Il «nuovo Egitto» accusa Israele per la strage voluta da Al Qaida
Il Giornale, 7 agosto 2012
Tutto è tragicamente chiaro: il Sinai è preda di bande terroriste di origine qaedista che attaccano Egitto e Israele insieme alla ricerca dell’Islam puro. Ma con l’avvento della Fratellanza Musulmana al potere alla prima occasione per dimostrare di saper tenere la testa sulle spalle, invece fuoriesce dal nuovo Egitto di Mohammed Morsi, il presidente che appartiene della Fratellanza, uno scriteriato proclama complottista che distrugge il concetto stesso di dilplomazia. Che peccato, dopo i quindici morti egiziani di domenica cercare, invece dei colpevoli, il solito capro espiatorio per la più bassa opinione pubblica: Israele, la seconda vittima dell’attacco col Paese delle piramidi. [...]
Nigeria: Nirenstein stupore e sconforto per il ricatto al Presidente Goodluck Jonathan
“Esprimo stupore e sconforto per l’esortazione del gruppo fondamentalista islamico Boko Haram al Presidente della Nigeria Goodluck Jonathan a dimettersi e a convertirsi all’islam. Sono passate solo poche settimane da quando con le colleghe Souad Sbai ed Eugenia Roccella ho presentato una risoluzione alla Camera nella quale si impegna il governo italiano a chiedere all’Onu di ricorrere all’intervento dei Caschi blu per fermare la mattanza di cristiani in Africa e per proteggerne i luoghi di culto. Dal 2009 ad oggi Boko Haram combatte per islamizzare l’intera nazione, il Paese più popoloso d'Africa, dove la brutalità fondamentalista è costata la vita ad almeno 1.600 persone solamente a causa del loro credo. Non esistono monete di scambio o transazioni valide con ideologie così violente dove per le quali l’antagonismo religioso è un carattere fondamentale”.
Roma, 7 agosto 2012
Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Paolo Martini.
Il Sinai egiziano conferma di essere una rampa di lancio per il terrorismo internazionale. Nella giornata di ieri un commando ha sequestrato due blindati vicino al confine israelo-egiziano, per poi attaccare il posto di frontiera armato di granate, mitragliatrici e lanciarazzi. Il commando era poi riuscito a entrare in Israele con uno dei blindati. Se l’esercito cairota si è fatto cogliere di sorpresa, l’esercito israeliano (IDF) non si fatto trovare impreparato e l'aviazione ha colpito uno dei due mezzi[...]
Hezbollah offre aiuto al raìs traballante
Uno dei mantra mediorentali è la necessità di conservare la pace nel Paese dei Cedri, il Libano, e a questo scopo ci serviamo di un oneroso contingente internazionale, l’UNIFIL, cui Giampaolo Di Paola, Ministro della Difesa ha fatto visita or ora. Siete indispensabili per la stabilità del Paese, ha detto ai soldati. Ma la stabilità del Libano è un castello al cui interno sono già penetrati i guerrieri più sovversivi, gli Hezbollah, la milizia sciita filoiraniana, custode degli interessi della Siria di Assad, che a sua volta li ha rimpinzati di armi. [...]
Obama manda la Cia in Siria. E Kofi Annan getta la spugna
Quando Obama entra in scena in Medio Oriente, in genere è poco risolutivo ma molto rumoroso. Così sembra anche questa volta. Mentre il dipartimento di Stato fa sapere di aver stanziato 25milioni per appoggi non letali ai ribelli e 60 per assitenza umanitaria, Obama fa capolino da una pagine fin’ora chiusa, e si capisce sempre di più come la guerra di Siria sia un gioco a mosca cieca. Si viene a sapere adesso che deluso dall’incapacità del Consiglio di Sicurezza di comminare serie punizioni adAssad, Obama ha firmato allora ordini segreti che autorizzano l’aiuto americano ai ribelli da parte della CIA e di altre organizzazioni che agiscono coperte. E’ un tipo di azione di intelligence detta “finding”, individuazione, e consente aiuti di vario genere a quelli che le agenzie ritengano opportuni partner [...]
