Operazione Margine Protettivo: alcuni punti da tenere ben chiari
venerdì 11 luglio 2014 Generico 11 commenti
Guardando i media italiani, specie la tv, sento il bisogno di fare qualche precisazione.
1) L’intervento dell’aviazione israeliana su Gaza non ha assolutamente niente a che fare con il rapimento dei tre ragazzi purtroppo uccisi barbaramente. La polizia ricerca gli assassini, l’esercito cercò i ragazzi nella zona di Hevron, che non ha niente a che fare con Gaza, quando si pensava che fossero ancora vivi. Non c’è nessun "ciclo della violenza", ma un perdurante attacco missilistico da Gaza che Israele deve fermare per difendere i suoi cittadini. Non si tratta di nessuna “vendetta” o“rappresaglia” come seguitano a suggerire alcuni giornalisti e politici, inducendo un’analisi completamente falsata. SI tratta invece del tentativo di Israele di bloccare il lancio dicentinaiadi missili sulla sua popolazione civile, ovvero di difenderne la vita. E’ questo il compito essenziale di ogni Stati, difendere i suoi cittadini da attacchi mortali.
2) Immaginiamo che 35 milioni di italiani debbano correre nei rifugi per attacchi missilistici provenienti da una qualunque dei Paesi confinanti. Che cosa farebbe l’Italia, essendo uno stato normale? Cercherebbe in tutti i modi di fermare i missili.
3) E’ vero che purtroppo capita che negli attacchi dall’aria ai terroristi e alle strutture di Hamas degli innocenti, anche dei bambini, vengano coinvolti e talora uccisi. Ma Israele non prende di mira i civili, al contrario prende di mira solo le strutture militari e i leader di Hamas. Cioè, tutto quello che è legato al lancio di missili. Ma Hamas piazza i missili e i suoi uomini quanto più intrecciati possibile con le case dei disgraziati palestinesi di Gaza, li usa quindi come scudi umani. Dunque Israele non ha scelta in questa guerra asimmetrica: o agisce per fermare i missili, o si lascia bombardare su tutto il territorio nazionale, ponendo fine alla sua vita normale, dato che tutti corrono di continuo (di continuo, ve lo dico per esperienza diretta) nei rifugi, el’economia, la cultura, il lavoro, le scuole etc non possono funzionare.
4) Israele seguita a fornire servizi umanitari e beni essenziali a Gaza per i malati e chiunque necessiti medicine e assistenza. Anche l’elettricità, l’acqua, la benzina seguitano a raggiungere la striscia. Si parla di crisi umanitaria, e certo essa esiste. Non si può tuttavia fare a meno di pensare, giudicando dal numero e dal tipo dei razzi, delle Katiushe, dei Kassam etc lanciati su Israele che i soldi degli aiuti internazionali, miliardi, siano andati per la gran parte in armamenti ad uso terroristico. Cibo per una prossima riflessione sull’uso del denaro pubblico.
5) Lo scopo di Israele è fermare i missili, quello di Hamas di uccidere quanti più ebrei possibili, e distruggere lo Stato d’Israele. Hamas non ha mai accettato le condizioni del Quartetto, il riconoscimento di Israele, la rinuncia al terrorismo, gli accordi raggiunti. E’ un’organizzazione terrorista estremista islamica, parte della fratellanza musulmana che insiste nel dare fuoco alle polveri per suscitareentusiasmodi tutti gli estremisti sunniti tagliateste che vediamo in azione in Siria e in Iraq, e anche per riceverel’aiuto dell’Iran e del Qatar, che infatti lo sostengono.
6) Israele sta facendo di tutto per evitare di entrare a piedi dentro Gaza, questo le costerebbe disapprovazione e anche criminalizzazione internazionale e vite dei soldati, e certamente esclude di occupare di nuovo la Striscia. Ma le si pone il problema di fermare Hamas, ed è un problema vitale e inevitabile, e tutto dipende dall'insistenza con cui Hamas seguiterà a bombardare Israele.
7) Non dimentichiamoci che Abu Mazen, di cui ora si parla come di un “buono” aperto alle trattative, pronto a condannare Israele con parole squilibrate fra le quali campeggia l’uso della memoria di Auschwitz, poche settimane fa aveva stretto un patto di governo proprio con Hamas, ignorando volutamente il suo giuramento di distruggere tutti gli ebrei e la sua reiterata scelta del terrorismo. Che convinca ora lui i suoi alleati a smettere di sparare.
sabato 12 luglio 2014 13:13:26
Fiamma cara, ti invio questo link. http://espresso.repubblica.it/internazionale/2014/07/11/news/israele-e-palestina-per-la-pace-servono-nuovi-leader-1.173098Leggi l'articolo, sarebbe bello che tu rispondessi a questo giornalista che sembra voler fare l'erudito ma non ha idea di cosa significhi dover far fronte al terrorismo più nero. Tutti i nostri pensieri sono con i nostri parenti e con tutto il popolo di Israele. Am Israel chai!!!Con affetto Anita
cossunicola , italia
sabato 12 luglio 2014 11:32:19
Caro Papa Francesco, ma ti pare possibile aver invitato Abu Mazen a pregare per la pace? Passi Peres ma un tipo come il palestinese che prega...my God
Antonio Fanone , Roma
sabato 12 luglio 2014 08:16:40
Almeno Israele protegge e non lascia soli i suoi cittadini, i nostri Maró insegnano media e politici si facciano un esame di coscienza de ne hanno...
