L'Europa perde il ruolo di mediatore con Israele
L’Europa si dice molto preoccupata, ma si vede di lato un sorrisetto di malvagio compiacimento. Parigi, Londra, Stoccolma hanno invitato per spiegazioni gli ambasciatori israeliani, anche la Germania condanna. L’Italia per bocca del premier Mario Monti, esprime il suo sdegno in maniera molto pesante anche perché si unisce alla Francia parlando di “colonizzazioni” israeliane e si preoccupa riconoscendosi nelle dichiarazioni di un personaggio che con Israele ha sempre avuto un’antipatia così profonda da comparare a suo tempo l’eccidio terrorista di Tolosa alla morte dei bambini a Gaza, la signora Ashton! [...]
"Les Ménoras d'Or" del B'nai Brith Moshé Dayan
E' stata una serata di grande affetto al Teatro dell'Opéra di Nizza in cui tutti i nostri pensieri sonno andati alla terribile ingiustizia subita da Israele con il voto dell'Assemblea Generale dell'Onu del 29 novembre scorso.
Il messaggio di una serata di solidarietà internazionale e' stato: "Continuiamo la lotta per garantire allo Stato ebraico il diritto alla vita e all'autodifesa".
Israele isolato? Ci è abituato e saprà resistere
Il Giornale, 1 dicembre 2012
Fossi in Israele, me ne andrei dall’ONU; le serve solo a raccogliere isolamento e delegittimazione. Ma Israele è dura, abituata all’isolamento che nasce nel cuore malato delle parole difuoco, come quelle che Abu Mazen ripeteva; Israele è uno Stato mostro, di apartheid, parafascista, che uccide i poveri poveri palestinesi innocenti... E tutti lo hanno votato, anche noi. [...]
Con l'arresto di Sallusti è stata violata la libertà di pensiero
Monti ha tradito Israele e la politica estera italiana
E’ istituzionalmente sconvolgente la scelta di Palazzo Chigi di rovesciare con una mossa nient’affatto tecnica, ma tutta politica, le scelte di un parlamento che da vari anni a questa parte ha fatto suo onore e vanto di essere il migliore amico europeo di Israele, la cui delegazione all’ONU solo nel luglio del 2011 di fronte a una risoluzione identica ha risposto in modo opposto a quello attuale, che si è sempre proposto come mediatore di una pace trattata dalle due parti a un tavolo civile e rispettoso, e a non esporre la questione della pace a un consesso pieno d’odio contro Israele come è l’assemblea dell’ONU. [...]
Nirenstein: "Palazzo Chigi ha scavalcato indebitamente tutto il Parlamento e ha cambiato l'intera politica estera italiana"
“Non si è mai visto un rovesciamento politico come quello cui ci ha costretto ad assistere Palazzo Chigi, del tutto inaspettatamente, nelle ultime ore, lanciando il fulmine a ciel sereno del riconoscimento unilaterale della Palestina. E' davvero una brutta sorpresa, un incomprensibile rovesciamento di linea politica, per un Parlamento che nel corso di questi anni ha costruito con Israele un rapporto speciale, in cui sono stati respinti con voto d'aula unitario il truffaldino Rapporto Goldstone, è stato bocciato il cosiddetto Durban 2, sono stati tessuti rapporti speciali nel campo della scienza, della cultura, dei rapporti commerciali.
L'Italia, uno dei migliori amici di Israele per scelta democratica, adesso si ritrova, senza che il Parlamento sia mai stato consultato, insieme allo schieramento automatico dei Paesi Islamici e insieme all'Europa nella peggiore delle sue accezioni, ideologica e impaurita, incerta e succube, sensibile all'odore del petrolio e alla paura dell'Islam, non con l'Europa più affidabile ma con quella da sempre antisraeliana e filoaraba, di cui Francia e Spagna sono i capofila, sempre pronta al giudizio più aspro verso il diritto all'autodifesa di Israele, indifferente alla sua sicurezza sempre così terribilmente a rischio, incurante di fronte alla sua magnifica vibrante democrazia. La democrazia per l'Europa è sempre stato un tema debole, non così per gli USA che non a caso sostengono Israele.
