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Il futuro delle donne nei paesi del Medio Oriente

martedì 30 ottobre 2012 Attivita parlamentari 0 commenti

Cari amici,

la conferenza sul futuro delle donne nei paesi delle rivoluzioni mediorientali è stata un'occasione fantastica. Viverla attraverso le esperienze dell’egiziana Dalia Ziada, direttrice dell'Ibn Khaldun Center for Development Studies e blogger, della tunisina Wala Gasmi, fondatrice del Fronte Giovanile Tunisino e dell’iraniana Nazerin Ansari, direttrice del giornale in lingua farsi “Kayhan-London”, e interpretarla insieme ai professori Valentina Colombo e Giuseppe Cecere, è stato come vedere l’altra faccia della luna. Noi chiacchieriamo molto sulla modernizzazione, la democratizzazione le speranze per il futuro di questi paesi ma queste eccezionali leader e intellettuali ci hanno raccontato in presa diretta come l’avvento al potere dei Fratelli Musulmani e nel caso la dell’Iran la lunga permanenza negli artigli del regime sul popolo persiano, abbiano peggiorato la già difficile condizione femminile, molto diversa da paese a paese, inchiodandola al patriarcato e alla Sharia. Vi rimandiamo all’ascolto della registrazione di Radio Radicale (presto prepareremo noi stessi un riassunto adeguato) per capire quanto stia peggiorando anche rispetto a costumi arretrati la condizione femminile, e come quel poco che era stato guadagnato stia andando perduto. Possono divenire leggi e dettato costituzionale ancora peggiori il matrimonio delle bambine a otto anni, le mutilazioni genitali femminili, l’impossibilità di divorziare da parte femminile, la poligamia, le punizioni corporali, il fatto che in ogni azione legale compresa la testimonianza in tribunale la donna vale la metà dell’uomo, la condanna persino a morte degli omosessuali... tutto questo sta diventando legge, come anche la persecuzione delle religioni e delle idee diverse e la messa al bando di ogni contatto con Israele.

Ma ci sono tante donne di ogni età e di ogni credo, come tanti democratici anche musulmani in questi paesi, che non voglio accettare il ritorno a una dittatura, nemmeno se si tratta di una dittatura teocratica. E’ nostro dovere e va anche a beneficio nella pace aiutarli in ogni modo possibile. Come? La nostra prima idea, discussa con le amiche musulmane, è quella di un documento comune che stabilisca le condizioni per cui i cittadini e i governi riconoscano, solo in caso vengano rispettate, il significato positivo ai nuovi poteri e quindi li sostengano. Bisogna aiutare le rivoluzioni, certo, ma solo se si rispettano le donne, le religioni e le opinioni diverse, se si rifiuta la violenza e la guerra. I diritti umani hanno un significato universale, e non legato alla storia e alla geografia. 



Cliccando qui potrai vedere il servizio sul convegno trasmesso da Tg Rai Parlamento

Cliccando qui potrai vedere il video dell’Audizione presso la Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati


Le rivoluzioni nel Medio Oriente: quale futuro per le donne?

lunedì 29 ottobre 2012 Generico 0 commenti
Cari amici,
lunedì 29 ottobre nel pomeriggio alle 17,00 si svolgerà nella Sala Capitolare del Senato la conferenza: “Le rivoluzioni nel Medio Oriente: quale futuro per le donne?”
Come puoi vedere dal programma si tratta di un’occasione unica per capire da testimonianze dirette e da esperti quale sia la prospettiva delle rivoluzioni medio orientali rispetto a uno dei problemi più importanti del mondo la posizione della donna nel mondo islamico.
I posti sono limitati, se sei interessato ti invito a dare al più presto la tua adesione:
tel. 06 6760 6805 cell. 393 805 8906 email: nirenstein_f@camera.it
Con affetto,
Fiamma Nirenstein

L'On. Nirenstein: con l'ACCA l'Italia risparmierà un miliardo di Euro l'anno in medicinali

giovedì 25 ottobre 2012 Attivita parlamentari 2 commenti
Dichiarazione On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:

"Dopo due anni di dibattito duro, come sempre lo è ogni oggetto di dibattito che riguardi Israele presso l'Unione Europea tendenzialmente ostile a Israele, è con grande soddisfazione (e proprio nel corso della visita del nostro primo ministro Mario Monti e del ministro degli esteri Giulio Terzi per il vertice fra il nostro governo e il governo israeliano) che apprendo che due giorni or sono è passato l'accordo ACAA, ovvero l'Aggreement on Conformity Assesment and Acceptance compreso il capitolo sull'area dei prodotti farmaceutici, firmato il 6 maggio 2010. L'accordo approvato con 379 voti contro 230 e 41 astensioni rimuove le barriere tecniche al commercio di tali prodotti, che come è noto Israele ha sempre ideato e realizzato con criteri di avanguardia e a basso prezzo.