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
venerdì 11 luglio 2014 18:45:35
Cara Fiamma, concordo pienamente con la tua analisi. Nel 1943, a Milano, sono stato sotto un bombardamento degli "alleati" anglo-americani: avevo 5 anni e sono stato salvato dalla prontezza di mia mamma che mi ha portato nel "rifugio antiaereo" 5 minuti prima che crollasse un muro della camera sul mio lettino. Era in atto una guerra nella fase finale, e, a parte la propaganda fascista, abbiamo subito questa violenza senza crisi isteriche e sparate moraliste, ma solo con paura, dolore, rassegnazione.Guerra: dopo tutto eravamo stati noi italiani, dopo i tedeschi, ad incominciare.I bersagli erano magari programmati, ma un bombardamento da alta quota non è una operazione chirurgica. "Chi coje, coje"Ora, la differenza è che la rappresaglia militare all'epoca era accettata come parte integrante della guerra (che è certamente una brutta cosa), e non c'erano certi "pacifisti" ipocriti a senso unico. Come, invece, adesso.Ed Israele è in guerra per la sopravvivenza: solo degli imbecilli e disonesti possono sostenere che abbia mire "imperialistiche".L'unica cosa che mi chiedo è se non sarebbe possibile monitorare il territorio dai satelliti (capaci di leggere una targa d'automobile) per individuare chi sta per lanciare razzi, per poter intervenire immediatamente. Certo richiederebbe un grande impegno di mezzi e di persone, ma forse risolverebbe il problema.La certezza di essere eliminati inesorabilmente, potrebbe "calmare" persino dei delinquenti come i terroristi islamici.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
venerdì 11 luglio 2014 18:41:57
Cara Fiamma, concordo pienamente con la tua analisi. Nel 1943, a Milano, sono stato sotto un bombardamento degli "alleati" anglo-americani: avevo 5 anni e sono stato salvato dalla prontezza di mia mamma che mi ha portato nel "rifugio antiaereo" 5 minuti prima che crollasse un muro della camera sul mio lettino. Era in atto una guerra nella fase finale, e, a parte la propaganda fascista, abbiamo subito questa violenza senza crisi isteriche e sparate moraliste, ma solo con paura, dolore, rassegnazione.Guerra: dopo tutto eravamo stati noi italiani, dopo i tedeschi, ad incominciare.I bersagli erano magari programmati, ma un bombardamento da alta quota non è una operazione chirurgica. "Chi coje, coje"Ora, la differenza è che la rappresaglia militare all'epoca era accettata come parte integrante della guerra (che è certamente una brutta cosa), e non c'erano certi "pacifisti" ipocriti a senso unico. Come, invece, adesso.Ed Israele è in guerra per la sopravvivenza: solo degli imbecilli e disonesti possono sostenere che abbia mire "imperialistiche".L'unica cosa che mi chiedo è se non sarebbe possibile monitorare il territorio dai satelliti (capaci di leggere una targa d'automobile) per individuare chi sta per lanciare razzi, per poter intervenire immediatamente. Certo richiederebbe un grande impegno di mezzi e di persone, ma forse risolverebbe il problema.La certezza di essere eliminati inesorabilmente, potrebbe "calmare" persino dei delinquenti come i terroristi islamici.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
venerdì 11 luglio 2014 18:41:00
Cara Fiamma, concordo pienamente con la tua analisi. Nel 1943, a Milano, sono stato sotto un bombardamento degli "alleati" anglo-americani: avevo 5 anni e sono stato salvato dalla prontezza di mia mamma che mi ha portato nel "rifugio antiaereo" 5 minuti prima che crollasse un muro della camera sul mio lettino. Era in atto una guerra nella fase finale, e, a parte la propaganda fascista, abbiamo subito questa violenza senza crisi isteriche e sparate moraliste, ma solo con paura, dolore, rassegnazione.Guerra: dopo tutto eravamo stati noi italiani, dopo i tedeschi, ad incominciare.I bersagli erano magari programmati, ma un bombardamento da alta quota non è una operazione chirurgica. "Chi coje, coje"Ora, la differenza è che la rappresaglia militare all'epoca era accettata come parte integrante della guerra (che è certamente una brutta cosa), e non c'erano certi "pacifisti" ipocriti a senso unico. Come, invece, adesso.Ed Israele è in guerra per la sopravvivenza: solo degli imbecilli e disonesti possono sostenere che abbia mire "imperialistiche".L'unica cosa che mi chiedo è se non sarebbe possibile monitorare il territorio dai satelliti (capaci di leggere una targa d'automobile) per individuare chi sta per lanciare razzi, per poter intervenire immediatamente. Certo richiederebbe un grande impegno di mezzi e di persone, ma forse risolverebbe il problema.La certezza di essere eliminati inesorabilmente, potrebbe "calmare" persino dei delinquenti come i terroristi islamici.
