L’odio senza colore
“Siamo belli, brutti, bassi e alti, siamo biondi, bruni, parliamo le lingue del mondo, apparteniamo a tutte le culture. E non abbiamo tratti etici identificabili. Siamo ebrei”.
Ma allora, l’antisemitismo, che tipo di razzismo è?
“È questo che lo rende diverso: è un odio che non ha colore, non ha accento né caratteristiche fisiche”.
Parla Fiamma Nirenstein: giornalista, scrittrice, deputata PdL, presidente del Comitato d’Indagine parlamentare sull’Antisemitismo. Fiorentina, ebrea, innamorata di Gerusalemme. Oggi alle 18,00 nella sede del Corriere Fiorentino, presenta il suo libro A Gerusalemme (Rizzoli) in un incontro dal titolo Europa/Antisemitismo con Leonardo Tirabassi e Tommaso Ciuffoletti, introdotto da Paolo Ermini. L’esplosione di nuovi rigurgiti antisemiti è all’ordine del giorno: la strage di Tolosa, le liste di proscrizione via internet in Italia sui siti Holy War e StormFront, dove sono stati pubblicati gli indirizzi delle comunità ebraiche e i negozi, a Livorno una scuola materna e una macelleria kasher. A Firenze il capo della procura Quattrocchi che indaga su Holy War parla di “episodi da seguire con attenzione” ma “non allarmanti”. [...]
L'Europa che flirta con le idee del killer
Non solo lady Ashton. Molti, anche in Italia, ragionano come il terrorista: paragonano i morti di Tolosa e di Gaza.
L’assassino di Al Qaida che ha ammazzato tre bambini ebrei e il loro papà a Tolosa, l’ha subito spiegata con una logica ineccepibile: i bambini ebrei morti sono il prezzo che gli ebrei devono pagare per i bambini uccisi a Gaza. A una persona normale questa logica risulta demenziale non solo perché considerare che lo scambio di bambini scannati sia inconcepibile, ma anche perché non c’è un briciolo di verità in ciò che il criminale ha detto: l’esercito israeliano non ha mai colpito intenzionalmente un solo bambino, anzi ha sospeso infinite operazioni quandosi è delineata una vittima incolpevole. Ciò non ha evitato che a Gaza i bambini siano usati come scudi umani insieme al resto della popolazione civile, o che vengano uccisi per sbaglio in qualche azione per cui poi Israele si scusa e per cui, sovente, processa. Ma l’Europa non è normale. È impazzita, stordita infragilita. [...]
Interrogazione sulle sanzioni dell’UE relative al piano nucleare iraniano
“Ieri alla riunione della Commissione Esteri il sottosegretario Marta Dassù ha risposto all’interrogazione sulle sanzioni dell’UE relative al piano nucleare iraniano che ho presentato con i colleghi Francesco Adornato (Udc), Margherita Boniver (Pdl), Paolo Corsini (Pd) e Gianni Vernetti (Api). Allego l’interrogazione scritta con l’idea che sia particolarmente importante che anche i parlamentari spingano con il loro impegno le sanzioni stabilite dall’Unione Europea. L’impegno del governo è stato confermato dalla dr.ssa Dassù.
Abbiamo chiesto al governo come intenda ottemperare alla risoluzione europea che ha deciso a febbraio la cessazione di ogni commercio di prodotti petroliferi a partire dal prossimo luglio, se siamo pronti, se c’è una volontà politica determinata. Mi è sembrato che questa volontà politica sia stata confermata anche dal fatto che l’Italia è tra “gli undici stati che - come ha dichiarato il Segretario di Stato Americano Hillary Clinton - hanno più sensibilmente ridotto il loro volume di acquisti di greggio dall’Iran” nell’intento di indurlo a rivedere la sua politica atomica.
Ritengo che la risposta a questa interrogazione provi l’impegno italiano contro un Iran nucleare che costituirebbe un pericolo per l’Europa, per Israele e per il mondo intero.”
Roma, 21 marzo 2012
Segue testo dell'interrogazione
Quella lettera della politica italiana all'ambasciata siriana a Roma
Ieri in Piazza San Marco a Roma la politica italiana, che troppo spesso viene disprezzata a prescindere, ha battuto un colpo. Politici di entrambi gli schieramenti, 60 le adesioni, si sono dati appuntamento a un tiro di schioppo dall’ambasciata siriana con il lutto al braccio per ricordare la strage in corso in Medio Oriente, le migliaia di vittime della follia sanguinaria degli Assad. Vi riportiamo uno zibaldone di dichiarazioni ed appelli, partendo dalle parole di Fiamma Nirenstein (PdL), promotrice della manifestazione. [...]
