Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Hamas va alla nuova intifada con i miliardi di Qatar e Iran

giovedì 13 novembre 2014 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 13 novembre 2014

(Gerusalemme) La simmetria dei due episodi di violenza di ieri in Israele disegna il peggiore degli incubi: la guerra di religione, peggiore del conflitto territoriale che forse, poi, alla fine, può presupporre una soluzione il cui logoro slogan è "due Stati per due Popoli". Nella stessa giornata una moschea è stata data alle fiamme vicino a Ramallah, ad Al Maghir, un punto di continua frizione fra palestinesi e settler. Il sindaco sostiene che i coloni sono colpevoli dell'atto vandalico, e si rifà a un altro incendio, ad Aqraba, il 13 ottobre. Nella stessa notte una bottiglia molotov ha colpito le antiche mura della sinagoga a Shfaram, in Galilea. Il fuoco non ha causato danni gravi mentre ad Al Maghir fra il primo e il secondo piano si vedono pagine del Corano e suppellettili bruciate.[...]

Iran, altro che trattative Khamenei vuole annientare Israele

mercoledì 12 novembre 2014 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 12 novembre 2014

Se inviti a cena una persona con cui si vuole fare amicizia, quello entra in casa, tira un calcio al tuo gatto, sputa per terra, tira un pugno a tuo figlio, d'un tratto capisci che hai commesso un errore. Invece dopo che, a seguito di una lettera di Obama nel segno dell'accordo e dell'alleanza l'ayatollah Khamenei ha twittato il suo progetto genocida di eliminazione di Israele Urbi et Orbi, non si è sentito ancora nessuna reazione da parte dei timidi ambasciatori dei P5+1 che in questi giorni, sono rimasti a colloquio con gli iraniani in Oman per discutere il nucleare.[...]

Israele ancora nel mirino, due assassinati

martedì 11 novembre 2014 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 11 novembre 2014

Il secondo regolare attacco terrorista della giornata ha avuto luogo proprio allo stesso incrocio, la "trampiada" dove i ragazzi chiedono un passaggio a Allon Shvut, nel Gush Etzion, appena fuori di Gerusalemme. Fu là che il 12 giugno scorso cominciò a avvolgersi la spirale di violenza col rapimento dei tre studenti che subito vennero macellati sulla strada. A seguire, alcuni ripugnanti pazzi il 5 luglio rapirono e uccisero un ragazzo arabo Mohammed Abu Khdeir. Le tre famiglie, la società, le istituzioni israeliane respinsero con orrore l'atto. Invece Abu Mazen flirta con la violenza e Hamas esalta gli innumerevoli attacchi terroristi di questi giorni.[...]

Mediorientale

lunedì 10 novembre 2014 Generico 1 commento

RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin


I continui attentati palestinesi contro i cittadini israeliani, le preoccupazioni (e le contromisure) dello Stato ebraico e degli arabi israeliani, le reazioni della vicina Giordania; questi i principali argomenti della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme, per continuare con le reazioni israeliane alle elezioni USA di mid-term, il vertice in Oman tra Usa-Iran per riprendere le trattative sul programma nucleare iraniano -mentre Teheran punta ad aprire nuovi impianti con l'aiuto di Mosca- e concludere con alcune notizie che arrivano dallo Yemen.

L’Italia filo palestinese allontana la pace

domenica 9 novembre 2014 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 09 novembre 2014

Ci dev'essere un errore, non può essere che un tale diluvio di ignoranza e di malizia si riversino sul Parlamento italiano. Sulle orme della Svezia e dell'Inghilterra sta per essere investito da tre richieste di riconoscimento dello Stato palestinese. La prima è una mozione di maggioranza firmata da 19 deputati del gruppo misto e del PD, poi c’è un documento che tratta Israele come una pezza da piedi ed è del Movimento 5 Stelle, poi c'è il SEL che considera la propria mossa "un elemento chiave per assicurare una soluzione negoziata". Bizzarro, mentre si sostituisce il negoziato con un'imposizione. Il negoziato i palestinesi l'hanno rifiutato parecchie volte, e semmai invitarli con una mozione a sedersi al tavolo e a smettere di sognare di buttare tutti gli israeliani in mare, questa sarebbe la cosa da fare[...]

Quella Spianata nel cuore della battaglia

sabato 1 novembre 2014 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 01 novembre 2014

(Gerusalemme) Gerusalemme è nella fantasia di ognuno, di tutte le religioni e di tutti i popoli, è un luogo che desta gelosie e odio, è la culla del monoteismo che è terra contesa, Gerusalemme è il luogo dove tutti sono stati, dove tutti vogliono andare, la città di Abramo e Davide, di Cristo, di Maometto. La Spianata delle Moschee. ovvero il Monte del Tempio, è sempre il centro della battaglia per la città, e anche ieri lo è stata. Qui la guerra non finisce mai, anche se per le strade sempre fiorite, sulle pietre grigie, sul panorama glorioso lo svolgersi del tempo quasi non si sente. Ieri, come nei giorni passati, sono volate pietre e bombe molotov, mentre la polizia cercava, con caschi e scudi, gas e spintoni di bloccare migliaia di giovani islamici che cercavano di sfondare i blocchi verso la Moschea di Al Aqsa. Per fortuna ci sono stati pochi feriti e pochi fermati, i disordini sono dietro l'angolo, letteralmente[...]

