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Ma nove volte su dieci si uccidono tra loro

venerdì 28 novembre 2014 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 28 novembre 2014

Ci sono tre ragioni per cui è sbagliato pensare che il poliziotto Darren Wilson avrebbe dovuto essere accusato di omicidio e consegnato alla giustizia dal Gran Giurì, che invece l'ha prosciolto. Forse la polizia americana ha il grilletto facile, e le dinamiche criminali conducono a tiro più ragazzi neri che ragazzi bianchi. Ma il Gran Giurì non ha voluto difendere un eventuale pregiudizio razziale, come urlano i manifestanti black block con le maschere candide, ennesimo paradosso dell'era Obama, il primo presidente nero d'America.

La tragedia di Ferguson non c'entra col pregiudizio razziale. Ecco perché: le testimonianze e le prove disegnano su Michael Brown la figura di un giovane che stava rapinando un negozio, che ha aggredito il poliziotto cercando di prendergli l'arma, cui non è mai stato sparato alla schiena. Seconda ragione: la polizia usa precauzioni estreme, tanto da scambiare come è avvenuto nei giorni scorsi un'arma giocattolo con un'arma vera, e sparare a vista.

Forse, usa alla svelta i proiettili. ma non è vero come dice Toni Morrison su Repubblica che questo capita solo quando nel mirino c'è un ragazzo nero. Per esempio nel gennaio di quest'anno il ventenne Dillon Taylor, bianco, è stato ucciso con due colpi dopo essersi rifiutato di alzare le mani in un parcheggio; Joseph Hamley ha subito una sorte analoga la mattina del 7 marzo 2006, e una studentessa Victoria Snelgrove è stata uccisa da un colpo all'occhio con una pallottola di gomma nel 2004 a una manifestazione sportiva. Tragedie immani, per bianchi e neri.

Ma è vero, come riporta il Wall Street Journal, che il numero dei ragazzi neri è maggiore, ed è (terza ragione) immensamente maggiore quando si guarda al numero complessivo dei ragazzi neri uccisi in episodi di violenza: i neri sono solo il 13 per cento della popolazione americana, ma il 90 per cento dei ragazzi uccisi sono neri, e sono uccisi da altri ragazzi neri. Nessuno protesta quando un ragazzo nero è ucciso così. Per un omicidio commesso da un bianco, ne abbiamo dai 7 ai 10 fra i neri. Cioè: il fatto che i poliziotti sentano un "profiling" che li rende più allertati e aggressivi con i ragazzi neri è un effetto, non una causa. Ferguson dopo la decisione del Gran Giurì è devastata: pochi l'hanno scelta per il cenone di ieri, Thanks Giving Day, o avrà aperto i negozi oggi, "Black friday", il venerdì con gli sconti migliori dell'anno. Un altro danno per la borghesia laboriosa che soffre la violenza dei black block.



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Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 venerdì 28 novembre 2014  13:44:50

Cara Fiamma, mi sembra che, come accade in altre società multietniche, nei momenti critici affiorino le differenze socio-culturali-razziali-religiose, che generano conflitti.----- Negli U.S.A. , in più, per i neri pesa il ricordo della discriminazione e dello schiavismo che costituisce un sottofondo, magari inconscio, che causa insoddisfazione esistenziale.----- Se collegato a ristrettezze economiche, con difficoltà di accesso a studi gratificanti e possibilità di sviluppi professionali remunerativi (magari in aggiunta alla disoccupazione ed ai costi di eventuali cure mediche se non “assicurati”), induce una ghettizzazione di fatto.----- Non ricordo di avere mai letto di proteste di piazza in cui fossero presenti esponenti della borghesia “nera”, bene inserita nella società americana.----- Naturalmente il malcontento è “cavalcato” da formazioni politiche di vario tipo (soprattutto di sinistra) , con la relativa stampa di sostegno, che “soffiano sul fuoco” e peggiorano le situazioni.----- Non è escluso peraltro che membri della polizia siano diffidenti e maldisposti verso i neri che “creino problemi”, più che verso altri “tipi” di cittadini, come ispanici ed asiatici.----- Per dire, le “rivolte” di cinesi risalgono al periodo di sviluppo delle ferrovie (1800), nel quale erano usati e trattati peggio che gli schiavi neri nelle piantagioni.----- E' poi chiaro che non c'è vera solidarietà fra “poveracci” (al di fuori delle manifestazioni) e che, quindi, ci sia maggiore aggressività fra di loro (la sindrome dei manzoniani “tacchini di Renzo”.....).



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