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In difesa del processo di pace: l’On. Fiamma Nirenstein negli USA alla guida della delegazione ICJP

lunedì 5 settembre 2011 Attivita parlamentari 0 commenti
Dal 6 all’8 settembre, l’On. Fiamma Nirenstein, nella sua qualità di Presidente dell’International Council of Jewish Parliamentarians (ICJP), sarà negli Stati Uniti per guidare la delegazione internazionale dell’ICJP che - in vista della votazione, il prossimo 20 settembre all'Assemblea Generale ONU, della risoluzione per il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese – sarà ricevuta alle Nazioni Unite e al Congresso Americano. Della delegazione fanno parte i membri del direttivo dell’ICJP provenienti da Australia, Belgio, Brasile, Canada, Costa Rica, Inghilterra, Stati Uniti, Ungheria.

I lavori saranno aperti con un incontro tra i membri dell’ICJP e le rappresentanze diplomatiche all’ONU dei paesi europei. La delegazione sarà ospitata da Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress.

La ragione del viaggio a New York e Washington è la situazione estremamente drammatica in cui si verrebbe a trovare il processo di pace nel caso in cui l’Assemblea Generale dell’ONU dovesse votare la richiesta dei palestinesi che vanga riconosciuto uno Stato palestinese a prescindere da qualsiasi trattativa e da qualsiasi accordo con Israele. Il principio della trattativa è in generale la base di tutta la legalità internazionale ed esso verrebbe distrutto da questo precedente. Inoltre tutti i precedenti accordi tra israeliani e palestinesi e tutte le precedenti risoluzioni dell’ONU in proposito sarebbero cancellati. Tale situazione creerebbe un’estrema eccitazione nel mondo arabo tale da avere un carattere destabilizzante per tutta l’area. Per evitarlo provenendo dai quattro angoli del mondo i parlamentari dell’ICJP sono giunti negli Stati Uniti e si recheranno alle Nazioni Unite e al Congresso Americano guidati dall’On. Fiamma Nirenstein.

La delegazione presenterà la propria missione mercoledì 7 settembre nel corso di una conferenza stampa presso le Nazioni Unite. Il titolo della conferenza stampa è: “ICJP supports peace negotiations and rejects Palestinian Unilateral demands as fatal Blow to Peace”.

L'ICJP è un'organizzazione fondata nel 1992 che riunisce i parlamentari ebrei di tutto il mondo. Dall'ultimo congresso, tenutosi nel giugno scorso a Gerusalemme, l’On. Fiamma Nirenstein ne è la presidente.

Roma, 5 settembre 2011

I «bulli» sono i turchi che attaccano Israele

domenica 4 settembre 2011 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 4 settembre 2011

La Turchia caccia l’ambasciatore di Israele, annuncia che porterà il Paese alla corte dell’Aja e che farà scortare le prossime navi dirette a Gaza contro «il bullo» del Mediterraneo. La Turchia ha dei sostenitori: Hamas e la Jihad Islamica hanno dichiarato che ha fatto benissimo, e che il rapporto Palmer, le 150 pagine stilate della commissione Onu per giudicare le responsabilità nello scontro della Flotilla il 31 maggio del 2010, sono frutto di un complotto sionista. [...]

The “bullies” are the Turks that attack Israel

Il Giornale, September 4, 2011

Turkey ousts the ambassador from Israel, it states that it will take the country to the Hague court and that it will escort the next ships bound to Gaza against the “bully” of the Mediterranean. Turkey has some supporters: Hamas and the Islamic jihad have publicly voiced their support and that the Palmer report – the 150 pages drafted by the UN commission to judge the responsibilities in the Flotilla clashes on May 31 2010 - is the result of a Sionist plot. Actually Turkey is staging an ideological charade using the charges against Israel to strengthen its new political approach to power. [...]

Chi tocca la parola "Shoah" attacca Israele

sabato 3 settembre 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 3 settembre 2011

Se qualcuno giocherella con la Shoah, questo fa Ahmadinejad contento. Fa contento anche Nasrallah capo degli Hezbollah, fa contenta Hamas, fa contenta la jihad islamica e Al Qaeda, fa felice i neonazisti e tutti quelli che vanno a disegnare svastiche nei cimiteri ebraici. Decidere come ha fatto la Francia che la parola «Shoah» non si può più usare nei libri di testo, sparare errori storici sul numero dei prigionieri tedeschi uccisi per compararlo ai sei milioni di ebrei sterminati, come ha fatto Günter Grass, sono giuochi da salotto che oltre a essere cretini, dato che la storia della Shoah è un masso inamovibile e un testo trasparente per la coscienza e la conoscenza di chi ce l’ha, hanno ormai un significato politico evidente. Giocare con la Shoah, annettersi in un modo o nell’altro all’ormai grande vecchio carrozzone della sua negazione, è la maggiore arma oggi in uso per distruggere gli ebrei e Israele. Insomma, è un’arma antisemita. [...]

