Cristiani cacciati dal Medio Oriente: Europa e Usa scelgono di lasciar fare
venerdì 14 ottobre 2011 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 14 ottobre 2011Si disegna all’orizzonte il tramonto della bimillenaria presenza cristiana in Medio Oriente, così come il 1948 segnò la cacciata degli ebrei da tutti i Paesi arabi. La Chiesa, l’Europa, chi se non noi, sodali e fratelli nella civiltà giudaico cristiana, dovremmo avere il buon senso di difenderla, di porre condizioni d’acciaio alle famose primavere arabe: se volete fiorire, non lo farete col nostro aiuto se continuate a perseguitare e uccidere i cristiani. Perché questa è una tendenza per niente episodica ma strutturale, che ha già cambiato la faccia dei Paesi arabi.
Il Papa dette segno di averlo capito bene quando invitò alla tolleranza e alla razionalità all’Università di Regensburg nel 2006. Poi però la Chiesa non ha resistito alle pressioni, l’Europa si è scansata, gli Stati Uniti sono stati presi nella fallace politica di Obama. Tutti abbiamo visto le scene del Cairo che hanno fatto circa 40 morti e più di 200 feriti, quasi tutti copti. È triste che il primo ministro Essam Sharaf abbia commentato: «Qui ci sono mani straniere coinvolte». Un complotto sionista naturalmente. E quell’auto dell’esercito che, passando sulla testa di un copto, gliel’ha ridotta a poltiglia, quel militare che ha gridato entusiasta «Ho sparato nel petto a un copto», e il suo compagno che entusiasta gli rispondeva «Per Dio, tu sì che sei un uomo» parlano di disprezzo razzista, di pericolo imminente per gli otto milioni di copti. E poiché essi hanno ormai capito che la rivoluzione ha liberato forze autocratiche ed estremiste, se ne andranno per quanto possono.
Non saranno i primi cristiani che lasciano i musulmani, antichissimi coinquilini: al tempo dell’indipendenza del Libano dalla Francia, nel ’46, i cristiani erano la maggioranza, ora sono meno del 30 per cento. In Siria erano metà della popolazione, ora sono il 4 per cento; in Giordania, venticinque anni fa, erano il 18 per cento, ora solo il due. I Paesi musulmani, per la maggioranza, non vogliono i cristiani, o sono preda di chi non li vuole: in Arabia Saudita il cristianesimo è proibito, in Iraq l’anno scorso proprio in questo mese 58 cattolici furono sterminati in una chiesa, dieci anni fa c’erano 800mila cristiani, oggi sono 150mila. In Iran, sotto lo Scià la vita era possibile, poi i cristiani sono stati dichiarati, con i bahai, gli ebrei e chiunque non sia sciita «in guerra contro Dio» e sono soggetti a arresti, torture, morte. Solo dal giugno 2010 sono stati arrestati 250 cristiani. Tutti conoscono l’episodio di Yussef Nadarkhani, un prete evangelico arrestato due anni e condannato a morte per apostasia. Di fronte alla reazione internazionale, è rimasto condannato, ma per stupro. A Betlemme i cristiani, da quando nel ’94 l’Autorità Palestinese governa, dall’80 per cento sono scesi al 20. A Gaza dove sono solo 3000, ci sono omicidi, i luoghi di culto vengono bruciati, la persecuzione è piena. Un po’ più lontano in Pakistan i cristiani vengono aggrediti ogni giorno.
Come reagiamo noi europei? Malissimo se si pensa che il patriarca maronita cattolico Bechara Rai, recatosi da Sarkozy per dire di essere preoccupato per i cristiani di Siria nel caso Assad venga deposto (non è una difesa del rais, ma l’annuncio di una presenza islamista attiva sul campo) è stato trattato come un paria e quando è andato in America Obama non l’ha ricevuto. Il politically correct delle “primavere” è legge. E durante l’ultimo sinodo, qualche mese fa, la Chiesa ha preferito attaccare Israele con gli arabi nazionalisti. L’Europa, gli Usa dove sono? Questo atteggiamento, è evidente, si trasforma in complicità con la persecuzione dei cristiani, che si aggrava quanto più la briglia delle rivoluzioni fluttua libera sul collo degli estremisti islamici.
