Siria: presentata mozione bipartisan contro la repressione in corso
“Ho presentato una mozione bipartisan sulla repressione in corso in Siria, rispettandocosì l’impegno preso una settimana fa da diversi parlamentari di tutti ipartiti con Farid Ghadry, presidente del Reform Party of Syria, nel corso diuna conferenza stampa a Montecitorio.
Il testo della mozione impegna il Governo a operare in sede europea einternazionale “per creare una pressione determinante nei confronti del governosiriano volta a cessare qualsiasi violenza nei confronti del proprio popolo e acompiere scelte politiche che rispecchino le sue richieste” attraversol’inasprimento delle sanzioni contro il regime, l’invio di una missione diinchiesta delle Nazioni Unite, già richiesta fra l’altro dall’Alto Commissarioper i Diritti Umani e soprattutto con un’azione diplomatica che porti ilConsiglio di Sicurezza dell’ONU a pronunciarsi sulla crisi. [...]
MEDIORIENTALE
Sintesi degli argomenti:
Per due giorni Israele sarà impegnato in un’esercitazione su scala nazionale, soprannominata “Turning Point Five”, per affrontare al meglio un possibile attacco missilistico. Le autorità hanno chiesto a tutti i cittadini di correre a ripararsi nei rifugi delle città israeliane che, in molti casi, si trovano anche nei seminterrati dei palazzi o nelle scuole. Per la prima volta è stato messo in funzione un enorme rifugio, mai mostrato pubblicamente, realizzato per ospitare i funzionari governativi in caso di attacchi.
L’AIEA ha pubblicato i sui ultimi studi sui progressi nucleari iraniani come l’arricchimento di 970 chili di uranio per scopi militari. Intanto, secondo fonti d’intelligence la prima bomba nucleare della Repubblica islamica degli ayatollah sarà pronta nel 2012.
In Palestina le divisioni interne al partito al Fatah e a quello di Hamas si fanno sempre più profonde. Molti leader di Fatah vogliono lasciare il partito palestinese a causa di Abu Mazen. Intanto, la moglie di Marwan Barghouti, capo militare palestinese detenuto nelle carceri israeliane, accusa Abu Mazen di aver voltato le spalle a suo marito. L’incontro tra Fatah e Hamas, sponsorizzato dall’Egitto, è stato rimandato sine die a causa del disaccordo sulla nomina del premier. Mentre ieri Abu Mazen ha fatto arrestare 11 membri del partito terrorista di Gaza.
Il governo risponde all'interrogazione sulla Freedom Fotillia 2
“Esprimo soddisfazione per la presa di posizione del Governo italiano sulla Freedom Flotilla 2, che tra pochi giorni partirà alla volta di Gaza anche con una nave italiana, la Stefano Chiarini. Il Governo ha infatti risposto alla mia interrogazione presentata la settimana scorsa per sapere in che modo intenda ottemperare alla richiesta del Segretario Generale dell'ONU di «scoraggiare nuove flottiglie dirette a Gaza» e come intenda agire per evitare che sia messa a repentaglio l'incolumità dei cittadini italiani che partecipano alla missione.
Il Governo, come già era emerso da dichiarazioni del Primo Ministro Silvio Berlusconi e del Ministro Franco Frattini, ha annunciato di essere contrario a nuove flottiglie dirette a Gaza, in linea non solo con la posizione del Segretario Generale dell’ONU, ma anche con quella del Quartetto. Come indicato dal Coordinamento dei donatori internazionali a favore dei palestinesi (AHLC) lo scorso 13 aprile, il Governo Italiano ritiene anche “che le misure adottate da Israele per l’ingresso dei materiali per la ricostruzione e in generale l’aumento delle importazioni nell’ultimo anno vadano nella giusta direzione, così come quelle recenti per incrementare le esportazioni dalla Striscia di Gaza” (Segue il testo dell’interrogazione e la risposta del Governo...)
Italian government replies to parliamentary question on "Freedom Flotilla 2"
Dear friends, yesterday I received the answer from the Italian government to my parliamentary question regarding the "Freedom Flotilla 2 - Stay Human", which is about to set sail in the next few days and includes the Italian ship Stefano Chiarini. I declared myself satisfied with the answer, showing the Italian government opposition new flotillas bound for Gaza. It is a position that has been expressed in past months by Prime Minister Silvio Berlusconi, as well as by Minister of Foreign Affairs Franco Frattini, asserting that “the best way to assist the population of Gaza is to deliver humanitarian aid via the land crossing, which would avoid any kind of provocation that could only result in a rise in tension”.
Below you can find my query and the reply. [...]
