Hamas resiste sotto le bombe: così vince la guerra mediatica
Il Giornale, 13 luglio 2014
(Gerusalemme) Soltanto circa 70 missili missili da Gaza fino alle 6 del pomeriggio.Soltanto. Di nuovo, certo, hanno coperto tutto il terreno nazionale, di nuovo la cronista ha dovuto correre nella stanza di cemento mentre scriveva il pezzo e i gerusalemitani hanno afferrato i bambini correndo al rifugio più vicino, e poi alle 9 un attacco preannunciato ha colpito Tel Aviv, il centro e il sud, per dimostrare che Hamas può arrivare dappertutto, e che gli israeliani corrono nei bunker ai suoi ordini.[...]
"Io nella città sotto le bombe Ogni minuto arriva un razzo"
Il Giornale, 12 luglio 2014
Sderot. Cosa fa una guerra a un uomo? Cosa creano dentro tutti questi missili che ci inseguono ogni cinque minuti mentre viaggiamo lungo il confine con Gaza? Che ritroveremo la sera a Tel Aviv, a Gerusalemme? Paura? Tensione? No, a ogni bum, a ogni sirena, gli israeliani di Sderot, dei kibbutz di confine, ma anche i ragazzi disinvolti di Tel Aviv, o i quieti giovani gerusalemitani esprimono determinazione, resistenza indefinita, rabbia, vogliono farli smettere, «quegli idioti che marciano verso la loro distruzione, noi siamo più forti» dice Zafrir mentre corriamo insieme verso un bunker.[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Una puntata particolare quella de Il Medioriente visto da Gerusalemme di questa settimana. Da Israele, Fiamma Nirenstein ci racconta la terza guerra contro Hamas, i recenti sviluppi, le reazioni del Stato ebraico, dell'esercito, gli obiettivi di Hamas, della mediazione egiziana, e della quotidianità che vive la popolazione israeliana, come quella di Sderot, minacciata dalla presenza di nuovi gruppi estremisti e dal continuo lancio di razzi dalla striscia di Gaza mentre i civili palestinesi vengono ancora usati come scudi umani.
Operazione Margine Protettivo: alcuni punti da tenere ben chiari
Guardando i media italiani, specie la tv, sento il bisogno di fare qualche precisazione.
1) L’intervento dell’aviazione israeliana su Gaza non ha assolutamente niente a che fare con il rapimento dei tre ragazzi purtroppo uccisi barbaramente. La polizia ricerca gli assassini, l’esercito cercò i ragazzi nella zona di Hevron, che non ha niente a che fare con Gaza, quando si pensava che fossero ancora vivi. Non c’è nessun "ciclo della violenza", ma un perdurante attacco missilistico da Gaza che Israele deve fermare per difendere i suoi cittadini. Non si tratta di nessuna “vendetta” o“rappresaglia” come seguitano a suggerire alcuni giornalisti e politici, inducendo un’analisi completamente falsata. SI tratta invece del tentativo di Israele di bloccare il lancio dicentinaiadi missili sulla sua popolazione civile, ovvero di difenderne la vita. E’ questo il compito essenziale di ogni Stati, difendere i suoi cittadini da attacchi mortali.
2) Immaginiamo che 35 milioni di italiani debbano correre nei rifugi per attacchi missilistici provenienti da una qualunque dei Paesi confinanti. Che cosa farebbe l’Italia, essendo uno stato normale? Cercherebbe in tutti i modi di fermare i missili.[...]
Israele richiama 40mila uomini. "Siamo pronti a invadere Gaza"
Il Giornale, 09 luglio 2014
Siamo arrivati alla nuova guerra con Hamas, "Margine protettivo". Dopo la pioggia di missili che ha fatto da controcanto al rapimento dei tre ragazzi uccisi da due terroristi di Hamas, ieri sera per la prima volta nel Gush Dan, l'area di Tel Aviv, la sirena ha costretto i cittadini a correre nei rifugi, come a Sderot, Ashkelon, Ashdod, Beersheba. Metà di Israele è sotto i missili di Hamas, ogni minuto suona la sirena. Intanto, arrivavano da Gaza le prime immagini di case distrutte e la notizia dell'uccisione di tredici persone.[...]