lunedì 17 ottobre 2011 12:20:18
L'Islam non è una religione concepita per vivere in pace con i cristiani e mai lo sarà . In alcune sure del Corano è espressamente indicato che noi , in quanto cristiani, siamo nemici dell'Islam e pertanto dobbiamo essere respinti e combattuti con ogni mezzo.L'illusione mondiale di una convivenza pacifica tra cristiani e musulmani è ancora viva nei cuori di capi di stato, politici e religiosi di tutto il mondo.Facilmente ci si dimentica quante vittime ha causato l'islam nel corso dei secoli ed ancora oggi l'occidente fa finta di non vedere cosa sta accadendo ai cristiani che vivono nei paesi musulmani del MO dove si sta registrando la così chiamata "primavera araba".Israele ha un posto d'eccellenza nell'odio musulmano verso i non islamici e purtroppo lo stato ebraico sta facendo e farà ancora troppe concessioni ad un nemico acerrimo e spietato,che studia ogni giorno , con l'aiuto di nazioni compiacenti, come perfezionare le gittatate dei propri razzi verso Israele, che cancella volutamente dai libri di testo in uso lo Stato ebraico.Ma Israele ha anche un altro nemico: l'indifferenza, l'ambiguità, l'intolleranza, l'antisemitismo del mondo occidentale, che sulla carta difende lo stato ebraico ma nei fatti lo critica, lo condanna e lo respinge. Se si parla in giro con amici, conoscenti e colleghi di lavoro hanno tutti lo stesso linguaggio : la condanna unanime di Israele per 'ingiusta occupazione dei Territori e questa comune IMMAGINE è l'arma efficace che ha alimentato l'odio spietato verso gli ebrei dal dopoguerra ad oggi.Aiutare e sostenere Israele è una saggia iniziativa ma non saranno i nostri sforzi a cambiare le sorti di questo popolo destinato ancora alla sofferenza e alla tanto attesa dai musulmani occupazione militare. E sarà in quel preciso momento che, come ci fa comprendere la Bibbia , Dio stesso interverrà in favore d'Israele come intervenne ai tempi di Mosè, quando gli israeliti uscirono dalla schiavitù e dalle sofferenze
ADRIANO ROMALDI , FALCONARA MARITTIMA (AN) Italia
sabato 15 ottobre 2011 06:01:34
G.le On. Fiamma sono grato a lei ed a quanti avete a cuore le sorti dell'Occidente e devo dire con rammarico che i sordi non odono anche se sembrano ascoltare.Tutti dovremmo fare una piccola riflessione ed io nel mio piccolo ci provo.Ho scritto al mio Arcivescovo una lettera con allegato il suo libro "Noi siamo Israele" e lui mi ha risposto.Nella lettera ho fatto un pò di storia recente, a partire dall'anno 1948, anno di fondazione di Israele e così discorrendo.Ora è la terza volta che l'Arcivescovo di Ancona-Osimo partecipa a dei Pellegrinaggi in Terra Santa; non mi sembra sia cambiato nulla.I cristiani, e mi ci metto anch'io, sono tutti presi dalla "carità" trascurando la giustizia e chiudendo il cuore sia verso coloro che ha vicino ma, soprattuto, con quelli che considera autosufficienti.Parlo di aiuti "umanitari" e la Caritas distribuisce sempre qua e là ogni ben di Dio a tanti extracomunitari.I nostri poveri se la devono cavare alla meglio anche perché si vergognano della loro situazione.Lei dice il vero quando alcuni membri della Chiesa sembrano tanto preoccupati più dei Palestinesi che degli Ebrei; non conosco il motivo ma pregherei per loro perché potrebbero essere ciechi.Per il resto sono convinto che Dio lotta e combatte avanti a noi mandando direttamente San Michele Arcangelo a fare piazza pulita di tutti i nemici.Voglio che Israele non abbia più oppressioni e che viva insieme a quanti hanno a cuore la vera giustizia ed il vero amore di Dio.Con stima Adriano da Cingoli
Percy D'Elia , Roma
venerdì 14 ottobre 2011 21:12:13
Gent.ma On.le Nirenstein,non intendo essere catastrofico, comunquegli USA e l'Europa dovrebbero assolutamente prendere azione SUBITO per quanto sta accadendo con questi fanatici. La preoccupazione del mondo civileè molto alta, non abbiamo più intenzione di essere testimoni di un periodo nero comegià verificatosi durante il nazismo. Nessuno prendeva azione, e sappiamo tutti come è finita, con lo sterminio di milioni dinostri correligionari. Cordialmente.Percy D'Elia
Francesca Bosi Sgorbati , Milano
venerdì 14 ottobre 2011 19:24:55
I numeri hanno una eloquenza che grida. Ma ormai troppa gente non vuole leggerli né vuole pensare (è faticoso).Dopo 60 anni di politica vaticana di appeasement, questo è il risultato. E c'è ncora chi blatera di dialogo e integrazione con gente che considera dialogo e integrazione solo prove evidenti di vigliacca debolezza. Io insisto a diffondere, e non immagina gli insulti che mi prendo. ma vado avanti lo stesso. Grazie per il suo impegno.
giuseppe casarini , Binasco (MI)-Italia
venerdì 14 ottobre 2011 16:29:28
La cacciata dei Cristiani dal M.O.................................................Gentil.ma Signora On. F. Nirenstein,"parole sante" le Sue: il silenzio dell'Occidente equivale a complicità!Faccio affidamento al Suo carattere battagliero affinchè a tale silenzio faccia seguito un alto grido! Sia l'Europa, in particolare, svegliata da tale grido...prima che anche per lei come profetizzato da Oriana Fallaci non sia troppo tardi...Un commosso pensiero di vicinanza e di solidarietà alle varie Comunità Cristiane vittime di odio e di intolleranza e per primo a quella copta egiziana.shalomggc
michele lascaro , matera
venerdì 14 ottobre 2011 16:12:29
Con mio grande dolore devo constatare che l'azione repressiva dell'islamismo, disperderà il Cristianesimo dall'Oriente. I governi occidentali dormono e non applicano le ritorsioni dovute in questi casi, e, se si tratta di reagire, con mezzi legali, si può, purché si voglia.
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
venerdì 14 ottobre 2011 15:19:36
E' un bruttissimo segno tutti questi episodi di violenza nei confronti di noi poveri cristiani. Non vorrei che questa Primavera Araba sia solo di facciata.
Loris Facinelli , Bolzano
venerdì 14 ottobre 2011 14:19:00
Certamente e' la fine della presenza cristiana nei paesi islamici, ma questo odio del mondo islamico presto ma molto presto gli si ritorcera contro.
maria angela gobbi , Colico (Lc)-Italia
venerdì 14 ottobre 2011 14:01:19
Grazie per i suoi scritti,sempre coraggiosi,precisi,documentati.Cosa possiamo fare? Cristiani ed ebrei dovremmo agire di comune accordo e di comune sentire,contro ogni feroce intolleranza.