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Terzi: Olimpiadi, il governo combatte antisemitismo ancora presente

mercoledì 25 luglio 2012 Attivita parlamentari 1 commento

Dichiarazione dell'Amb. Giulio Terzi di Sant'Agata, Ministro per gli Affari Esteri, in aula alla Camera dopo la commemorazione degli atleti israeliani uccisi alle Olimpiadi di Monaco '72.

"Il fondo di violento antisemitismo e di negazione dei valori fondamentali della persona e' ancora presente dopo 40 anni da quella tragedia nel nostro mondo." ha ricordato 'attacco violento a personalita' israeliane pochi giorni fa in Bulgaria evidenziando che il ''governo italiano prende costantemente una posizione di condanna e di contrasto di tutte le forme di terrorismo ma in questo caso voglio ribadire l'impegno forte del Governo per contrastare tutte le forme di intolleranza e di antisemitismo che ancora gravano sul nostro mondo e sulle nostre famiglie''.

Impegno, ha concluso, ''che oggi voglio riaffermare in assemblea dove si sono levate voci cosi' importanti per partecipare al dolore di quelle famiglie che sono state colpite e per riaffermare un comune impegno di solidarieta' e di impegno politico per portare avanti una lotta che non deve mai cessare di spegnersi'' 

Roma, 25 luglio 2012

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Francesco , Roma Italy
 lunedì 6 agosto 2012  15:42:41

Le nuove generazioni non si rendono conto delle sofferenze sofferte dal popolo d'Israele, né a volte si riesce con le parole a poterle raccontare, perché quanto di più criminale e immorale possa esistere sulla terra, ebbene questo é stato fatto dai nazisti, prima, e poi dai vicini arabi nei confronti degli ebrei d'Israele. Io, nato nel 1940, ho avuto la fortuna di aver avuto un padre che, a rischio della propria vita e di quella dei suoi familiari, nel 1943, a Roma, ha salvato una famiglia di amici ebrei( nonni, figli e nipoti) dalla deportazione a auschwitz. Oggi, dopo 69 anni, ho rintracciato la figlioletta di quella famiglia ed insieme a lei abbiamo istruito la pratica per il riconoscimento di mio padre, tra i Giusti tra le Nazioni, allo Yad Vashem. Un amico, sentendo la storia mi ha detto:"Perché vuoi questo riconoscimento?" . Ho risposto:Perché rispetto al diabolico disegno, consumato, per volere di un pazzo,e da una generazione di tedeschi criminali, io, in ragione di quello che mio padre ha fatto, e per i rischi che ha corso, in fondo, mi sento un sopravvissuto. Ed i motivi di questa mia essenziale e scioccante considerazione è che essendo io nato due mesi prima della dichiarazione di Guerra, dell’Italia, avrei potuto far parte – idealmente, ma anche realmente - di quel folto gruppo di 2 milioni di bambini ebrei e non ebrei, deportati ed eliminati con grande sofferenza nei lager nazisti. Ecco, perché desidero il riconoscimento dello Yad Vashem per mio padre, perché oltre a significare l’atteggiamento che tutti potevano e dovevano tenere nei confronti dei fratelli ebrei, nel caso specifico, io, non mi rassegno nel pensiero di sapere che c’è stato un popolo, una nazione, compresi padri e madri di famiglie, che sono stati coinvolti nello sterminio di bambini innocenti. Perché il mondo, nel Terzo millennio, continui a ricordare, quello che è avvenuto per causa di un pazzo che le Istituzioni mondiali non sono riuscite a fermate o a voler fermare in tem



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