Dal '48 a Eichmann, perché Israele rialza ogni volta la testa
Che può esserci in comune fra due libri abissalmente lontani come “1948” di Yoram Kaniuk, edito dalla Giuntina, e “La casa di via Garibaldi” di Isser Harel, Castelvecchi Editore? A leggerli di seguito si capisce bene: essi contengono, il primo pungente e appassionato nella narrazione rutilante di Kaniuk, il secondo nello stile memorialistico, ma puntiglioso e fiero del capo del Mossad che catturò Adolf Eichmann, uno dei segreti più importati del popolo ebraico, quello di una imprevedibile risposta vitale ad ogni evento, anche il più luttuoso e persecutorio; dell’ inevitabile impulso morale che gli ha consentito di curarsi le più immani ferite. E’ il “tikkun olam” la base filosofica dell’ebraismo, “curare il mondo” per aiutare il Padre Eterno a farlo migliore. [...]
Nirenstein: “Il Parlamento italiano all’avanguardia nella battaglia mondiale per ricordare l’eccidio di Monaco 72”
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri
Fiamma Nirenstein intervenendo alla Camera dei Deputati dopo che il Presidente Fini aveva richiesto con un sentito intervento un minuto di silenzio che è stato rispettato da tutti i parlamentari, ha espresso grande soddisfazione su come il Parlamento italiano si sia posto all’avanguardia nella battaglia mondiale per ricordare la strage terroristica degli 11 atleti israeliani che partecipavano alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
Infatti ha detto Nirenstein: ” Questo Parlamento con il minuto di silenzio osservato dopo il nobile invito del Presidente Fini, con la risoluzione delle Commissioni Cultura e Esteri in cui si impegna il governo a rivolgersi al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per conservare la memoria degli uccisi e condannare il terrore e con la raccolta di 151 firme che esprimono la volontà di tutti i partiti politici italiani di ricordare la strage compiuta dal gruppo terroristico palestinese Settembre Nero ha compiuto una serie di gesti che vogliono offrire rimedio rispetto all’errore compiuto dal Comitato Olimpico nel rifiutare il minuto di silenzio chiesto dai famigliari delle vittime e dallo Stato di Israele.
Fiamma Nirenstein ha detto che in questo modo il Parlamento ha condannato il più vile fra tutti i generi di violenza: quello che troppe volte ha colpito Israele in questi anni attaccando la vita civile dei cittadini innocenti per renderla impossibile. L’ultima vicenda quella dell’attacco all’autobus di turisti israeliani a Burgas segnala di nuovo, come il feroce attentato di Monaco che colpì gli atleti intenti soltanto nel nobile gioco dello sport internazionale, il desiderio di uccidere la spontanea vitalità di un paese vibrante di democrazia.
“Per 40 anni il CIO – continua Nirenstein - rifiutando di commemorare gli atleti israeliani ha rifiutato un gesto di pietà elementare e di condanna del terrorismo. Anche quest’anno nonostante la richiesta di un gran numero di paesi democratici, compresi gli stati Uniti di Obama, il CIO non ha ritenuto che l’apertura dei Giochi Olimpici potesse ospitare un solo minuto di pietà. Ma la memoria non conosce opportunismo e tanto meno paura. Il nostro impegno è quello senza condizioni e senza opportunismi di sorta di garantire con la lotta al terrorismo e la memoria di quei meravigliosi ragazzi la libertà di tutti. Il nostro Parlamento con le sue decisione sottolineate dalle parole toccanti del Presidente della Camera dei Deputati è una garanzia di libertà universale e per i cittadini di Israele e gli ebrei sempre così minacciati in particolare.”
Roma, 25 luglio 2012
Italian Parliament held a minute of silence in memory of 11 Israeli athletes killed in Munich Olympic Games
Statement by the Hon. Fiamma Nirenstein, Vice President of the Foreign Affairs Committee of the Italian Chamber of Deputies, Chairperson of the International Council of Jewish Parliamentarians (ICJP)
How dare the world shun Israel on terrorism
Forty years after Munich, we are wrong to block the country most affected by atrocities
When we are about to mark the 40th anniversary of the terrorist attacks at the Olympic Village in Munich, in which 11 Israeli athletes were killed by Palestinian terrorists, it is a real paradox to see Israel excluded from the first meeting of the Global Counter-terrorism Forum. [...]