Arrestati gli assassini del giovane palestinese
Il Giornale, 07 luglio 2014
"Non è possibile": queste parole stupefatte sono state da ieri pomeriggio il leitmotiv del senso comune israeliano. La peggiore delle ipotesi si è avverata. Il diciassettenne palestinese rapito e ucciso, Mohammed Abu Khdeir, sembra sia stato veramente ucciso da un gruppo di estremisti criminali israeliani. Si tratta di sei persone di varia età arrestate ieri di cui cinque confermati, forse in parte appartenenti alla stessa famiglia nella zona di Gerusalemme, nè coloni nè religiosi, si dice, ma semplicemente un gruppo di esaltati ignoranti e razzisti, con precedenti criminali.[...]
Il califfo ora fa la star in tv. È la nuova estetica del terrore
Il Giornale, 06 luglio 2014
Per la prima, volta col turbante e la barba nerissimi sullo sfondo degli arabeschi della moschea di Mosul marcando il santo inizio di Ramadan il "califfo" autoproclamato capo dell'IS, lo Stato Islamico, Abu Bakr Al Baghdadi ha lanciato una personale offensiva di immagine: il suo primo video stabilisce che il califfato sarà stabilito in tutto il mondo e chiede l'ubbidienza di tutti i musulmani alla sua persona. La chiede ai suoi sunniti, ai gruppi dissidenti, e ai nemici sciiti con cui è in guerra. Il capo della vecchia Al Qaeda, Ayman Al Zawahiri ha scomunicato Al Baghdadi, ma l'ascesa dell'ISIS è indubbia, come il fatto che abbia già conquistato una parte del Medio Oriente. Se ne capisce bene il perchè guardando gli altri video dell'ISIS, dove annega nel sangue il mondo del passato. Cercate su internet il film dell'Isis, il movimento terrorista qaedista dell'Iraq e del Levante.Il titolo del video è Saleel al Sawarin ("clangore di spade").[...]
Non c’è “ciclo della violenza” in Israele
Non c’è “ciclo della violenza” in Israele. C’è un aggressore integralista islamico, identico a quello che in questo momento fa centinaia di migliaia di morti in tutto il Medio Oriente, che odio gli ebrei, ha ricevuto l’ordine di ucciderli nella sua stessa carta costitutiva, rapisce a sangue freddo tre ragazzini e li uccide cantando di gioia, come si sente nella terribile cassetta arrivata nelle nostre mani.[...]
Non cedere alla legge del taglione
Il Giornale, 03 luglio 2014
Gerusalemme. Netanyahu ha definito "un delitto abominevole" l'assassinio del diciasettenne Muhammad Hussein Abu Khader, il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat l'ha chiamato un atto "orribile e barbarico", e ancora più terribile apparirebbe se si trattasse di un atto di vendetta dopo l'assassinio di Gilad, Eyal e Naftali. Il primo ministro ha anche chiesto alla polizia di presentare al più presto i risultati delle indagini, e ha detto che Israele è uno Stato di diritto dove la giustizia non si fa con le proprie mani.[...]
Tutta Israele piange i suoi tre ragazzi: "Faremo giustizia"
Il Giornale, 01 luglio 2014
Uno a uno nelle sinagoghe di casa loro, e poi insieme al cimitero di Modiin con Bibi Netanyahu che ha porto loro l'ultimo saluto, Eyal, Gilad e Naftali sono stati seppelliti dal loro popolo unito, religiosi e laici, destra e sinistra. Le loro mamme e i loro padri ne hanno narrato la forza d'animo e le loro tenere passioni di ragazzi speciali, il nonno di Eyal si è detto sicuro che il suo nipote abbia lottato fino all'ultimo con i rapitori per "fargli vedere che noi non abbiamo paura"; il padre ha parlato anche a nome della madre chiusa nel suo dolore e ha detto ai rapitori di non illudersi:"Abbiamo un cuore di carne e di sangue, per questo piangiamo. Ma il nostro cuore è pieno d'amore, ed esso vincerà".