Muti è una testimonianza di come un rapporto profondo con Israele e con il popolo ebraico siano un compendio dei sentimenti più alti.
Male ha fatto il CIO a non ricordare il massacro delle Olimpiadi di Monaco
Su ogni Olimpiade che si apre si addensa tutto il secolo, sempre. Le pulsioni e gli umori, e non i migliori, del momento si posano sui suoi fragili pavesi, sulla sua retorica universalista e pacifista. Come oggi assistiamo a quella che Giuseppe De Bellis ha definito “le Olimpiadi islamiche”, così abbiamo visto le olimpiadi naziste del 1936, quelle comuniste nel 1980, quelle cinesi-autoritarie del 2008. Nel 1972, fu l’anno delle Olimpiadi terroriste.
A Fiamma Nirenstein la Città di Sarzana conferisce il premio “Montale Fuori di Casa”
La Città di Sarzana conferisce il Premio Montale Fuori di Casa a Fiamma Nirenstein per aver voluto dimostrare, con capacità e tenacia, lungo tutto il suo percorso umano e intellettuale, quanto sia profondamente immotivata l’ingiustizia che si trova a dover subire chi, a causa si circostanze prefigurate da stolidità e nequizia, sia costretto a sentirsi Fuori di casa. Fiamma Nirenstein, nel suo itinerario culturale, alimentato da solide radici e vissuto con passione sempre rinnovata, ha mirato, al contrario, a fare sì che nessuno debba o possa sentirsi estraneo in nessuna contrada del mondo. Nel libro A Gerusalemme, il racconto di un viaggio dentro la città, diventa, ogni momento, un atto di amore, di forza, di speranza. [...]
Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Paolo Martini.
L’inizio della puntata di questa settimana e' dedicato alla Siria dove la situazione è sempre più drammatica, migliaia di civili si riversano sui confini degli Stati vicini e l’infiltrazione di qaedisti e' sempre piu' certa: interessati a spodestare il regime alawita e a formare una struttura politico militare alternativa all’ormai scricchiolante regime. Inoltre, gli USA sono stati molto chiari: potrebbero intraprendere una guerra contro Damasco (e l’Iran) già da subito[...]
Nirenstein: il Parlamento italiano supplisce all'incredibile mancanza del CIO
“La strage di Monaco non deve essere dimenticata, il popolo ebraico e d’Israele deve poter vivere nella libertà in cui tutti i popoli hanno diritto di vivere, il terrorismo deve essere combattuto ad ogni latitudine. In questo caso l’esercizio della memoria è quanto mai rivolto al presente, quando si pensa all’attentato di Burgas e a tutti gli innocenti vittime dell’odio anti-israeliano e antisemita” così ha detto Fiamma Nirenstein in chiusura della seduta della Commissione Cultura e della Commissione Esteri che stamane hanno votato all’unanimità una risoluzione che impegna il governo a rivolgersi al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) perché venga osservato un minuto di silenzio in apertura dei giochi olimpici di Londra in memoria degli 11 atleti israeliani uccisi alle Olimpiadi di Monaco del 1972
“È stata una discussione eccezionalmente convinta quella dei rappresentati di tutte le forze politiche che hanno giudicato questo momento di lavori del parlamento uno dei i più elevati cui ci sia stato dato di partecipare, infatti molti degli intervenuti hanno ribadito che il significato universale e pacifico delle Olimpiadi potrà essere rispettato soltanto nella memoria di come esso sia stato brutalmente violato dall’attacco nel settembre ’72 contro dei giovani israeliani giunti alle Olimpiadi con l’unico nobile scopo di gareggiare insieme agli sportivi del resto del mondo" -continua Nirenstein- "Il Parlamento italiano, sono fiera di affermare, è stato in prima linea di una battaglia cui si è aggiunta ieri sera Hillary Clinton in cui hanno partecipano molti parlamenti democratici. Il nostro però è l’unico ad avere osservato un minuto di silenzio, lo abbiamo fatto per supplire all’incredibile mancanza del CIO”.
Roma, 26 luglio 2012