Nirenstein: gli Hezbollah nella lista del terrorismo internazionale
L'attentato di Burgas ha richiamato l'attenzione sul micidiale coinvolgimento dell'Iran e degli Hezbollah, braccio destro degli Ayatollah, nel terrorismo internazionale. Oltre all'attentato di Burgas, in cui sono stati uccisi cinque innocenti giovani turisti fra cui una donna incinta su un autobus che doveva portarli a una vacanza marina, gli Hezbollah, con l'aiuto indiretto o diretto iraniano, sono ormai responsabili di centinaia di attentati o di tentativi di attentato in tutto il mondo. In prevalenza il loro odio si esercita contro ebrei (come 19 anni fa Buenos Aires, dove uccisero 85 ebrei locali) o contro israeliani, ma per esempio poco tempo fa attentarono alla vita dell'ambasciatore arabo saudita a Washington.
E' una forza bestiale e incomprensibile di cui possiamo solo dire che deve essere fermata. Gli Hezbollah devono finalmente rientrare, quale sia la loro prepotente forza pubblica in Libano, nella lista del terrorismo internazionale. E' anche particolarmente importante evitare con tutti i mezzi che le armi chimiche di Bashar Assad, un altro loro sostenitore indefesso e fornitore di armi di ogni genere, finiscano nelle loro mani in tempi di grande confusione quali quelli che adesso corrono nella zona.
Dobbiamo intervenire perché questo non avvenga. Quanto all'Iran il mondo intero deve intensificare i suoi sforzi perché una simile forza terrorista non possa raggiungere il possesso dell'arma nucleare: è evidente e totalmente inaccettabile quale generale ricatto internazionale potrebbe nascere da questa disgrazia.
Gerusalemme, 23 luglio 2012
I figli di Israele vanno difesi ma neppure l'America si impegna contro il terrore
Gerusalemme. La carne giovane è la preferita dai terroristi. La perdita dei figli è stata sempre un’arma da essi usata per distruggere l’anima stessa di un Paese che della salvaguardia dei giovani che lo proteggono con la propria vita ha fatto il suo principale scopo. Basta pensare che 1500 prigionieri nella maggior parte terroristi sono stati consegnati all’Autorità Palestinese in cambio di un ragazzo solo, Gilad Shalit. Chi lo intende, può capire anche che cosa abbia attraversato ieri Israele, quando ha seppellito in fretta prima dello Shabbat (che interdice la sepoltura) quattro giovani e una donna quarantenne, Kochava Shikri, finalmente incinta e fiera di esserlo dopo tanti tentativi. [...]
Dalla strage di Burgas al crollo della Siria, l'analisi
Il mio ultimo libro presentato a Tel Aviv con il Maestro Riccardo Muti
L'Ambasciata d'Italia in Israele,
l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e
il suo Direttore, Carmela Callea
hanno il piacere di invitarLa alla presentazione del libro di
Fiamma Nirenstein
"A Gerusalemme"
ne parlano:
il Maestro Riccardo Muti
e l'Autrice
modera:
Claudio Pagliara, Corrispondente RAI per il Medio Oriente
in presenza dell'Incaricato d'Affari,
Ministro Consigliere Gabriele Altana
Mercoledì 18 luglio 2012, alle ore 19.00
in italiano con traduzione simultanea in ebraico
Segue Vin d'honneur
R.S.V.P. Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv tel. 03-5161361
Ingresso consentito fino a esaurimento dei posti
E' vietato scattare foto ed effettuare registrazioni audio-visive
Istituto Italiano di Cultura, 25, Hamered St., Tel Aviv
Attentato Bulgaria: Nirenstein e Muti in Israele ricordano le vittime
La serata e' stata scossa dalla notizia dell'attentato terroristico contro turisti israeliani in Bulgaria, in cui hanno perso la vita almeno 8 persone. "Nonostante il dolore per l'attentato", ha dichiarato Nirenstein, "la presentazione del libro doveva essere portata avanti proprio in nome dell'essenza di quello che e' il mio libro, che racconta fra l'altro degli anni in cui Gerusalemme e' stata duramente colpita dal terrorismo suicida: l'affermazione della vita sopra la morta".