Non è affatto vero, come dice Palazzo Chigi che questa risoluzione serve ad affermare il principio di due Stati per due popoli, al contrario essa cancella tutto il lavoro di costruzione di un processo di pace bilaterale. Non nascerà la Palestina da questa risoluzione, ma solo la conferma che i Palestinesi per ottenere ciò che vogliono non hanno bisogno di cedere alcunché né sul piano ideologico né su quello dello scambio territoriale, che non hanno il dovere di sedersi di fronte al loro interlocutore, che hanno il diritto di non riconoscerlo persino come un interlocutore. Per non parlare degli accordi internazionali, a partire da quello di Oslo: questo voto li cancella tutti, e crea una situazione di caos in cui fiorirà Hamas. Al contrario di quello che si afferma, non è la parte moderata che viene qui aiutata. Palazzo Chigi aiuta di fatto un punto di vista estremista perché isolazionista, accusatore, palesemente carico di disprezzo e d'odio verso Israele. E l'ha fatto contro il parere espresso dal Parlamento in questi quattro anni”.
Roma, 29 novembre 2012
L’On. Nirenstein: il riconoscimento unilaterale di uno Stato Palestinese sarà uno dei più grandi errori dell’Onu
“Domani 29 novembre l’Assemblea Generale dell’ONU compirà un ennesimo errore, stavolta forse uno dei maggiori della sua lunga storia di fraintendimenti e inganni. Abu Mazen, Presidente dell’Autorità Palestinese ha infatti intenzione di presentare la richiesta di riconoscimento unilaterale di uno Stato Palestinese osservatore, proprio nell’anniversario del 29 novembre del ’47, quando il mondo arabo respinse la partizione dichiarata dall’Assemblea Generale e si lanciò in una sanguinosa guerra contro Israele appena nata. E’ un errore eguale e parallelo a quello del ’47 perché annienta la trattativa pacifica e quindi anche il suo sbocco pacifico e non contestabile da nessuna delle due parti". [...]
On. Nirenstein: indecente richiesta antisemita del partito ungherese Jobbik
“Considero una delle cose più gravi accadute negli ultimi anni in Europa la richiesta da parte del partito antisemita Jobbik della lista degli ebrei che vivono in Ungheria perché rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale”.
È anche molto significativo che Marton Gyongyosi, leader del partito, abbia collegato il rischio che gli ebrei secondo lui apportano alla sicurezza ungherese con il conflitto israelo-palestinese. E' un'ennesima prova che spesso ormai, quasi d’abitudine, la critica a Israele è solo una maschera per campagne antisemite.
Speriamo in una durissima reazione all’ indecente richiesta di Jobbik sia da parte del governo ungherese, che del nostro Paese che dell’Europa tutta, memore del fatto che furono più di mezzo milione gli ebrei uccisi durante l’Olocausto con le tipiche “ragioni di sicurezza” antisemite del nazismo,una trama di fantasie ispirate dal puro odio antiebraico, come quelle odierne”
Roma 27 novembre 2012
Caro Yehoshua, Hamas è terrorista
Aleph Beth Yeoshua è un grande scrittore e per me anche un amico di vecchia data. Ma della politica nonostante un suo antico libro molto interessante sul sionismo (Bouli, come lo chiamano tutti, è un vero sionista) edito dalla Giuntina, vede solo ciò che gli sembra delineare i suoi sogni di grande artista, il romanzo, non la realtà sono la sua specialità. Così quando ieri sulla Stampa chiede a Israele di fare un accordo con Hamas, di nuovo fa gli stessi errori che ha fatto mille volte pensando che per fare la pace con il mondo arabo bastasse chiederlo per piacere, e farsi più in là. [...]
Tanti talenti in un solo piccolo uomo
Ehud Barak non è nè un politico nè un militare, benchè sia stato persino Primo Ministro e benchè sia stato Capo di Stato Maggiore. Ehud Barak è la storia intera d’Israele, l’utopia del lavoro di giorno e lo studio la notte, del pacifismo convinto insieme all’Uzi sempre pronto. Ne è l’incarnazione ambiziosa, geniale, laboriosa, altezzosa, ragazzo figlio di madre polacca, Esther che venne dalla Polonia nel '36 insieme a mio padre Aron nello stesso gruppo socialista, come pazzi attarversando l’Europa ormai in fiamme per costruire finalmente la terra libera e socialista degli ebrei.