Those who touch the word “Shoah” attack Israel

Il Giornale, September 3, 2011

Playing with the word Shoah will make Ahmadinejad happy. This pleases Nasrallah, the head of the Hezbollah, Hamas, the Islamic jihad and Al Qaeda. It makes neo-Nazis happy and all those who draw svastikas om Jewish cemetries. Blatantly reporting historical errors in text books on the number of German prisoners killed to compare it to the six million Jews exterminated, as did Günter Grass, is a parlour game that is first of all stupid. In fact, the Shoah is an unmovable rock and a transparent text for the conscience and the knowledge of those who are aware of it. But it also has an evident political meaning. Playing with the Shoah, jumping in a way or another on the old bandwagon of its denial, is the most frequently used weapon to destroy Israel and the Jews. In sum, it is an anti-Semitic weapon. [...]

Mediorientale

venerdì 2 settembre 2011 Generico 0 commenti

Nella rubrica "Due sguardi sul Medio Oriente" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano questi argomenti:

Egitto: sono sempre più evidenti le luci e le ombre della Primavera Araba. Prova ne è l’intenzione di richiedere la revisione del trattato di pace tra Egitto ed Israele nel senso di una maggiore presenza delle forze armate egiziane nel Sinai.

Turchia: è stato pubblicato il rapporto ONU della Commissione Palmer – commissione presieduta dall’ex primo ministro neozelandese in cui erano presenti in maniera paritetica rappresentanti di Israele e della Turchia – sulla vicenda della flottiglia 2010. Il rapporto addossa delle colpe ad Ankara e rimprovera l’eccessiva reazione dell’esercito israeliano, ma non nega il diritto di difesa di Israele. Da ciò si desume che Israele non debba scusarsi ma continuare a esprimere il suo convinto rincrescimento. E’ del tutto inopportuna la reazione della Turchia che continua a pretendere scuse ufficiali e minaccia di troncare i rapporti diplomatici tra Turchia e Israele.

Siria: l’accerchiamento internazionale per il violento e sanguinoso governo di Bashar al-Asad è stato evidenziato dall’atteggiamento dell’Iran che seppur in maniera ancora cauta ma nuova si è espresso per una risoluzione pacifica del conflitto siriano.

Cortina InConTra 2011 - 11 settembre. Dieci anni dopo

venerdì 26 agosto 2011 Generico 0 commenti
Cosa rimane di quel giorno che, dimostrando la vulnerabilità degli Stati Uniti, ha cambiato il mondo? L’attacco alle Twin Towers ha spinto l’Occidente a intervenire per stanare le centrali del terrorismo mondiale, con gli interventi in Iraq e Afghanistan. Ora che Osama Bin Laden è stato ucciso, si può dire che la lotta al terrorismo islamico sia vinta? Possiamo sentirci sicuri? E il Mullah Omar che ruolo recita? E ancora, è giusto ipotizzare il ritiro delle truppe Nato dall’Afghanistan?

Riascolta il dibattito di Cortina InConTra del 26 Agosto tra Fiamma Nirenstein, giornalista scrittrice e Vice Presidente della Commissione Esteri della Camara dei Deputati, Antonio Capranica, giornalista e corrispondente Rai da Londra, Letizia Leviti, giornalista e inviata di Sky Tg24, Enrico Cisnetto, giornalista e ideatore di "Cortina InConTra", Carlo Jean, epserto dtrategia militare e geopolitica, Andrea Angeli, già portavoce Onu in Afghanistan, Monica Maggioni, conduttrice Speciale Tg1 Rai.

http://www.radioradicale.it/scheda/333729/cortina-incontra-2011-11-settembre-dieci-anni-dopo 

Cortina InConTra 2011 - Perchè resiste il pregiudizio antisemita

mercoledì 24 agosto 2011 Generico 1 commento
A più di sessant’anni dalla tragedia della Shoah, molti temono che l’antisemitismo non sia stato sconfitto, anzi che sia fondata la preoccupazione per una pericolosa recrudescenza di questo odioso fenomeno. Perché un conto è criticarne la politica, altro è nascondersi dietro l’antisionismo e la bandiera del pacifismo per condannare aprioristicamente Israele. Finendo per scadere nei peggiori luoghi comuni.

