein (Pdl): Nobel per la Pace? Giusto, questo ragazzo è un eroe
Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, ha lanciato la proposta di candidare Gilad Shalit, il soldato israeliano liberato negli scorsi giorni dopo cinque anni di prigionia, al premio Nobel per la Pace. IlSussidiario.net ha chiesto un commento a Fiamma Nirenstein, deputata Pdl e Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati: "Credo che questa proposta sia molto bella anche se, nonostante Gilad Shalit sia un vero eroe e un “angelo del bene”, è difficile che gli venga assegnato il premio Nobel per la Pace, negli ultimi anni diventato molto ideologizzato." [...]
Runaway Anti-Semitism Trampling Italy
A jarring 44% of Italians are prejudiced or hostile towards Jews , according to a new research study released by the Italian Parliament on October 17.
The report, titled " Final Document: Investigation on Anti-Semitism ," was commissioned by the Committee for the Inquiry into Anti-Semitism of the Italian Chamber of Deputies, the lower house of the Italian Parliament. The 50-page document is the culmination of more than two years of research and parliamentary hearings. [...]
Madiorientale
RIASCOLTA: Nella rubrica "Due sguardi sul Medio Oriente" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano questi argomenti:
Turchia, Egitto, Palestina, processo di pace, Unesco e Giordania.
La primavera araba è un buco nero
I risultati elettorali del primo Paese in cui si è votato liberamente fanno temere un futuro inquietante. I risultati della rivoluzione araba detta "primavera" saranno del tutto diversi dalle nostre aspettative
I risultati della rivoluzione araba detta “primavera” saranno del tutto diversi dalle nostre aspettative: certo il povero Muhammed Bouazizi che con tragica e spontanea mossa si immolò e dette fuoco ai regimi arabi corrotti non si sarebbe immaginato che le prime elezioni libere nel suo Paese, dove il numero di minigonne è il maggiore di quello di tutto il mondo arabo, sarebbero state vinte, come pare certo, dal partito islamico Ennahda, che si presenta come islamico moderato. Né l’inno alla non violenza che noi occidentali abbiamo cantato per l’insorgenza araba prevedeva nel suo immaginario un linciaggio feroce come quello di Gheddafi. Né si pensava che gli egiziani si sarebbero di nuovo attardati in un regime militare, con morti e violenze sulle donne. La rivoluzione araba è in fase di misteriosa transizione, ha la faccia di un’incertezza violenta e dello scontro millenario fra sunniti e sciiti, specie fra Arabia Saudita e Iran. [...]
‘44% of Italians have negative views of Jews’
Study finds varying degrees of hostility toward Jews, ranging from traditional stereotypes to "pure anti-Semites."
The report was issued by Italian Chamber of Deputies’s Committee for the Inquiry into Anti-Semitism. Deputy Fiamma Nirenstein, the committee’s chairwoman, told The Jerusalem Post on Tuesday that the findings were “very disturbing.” It was a “shock for everybody how much anti-Semitism in Italy and Europe” exists, she said. “Some 44% of the Italian population harbor some prejudice or have a hostile attitude toward Jews. They can be broken down into four subgroups,” according to the report. “The first group (10%) holds the ‘traditional’ anti-Jewish stereotypical views, such as that ‘Jews are not fully Italian,’ ‘you can never really trust them,’ and ‘when it comes down to it, they have always lived at the expense of others,’ but reject the ‘contingent’ prejudices (toward Israel and the Shoah).” [...]