Presentazione del libro “Per la verità, per Israele: mille voci al Tempio di Adriano”
Giovedì scorso, presso gli studi della RAI, abbiamo presentato il libro “Per la verità, per Israele: mille voci al Tempio di Adriano”, che raccoglie più di un centinaio di interventi e di messaggi pervenuti in occasione della grande maratona oratoria dello scorso 7 ottobre al Tempio di Adriano, dove si sono riunite tremila persone per mettere fine alla rete di falsificazioni e pregiudizi contro l’unica democrazia del Medio Oriente.
Alla presentazione sono intervenuti alcuni amici i cui contributi compaiono anche nel libro. Ospite d’onore è stato Farid Ghadry, dissidente siriano, presidente del Reform Party of Syria, in quei giorni a Roma. Ghadry ha fra l’altro affermato: “Ad un Israele debole corrisponde un Assad forte; un Assad più forte corrisponde a una maggiore oppressione. Sostenere Israele significa dunque sostenere indirettamente la Siria e il suo popolo”. […]
Pacifici: congratulazioni a Fiamma da parte della Comunità ebraica romana
Cari amici,
condividiamo con voi il bel messaggio del presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, pubblicato sulla newsletter della Comunità venerdì scorso:
Messaggio del Presidente:
Il privilegio di guidare un Comunità una antica e vitale come la nostra spesso è frutto di un carico di lavoro e di impegni che difficilmente si riescono a spiegare.
Ci misuriamo con diverse problematiche, alcune molto entusiasmanti ed altre , specie quelle del sociale, ci coinvolgono emotivamente ed è difficile tornare a casa senza portarsi il peso di tali vicende.
Ma una Comunità ha ogni tanto delle motivazioni per sentirsi orgogliosa di se stessa. Sopratutto orgogliosa di avere iscritti illustri che eccellono per moralità ed impegno nella vita quotidiana di uomini e donne in diversi settori: da quello professionale a quello dell'impresa; dal campo medico a quello della ricerca e sviluppo; alcuni, e molo pochi, nella politica.
La nostra è notoriamente una delle più piccole Comunità della Diaspora, ma possiamo tranquillamente sostenere che è una tra più vitali, sia nel suo rapporto con la società civile che nello sviluppo propria crescita identitaria. Su Israele siamo la Comunità che meglio è stata in grado di far sentire la propria voce ed ha avuto la capacità in infinite occasioni di mobilitarsi compatta. sin nel Paese che in Israele. [...]
Rafah: una porta per l'inferno o per il paradiso?
L’apertura egiziana del valico di Rafah che collega la Striscia di Gaza alla terra dei Faraoni è un altro di quei richiami della cosiddetta Primavera Araba che manda insieme un segnale positivo e uno negativo. Da una parte, l’apertura di Gaza in direzione del mondo arabo è un fatto naturale, uno sviluppo del destino culturale, etnico, di costume di quella parte del mondo palestinese: uno sciamare di gente, di merci verso un mondo che parla la stessa lingua, mangia lo stesso cibo. Con gesto logico questo promette normalizzazione. [...]
Ottomani da Sarajevo a Damasco: il nuovo impero secondo Erdogan
Il Giornale, 19 giugno 2011
Dopo la larga vittoria elettorale del 12 giugno, il premier islamico celebra citando in un discorso gli ex possedimenti in Bosnia, in Libano, in Siria e a Gerusalemme
Era immenso, era potentissimo, è il fantasma che ancora oggi ci perseguita: il potere islamico sul mondo intero. Ed era qui solo l’altro ieri l’Impero Ottomano che, svanito dalla mappa alla fine della prima guerra mondiale, gloriosamente si impossessò dell’orbe terracquea nel 14esimo secolo, diramandosi dalla Turchia e espandendosi dalla costa atlantica del Marocco al Volga in Russia, dal confine austroungarico allo Yemen e persino all’Etiopia. Poi, nel diciottesimo secolo cominciò a perdere i pezzi: prima il Mar Nero e il Caucaso; nel 19esimo se ne andarono i Balcani insieme alla Grecia; perse nel ventesimo le terre arabe, tutte quante, di cui era padrone. Gran parte del mondo musulmano ripensa all’Impero Ottomano come alla indispensabile sorte di potenza che il mondo islamico merita e deve rinnovare. E adesso Recep Tayyp Erdogan non solo ci pensa, ma, dopo la vittoria elettorale con 325 seggi su 550, non riesce a contenere l’ambizione e, sia pure alla sua maniera astuta lo annuncia: torna l’Impero. [...]
