Fiamma Nirenstein Blog

Anche l’Occidente è responsabile della carneficina in Israele

mercoledì 19 novembre 2014 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 19 novembre 2014

Quei due cugini palestinesi con gli occhi annegati nel sangue, che sono entrati nella sinagoga di via Agassi per sparare alla gente che pregava e farla a pezzi con le mani brandendo coltelli da cucina non sono squilibrati, ma il risultato di una campagna cinica e fanatizzante che ha al suo centro la Moschea di Al Aqsa e Gerusalemme; ma al loro gesto ha contribuito, dispiace dirlo, l'atteggiamento sconclusionato e spastico dell'Unione Europea e degli Stati Uniti.

Non si può combattere da una parte le decapitazioni dell'ISIS, e dall'altra seguitare a considerare gli attacchi terroristici contro gli ebrei di queste ultime settimane come una conseguenza pressoché logica del comportamento israeliano. Le condanne odierne, stanno a zero. La condanna di Abu Mazen strappatagli da una telefonata di John Kerry non parla di "terrorismo": si è limitata a condannare "l'accaduto" e quanto legato all'odio religioso. Dà da pensare la curiosa parentela concettuale fra la dichiarazione di Alaa Abu Jamal, familiare dei due assassini nel quartiere gerusalemitano di Jabael Mukabaer (in gran festa per l'attacco compiuto mentre i siti sociali si riempivano di immagini di asce insanguinate e di ebrei terrorizzati col naso curvo e lo zucchetto) e le cose dette in queste giorni dai rappresentanti dei Paesi europei. Ha detto Abu Jamal a nome della sua gente: "L'attacco è avvenuto a causa della pressione delle forze occupanti del Governo israeliano sul popolo palestinese e specialmente sulla Moschea di Al Aqsa. L'atto compiuto è normale per chiunque sia connesso al suo popolo, al coraggio, all'Islam".

Se si guarda per esempio alle dichiarazioni dei ministri degli esteri dell'Unione Europea riunitisi lunedì, fa impressione come per bloccare la violenza a Gerusalemme, invece di concentrarsi sull'enorme mole di bugie propagate anche da Abu Mazen stesso sull'atteggiamento israeliano rispetto alla Moschea di Al Aqsa, cioè che Israele voglia cambiare lo status quo della spianata delle Moschee per cacciarne i fedeli musulmani, i ministri abbiano insistito nel condannare Israele per le costruzioni nei territori; non si chiede ai palestinesi che seguitano a compiere giorno dopo giorno mortali attacchi terroristici a Gerusalemme di "trattenersi da atti che peggiorino la situazione, da incitamento, da provocazioni e dall'eccessivo uso della forza" ma a Israele.

Intanto la fuoriuscita di notizie su un documento dell'Unione Europea di applicare sanzioni a Israele deve avere confortato la linea della colpevolizzazione senza sosta di Israele. Adesso, Federica Mogherini ha dichiarato che si tratta di notizie vecchie e infondate. Ma l'aria che sale dall'Europa verso Israele non placa gli animi, li convince che i gesti aggressivi verranno compresi, forse giustificati, e che alla fine lo Stato palestinese nascerà non come una forma di compromesso, ma come una forma di compensazione dovuta. Lo confermano i riconoscimenti dello Stato Palestinese da parte del Governo svedese, del Parlamento inglese, della mozioni per il Parlamento italiano e della mozione che proprio di ieri al Parlamento spagnolo.

E' incredibile come l'alleanza di Abu Mazen con Hamas, le condoglianze ai terroristi, il ripetere che Israele vuole appropriarsi della spianata delle Moschee mentre si è limitata a vietare nei giorni topici l'ingresso ai minori di 50 anni per poche non vengano mai rilevate. E' vero che gruppi di religiosi chiedono di salire sul Monte del Tempio per pregare, ma la cosa viene misurata col contagocce. La scelta difensiva rispetto a un mondo fanatizzato e ostile con cui Israele non cede a facili compromessi territoriali dovrebbe ormai essere chiara anche ai ministri dell'UE che ieri si sono affrettati a condannare. Se possiamo parafrasare il parente dei due assassini, gli attacchi odierni sono in parte frutto dell'atteggiamento compiacente e debole del nostro mondo verso i palestinesi e Abu Mazen, compagno di governo di Hamas, come una vacca sacra.

