Mediorientale
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein.
La conversazione di questa settimana partirà con un’analisi sulla politica interna israeliana: il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, infatti, si è dimesso dalla Commissione Plesner dopo che questa ha deciso di non richiedere agli arabi israeliani di svolgere il servizio militare o il servizio civile.[...]
“The longest hatred” - The European engagement against antisemitism
vi segnalo il convegno sull’antisemitismo che si terrà a Strasburgo durante i lavori dell’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa, giovedì 28 giugno 2012. Il Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata e i docenti universitari Robert Wistrich e Shmuel Trigano discuteranno della rinascita dell’antisemitismo in Europa. Qui il programma dell’evento.
Un saluto, Fiamma
Un incubo, ma almeno non e' guerra civile
Mediorientale
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la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein.
Siria ci sono stati tanti cambiamenti ma Assad, al contario di quanto sostengono molti analisti, ancora è lontano da abdicare. Perché Assad continua a spargere sangue di innocenti? Qual è lo scopo di usare civili come scudi umani? Oltre ad Assad, tuttavia, preoccupano molto i ribelli siriani che hanno conquistato una base missilistica del regime vicino ad Homs che custodiva numerose armi chimiche. [...]
"Se l'Occidente attacca la Siria, Israele brucerà"
Larjani, il presidente del parlamento iraniano, ha detto che se l'Occidente attacca la Siria, Israele brucerà. E' un'ipotesi con buoni fondamenti, dal momento che stanno passando dalla Siria agli Hezbollah centinaia di missili con 700 chilometri di gittata e che possono essere armati con testate chimiche. Anche le armi chimiche sono in viaggio per essere utilizati contro Israele dal LIbano. La situazione siriana rischia di creare una terza guerra mondiale: la Russia e la Cina da una parte con l'asse iraniana, dall'altra l'Europa e gli USA con un imprevedibile asse sunnita. [...]
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la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein.
Nonostante la strage di Tolosa in Francia l’allarme antisemitismo è ancora alto come dimostrano un rapporto da poco pubblicato dal Service de Protection de la Communauté Juive e un’aggressione contro tre ragazzi ebrei avvenuta pochi giorni fa a Villeurbanne.[...]
Sarebbe ora di farli tornare. Anche "fregando" gli indiani
Sono stati trattati come criminali, con troppi sgarri al buon senso
Verrebbe voglia, guardandoli diritti ma sofferenti dopo cento giorni di prepotenze, capaci di mantenere la testa alta senza piangere, come devono fare i soldati di fronte alle avversità.... verrebbe voglia di dirgli qualcosa di irresponsabile. [...]
Sorpresa: la sinistra europea vince con i voti dei musulmani
Via via che le analisi sul voto europeo si fanno più accurate, si affaccia un’ipotesi innovativa e piuttosto inquietante. Secondo lo studioso di politiche europee Soeren Kern, del think tank de “Estudios Strategicos” di Madrid, il voto di cambiamento a sinistra è ormai legato inscidibilmente alla componente musulmana dei paesi in cui si è andati alle urne. [...]
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La puntata inizia con una notizia che ci porta indietro di due anni: Ankara ha detto sì al processo contro quattro alte sfere dell'esercito israeliano coinvolte nell'attacco alla nave Mavi Marmara, che nel 2010 causò la morte di nove cittadini turchi. La Turchia continua a sferrare attacchi diplomatici contro Israele. A differenza di quanto accade tra i “diplomatici delle vette”: un alpinista israeliano ha salvato la vita a un turco sulla cima dell'Everest. [...]
L'Egitto sceglie fra Islam e Occidente
È la prima volta nella storia che l’Egitto tiene libere elezioni, e tutto il Medio Oriente, anzi, il mondo intero, trattiene il fiato. Si tratta del Paese arabo più potente e che vanta la tradizione millenaria dei faraoni; è l’ago della bilancia di quella zona esplosiva; è il Paese sunnita che, per i trent’anni di Mubarak, ha fatto più di chiunque da muro allo strapotere iraniano e dell’islam militante; è anche l’unica grande potenza araba che abbia tenuto fede alla pace stretta fra Sadat e Begin, e non è poco in un mondo dominato dall’odio per Israele. [...]