Fiamma Nirenstein Blog

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7 ottobre 2023 Israele brucia

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Museo del popolo ebraico

Le congratulazioni a Fiamma di Benjamin Netanyahu per l'elezione a presidente dell'ICJP

martedì 23 agosto 2011 Attivita parlamentari 3 commenti

July 26, 2011

Dear Fiamma,

Congratulations on being unanimously elected to lead the International Council of Jewish Parliamentarians from around the world. I cannot think of anyone more deserving of this honor nor can I think of anyone more capable of using it to advance our common values.

For many years, you have been a powerful voice of moral clarity on behalf of freedom and human rights, as well as a passionate champion of a secure Jewish state. Time after time, you have been at the frontlines defending Israel against the unrelenting assault on its legitimacy.

The Jewish people are fortunate that you have been for a position of leadership at such a critical time for the future of our people and our common civilization. I wish you much success in your new role and look forward to seeing you again soon.

Sincerely,
Benjamin Netanyahu
Prime Minister, Israel

Segue il testo in italiano [...]

Se guerra e martirio contagiano pure gli arabi moderati

domenica 21 agosto 2011 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 21 agosto 2011

Se l’attacco terroristico di Eilat tragicamente conferma il fatto che ormai dall’Egitto postrivoluzionario spirano pesanti minacce di guerra; se pensare che un commando terrorista variegato per missili, cinture suicide e kalashnikov, ma compatto nella determinazione di uccidere chi capita rappesenti l’orrore impersonificato per la sua fame di uccidere passanti innocenti… non abbiamo visto ancora niente. Sono gli eventi del giorno dopo che ci svelano lo scenario delle prossime puntate, e ci dicono purtroppo che il peggio deve ancora venire. Invece di lanciare ai palestinesi di Hamas e altre organizzazioni terroriste una condanna che suoni come un invito alla pace, pressocché tutto il mondo arabo li esalta. [...]

Ecco il frutto velenoso della primavera araba: il terrore viene dall'Egitto

venerdì 19 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 19 agosto 2011

La primavera araba è arrivata con un mare di sangue in Israele. Ehud Barak, il ministro della difesa israeliano, senza esitazioni ha gettato tutta la responsabilità su Hamas e ha subito bombardato un obiettivo specifico, forse una casamatta, di Rafiah: Hamas, ha detto, ha scelto la strada del Sinai, ma tutta la preparazione si è svolta, come quella di mille altri attentati, dentro la Striscia. Hamas naturalmente ha detto che non c’entra, ma uno dei leader Ahmad Yussuf  ha detto che Hamas approva.
Se si guarda la carta geografica si capisce al volo che cosa abbia inteso Barak: Hamas ha aggirato l’ostacolo del confine con Israele utilizzando la strada egiziana apertasi di bel nuovo con la rivoluzione, sia che l’Egitto abbia responsabilità di incuria o peggio, sia che il suo terreno sia stato solo la strada prescelta subdolamente per colpire Israele con un attentato plurimo, complicato, fatto apposto per dimostrare la determinazione e l’accanimento nell’ uccidere la gente di Israele, un soldato e sei civili, come sempre, sia con i  missili che con una cintura esplosiva ritrovata sul corpo di uno dei morti. [...]

«Troppa repressione» Il paradosso dell’Iran che bacchetta Londra

giovedì 11 agosto 2011 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 11 agosto 2011

Non è solo ridicolo, purtroppo ce la racconta anche molto bene su quel che succede ora nel mondo. In una presa di posizione ufficiale il governo iraniano ha chiesto al governo inglese di comportarsi con “moderazione”, nei confronti dei dimostranti che stanno saccheggiando e vandalizzando le strade di Londra. Cioè, il governo che ha fatto a pezzi con botte, esecuzioni di strada, detenzioni, torture, un’opposizione legittimamente scesa in piazza per contestare le elezioni in cui Ahmadinejad ha ripreso il potere di uno stato teocratico e dittatoriale, in cui si lapidano le donne e si impiccano gli omosessuali, si preoccupa dei diritti delle folle che contestano a suon di incendi e vetrine frantumate, violenze fisiche lo stato democratico e liberale del signor Cameron. [...]

Italian deputies oppose UN recognition of Palestinian State

giovedì 11 agosto 2011 English 0 commenti
By BENJAMIN WEINTHAL

Jerusalem Post, August 11, 2011

Italy plans to present letter to world body and US Congress rejecting the Palestinian Authority’s attempt to circumvent the peace process.

BERLIN – Italian deputy Fiamma Nirenstein told The Jerusalem Post on Wednesday that over 150 of her fellow parliamentarians signed a document rejecting the Palestinian Authority’s attempt to circumvent the peace process and convince UN member states to recognize an independent Palestinian state.

Nirenstein said the content of the Italian document is “easy to understand” because the imposition of a unilateral declaration to create a Palestinian state will “cancel all treaties and the peace process” between Israelis and the Palestinians. [...]

Oltre 150 parlamentari per la ripresa dei negoziati di pace, contro l’unilateralismo palestinese all’ONU

martedì 9 agosto 2011 Attivita parlamentari 2 commenti

Sono oltre 150 i parlamentari italiani appartenenti a tutti i partiti politici che hanno firmato, su invito dell’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele, un documento che chiede a tutto il consesso internazionale, all’ONU e ai Paesi Europei, di non procedere alla dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese.

