Un avvertimento per Siria e Iran
giovedì 14 febbraio 2008 Generico 7 commenti

Carissimi,
vi lascio con un articolo sull'eliminazione dell'arciterrorista Mughniyah mentre parto per una settimana di vacanza. Chi ha pensato che lo spirito di combattimento di Israele si fosse affievolito, ora sa, chiunque sia stato ad uccidere l'arciterrorista, che la lotta contro il terrorismo è viva e forte. Se a colpire è stata Israele, la sua accuratezza e professionalità è intatta. Mughniyah ha pagato per la sua infinita sete di sangue. I leader israeliani, come ha detto la commissione Winograd, a volte, come anche quelli americani, tentennano e temono di fronte ai problemi della nuova guerra che tormenta il mondo, una guerra asimmetrica che mette in gioco la vita degli innocenti. Ma la lotta è forte e viva. [...]
«Sono felice, mio figlio andrà al martirio»
martedì 12 febbraio 2008 Generico 1 commento

La Tv di Hamas trasmette un video nel quale una madre esalta la missione suicida del suo ragazzo, seduto accanto a lei armato e vestito da kamikaze
Quasi un adolescente, ha gli occhi come quelli di un gatto, dorati e vaghi, la barbetta lanuginosa; il fucile imbracciato, il cappellino di Hamas con la striscia verde e la divisa mimetica, guarda affettuoso l’anziana madre che parla e parla, col velo nero, il mitra in mano e il vestito a fiori bianchi. Il ragazzo fa quel sorriso imbarazzato dei figli quando i genitori li lodano in loro presenza. Ma il lungo discorso di lode non descrive le doti di bontà o di bravura del figlio: la madre legge di fronte alla telecamera con orgoglio l’annuncio della prossima morte del figlio come terrorista suicida. Esploderà con quanti più innocenti possibile. [...]
Madri palestinesi orgogliose dei loro figli martiri
martedì 12 febbraio 2008 Video 0 commenti
La settimana scorsa, la madre di quello che avrebbe dovuto essere uno dei kamikaze dell'attentato di Dimona, si è dimostrata fiera delle azioni assassine del proprio figlio. Ma non è un caso isolato. [...]
Gli antisemiti: stupidi ma pericolosi
domenica 10 febbraio 2008 Generico 20 commenti
In realtà mi aspettavo di trovarmi in lista fra Nelken e Nivarra; ci sono rimasta quasi male, dato che in fondo faccio un corso tutti gli anni all’università, quando sono andata a controllare se mi trovavo fra i professori ebrei da boicottare «ideologizzati culturalmente e politicamente solidali a un’entità politica extranazionale quale Israele rappresenta». Me l’aspettavo, perché quel sito, come altri, si è già occupato di me. È un modo (spero) ironico per dire che l’odio dei cretini è un onore e che l’antisemitismo di quel genere è un contrappasso ben modesto per il grande dono di un’identità democratica e umanista che l’ebraismo ti regala. I professori in lista sul sito in realtà sono ebrei solo in piccola parte, la pecioneria è spesso parte del delirio antisemita, non per questo meno pericoloso. E pensare che chi ha messo in giro la lista poteva verificare su un altro elenco messo in circolazione un paio d’anni fa con tutti i nomi ebraici italiani. [...]La Shoah di carta apre una breccia a sinistra
martedì 5 febbraio 2008 Generico 21 commenti
È micidiale ma anche molto salutare la polemica sul prossimo Salone del Libro di Torino che, viene confermato dalla direzione insieme a Elazar Cohen dell’ambasciata, onorerà l’impegno preso con lo Stato d’Israele nel sessantesimo anniversario della sua nascita di avere lo Stato Ebraico come ospite. Micidiale per vari motivi: gli oppositori duri della scelta di invitare lo Stato Ebraico come ospite nel suo sessantesimo anniversario si sono scoperti usando argomenti belluini e miserabili, minacciando e mentendo, ridicolmente indicando nello Stato di Israele una banda di persecutori, di assassini; si sono dimostrati ciechi di fronte alla resurrezione del popolo ebraico dopo la Shoah e dopo tanti anni di diaspora; ignorano l’aggressione che Israele, sempre pronta a condividere il territorio spartito dall’Onu, subisce dal 1948, e della colpevole stupidità con cui i palestinesi hanno sempre rifiutato ogni proposta di pace. [...]
Quella crudeltà che non è tramontata
domenica 27 gennaio 2008 Generico 13 commenti