All'apertura del suo intervento, il Maestro Muti ha annunciato che domani dedicherà la prima del Requiem di Verdi alle vittime dell'attentato.
Gerusalemme, 18 luglio 2012
Siria, l'incubo delle armi chimiche: «casus belli» o salvezza di Assad?
Già da tempo si sapeva che la Siria aveva accumulato quella che viene chiamata l’arma nucleare dei poveri, ovvero un arsenale chimico micidiale. Ma gli americani ci andavano piano a denunciarne i rischi, perchè i precedenti di Saddam Hussein bruciano ancora. Obama non vuole certo, a ditanza di pochi anni, gridare “al lupo” come un Bush qualsiasi. La verità però anche se fa male ogni tanto affiora: gli USA, dopo mille avvertimenti israeliani anche pubblici e richiami di svariati altri servizi di sicurezza, han mangiato finalmente la foglia, e il Wall Street Journal riporta il fatto che svariati rappresentanti ufficiali del governo hanno affermato che Assad ha “ mosso una parte del suo arsenale chimico”. [...]
Inviare i caschi blu dell'Onu in Nigeria, lo chiedono Nirenstein, Roccella e Sbai
Introduce l’On. Eugenia Roccella: “Nell’ultimo anno in Nigeria sono stati più di 600 i cristiani uccisi dall’estremismo islamico e almeno 100.00 negli ultimi dieci anni: quello che chiediamo con voce unanime è che si intervenga fisicamente attraverso una missione dei Caschi blu dell’Onu, per difendere la libertà di culto dei cristiani in Nigeria e che l’organizzazione estremista Boko Haram, responsabile degli attacchi mirati contro i cristiani, venga inserita nella blacklist delle organizzazioni terroristiche”.
L’On. Souad Sbai definisce la situazione “drammatica non solo per i cristiani e per gli intellettuali costretti a vivere minacciati quotidianamente dalla spada dell’Islam radicale, ma sono anche vittime del silenzio assordante dell’Occidente che permette a personaggi come il presidente del Sudan, Omar Al-Bashir, di continuare a vivere e a governare senza dover pagare per gli innumerevoli crimini contro l’umanità di cui si è macchiato negli anni. Le azioni di violenza non colpiscono solo i cristiani, ma anche le donne musulmane nei confronti delle quali si registrano atti sempre più feroci. Stiamo assistendo a una re-islamizzazione del Maghreb e dell’Africa sub sahariana, dove il fondamentalismo e la violenza non risparmiano nemmeno gli stessi musulmani”.
Conclude l’On. Fiamma Nirenstein: “Nonostante l'idea del ricorso ai caschi sia molto audace tale reazione da parte della Comunità internazionale sarebbe realmente necessaria. Non esistono monete di scambio o transazioni valide quando ci si confronta con ideologie così violente dove l’antagonismo è un carattere fondamentale. Una lezione che ho appreso nella lotta contro l’antisemitismo, una battaglia che porto avanti da anni”. Inoltre, il Vice presidente della commissione esteri spiega che “i terroristi di Boko Haram non sono un gruppo isolato ma ci sono delle forze internazionali a sostenerli. Se per molti anni il Governo di Abuja ha ricevuto ingenti finanziamenti dall’Arabia Saudita ora c’è un nuovo attore che si fa sempre più spazio: l’Iran sciita che sostiene soprattutto con le armi gli integralisti nigeriani”.
Segue testo della mozione.
Roma, 13 luglio 2012





