Che ogni Paese libero si assenti dall’Assemblea Generale dell'ONU prima che Ahmadinejad intervenga.
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri:
“All'apertura dell'Assemblea Generale dell'ONU non possiamo fare a meno di notare che ancora una volta, come ha fatto ripetutamente dal 2007 in avanti, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si appresta a rilanciare dal podio delle Nazioni Unite il suo appello all'odio e alla distruzione di un altro Stato membro, la negazione della Shoah, la determinazione a costruire un potere atomico che anche l'IAEA, l'agenzia dell'ONU per l'energia atomica, suppone destinata ad un uso non pacifico, ovvero alla costruzione della bomba atomica. Ahmadinejad parla nel suo ruolo di leader di un Paese privo di libertà di opinione e di religione, che tiene le donne in stato d'inferiorità, perseguita gli omosessuali.
L'Iran che il dipartimento di Stato Americano ritiene fra i più pericolosi esportatori di terrorismo anche tramite gli Hezbollah e Hamas, che aiuta con uomini e armi la dittatura di Bashar Assad in Siria, non deve di nuovo diffondere il suo messo genocida, antisemita, anticristiano, dal podio dell'ONU. Le sue violazioni della carta dell'ONU sono molteplici, le sue continue e anche recentissime chiamate a "cancellare Israele dalla carta geografica" violano la convenzione contro il genocidio. Ascoltare il discorso di Ahmadinejad all'ONU è una crudele parodia del concetto di libertà di opinione, e ogni paese libero deve boicottarne l'intervento allontanandosi dall'aula prima che cominci a parlare.”
Roma, 24 settembre 2012
L'Occidente cambi rotta con l'islam
Primavere arabe. Era meglio quando si stava peggio
Si stava meglio quando si stava peggio. Già sentito dire? E allora perchè tutti si sono eccitati tanto quando le folle arabe, adornate di aura primaverile, hanno fatto le loro rivoluzioni? Ora la novità è che, a confermare le delusioni, i dati dicono che la forza dell’opinione pubblica, le libertà civili, lo stato di diritto, la corruzione e la trasparenza hanno fatto nei paesi rivoluzionari passi indietro o sono rimasti fermi rispetto ai bei tempi dei tiranni. Lo scrive il rapporto della Freedom House che di mestiere misura ogni anno il tasso di democrazia. [...]
Punto di vista del 18 settembre 2012
Cari amici qui potete rivedere la puntata del 18 settembre di "Punto di vista", la rubrica di approfondimento del Tg2 a cura di Maurizio Martinelli dove con l’amico Khaled Fouad Allam ho parlato degli scontri che hanno nuovamente infiammato il mondo islamico. Aspetto i vostri commenti!
http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/RUBRICHE/PublishingBlock-8e127f76-7fef-43f0-88c3-ae63a8f37568.html
Mediorientale
RIASCOLTA
la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
La puntata di questa settimana inizia partendo da un report redatto dall'associazione Freedom House che ci fa scoprire che la situazione della governance democratica di alcuni Paesi toccati “dalla Primavera Araba” risulta molto deludente. In Tunisia, ad esempio, secondo la nuova Costituzione la donna è definita come “complementare” all’uomo. Oltre al Medio Oriente, Nirenstein, spiega come l’associazione non governativa abbia catalogato altre nazioni. Dall’Africa ai Paesi del Sud Est Asiatico per arrivare in America Latina dove membri di Hezbollah sono stati arrestati prima che commettessero un attentato. [...]
Shanà Tovà

Cari amici,
vi auguro Shanà Tovà, il Buon Inizio di un Nuovo Anno, a tutti voi, al mondo intero, a Israele.
Con affetto,
Fiamma
Quanto autolesionismo nelle scuse dell’America. Così vince solo la jihad.
Nirenstein interviene a inaugurazione Israeli Jewish Congress
"Purtroppo in Europa continuiamo ad assistere a una recrudescenza dell'antisemitismo. Oltre a preoccupanti manifestazioni di antisemitismo tradizionale, come accade in Ungheria e Grecia, non dobbiamo sottovalutare il carattere letale della delegittimazione di Israele: da un lato la continua messa in discussione del diritto all'esistenza dello Stato ebraico, guidata a livello mondiale da un presidente iraniano che incita incessantemente alla distruzione di Israele davanti a una impassibile comunità internazionale, dall'altro la negazione del legame storico del popolo ebraico con questa terra, con Gerusalemme, precludono a Israele il più elementare dei diritti, quello alla vita. Per questo e' importante continuare a mostrare come Israele sia invece un paese vitale ed essenziale per il popolo ebraico, ovunque nel mondo. L'Israeli Jewish Congress può avere un ruolo importante in questa battaglia, da un lato consolidando il legame tra gli ebrei del mondo e Israele, dall'altro rafforzando i rapporti tra Israele ed Europa, perché il Vecchio Continente non ripeta gli errori del passato".
La conferenza inaugurale e' stata aperta da un incontro tra gli oratori e il Presidente dello Stato d'Israele Shimon Peres e verrà conclusa da un intervento del Premier Benjamin Netanyahu. Tra gli altri relatori, i Ministri israeliani Silvan Shalom e Yuli Edelstein, numerosi parlamentari europei e presidenti di Comunità ebraiche europee, tra cui il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Gerusalemme, 12 settembre 2012
Fine dell'amnesia. Resuscitati Dio e Gerusalemme
Così Obama snobba il voto ebraico
Obama non ha certo un punto forte nel Medio Oriente, i suoi strateghi non funzionano: lo ha provato perdendo tutti gli amici che aveva prima delle rivoluzioni senza riuscire a farsene altri. L’atteggiamento ossequioso verso l’Islam non ha elevato di un millimetro la considerazione verso gli USA, rimasti il vecchio nemico imperialista. L’unico amico rimasto vicino agli USA, non per interesse, ma per ispirazione democratica, l’unico piccolo Hans rimasto col dito nella minacciosa falla della diga mediorentale, Obama se lo sta giocando vertiginosamente. [...]