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Federico , Como
 venerdì 21 novembre 2014  17:51:36

Mi sembra chiaro che gli attentati palestinesi siano terrorismo...ma mi sembrano anche la logica e prevedibile conseguenza della chiusura della spianata delle Moschee (poi limitata a casi specifici come detto nel post). Se Israele voleva evitare l'ovvia (quanto sbagliata, visto che la violenza non paga comunque) rappresaglia di qualche invasato palestinese poteva fare scelte diverse e risparmiarsi qualche lutto. I nuovi insediamenti e la chiusura della spianata sono delle provocazioni che fanno il gioco di Hamas (ed evidentemente di qualcuno al governo di Israele, visto che i risultati erano ovvi). In quelle zone si persegue sempre la prova di forza, e chissà come mai non funziona mai!La relazione automatica fra ISLAM e terrorismo mi pare fuori luogo. Ci sono centinaia di milioni di fedeli nel mondo ed i terroristi violenti sono solo una piccola parte (che fra l'altro tendenzialmente prende di di mira le altre fazioni dell'ISLAM prima ancora delle altre religioni). Ci sono terroristi Cristiani, Comunisti e mi pare che ce ne siano (o ce ne siano stati) anche Ebrei. Purtroppo il concetto che uccidere gli altri sia giustificabile è già un problema per i laici, ma quando viene ammantato di religione la soluzione diventa complicata, ma non impossibile: in Irlanda del Nord ci sono riusciti...e non certo con la forza.Sicuramente l'ISLAM non è una religione pacifica come il Buddismo (sebbene anche loro ogni tanto hanno menato le mani). Voler ridurre il conflitto ad uno scontro di religione è il miglior modo per non trovare mai la pace, visto che per definizione nessuno (in campo religione) potrà dimostrare di aver ragione, ma solo fede.



Renzo , firenze
 mercoledì 19 novembre 2014  21:18:46

I nuovi nazisti hanno colpito ancora,assasi-nando gente in preghiera in una sinagoga.Questa è la civiltà dei palestinesi, che hanno festeggiato in strada questa carneficina. ISRAELE VIVE.



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 mercoledì 19 novembre 2014  20:20:41

Cara Fiamma, continua il previsto stillicidio di crimini da parte di Hamas ed i suoi “martiri” (praticamente suicidi, date le azioni senza speranza di ritorno).----- Continua la disonestà intellettuale di capi politici e religiosi, che giutificano e solidarizzano.----- Continua la stupidità di definire quei terroristi come “non islamici” (sostenendo che l'Islam NON E' una religione potenzialmente violenta... e quindi.... Un sillogismo “campato in aria”.--- Come quelli che lo sostengono.--- Anche se capi di Stato e magistrati... j.----- Manca però un logico corollario: se Hamas rivendica gli attentati, giustifica e loda gli attentatori, deve essere ritenuta la “mente ispiratrice”, criminale, terrorista (come in effetti è) e non una forza politica di governo, al fianco di Mazen (se no, anche lui....).----- Comunque, non saranno pozzanghere di sangue a spaventare gli ebrei ed indurli ad abbandonare la LORO TERRA.----- Quanto ai fiancheggiatori di fatto, evitino poi ipocrite “lacrime di coccodrillo”, e fiumi di parole (parole, appunto) come quelle dette per la grande strage.----Quanto all'uso della parola “sacrificio”, vorrei postare commenti in merito al tuo articolo su Halbertal, se lo pubblicherai nel blog, ed in cui, fra l'altro, scrivo: “E' da ritenere invece DISONOREVOLE il sacrificio suicida dei terroristi contro la popolazione civile (anche contro donne e bambini): se in buona fede, meritano almeno il rispetto per la loro tragica e sbagliata scelta, rispetto da non estendere ai disonesti vigliacchi che li hanno mandati a morire per sostenere la loro ideologia (e potere)”.------ Hamas, appunto.



Peter Sammut , Southampton Inghilterra
 mercoledì 19 novembre 2014  18:08:58

La schiffezza del`Europa e` stata aumentata con la spania che ha voluto conoscere anche lei l`amore per gl`arabi terroristi.La pagheranno anche loro.Sarebbe molto bene se la moschea del al aqsa sarebbe fatta saltare da un Rocket mandata da Gaza che farebbe una grande BOOM a tutte le bombe contenuti in quella abominazione di al-aqsa.



silvio , san mauro torinese
 mercoledì 19 novembre 2014  16:44:14

Cara Fiamma,che dire, non ci sono parole per quanto è accaduto. O meglio...ci sarebbero. Ma questa è un'altra storia. Con grande dolore e partecipazione.silvio



Sebastiano Brenni , Mendrisio, Svizzera
 mercoledì 19 novembre 2014  13:07:57

Gentile Signora,leggo con interesse i suoi articoli che mi inoltra un amico. Dovrebbe però non parlare della Spianata delle Moschee. E' un neologismo sbagliato, coniato ultimamente dagli islamici. Nella tradizione cristiana si chiama Spianata del Tempio, in quella islamica mi pare recinto sacro e in quella ebraica un altro nome che non ricordo. Il Tempio di Salomone era presente quasi 1.000 anni prima delle moschee e ripeto, il nome Spianata delle Moschee è un nome politico. Tra l'altro ho saputo che ai giornalisti accreditati presso l'Autorità palestinese è fatto divieto di utilizzare altro nome che non Spianata delle Moschee. Alla faccia della libertà di espressione. Non cada anche Lei nella trappola mediatica!cordialmente,Sebastiano Brenni



giuseppe casarini , binasco (MI)-italia
 mercoledì 19 novembre 2014  10:10:47

Ben detto cara Signorashalomggc



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