Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
Solamente nella mattinata di lunedì scorso dalla Striscia di Gaza sono stati sparati circa 55 razzi Qassam e colpi di mortaio contro i civili del sud d’Israele. La popolazione israeliana che confina con Gaza è terrorizzata. Forse quanto quella della Striscia di Hamas dove secondo un recente report pubblicato da Human Rights Watch l’oppressione del sistema giudiziario imposto dal movimento islamico è basata sulla tortura, picchiaggi e confessioni estorte.
Intanto verso Gaza sta viaggiando una nave che fa parte della Freedom Flotilla per violare il blocco navale israeliano nonostante i regolari valichi di frontiera tra lo Stato di David e Gaza che permettono di transitare migliaia di tonnellate di aiuti umanitari.
Di seguito, la discussione settimanale tra Bordin e Nirenstein si sposta da Gaza ad Ankara dove la situazione al confine con la Siria è sempre più incandescente e ascoltando la puntata capiamo il perché. In Siria già si mormora di chi potrebbe prendere il posto di Assad, ovvero il vecchio ministro degli Esteri sunnita Farouk al-Sharaa e sul quale Nirenstein ci dà importanti informazioni aggiungendo qual è attualmente la situazione della Turchia che si è messa alla testa di uno schieramento contro il regime siriano. Ma tra Turchia e Siria c’è un’enclave diventata fondamentale: quella del popolo curdo.
Oltre alla Turchia si è parlato della situazione che sta vivendo il nuovo Egitto dove secondo un sondaggio il 56 % dei cittadini egiziani non è soddisfatto della presidenza Morsy: il candidato della fratellanza musulmana accusata dal ministro degli Esteri degli Emirati Arabi di destabilizzare le aree islamiche attraverso il proprio credo. Oltre a ciò, si parlerà della situazione giordana dove lo scorso venerdì sono scese in piazza circa 1500 persone, molti tra le quali palestinesi, per sostenere la primavera araba nel regno hashemita.