Non cedere alla legge del taglione
Il Giornale, 03 luglio 2014
Gerusalemme. Netanyahu ha definito "un delitto abominevole" l'assassinio del diciassettenne Muhammad Hussein Abu Khader, il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat l'ha chiamato un atto "orribile e barbarico", e ancora più terribile apparirebbe se si trattasse di un atto di vendetta dopo l'assassinio di Gilad, Eyal e Naftali. Il primo ministro ha anche chiesto alla polizia di presentare al più presto i risultati delle indagini, e ha detto che Israele è uno Stato di diritto dove la giustizia non si fa con le proprie mani. Il sospetto è che estremisti legati ai nuclei detti del "Tag Mehir" cioè del "prezzo da pagare" abbiano rapito il ragazzo all'alba di ieri nel quartiere di Shuafat a Gerusalemme est, dove il ragazzo è stato visto salire su una macchina contro la sua volontà. "Tag Mehir" dal 2005 imbratta i muri delle moschee con scritte razziste, danneggia le proprietà, spaventa i villaggi arabi.
La polizia cerca in tutte le direzioni, batte le piste familiari come quelle dell'estremismo. Ma come in un desiderio spasmodico di simmetria dopo lo shock del rapimento, le accuse internazionali... la certezza dei palestinesi che gli assassini siano estremisti ebrei è assoluta, e subito si è trasformata in rivolta di piazza ed è diventata, anche nelle parole del deputato arabo Ahmad Tibi, colpa del Governo. Mentre scriviamo sono ancora in atto violenti scontri fra dimostranti e polizia a Gerusalemme. Oltretutto, intanto tre sono nella capitale gli incendi che crepitano uccidendo preziosi cipressi e i pini piantati nella terra assettata della città. Gli scontri si svolgono nel quartiere di origine del ragazzo ucciso, non lontano dall'Università. Sono volate pietre di tutte le dimensioni e sette ordigni esplosivi oltre a bottiglie molotov, la polizia ha sparato fumogeni e caricato la folla di giovani col volto coperto dalla kefia. Un giornalista e una fotografa sono rimasti feriti, un israeliano finito nel mezzo dei dimostranti si è salvato a stento accusato di essere una spia. Per ora, non c'è prova che gli estremisti di destra israeliani siano gli assassini. Ma anche Abu Mazen ha già invitato Netanyahu a condannare subito l'assassinio, ricordando la sua condanna del rapimento dei tre giovani israeliani e la richiesta di restituirli. Ma Bibi aspetta una certezza che per ora non esiste.
Il gruppo "Tag Mehir" è odioso, ma per ora non si è macchiato di assassini; tuttavia molte volte ha dato segno di un' indegna, ignorante, irresponsabile aggressività, si è svergognato con le sue stesse mani compiendo crimini odiosi al pubblico israeliano. Con le sue provocazioni, si presta a essere una chiave molto gradita di delegittimazione internazionale di Israele. Ma in questi terribili 18 giorni di attesa nella dignità e nel rispetto della legge nessuno ha mai detto una parola d'odio. Uno dei parenti delle vittime del rapimento ieri è stato chiaro: chiunque compie un delitto agisce contro la volontà di Dio, nessuno potrà mai perdonarli se l'hanno fatto. Il delitto ha già fatto sorgere nei media una gran voglia di comparare l'assassinio di Gilad, Eyal e Naftali con quello di Muhammad, di plasmare una simmetria.
Ma non regge: ammettendo la possibilità che si tratti di coloni dell'estrema destra israeliana, la polizia li cerca e li prenderà, la morale comune li condanna senza appello, la giustizia non farà sconti. Sono una minoranza irrisoria, non una grande organizzazione come Hamas, partner di governo di Abu Mazen. Inoltre, la società palestinese ha accompagnato con stupefacente simpatia il rapimento e l'assassinio. E' delle ultime ore l'ascolto più accurato della telefonata in cui Gilad dice alla polizia: "Mi hanno rapito". Oltre alla la voce che intima "giù la testa" e gli spari, alla fine si sentono anche i rapitori che cantano per la gioia di aver ucciso i ragazzi.