Il terrorismo esiste da anni, eppure non lo si vuole riconoscere

sabato 1 novembre 2014 Generico 0 commenti
Shalom.it, novembre 2014

John Kerry ha fantasticato, per poi dichiararsi pentito, sul possibile nesso fra il conflitto israelo-palestinese e il terrore dell'ISIS. E le fantasie di un ministro degli Esteri americano hanno il loro peso. In questo caso, Kerry ha fatto un bel regalo ai terroristi, ha commesso un'imprudenza senza logica e senza ragione. Non si è accorto che il terrorismo dell'ISIS va dalla Siria all'Iraq, dall'Afghanistan allo Yemen, dalla Nigeria alla Libia, che il suo programma è la conquista del mondo a un califfato islamico, in cui Israele è solo un pezzetto della Ummah islamica da annettere al califfato.[...]
 

Mediorientale

venerdì 31 ottobre 2014 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin







Gli scontri per la Spianata delle Moschee, i recenti attacchi terroristici palestinesi, l'appello di Abu Mazen a mobilitarsi per celebrare una "giornata dell'odio" e le reazioni del vicino Regno Hashemita; questi i principali argomenti della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme, per continuare con l'analisi delle recenti relazioni tra Usa e Israele e concludere con due notizie che arrivano dall'Egitto e dalla Tunisia, fresca di elezioni.

"Netanyahu? Cacca di gallina". La Casa Bianca in imbarazzo

giovedì 30 ottobre 2014 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 30 ottobre 2014

Grande tempesta in Israele per le affermazioni di un alto funzionario della Casa Bianca che ha dichiarato al giornalista Jeffrey Goldberg (vicinissimo ad Obama) che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è una "merda di gallina", un poveraccio, un vile perché non attacca l'Iran e anche perché non sa fare la pace con i palestinesi. La colpa è sua: recalcitrante, miope, ottuso, pomposo... dicono a casa di Obama. [...]

Israele, il diavolo a prescindere

martedì 28 ottobre 2014 Il Giornale 4 commenti
La guerra di Gaza, il “tifo contro” dei media europei e la disinformazione cronica sul Medio Oriente


(Saggio tratto da il libro-inchiesta "Non perdiamo la testa” pubblicato da IL Giornale dove le migliori firme del quotidiano spiegano perché l’Occidente ha il diritto-dovere di salvaguardare la propria identità)


E' una questione di coraggio. Per vincere la battaglia contro i tagliatori di teste dell'ISIS e contro gli altri jihadisti selvaggi sunniti come loro o sciiti come gli Hezbollah, occorre guardare al Medio Oriente abbandonando i vecchi stereotipi. Essi ci hanno sempre ripetuto la leggenda di un conflitto Israelo-Palestinese miccia e dinamite, origine di ogni esplosione regionale. Niente di più falso: il Medio Oriente è una fornace di odio islamico diretto soprattutto verso il nostro mondo e fra gruppi musulmani. Israele è considerato l'empio rappresentante del mondo Occidentale, una scheggia di proprietà islamica da cui gli ebrei devono sparire. Da questo odio, quel piccolo Paese si difende da prima ancora della sua fondazione avvenuta nel 1948. La guerra e il terrorismo si avventarono contro gli ebrei che tornavano agli inizi del ‘900 alla loro terra d'origine (e non dopo la Shoah, usandola strumentalmente per avere un pezzo di terra non loro, come la narrativa comune vorrebbe farci credere). Più avanti, non sono stati solo gli Stati Arabi a puntare alla distruzione di Israele ma anche l'Iran e la Turchia: tutto il mondo islamico sogna di infliggere questa sconfitta ai "miscredenti" all'ebraismo e al cristianesimo, e di tornare alle glorie dei tempi di Maometto e poi dell'Impero Ottomano. L'Iran è la testa del fronte sciita che punta a dominare il mondo, la Turchia sunnita della Fratellanza Musulmana: ambedue hanno motivi religiosi per partecipare alla gara, sempre vincente, di chi brucia più bandiere con la Stella di David e si candida a uccidere più ebrei. Quando si guarda al conflitto mediorientale credendolo Israelo-Palestinese, si perde di vista l'odio contro Israele di più di 400milioni di arabi e di più di un miliardo e mezzo di musulmani, un Paese di oltre 8 milioni di abitanti, di cui un milione e 88mila arabi e con eguali diritti e tenore di vita, viene così ritratto agli occhi del mondo come la parte forte contro una minoranza di vittime dell'imperialismo, del colonialismo, del capitalismo internazionale[...]
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