Riascolta il dibattito di Cortina InConTra del 24 Agosto tra Fiamma Nirenstein, giornalista scrittrice e Vice Presidente della Commissione Esteri della Camara dei Deputati, Gideon Meir, ambasciatore Israele in Italia, Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, autore de “Lettera a un amico antisionista” (Rizzoli), Luigi Compagna, parlamentare Pdl, autore de “Theodor Herzi. Il Mazzini d’Israele” (Rubbettino)

http://www.radioradicale.it/scheda/333725/cortina-incontra-2011-perche-resiste-il-pregiudizio-antisemita

Le congratulazioni a Fiamma di Benjamin Netanyahu per l'elezione a presidente dell'ICJP

martedì 23 agosto 2011 Attivita parlamentari 3 commenti

July 26, 2011

Dear Fiamma,

Congratulations on being unanimously elected to lead the International Council of Jewish Parliamentarians from around the world. I cannot think of anyone more deserving of this honor nor can I think of anyone more capable of using it to advance our common values.

For many years, you have been a powerful voice of moral clarity on behalf of freedom and human rights, as well as a passionate champion of a secure Jewish state. Time after time, you have been at the frontlines defending Israel against the unrelenting assault on its legitimacy.

The Jewish people are fortunate that you have been for a position of leadership at such a critical time for the future of our people and our common civilization. I wish you much success in your new role and look forward to seeing you again soon.

Sincerely,
Benjamin Netanyahu
Prime Minister, Israel

Segue il testo in italiano [...]

Se guerra e martirio contagiano pure gli arabi moderati

domenica 21 agosto 2011 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 21 agosto 2011

Se l’attacco terroristico di Eilat tragicamente conferma il fatto che ormai dall’Egitto postrivoluzionario spirano pesanti minacce di guerra; se pensare che un commando terrorista variegato per missili, cinture suicide e kalashnikov, ma compatto nella determinazione di uccidere chi capita rappesenti l’orrore impersonificato per la sua fame di uccidere passanti innocenti… non abbiamo visto ancora niente. Sono gli eventi del giorno dopo che ci svelano lo scenario delle prossime puntate, e ci dicono purtroppo che il peggio deve ancora venire. Invece di lanciare ai palestinesi di Hamas e altre organizzazioni terroriste una condanna che suoni come un invito alla pace, pressocché tutto il mondo arabo li esalta. [...]

Ecco il frutto velenoso della primavera araba: il terrore viene dall'Egitto

venerdì 19 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 19 agosto 2011

La primavera araba è arrivata con un mare di sangue in Israele. Ehud Barak, il ministro della difesa israeliano, senza esitazioni ha gettato tutta la responsabilità su Hamas e ha subito bombardato un obiettivo specifico, forse una casamatta, di Rafiah: Hamas, ha detto, ha scelto la strada del Sinai, ma tutta la preparazione si è svolta, come quella di mille altri attentati, dentro la Striscia. Hamas naturalmente ha detto che non c’entra, ma uno dei leader Ahmad Yussuf  ha detto che Hamas approva.
Se si guarda la carta geografica si capisce al volo che cosa abbia inteso Barak: Hamas ha aggirato l’ostacolo del confine con Israele utilizzando la strada egiziana apertasi di bel nuovo con la rivoluzione, sia che l’Egitto abbia responsabilità di incuria o peggio, sia che il suo terreno sia stato solo la strada prescelta subdolamente per colpire Israele con un attentato plurimo, complicato, fatto apposto per dimostrare la determinazione e l’accanimento nell’ uccidere la gente di Israele, un soldato e sei civili, come sempre, sia con i  missili che con una cintura esplosiva ritrovata sul corpo di uno dei morti. [...]

«Troppa repressione» Il paradosso dell’Iran che bacchetta Londra

giovedì 11 agosto 2011 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 11 agosto 2011

Non è solo ridicolo, purtroppo ce la racconta anche molto bene su quel che succede ora nel mondo. In una presa di posizione ufficiale il governo iraniano ha chiesto al governo inglese di comportarsi con “moderazione”, nei confronti dei dimostranti che stanno saccheggiando e vandalizzando le strade di Londra. Cioè, il governo che ha fatto a pezzi con botte, esecuzioni di strada, detenzioni, torture, un’opposizione legittimamente scesa in piazza per contestare le elezioni in cui Ahmadinejad ha ripreso il potere di uno stato teocratico e dittatoriale, in cui si lapidano le donne e si impiccano gli omosessuali, si preoccupa dei diritti delle folle che contestano a suon di incendi e vetrine frantumate, violenze fisiche lo stato democratico e liberale del signor Cameron. [...]
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