Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
La puntata di questa settimana inizia partendo da un report redatto dall'associazione Freedom House che ci fa scoprire che la situazione della governance democratica di alcuni Paesi toccati “dalla Primavera Araba” risulta molto deludente. In Tunisia, ad esempio, secondo la nuova Costituzione la donna è definita come “complementare” all’uomo. Oltre al Medio Oriente, Nirenstein, spiega come l’associazione non governativa abbia catalogato altre nazioni. Dall’Africa ai Paesi del Sud Est Asiatico per arrivare in America Latina dove membri di Hezbollah sono stati arrestati prima che commettessero un attentato. [...]
Punto di vista del 18 settembre 2012
Cari amici qui potete rivedere la puntata del 18 settembre di "Punto di vista", la rubrica di approfondimento del Tg2 a cura di Maurizio Martinelli dove con l’amico Khaled Fouad Allam ho parlato degli scontri che hanno nuovamente infiammato il mondo islamico. Aspetto i vostri commenti!
http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/RUBRICHE/PublishingBlock-8e127f76-7fef-43f0-88c3-ae63a8f37568.html
Shanà Tovà

Cari amici,
vi auguro Shanà Tovà, il Buon Inizio di un Nuovo Anno, a tutti voi, al mondo intero, a Israele.
Con affetto,
Fiamma
Quanto autolesionismo nelle scuse dell’America. Così vince solo la jihad.
Nirenstein interviene a inaugurazione Israeli Jewish Congress
"Purtroppo in Europa continuiamo ad assistere a una recrudescenza dell'antisemitismo. Oltre a preoccupanti manifestazioni di antisemitismo tradizionale, come accade in Ungheria e Grecia, non dobbiamo sottovalutare il carattere letale della delegittimazione di Israele: da un lato la continua messa in discussione del diritto all'esistenza dello Stato ebraico, guidata a livello mondiale da un presidente iraniano che incita incessantemente alla distruzione di Israele davanti a una impassibile comunità internazionale, dall'altro la negazione del legame storico del popolo ebraico con questa terra, con Gerusalemme, precludono a Israele il più elementare dei diritti, quello alla vita. Per questo e' importante continuare a mostrare come Israele sia invece un paese vitale ed essenziale per il popolo ebraico, ovunque nel mondo. L'Israeli Jewish Congress può avere un ruolo importante in questa battaglia, da un lato consolidando il legame tra gli ebrei del mondo e Israele, dall'altro rafforzando i rapporti tra Israele ed Europa, perché il Vecchio Continente non ripeta gli errori del passato".
La conferenza inaugurale e' stata aperta da un incontro tra gli oratori e il Presidente dello Stato d'Israele Shimon Peres e verrà conclusa da un intervento del Premier Benjamin Netanyahu. Tra gli altri relatori, i Ministri israeliani Silvan Shalom e Yuli Edelstein, numerosi parlamentari europei e presidenti di Comunità ebraiche europee, tra cui il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Gerusalemme, 12 settembre 2012
Fine dell'amnesia. Resuscitati Dio e Gerusalemme
Così Obama snobba il voto ebraico
Obama non ha certo un punto forte nel Medio Oriente, i suoi strateghi non funzionano: lo ha provato perdendo tutti gli amici che aveva prima delle rivoluzioni senza riuscire a farsene altri. L’atteggiamento ossequioso verso l’Islam non ha elevato di un millimetro la considerazione verso gli USA, rimasti il vecchio nemico imperialista. L’unico amico rimasto vicino agli USA, non per interesse, ma per ispirazione democratica, l’unico piccolo Hans rimasto col dito nella minacciosa falla della diga mediorentale, Obama se lo sta giocando vertiginosamente. [...]
Mediorientale
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
La puntata inizia partendo da Teheran che ha da poco ospitato la riunione del Movimento dei Paesi Non-Allineati. Durante il meeting, negli anni presenziato dai peggiori dittatori di fama storica e mondiale, oltre al solito mantra sulla lotta all’imperialismo e sul colonialismo dei Paesi occidentali, non sono mancati i brutali attacchi contro Israele. “Un gruppo di lupi affamati” è stato definito lo Stato di David, davanti a una platea composta da rappresentanti di molte Nazioni appartenenti all’ONU, da un timido Ban Ki Moon (sud coreano e ospite di un Iran che da poco ha stretto un bell’accordo con la Corea del Nord) e da un aggressivo Mohammed Mursy che accusa palesemente il regime degli ayatollah di essere complice del massacro del popolo siriano[...]
Ormai l'Iran ha superato la linea rossa
C’erano due buone ragioni per chiedere a Israele di rimandare l’ attacco alle strutture nucleari iraniane: la prima la possibilità che il programma degli ayatollah fosse indietro, lontano dall’obiettivo della bomba. La seconda, che gli USA avrebbero agito al momento opportuno per bloccarlo. Tutti e due questi argomenti sono caduti nel giro di poche ore. [...]