Sono passati più di 60 anni dalla Shoah e non abbiamo affatto la conferma che ci vorrebbe assicurare lo slogan preferito dalle commemorazioni:“Never again”. Mancano due garanzie fondamentali: la speranza che la vittoria della democrazia abbia confermato che la natura umana ha alla sua base una radice buona, che il destino umano sia magnifico e progressivo; e, in secondo luogo, che gli ebrei non siano di nuovo candidati allo sterminio. [...]
A Sderot sotto i razzi, dove la gente ha esaurito la pazienza e le lacrime
giovedì 24 gennaio 2008 Generico 6 commenti
Sderot - Raziel Sassun, 13 anni, spreme un mandarino dopo l’altro in una brocca, con metodo: pallido e quieto aspetta nel giardino il prossimo allarme. Ha trovato un modo di passare un’altra mattina senza scuola, una delle tante in cui nessuno si prende la responsabilità di tenere i bambini di Sderot chiusi insieme in un’aula su cui piovono razzi. Che finora hanno provocato 10 morti, 433 feriti e migliaia di traumi psicologici. Solo da gennaio sono stati sparati da Gaza su Sderot più di 350 razzi Qassam. [...]Per voi che pensate a Sderot
lunedì 21 gennaio 2008 Generico 16 commenti
Sderot è sempre nella mia mente, anche se non posso dimenticare neppure per un attimo la mostruosa dichiarazione di Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, quando ha comunicato con orgoglio a una enorme folla entusiasta di avere in mano dei pezzi di corpo di soldati israeliani; e poi ha specificato: mani, piedi, un corpo intero fino al bacino... parleremo un’altra volta del perché si è avventurato così profondamente dentro questa fogna, ma dobbiamo almeno dire che di questo si tratta, di un essere repellente, che fa del male più che altro a se stesso, mostrando i frecessi meno presentabili di una cultura aliena, nemica, pericolosa per l’essenza stessa della faticosa costruzione della civiltà umana. [...]
Letteratura israeliana
domenica 20 gennaio 2008 Generico 3 commenti

In vista della Giornata della memoria del 27 gennaio, e per reagire alle assurde polemiche sulla partecipazione di Israele come paese ospite alla Fiera del libro di Torino, segnalo l'ultima uscita della collana Israeliana che l'editrice La Giuntina dedica alla narrativa contemporanea israeliana; narrativa che con i suoi numerosi scrittori di grande qualità (Oz, Yehoshua, Grossman, Michael, Kenaz, Appelfeld, Shalev, Keret e molti altri...) si è guadagnata uno spazio di tutto rispetto nel panorma letterario mondiale, e dunque, il diritto, del tutto evidente e riconosciuto, di partecipare a qualsiasi fiera del libro.
Aggiungo inoltre che se c'è un contenitore che esprime la pluralità della società israeliana, la forza della sua democrazia e la volontà di convivenza e di conoscenza dell'altro insite nel popolo israeliano, quel contenitore è proprio la letteratura, che propaga in Israele, ma proiettandosi anche al di fuori di essa, un messaggio continuo di speranza e di necessità di pace: è forse per questo che si vorrebbe ora censurarla.
Una giornata a Sderot
venerdì 18 gennaio 2008 Generico 18 commenti

Cari amici, vi vedo piuttosto apatici e questo mi appare strano dopo una giornata passata a Sderot.
Mentre ieri mi trovavo là, sono caduti una ventina di missili, uno a poche cetinania di metri dai miei piedi; ho parlato, fra gli altri, con un bambino che per cinque volte si è trovato a dieci metri dal cratere o dall'esplosione mentre l'evento era in corso, la casa accanto alla sua è completamente distrutta, nel giardino della scuola si era arrampicato insieme a un amico su un albero che è stato colpito. In ognuna delle cinque volte che mi ha descritto (ora ne farò un pezzo) descriveva né più né meno che la vita di un bambino nella sua semplicità e nella sua complessità. [...]