La lettera, promossa dal direttivo dell’associazione - i deputati Enrico Pianetta (Pdl), Fiamma Nirenstein (Pdl), Gianni Vernetti (Api) e la senatrice Rossana Boldi (Lega Nord) - invita a una più rapida ripresa dei colloqui di pace fra le due leadership, israeliana e palestinese, così da arrivare a una pace stipulata di comune accordo. Ogni unilateralismo, dice il documento dei parlamentari, viola la legalità internazionale e mette in discussione il principio della trattativa tra i popoli. Il preambolo stesso dello statuto delle Nazioni Unite afferma che l'Onu si impegna a “creare le condizioni in cui la giustizia e il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati (…) possano essere mantenuti”. [...]

150 Italian MPs against Palestinian unilateralism at the UN, for resumption of negotiations

Over 150 Italian MPs from all the political parties signed a document calling on the international community to oppose the resolution for a unilateral declaration of a Palestinian State to be presented at the United Nations General Assembly in September 2011.
The same letter has been presented in several States worldwide by the International Council of Jewish Parliamentarians, chaired by Italian MP Fiamma Nirenstein.
The document, launched in Italy by the board of the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association – MPs Enrico Pianetta (Pdl), Fiamma Nirenstein (Pdl), Gianni Vernetti (Api) and Rossana Boldi (Lega Nord) – calls for a rapid resumption of negotiations between the Israeli and Palestinian leaderships, aimed at reaching a peace based on mutual agreement. “Unilateralism”, the document asserts, “violates international legality and harms the value of treaties among people”. The preamble of the UN Charter itself states that the UN is determined “to establish conditions under which justice and respect for the obligations arising from treaties (… ) can be maintained”. [...]

Il crac annunciato della città multietnica

martedì 9 agosto 2011 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 9 agosto 2011

Persino Oxford Circus, dove non c’è chi non abbia messo piede entusiasta dopo uno shopping in Oxford Street e un'estenuante camminata nel West End, è stata ieri lambita dagli scontri di Londra. Le bande si organizzano, saccheggiano e distruggono, da Tottenham e Einfield cominciano a bruciare e a vandalizzare a Edmonton, a Brixton, a Waltham Forest, nel centro, al supermercatino Tesco a Ponders End. I politici e i commentatori studiano le cause, la sinistra all’opposizione attacca il governo conservatore con i suoi tagli che poi, a un rapido calcolo, si scopre non esserci stati. Le accuse sulle condizioni di vita, sulla miseria e sulla criminalità del quartiere nero piovono a raffica, ma dal 1985, epoca di altri gravissimi scontri, la disoccupazione è dimezzata; inoltre, da 875 rapine l’anno si è passati a 30. La polizia, che al tempo degli scontri dell’85 parlava pubblicamente dei neri come di scimmie, benché abbia 35 uomini feriti, non si è lasciata andare nemmeno a una parola di troppo. Da allora conta 3000 ufficiali di etnie diverse da quella british e bianca. [...]

Mediorientale

lunedì 8 agosto 2011 Generico 0 commenti
 RIASCOLTA:



Nella rubrica "Due sguardi sul Medio Oriente" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano questi argomenti:

Israele: continuano le manifestazioni di protesta a carattere sociale, che negli ultimi giorni hanno portato in piazza 350 mila persone. Sono caratterizzate da una forte presenza giovanile e organizzate in modo del tutto spontaneo. [...]

Paradosso all’Onu: la Corea del Nord presiede il disarmo

domenica 7 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 7 agosto 2011

Manca solo che l’Onu metta un gatto a presiedere la commissione per la difesa dei topi. Più o meno suona nello stesso modo la terza sessione del 2011 della Conferenza dell’Onu per il disarmo, dato che è presieduta in queste settimane dalla Corea del Nord. Ban Ki Moon ha definito la conferenza come «l’indiscutibile sede di tutti gli sforzi internazionali per il controllo delle armi». Dunque, la Corea del Nord dovrebbe occupare la sedia presidenziale contro se stessa, la sua politica atomica, missilistica, comunista, anticapitalista, antimperialista. E sempre pronta a fornire armi ad altre dittature come la Siria, in questo a braccetto con l’Iran, che aiuta nella corsa nucleare. La Corea del Nord è anche un paese totalitario che fa uso sistematico di mezzi di repressione fra cui atroci campi di concentramento. [...]

Multiculturali per forza? Minaccia alla democrazia

mercoledì 3 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 3 agosto 2011

Un giorno a New York vidi un padre e un figlio neri ancora in abiti africani intenti a mangiare un gelato al tavolino di un bar. La loro amorosa comune gioia era palpabile. I loro profili si specchiavano in un comune progetto: America. La loro integrazione era palpabile come la soddisfazione di essere a New York. Erano già americani nonostante gli abiti. Qui sta il punto.

Caro Manconi, che sul Foglio riapri la discussione sul multiculturalismo attaccando una “sindrome Nirenstein” che creerebbe un falso giudizio sottraendo questa realtà al mondo dell’ineluttabile e affidandolo a quello di un’ ideologia attribuibile a “buonisti” tipo Don Ciotti o “l’internazionale socialista”, non è così. Il multiculturalismo, è vero, è “un movimento umano, un fenomeno economico, un processo demografico, una dinamica dei gruppi..” . C’è. Ineluttabile, lo è.  [...]
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