L'ACCA consentirà ai prodotti farmaceutici israeliani di accedere al mercato Europeo senza barriere che fino ad oggi li ostacolavano comparandoli nei fatti, per evidenti motivi politici, a prodotti di Paesi molto lontani dalle garanzie reali che invece fornisce uno Stato con una tecnologia avanzati e controllati come Israele. I benefici per i consumatori europei e israeliani saranno notevoli, i pazienti che necessitano di cure potranno accedere ai medicinali israeliani a prezzi affrontabili. E' stato superato lo stallo per cui, a causa di pregiudizi obsoleti ma pertinaci, il disaccordo nei confronti di Israele viene messo da molti parlamentari prima del bene dei pazienti.

Oggi, dopo l'approvazione dell'ACAA, come ha detto nel suo intervento in assemblea il Vicepresidente della Commissione Esteri del Parlamento Europeo On. Fiorello Provera, l'Italia potrà ad esempio risparmiare un miliardo di Euro l'anno in medicinali."

Roma, 25 ottobre 2012

Ku Klux Klan incubo d'America. Fa paura, ma è quasi estinto

giovedì 25 ottobre 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 25 ottobre 2012

Perché mai la giovane Sharmeka Moffitt abbia deciso di inscenare un attacco del Ku Klux Klan, questo è nella mente degli dei e della ragazza che speriamo guarisca bene e presto dalle orribili bruciature che si è autoinferta. Certo ha segnalato all'America e al mondo due temi: nonostante i decenni di leggi di parità e un presidente nero, la popolazione afroamericana soffre il trauma della violenza razzista, e la rappresenta drammaticamente. In secondo luogo, il nome del Ku Klux Klan è tale da far saltare su tutta l'informazione, il suo fantasma è tuttora gigantesco, come quando alla fine degli anni '80 la cronista si mise le gambe in spalla per visitare in Louisiana il capo della famigerata organizzazione razzista, assassina abitudinaria di neri innocenti. Si chiamava David Duke, così si chiama ancora mentre inopinatamente viene fotografato durante alcune manifestazioni con Occupy Wall Street, un movimento di sinistra. Sorprendente? [...]

Romney non vince ma convince. Può fare il comandante in capo

mercoledì 24 ottobre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 24 ottobre 2012

Dopo il dibattito fra Obama e Romney, l’ultimo prima delle elezioni che si terranno fra tre settimane, la confusione regna sovrana, il volto del vincitore è velato, i sondaggi raccontano ciascuno la sua novella. Al momento non c’è più uno sfidante e uno sfidato, anche il linguaggio corporeo dei due è confuso: Obama è andato teso come un gallo da combattimento allo scontro sulla politica estera, proteso dalla sedia scrutava ogni battito di ciglia, ogni parola del rivale e attaccava di continuo; Romney ben accomodato in poltrona, un inamovibile sorriso etrusco sulle labbra, ha usato uno studiato tono presidenziale, ha ripetuto la parola “pace” all’inizio, alla fine, nel mezzo. Un pò troppo. Quieto, pacato, tutto il contrario del guerrafondaio che i nemici descrivono. Alla fine della discussione, i sondaggi della CNN ci dicono che Obama ha vinto col 48 per cento e Romney ha solo il 40 per cento dei consensi. Ma un altro sondaggio ci dice che per il 60 per cento degli americani Romney potrebbe essere il migliore “commander in chief”, cioè capo di stato maggiore, ruolo che spetta al presidente e che per il Paese meglio armato e più insidiato del mondo è uno dei più importanti. [...]

Mediorientale

mercoledì 24 ottobre 2012 Generico 0 commenti

RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.



La puntata di questa settimana inizia partendo dall’analisi sui match televisivi dei due sfidanti in corsa per la Casa Bianca. Dall’ultimo confronto fra Obama e Romney, l’ultimo prima delle elezioni che si terranno fra tre settimane, si è passati a parlare d’Israele ancora minacciato dalla pioggia di missili sparata contro i propri abitanti dalla Striscia di Gaza dove pochi giorni fa l’emiro del Qatar si è recato in visita ufficiale, la prima di un Capo di Stato nell’enclave controllata da Hamas, e dove lo stesso al Thani ha voluto donare milioni di dollari. Hamas, dopo essere stato per anni attaccato al cordone ombelicale iraniano e siriano, è stato finalmente ricompensato della scelta di spostarsi verso l’asse sunnita. 

