"Piccola e povera", Marchionne non tocchi Firenze
giovedì 11 ottobre 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 11 ottobre 2012Quando ero una ragazzina Firenze era ancora più piccola e più povera, e la mattina presto, prima di andare a scuola scendendo dal 17, quando facevo delle quotidiane levataccia per visitare il Battistero o Santa Croce prima della campanella del Liceo Galileo, io sapevo che ero, essendoci nata, la persona più fortunata del mondo. Piccola.. povera... chissà che ha voluto dire Marchionne, non sono misure per il genio umano, non per le orme di Michelangelo e di Lorenzo, non per l'invenzione del Rinascimento, non per le immensita' della cupola del Brunelleschi, un ufo che ha trasportato sulla Terra l'immensita' del creato e ancora non si capisce come possa essere qui a darci tanto lustro e tanta ispirazione.
Chissà che vita miseranda avrà fatto il Ghiberti lavorando per trentasei anni (tanto ci mise) a fare le Porte del Paradiso, le strade erano certo sporche e affamate, certo ci razzolavano le galline e persino le scrofe, ma a lui, a Firenze, credo che non gliene importasse niente, come a Michelangelo non importava un fico di coricarsi tutto coperto di polvere di marmo su un pagliericcio... Sapevano già che Firenze è ben altro, era la loro ispirazione e la loro interione armonia. Certo, è uno sgarro il turismo di massa, l'artigianato cinese, la confusione che nessuno ha mai saputo regolare nonostante i vari tentativi, fra cui l'ultimo quello di una salutare zona blu. Ma è tuttavia uno snobismo micidiale, maggiore ancora di quello dei fiorentini, più grande di quello del suo maglioncino blu, per altro simpatico, quello di Marchionne che non si accorge altro che dell'evidente, e irrisolto in tutto il mondo, graffio della modernità di massa; che non ricorda che ogni e qualsiasi Rinascimento si chiama così derivando il suo nome da quello fiorentino e non gli tributa rispetto. Lui che è un araldo della creatività, della dimensione internazionale, della fama dell'Italia all'estero... ma chi ne dona di più di Firenze? Spero non gli sarà difficile capire che non c'è retorica da parte mia nel dire che non ignoro le cartacce delle pizze a taglio che i turisti lasciano cadere a quintali in Via Calzaiuoli o sotto Palazzo Pitti, ma che la mia interiore asimmetricità donatami dalla pietra serana in età infantile non ne viene scalfita. Firenze avrà tanti difetti, ma sono gli stessi del mondo che egli ama, e sotto, al di là palpita un'eccellenza immortale che la salvano dalla piccolezza, dallo sporco.
lunedì 15 ottobre 2012 08:49:06
Brava signora Fiamma !!il nostro maglioncino blu, un giorno con barba e un giorno senza, meritava che gli si ricordasse del Ghiberti e di Lorenzo ...... avra' di che consolarsene mentre pensa a dove mettere il qualche milione di auto che DEVE far costruire x non lasciare senza lavoro tanti operai ...cordiali saluti, Nicola Russo
Sergio HaDaR Tezza , Los Angeles, CA - USA
venerdì 12 ottobre 2012 07:46:32
Forse Marchionne, che di certo non manca di gusto e conoscenza artistiche, si riferisce alla malattia tutta italiana di vivere di medioevo e di rifiutarsi di superarlo, ma di costruirci sopra, anche con legislazione che ne riproduce le tare.Firenze è piccola ed è povera se paragonata a città moderne dall'America all'Asia passando per l'Europa.Marchionne non ha mai detto che non sia bella.Ma ci sarà pure una ragione per cui lo stesso Marchionne negli USA compra piú del 50% della Chrisler, vende Fiat 500 a iosa, apre concessionari persino a Santa Monica, in uno dei piú bei centri commerciali del mondo... Mentre nella saccente Italia del medioevo riceve solo critiche e non vende o produce se non in perdita? Forse che il difetto sta nel manico italiano?Non capite che non si vive solo di passato, per giunta remoto?
Mara , Bologna
giovedì 11 ottobre 2012 23:33:04
Quelle parole arroganti mi hanno fatto vergognare davanti a tutti i fiorentini, che mi stanno molto simpatici per principio; e nei confronti degli amici illustri, come Fiamma o i Vogelmann (Ed.Giuntina), ai quali voglio tanto bene. Davvero le parole dette perché la pelle tira sono all'ordine del giorno. Vorrei essere a Firenze per ascoltare le battute al fulmicotone con cui "il" Marchionne saràstato giustamente gratificato
Mara , Bologna
giovedì 11 ottobre 2012 23:30:46
Quelle parole arroganti mi hanno fatto vergognare davanti a tutti i fiorentini, che mi stanno molto simpatici per principio; e nei confronti degli amici illustri, come Fiamma o i Vogelmann (Ed.Giuntina), ai quali voglio tanto bene.