Cara Fiamma,Bibi si muove , ora più di prima , in un terreno minato. Tag Mehir , come giustamente sottolineavi, non si è mai spinto oltre il confine della vita. Sono fanatici, è vero, hanno un progetto politico reazionario, verissimo, eppure il "rischio" è che faccia sempre più presa tra la gente. Quanti all'interno delle loro case o comunque lontani da orecchie indiscrete, proprio in occasione della barbarica e, aggiungo, immotivata uccisione dei tre figli d'Israele , non si sono spinti ad "apprezzare" il gesto compiuto. Comunque non è in quella direzione che ocorre cercare i sicari di M. U. Abu Khader. Per Gilad, Eyal e Naftali le cose sono profondamente diverse. ISIL non è lontana da Amman e cellule del movimento non è detto che non cerchino una saldatura con alcune frange di Hamas. Un fiume di benzina scorre a fianco del Giordano: basta un cerino per provocare l'incendio. Bibi lo sa.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, vorrei tornare sul fatto del "califfato mondiale" islamico.Questa pretesa dei fanatici islamici non è da trascurare come utopica.Questo errore di valutazione è stato commesso anche riguardo a Hitler ed il suo "Mein Kampf", e sappiamo come è andata.Giovanni d'Austria aveva ragione e, da Lepanto, avrebbe potuto portare a compimento l'opera di annientamento dell'impero turco se i miopi interessi commerciali (per esempio, veneziani: ottimo "mercato", quello ottomano)), non si fossero contrapposti.All'epoca, comunque, la minaccia islamica è stata contenuta: cosa vogliamo fare ADESSO?
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, nella stessa pagina de "Il Giornale" viene riportato che Samantha Comizzoli, di Ravenna, attivista filo-palestinese (e ovviamente di sinistra), ha pubblicato foto ed affermazioni che sembrano indicare che sapesse del rapimento e dell'assassinio dei tre ragazzi PRIMA che venisse reso noto dai media, e PRIMA del ritrovamento dei corpi (lei è in contatto con "resistenti" palestinesi di Nablus.La notizia è inquietante e significativa.In precedenza, Comizzoli aveva pubblicato la falsa notizia del bambino palestinese ucciso da un bombardamento israeliano, mentre poi era stato accertato (e riconosciuto a livello internazionale) che si era trattato di un razzo palestinese fuori bersaglio programmato.La disonestà intellettuale dei fiancheggiatori di Hamas e soci non si smentisce mai.E sono peggiori anche degli stessi terroristi, che, almeno, rischiano la pelle.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, siamo tutti evidentemente ostaggi di bande contrapposte di "indemoniati", che vogliono impedire di vivere in pace, perduti dietro i loro reciproci deliri. I "sodali" ebraici estremisti, dovrebbero essere posti fuori Legge, anche se non fossero responsabili di questo ultimo omicidio, in quanto forniscono "alibi" a quelli islamici di "pari moralità". SENZA ESITAZIONI e calcoli politici.Certamente la "legge del taglione" può innescare solo faide infinite: vanno colpiti solo i VERI responsabili.Sembra sintomatico che questi fatti si siano verificati dopo i recenti accenni di pacificazione. Troppi sono i contrari, e, comunque, quanti ne bastano.
Ferruccio , mantova
Potrebbe essere sbagliato vendicarsi su chi non è colpevole, ma quale arabo non è colpevole ? Quando muore un israeliano tutti gl arabi ne gioiscono,si è mai vista una manifestazione di arabi per chiedere la pace ai propri rappresentanti di governo ? chiedere la fine dello stato di guerra permanente con Israele riconoscendone il diritto d'esistere ? . Nessun arabo è innocente . Pace si, ma non a tutti i costi.