MEDIORIENTALE
RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE CON MASSIMO BORDIN SULL'ATTUALITA' DAL MEDIORIENTE:
Sintesi degli argomenti:
In questi giorni è stato ospitato in Italia il dissidente siriano Farid Ghadry, presidente del Reform Party of Syria, che ha fornito informazioni fondamentali sulle atrocità che accadono nel suo Paese. Ghadry vede in un colpo di stato da parte dell’esercito la soluzione definitiva per far cadere il regime di Assad. Uno scenario in grado di depotenziare anche il fido alleato iraniano e le sue ramificazioni, Hamas ed Hezbollah. Intanto, Erdogan sembra stia preparando un viaggio in Siria per condurre una trattativa di mediazione.
In Arabia Saudita le donne si preparano alla coraggiosa campagna di protesta “Women2drive”. Centinaia di donne saudite si metteranno al volante per infrangere il divieto di guidare imposto dal regime wahhabita. Rhyad, oltre alla preoccupazioni per i tumulti interni, teme le scelte diplomatiche dell’Egitto post Mubarak, come i nuovi rapporti tra il Cairo e Teheran; sicché, ha deciso di elargire circa due miliardi e settecento milioni di euro all’attuale leadership cairota.
Dopo due mesi di calma è stato di nuovo lanciato un missile Qassam contro il sud d’Israele. Intanto, l’esercito israeliano si prepara fronteggiare la partenza della seconda Freedom Flottilla. Ma la Turchia, questa volta, non sembra essere favorevole a partecipare al tentativo di forzare il blocco navale sulla Striscia di Gaza.
Arabia Saudita, Nirenstein: il mio pieno sostegno alla manifestazione "Women2drive”
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein (PdL), vicepresidente della Commissione Esteri della Camera:
"Oggi centinaia di donne saudite si sono messe al volante per infrangere il divieto di guidare, una delle tante gravi discriminazioni che le donne subiscono nel Regno saudita. La protesta, chiamata "Women2drive”, si compie nella ricorrenza dell'arresto dell'attivista Manal Al-Sharif, che un mese fa ha postato su YouTube un filmato che la ritraeva mentre guidava l'auto. Sul web viaggia anche una violenta controprotesta che invita i mariti a picchiare le mogli insubordinate.
Esprimo tutta la mia solidarietà per il coraggioso gesto delle donne saudite. Come afferma il grande storico Bernard Lewis, il cambiamento autentico delle società arabe, si avrà soltanto con l'uguaglianza delle donne ed è questo l'augurio che facciamo a tutta la primavera araba".
Roma, 17 giugno 2011
Siria, Nirenstein: grande accoglienza del Parlamento per il dissidente Farid Ghadry. A breve mozione bipartisan
Grande dimostrazione di solidarietà al popolo siriano oggi alla Camera dei Deputati, dove si è tenuta la conferenza stampa indetta dall’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, per denunciare la terribile repressione che il presidente siriano Bashar al-Assad sta attuando contro il suo stesso popolo. Ospite principale della conferenza è stato Farid Ghadry, dissidente siriano e presidente del Reform Party of Syria, che in mattinata era stato ricevuto, insieme all’On. Nirenstein e all’On. Margherita Boniver, dal Presidente della Camera Gianfranco Fini.
Fini ha accolto Ghadry con grande empatia e interesse, in un incontro che ha spaziato dalla repressione siriana alla pace in Medioriente. Il Presidente ha espresso la propria partecipazione e il suo sostegno alle aspirazioni democratiche del popolo siriano e ha voluto anche affrontare molteplici temi legati alle dinamiche in corso nell’area mediorientale, chiedendo informazioni sul possibile ruolo delle gerarchie militari nel futuro del paese e sulla partecipazione delle donne nella rivoluzione di Damasco. Inoltre, Fini ha espresso la speranza che il governo siriano possa contare su una classe dirigente capace di assicurare un futuro democratico e scongiurare ogni deriva integralista. Alle preoccupazioni di Fini si sono aggiunti i numerosi parlamentari di ogni schieramento politico che hanno preso parte alla conferenza stampa a seguito dell’incontro con il Presidente, in un grande gesto di solidarietà del Parlamento italiano nei confronti della dissidenza siriana.
Hanno partecipato fra gli altri: gli onorevoli Margherita Boniver (Pdl), Enrico Pianetta (Pdl), Giuseppe Calderisi (Pdl), Renato Farina (Pdl), Benedetto Della Vedova (Fli), Adolfo Urso (Fli), Massimo Polledri (Lnp), Claudio D’Amico (Lnp), Furio Colombo (Pd), Olga D’Antona (Pd) e i senatori Silvio Sircana (Pd), Marco Perduca (Pd/Radicali), Lucio Malan (Pdl), Luigi Compagna (Pdl).
Tutti i parlamentari intervenuti si sono impegnati a dare un seguito concreto all’importante incontro di oggi, promuovendo una mozione bipartisan in Aula sulla crisi siriana. [Continua...]