Sebastiano Valenti , Ladispoli
venerdì 11 luglio 2014 18:01:06
Cara Fiamma, ho avuto il piacere nel luglio dello scorso anno di trascorrere una serata e di cenare con te e la tua mamma a casa di Lello Dell'Ariccia, insieme alla mia compagna e alcuni rappresentanti della UIL Scuole. L'informazione italiana di sinistra, come ben sai, è tutta protesa a tracciare una linea di difesa verso i diseredati palestinesi e spesso si dimentica della verità che hai scritto tu nell'articolo che sto commentando. Per fortuna la mia compagna Monica ed io abbiamo canali diversi di informazione diretta e uno di questi è il tuo. Poi c'è il blog di "Progetto Drejfuss" sempre molto puntuale sulla realtà israeliana in loco e nel mondo e Lello e l'Istituto Pitigliani di Roma che ci consentono di avere una prospettiva a 360 gradi. Leggiamo anche "Shalom". Questo sforzo di voler capire ci spinge quotidianamente verso te e gli altri e spesso entriamo in confronto con persone che, disinformate, ripetono ingenuamente quello che ascoltano dai telegiornali. Non vedo come possano i nostri connazionali farsi una idea oggettiva su quanto sta accadendo da voi. Non c'è interesse verso questi avvenimenti che non siano di solidarietà ai bambini e al popolo palestinese, usati da Hamas, come ben scrivi, come vittime predestinate a dar fuoco alle polveri dell'opinione pubblica internazionale. Comunque sia, Monica ed io ci spendiamo a perorare la vostra causa, ma bisognerebbe fare di più, molto di più. Un pensiero positivo per te e tutti voi che state vivendo pericolosamente il vostro quotidiano. Sebastiano.
Ferruccio , Mantova
venerdì 11 luglio 2014 16:03:59
L'ONU, l'America, l'Europa invitano Israele a non esagerare ! Certo pensano a tenersi buoni i terroristi, ma le centinaia di razzi lanciate sulle C I T T A' d'Israele non sono contro di loro. Già una volta hanno chiesto di stare calmi intanto che venivano fatti salire sui treni che li avrebbero portati alla morte. Agnelli da sacrificare in nome del petrolio e della tranquillità ne loro paesi.Riflettano su come il buon Hamas e il resto di quella banda di terroristi spende i milioni di dollari che gli regalano :missili ,armi,esplosivi invece di pane,medicine pozzi, coltivazioni.Sempre con Israele e per Israele
silvio , san mauro torinese
venerdì 11 luglio 2014 13:46:26
Purtroppo, cara Fiamma, penso che l'uccisione di Eyal, Gil-Ad e Naftali , abbia a che fare, eccome, con la situazione attuale. C'è un filo rosso che lega questa escalation : 1) vengono barbaramente uccisi tre ragazzi ebrei 2) viene barbaramente ucciso un ragazzo palestinese 3) Hamas ha l'occasione di intensificare il lancio di missili ( cosa che in occidente non fà notizia) 4) Bibi "deve" intervenire sia per proteggere Israele , sia per tranquillizzare un'opinione pubblica sempre più impaurita per la piega che potrà prendere la circostanza. Non occorre però assecondare piani di Hamas , cioè procedere con l'invasione di terra nel corso della quale la battaglia si tramuterebbe in un corpo a corpo dai risvolti e dalle pieghe imprevedibili: l'esercito impegnato su un fronte mentre potrebbero aprirsene altri, in luoghi diversi. Purtroppo occorre guardare le cose con realtà. Israele potrà avere un pò di pace con la spina nel fianco dei palestinesi? io penso di no!
Mario Lattes , Roma
venerdì 11 luglio 2014 13:39:13
bene, un buon articolo. Nessuno, sento, mette in evidenza la responsabilità di chi fornisce i missili a Gaza, e istruisce gli uomini ad usarli; non credo che se le siano costruiti da sè. Mi pare che occorrerebbe stimolare Onu e tutte le nazioni a protestare contro questi responsabili (Iran ?)
Castelli Giampaolo , Firenze/Italy
venerdì 11 luglio 2014 12:39:09
Brava Fiamma, tieni d'occhio la stampa italiana, bugiarda,codina,antiebraica(non a parole ma nei fatti) e biecamente di sinistra post-comunista, e populista. Come ben sai è anche democristiana, andreottiana quindi filo araba. Te lo dice un "compagno"pentito e disgustato del mio Paese. Non sono Ebreo ma vi difenderò fino alla morte.Giampaolo