L'On. Nirenstein: si trovi un mezzo per impedire la vergogna del carcere per la libertà di opinione

martedì 23 ottobre 2012 Generico 1 commento
Dichiarazione On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:

"Si resta di stucco per il modo in cui la Quinta Sezione Penale della Cassazione motiva la sentenza del 26 settembre scorso con la quale conferma 14 mesi di carcere per Alessandro Sallusti direttore di Libero, accusato di diffamazione a mezzo stampa. I giudici infatti lo definiscono una persona con "una spiccata capacità a delinquere". Non si può sfuggire davvero, leggendo queste righe, almeno bizzarre e improprie agli occhi dichi conosce il direttore Sallusti, all'impressione di un attacco senza precedenti alla libertà di stampa di pensiero e di critica, e anche alla persona stessa del direttore, un noto giornalista con spiccate opinioni e certamente non un delinquente. L'impronta ideologica della sentenza è evidente. A Sallusti tutta la mia più sentita solidarietà, nella speranza che si trovi un mezzo per impedire l'incredibile vergogna del carcere per la libertà di opinione".


Roma, 23 ottobre 2012 

L'On. Nirenstein: è bello che si ricominci a parlare di politica nel mondo dei moderati

lunedì 22 ottobre 2012 Generico 0 commenti
Dichiarazione dell'On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:

"E’ interessante notare come nell’ambito del PDL, che dalle cronache di giornali appare come il combattimento dei galli del mosaico di Pompei, siano usciti negli ultimi giorni due documenti programmatici di chiara ambizione teorica e politica, uno il “Manifesto per il bene comune della Nazione” che ha la sua radice nella Fondazione Magna Carta e l’altro il “Manifesto Lib Lab” che ha la sua origine nel gruppo di origine socialista capitanato dall' On.Fabrizio Cicchitto. In tempi di bisogni economici primari del nostro Paese è importante che, con idee diverse e tuttavia spesso convergenti come si vede nei documenti, politici e intellettuali sentano di nuovo il bisogno di definire la strada politica per un’Italia comunque vastissima, nonostante tutte le crisi, che preferisce la libertà, i diritti umani, il libero mercato, un’economia vigorosa ma compassionevole e i valori della socialità per come ciascuno intenda costruirseli, nella famiglia, nelle amicizie, nella solidarietà. E’ bello che si ricominci a parlare di politica nel mondo dei moderati, cattolici o laici che siano, perché essi hanno una presenza immensa e significativa in tutta lo storia d’Italia".

Roma, 22 ottobre 2012

On. Nirenstein: la persecuzione non ci impressiona, ma ci rafforza nell'orgoglio di essere ebrei

lunedì 22 ottobre 2012 Generico 0 commenti
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:

"E' una vergogna e un pericolo pubblico la persecuzione antisemita che il forum neonazista Stormfront mette in scena oggi nei confronti di Carla Di Veroli schedandola in una lista di ebrei in stile nazista perché i lettori possano riconoscerla, odiarla e magari attaccarla fisicamente Insieme alla Di Veroli, viene offesa anche la memoria di Settimia Spizzichino, una meravigliosa sopravvissuta ai campi di concentramento: il loro ributtante disprezzo serve a ribadire le consuete tesi negazioniste.

I neonazisti e i neofascisti devono sapere però che le persone da loro perseguitate verbalmente, fra le quali anche io spesso figuro, non solo non si piegano e non si impressionano per la loro feroce stupidità ma si rafforzano nella loro identità, orgogliosi di appartenere al popolo ebraico."

Roma, 22 ottobre 2012

On. Nirenstein: "Un buon passo la dichiarazione del PPE, ma occhi aperti sul futuro della Siria"

giovedì 18 ottobre 2012 Generico 0 commenti
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:

“La risoluzione del PPE sulla questione siriana in cui ci si impegna per la fine delle violenze e si auspica per la Siria un futuro di democrazia giunge nelle ore in cui arriva da quel martoriato paese notizia di nuove stragi e anche di un attentato nelle vie di Damasco.
Mi fa piacere e mi congratulo con l'On. Frattini perché la risoluzione è stata promossa da parte italiana, anche a sottolineare l’impegno governativo del nostro Paese in tal senso.
Assad è un dittatore le cui immense stragi devono fermarsi, esse non possono essere accettate per nessun motivo dal consesso internazionale. Oltretutto le sue operazioni di guerra contro la popolazione sono state sostenute dal sanguinoso aiuto dell’Iran e degli Ayatollah, e questo le rende ancora più bieche e destabilizzanti per il Mediorente intero.
D’altra parte non posso evitare di esprimere immensa preoccupazione per l’impostazione ideologica islamista estrema di parte dell’opposizione e della violenza anche delle sue operazioni, problema fondamentale per il futuro sia della Siria che dell’intera area. L’Europa anche per il futuro, anche quando il regime di Assad sarà battuto, non potrà evitare di prendere le sue responsabilità assumendo un atteggiamento condizionale nei confronti di tutte le entità sul campo.”

Roma, 18 ottobre 2012 
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