Addio ad Arieh, di 6 anni, a Gabriel di 3, uccisi insieme al padre Nathan, e a Miriam di 8.
Strage di bimbi ebrei, vittime del razzismo
Francia sotto choc: tre allievi e un insegnante massacrati di fronte a scuola. Sospetti sui neonazisti.
Che cosa resta da dire, in Europa, patria della Shoah, quando un uomo va a sparare ai bambini ebrei che entrano a scuola? E forse non ci è noto, semmai l’assassino sia lo stesso che ha fucilato nei giorni scorsi tre paracadutisti di origine straniera, il nesso fra uccidere gli ebrei e chiunque egli ritenga inferiore rispetto alla sua immagine pazzoide di società pura? Un tipo come lui non ha già buttato nei campi di concentramento, insieme agli ebrei, anche gli zingari e gli omosessuali? Forse che l’Europa non sa a memoria come sia facile ignorare millenni di civilizzazione per fare di sé una miserabile belva, stavolta una belva in motocicletta, che va a caccia di ragazzi maghrebini prima e poi di bambini ebrei? [...]
Parlamentari in lutto per le vittime del regime siriano
A seguire la lettera che è stata lasciata all'Ambasciata Siriana e le firme dei 50 parlamentari che hanno chiesto che il regime di Assad cessi di uccidere i suoi concittadini a migliaia e che le istituzioni internazionali facciano il loro dovere fermando la strage.
Roma, 20 marzo 2012
Nirenstein: la strage di Tolosa è opera di un antisemita.
“Chiunque sia l’assassino della scuola ebraica di Tolosa salta agli occhi un fatto: egli nella sua smania omicida ha prescelto dei bambini ebrei innocenti che stavano entrando nella loro scuola. La tabe dell’antisemitismo europeo è in questi ultimi anni in netta ripresa, particolarmente in Francia, e senz’altro il concime ideologico dell’odio più antico, quello contro gli ebrei, che non siamo in grado di combattere neppure dopo la Shoah. A Parigi nel 2006 fu rapito Ilan Halimi un ragazzo ebreo che torturato da una banda islamofascista per tre settimane fu poi gettato a morire in una discarica. La Polizia non lo trovò perché si rifiutò di seguir le tracce dell’antisemitismo. Oggi di qualsiasi colore sia l’assassino una cosa è chiara: è un antisemita. Che la polizia francese cerchi in quella direzione e che il mondo intero combatta finalmente con decisione l’antisemitismo.”
Roma, 19 marzo 2012
Gli Arrigoni amano Hamas, non la sua giustizia
C’è qualcosa di fatale e triste, come chiedere che un racconto mal concluso trovi almeno un baleno di luce in un seguito qualunque, purchè sia, nella richiesta di verità rivolta soprattutto allo Stato Italiano che proviene dalla famiglia, dagli avvocati, dagli amici di Vittorio Arrigoni, il giovane attivista filopalestinese ucciso per mano di coloro che considerava i suoi migliori amici nella striscia di Gaza. Là, prodigandosi per i palestinesi e spargendo dal suo blog parole di fuoco contro Israele, un Paese orribile, di apartheid, che merita la sparizione e sarà un bene per tutti, scriveva Arrigoni, faceva il volontario. Purtroppo fu rapito e ucciso un anno fa da un gruppo definito “salafita”, ormai una specie di patente di assoluzioni per tutti i loro amici appena di un grado al di sotto nella scala dei tagliagole, come Hamas e la Fratellanza Musulmana, appunto. [...]
Un altro antisemita musulmano: l’Europa si svegli
Il ragazzo marocchino di 20 anni che voleva ammazzare centinaia di ebrei milanesi della sinagoga di via Guastalla a Milano non era ispirato dalla politica d’Israele, di conseguenza con risvolti antisemiti. No, J. M. era antisemita, voleva colpire gli ebrei in sinagoga.
Episodi del genere sono già successi tante volte, cerchiamo di trarne qualche senso logico. J. M. è antisemita come tanti musulmani in Europa, nei Paesi Arabi, in Iran, in Oriente, persone che negano la Shoah, che vogliono distruggere Israele, che pensano che uccidere gli ebrei sia un dovere. È una realtà documentata da volumi, da numerosissime riedizioni dei Protocolli dei Savi di Sion, da serial televisivi di largo ascolto in Europa in cui gli ebrei strappano gli occhi ai bambini arabi, o raccolgono i soldi per fondare Israele nei bordelli. [...]