30 anni dalla pace, ma in Egitto c'è chi non ne vuole sapere

Un grande uomo non basta alla pace

Nel giorno in cui si festeggiano trent’anni dall’arrivo, nel 1977, di Anwar Sadat all’aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv, ho nelle orecchie il suono delle trombe che lo accolsero, argentine ma soprattutto risonanti di antica grandezza, di una magnitudine che si addice alla memoria di ogni epoca. Lui, col volto scuro di fellah egiziano, una piccola, gloriosa mandorla tostata, scese la scala dell’aereo finalmente spogliatosi della volgarità oltranzista dell’aggressione panarabista nasseriana, finalmente splendente di tutta la dignità araba che conviene a un popolo antico che a suo tempo conquistò il mondo. [...]
La verità su Muhammad Al-Dura rischia di venire a galla...

Hamas in declino di popolarità e all'apice della violenza
I palestinesi non credono in Abu Mazen, tanto meno in Annapolis
Fiamma Nirenstein ospite a "Confronti" su RAI 2

Secondo la TV palestinese, tutta Israele è terra araba
Secondo la televisione di Fatah, Gerusalemme, Acco, Haifa, Gerico, Gaza, Ramallah, Betlemme, Yaffo, Beer Sheva, Ramla, Nablus, Tiberiade, Jenin, Hebron, la Galilea...fanno tutte indistintamente parte della storia, dell'identità e della terra degli Arabi.
Dubbi sulle capacità belliche dell'Iran?
Tempo di attacchi
Un altro test di democrazia

Ygal Amir potrebbe avere un figlio nel giorno dell’assassinio di Ytzchak Rabin, la sua vittima. Il suo nome in Israele è anatema, non si pronuncia nemmeno parlando fra amici per l’orrore che provoca, ma adesso è di nuovo un tormento vivo e presente. In questi giorni apre le notizie nei telegiornali, è oggetto di desolati boh e mah in conversazioni piene di punti esclamativi, di rabbia e di sospiri. […]
(nella foto: la prima pagina del quotidiano Yediot Ahronot il giorno dopo l'assassinio di Rabin, recita "Rabin è stato assassinato: Israele addolorata e piange")





