Fiamma Nirenstein Blog

Non c’è “ciclo della violenza” in Israele

venerdì 4 luglio 2014 Generico 2 commenti

Non c’è “ciclo della violenza” in Israele. C’è un aggressore integralista islamico, identico a quello che in questo momento fa centinaia di migliaia di morti in tutto il Medio Oriente, che odio gli ebrei, ha ricevuto l’ordine di ucciderli nella sua stessa carta costitutiva, rapisce a sangue freddo tre ragazzini e li uccide cantando di gioia, come si sente nella terribile cassetta arrivata nelle nostre mani.

Se il ragazzo palestinese ritrovato ieri mattina nella foresta di Gerusalemme è stato ucciso da un gruppo di israeliani delinquenti psicopatici e razzisti (cosa per niente sicura al momento) questo non ha niente a che fare con l’assassinio sistematico e programmatico perpetrato da decenni da Hamas, una grande organizzazione che controlla un esercito, una porzione territoriale notevole, Gaza, una quantità di denaro.

Se gli assassini fossero ebrei di estrema destra, prima di tutto sono degli assassini, e questo non ha niente a che fare nè con l’ebraismo, nè col fatto che si tratti, se così fosse, di “coloni” categoria vituperata anche se il mondo ha appena avuto l’occasione di incontrare la grandissima pietà, onorabilità, la dignità infinita dei genitori dei ragazzi uccisi. Tutte persone che vivono nei famigerati Territori, come tante altre persone per bene che hanno agli occhi del mondo il difetto di ritenere che per accettare la cessione di parte dei luoghi oggi abitati dagli ebrei, Israele ha diritto a una maggiore sicurezza.

Pensate se il Golan fosse stato sgombrato: sarebbe oggi terreno dell’assassino Assad o dei mostri qaedisti. Pensate se la valle del Giordano fosse stata concessa: sarebbe ora preda dell’ISIS, e li avremmo affacciati sul Mediterraneo. Un po 'di buon senso e nessuna equivalenza morale, non è proprio il caso.

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Enzo Raisi , Italia
 domenica 6 luglio 2014  10:59:13

Carissima Fiamma, Scusa se ti scrivo in ritardo ma sono stato travolto dal lavoro qui in Spagna dove ora vivo.Come ti accennavo al telefono in agosto scadrà il segreto di Stato sulla sparizione nel 1980 di due giornalisti italiani ( erano freelance e uno di loro scriveva tra l'altro per il Manifesto ) Graziella De Palo e Italo Toni che si recarono in Libano , pochi giorni dopo strage di Bologna del 2 agosto, per fare un reportage sul traffico di armi Palestinese e Br. Purtroppo ci andarono nel momento sbagliato ossia all'indomani dello scoppio di una bomba a Bologna che poteva far scoprire il lodo Moro cioè l'impunita' che il governo italiano dava ai palestinesi per il trasporto di armi ed esplosivi che avveniva nel ns territorio e la possibilità sempre per i palestinesi di colpire impunemente interessi ebraici e americani in Italia rimanendo impuniti come successe con l'attentato alla sinagoga a Roma del 1982.Ovviamente i due poveri giornalisti furono fatti sparire ahimè con la complicità del colonnello Giovannone che era il ns responsabile del Sismi in Libano e che era il garante del lodo Moro. Sulla loro fine scese un vergognoso silenzio, nessuna associazione giornalisti se ne e' occupata: erano di sinistra ma erano stati uccisi dai palestinesi per tener nascoste le loro nefandezze e l'imbarazzante Lodo Moro. Non hanno avuto la fortuna di Ilaria Alpi...Comunque ora in agosto scadrà il segreto di stato posto proprio dal colonnello Giovannone nel 1984 durante un processo, e' la grande occasione per far conoscere tutta la verità sui due poveri giornalisti e sul lodo Moro. Io vorrei creare un comitato per la pubblicazione di tutti i documenti sul loro caso oscurati dal segreto di Stato e mi piacerebbe se tu fossi della partita e mi aiutassiTi ringrazio in anticipo per quanto potrai fare, un abbraccioEnzo Raisi



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 venerdì 4 luglio 2014  20:55:17

Cara Fiamma, basta guardare una carta geografica per capire quanto è esigua la distanza fra le linee di confine ed i luoghi abitati, possibili bersagli non solo di razzi e missili ma anche di eventuali truppe militari.Non ci sono vasti territori-cuscinetto.Vero è che dopo le guerre pregresse (soprattutto del Kippur) Tsahal è presumibilmente sempre allertato (ricordo recenti foto di donne-soldato sulle spiagge, in "bikini" e con il mitragliatore ad armacollo e il dito indice a sfiorare il grilletto). Ma non è un bel vivere, anche se ci si abitua a tutto.Israele è la "testa di ponte" della civiltà occidentale in Medio-Oriente, e finché esisterà sarà una garanzia anche per tutti noi europei.Compresi gli imbecilli che "sbavano" per i "palestinesi, poverini", acriticamente, come se fossero TUTTI persone per bene, bisognose (oggettivamente ce n'è, ci mancherebbe), salvo avere sgradevoli risvegli se il "califfato" dovesse arrivare fin qui.



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