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Letteratura israeliana

domenica 20 gennaio 2008 Generico 3 commenti
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In vista della Giornata della memoria del 27 gennaio, e per reagire alle assurde polemiche sulla partecipazione di Israele come paese ospite alla Fiera del libro di Torino, segnalo l'ultima uscita della collana Israeliana che l'editrice Giuntina dedica alla narrativa contemporanea israeliana; narrativa che con i suoi numerosi scrittori di grande qualità (Oz, Yehoshua, Grossman, Michael, Kenaz, Appelfeld, Shalev, Keret e molti altri...) si è guadagnata uno spazio di tutto rispetto nel panorma letterario mondiale, e dunque, il diritto, del tutto evidente e riconosciuto, a partecipare a qualsiasi fiera del libro. 
Aggiungo inoltre che se c'è un contenitore che esprime la pluralità della società israeliana, la forza della sua democrazia e la volontà di convivenza e di conoscenza dell'altro insite nel popolo israeliano, quel contenitore è proprio la letteratura, che propaga in Israele, ma proiettandosi anche al di fuori di essa, un messaggio continuo di speranza e di necessità di pace: è forse per questo che si vorrebbe ora censurarla.
 
Lizzie Doron - Perché non sei venuta prima della guerra?
 
«E ogni anno , al momento di cantare 'Uno è il nostro Dio', Helena sospirava e in una sorta di controcanto chiedeva: "Perché non due? Perché non due?", e poi spiegava il significato di quella domanda: "Perché quello che abbiamo ha sbagliato, e non c'era un altro Dio che correggesse lo sbaglio". E in una tremenda afflizione aggiungeva: "Peccato, peccato che ce n'è uno solo e non di più"».
Un libro assolutamente nuovo sulla Shoah, di cui non si parla mai espressamente ma che affiora oscura e devastante solo attraverso le ferite e i fantasmi che ossessionano Helena. Una figura di donna che, indomita, riesce a trasformare l'esperienza del dolore in una visione del mondo libera da ogni sovrastruttura e condizionamento. Come se riuscisse a fissare l'essenza del bene e del male senza bruciarsi gli occhi e l'anima.

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Alberto Levy , Israele
 domenica 27 gennaio 2008  21:15:26

Voglio indicare uno scrittore israeliano che non e' stato ancora tradotto in nessuna altra lingua, ma che e' , a mio parere, uno dei migliori scrittori israeliani. Si chiama Uzi Weil. Chissa' se qualcuno si prendera' la briga di tradurlo un giorno perche' e' veramente bravo. Le cose che scrive si leggono tutte di un fiato, a differenza di altri scrittori israeliani che sono a volte pomposi, noiosi e inconcludenti. Per quel signore che si chiede cosa puo' fare per dare una mano agli ebrei d' Israele. Le propongo di fare una semplice visita. Gia' di per se' qualsiasi visita di un turista (basta che non sia un terrorista, come e' gia' capitato un sacco di volte) aiuta il paese economicamente. Inoltre durante la visita si rendera' conto di persona a che cosa potrebbe contribuire. Non ci sono solo gli abitanti di Sderot che vivono nell' inferno. Ci sono tanti poveri in Israele, anche perche' e' un paese con molti problemi che non puo' pensare con facilita' alle sorti della gente povera. Ci sono ospedali che curano le vittime del terrorismo, come per esempio il Beit Lewinstein di Raanana, ricoveri per donne maltrattate o centri per bimbi autistici. Si puo' aiutare l'esercito israeliano facendo del volontariato nell' esercito, il che non significa che uno venga poi mandato per sbaglio, e in una ipotetica situazione tragicomica, in prima linea...



pitti , torino
 giovedì 24 gennaio 2008  22:34:51

Sto leggendo in qs giorni il libro di Lizzie Doron.Lo consiglio: è meraviglioso. effcace e commovente.Utile anche per rendersi conto di quanto sia presente il problema dei traumi della "seconda generazione" (i figli dei sopravvissuti)



Simmaco , padova
 martedì 22 gennaio 2008  09:02:04

Cara Fiamma, io sono sconvolto dalla continua propaganda dell'Europa contro Israele e mi vergogno di far parte di questo continente morente e ormai alla frutta. Volevo chiederti: cosa possiamo fare concretamente per aiutare il popolo ebreo israeliano? Per manifestare la nostra solidarietà ad Israele? Anche in aiuti economici se necessario. Ci faccia sapere. Combattiamo questo nuovo e schifoso anti-semitismo.



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