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Giornata della Memoria, Fiamma Nirenstein (Pdl) e Sandro Gozi (Pd) in Ungheria per un incontro europeo sull'antisemitismo

sabato 26 gennaio 2013 Generico 0 commenti
L'Huffington Post, 26 gennaio 2013

Una delegazione composta da parlamentari di diversi paesi europei - tra cui, per l'Italia, Fiamma Nirenstein (Pdl) e Sandro Gozi (Pd) e da Israele, si trova oggi a Budapest per una serie di incontri di alto livello in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio. Lo riferisce un comunicato diffuso della Nirenstein che spiega come i parlamentari, appartenenti a diversi schieramenti politici, intendano esprimere la loro preoccupazione alle autorità ungheresi per l'allarmante crescita dell'antisemitismo nel Paese.[...]

Antisemitismo: Nirenstein (PdL) e Gozi (PD) in Ungheria per Delegazione parlamentare

venerdì 25 gennaio 2013 Attivita parlamentari 0 commenti
Una delegazione composta da parlamentari di diversi paesi europei - tra cui, per l'Italia, Fiamma Nirenstein (Pdl) e Sandro Gozi (Pd) e da Israele, si trova oggi a Budapest per una serie di incontri di alto livello in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio. I parlamentari, appartenenti a diversi schieramenti politici, intendono esprimere la loro preoccupazione alle autorità ungheresi per l'allarmante crescita dell'antisemitismo nel paese. [...]

Israele senza veri vincitori. Ora la palla passa al centro

giovedì 24 gennaio 2013 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 24 gennaio 2012

L’avevano sbagliata tutti; tv, carta stampata, politici di tutto il mondo che mettevano in guardia contro una vittoria schiacciante di Benjamin Netanyahu, “King Bibi”, come lo aveva sfottuto il Time Magazine sbattendoneuna foto poco rassicurante in copertina. Avrà una maggioranza schiacciante, dicevano, contornata dalla crescita della destra. Perché, sia chiaro, insistevano per colonne e colonne (vedi per esempio l’articolo su Herald Tribune di Jodi Rudoren alla vigilia elettorale) Israele va a destra, oh quanto a destra, nel profondo dei buchi neri dell’etica corrente, contro Obama, contro l’Europa,contro l’ONU. [...]

Nirenstein: "Chi dice che Israele è guerrafondaio e va verso destra non capisce niente"

giovedì 24 gennaio 2013 Generico 0 commenti
Tempi24 gennaio 2013

Alle elezioni in Israele appena concluse il premier uscente Benjamin Netanyahu , alleato insieme al partito del suo ministro degli Esteri Lieberman, ha ottenuto il maggior numero relativo di seggi: 31 su 120. Alla precedente tornata elettorale ne aveva presi 41, ecco perché oggi i giornali parlano di sconfitta del vincitore. Con i laburisti che si sono aggiudicati 19 seggi, il vero exploit è stato del partito moderato Yesh Atid, guidato dal giovane Yair Lapid. «Ora è lui l’ago della bilancia» spiega a tempi.it Fiamma Nirenstein, giornalista e vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera. «Mentre la sinistra detesta Netanyahu, Lapid no e quindi potrebbero costruire un’alleanza».[...]

Nirenstein in gol a Strasburgo

martedì 22 gennaio 2013 Attivita parlamentari 0 commenti
Il Giornale, 22 gennaio 2012

Una standing ovation ieri a Strasburgo per Fiamma Nirenstein, deputata del Pdl, in apertura dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Oltre 30 parlamentari si sono alzati in piedi per sostenere la sua richiesta di ritirare le credenziali di due membri del Consiglio - Tamas Gaudy Nagy, esponente del partito ungherese Jobbik e Eleni Zaroulia, dell'ellenico Alba Dorata.

«Entrambi i parlamentari dimostrano intenzioni politiche e un tipo di cultura volto alla discriminazione e alla persecuzione di coloro che considerano diversi. Non mi sembra che possano sedere nel Consiglio d'Europa», ha denunciato la Nirenstein. Il regolamento prevede che è necessario il supporto di almeno 10 parlamentari provenienti da 5 Paesi diversi: perciò l'iniziativa di espellere i partiti neofascisti dall'organismo europeo può dirsi un successo. 

On. Nirenstein: successo dell'iniziativa di espulsione dei partiti neofascisti dal Consiglio d'Europa

lunedì 21 gennaio 2013 Generico 2 commenti
Questa mattina a Strasburgo, in apertura dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (CdE), oltre 30 parlamentari si sono alzati in piedi per sostenere la richiesta, proposta dall'On. Fiamma Nirenstein, di ritirare le credenziali di due membri del CdE: Tamas Gaudy Nagy, esponente del partito ungherese Jobbik e Eleni Zaroulia, del greco Alba Dorata. Presentando la richiesta - per la quale, da regolamento, è necessario il supporto di 10 parlamentari provenienti da 5 paesi diversi - Nirenstein ha sostenuto che le posizioni espresse dai due parlamentari non sono compatibili con l'articolo 3 dello Statuto del Consiglio d'Europa che afferma che ogni membro del CdE deve accettare i principi dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Italian MP protests 'anti-Semitic' parties in European body

lunedì 21 gennaio 2013 English 0 commenti
Jerusalem Post, January 21, 2013 By Herb Keinon

Italian MP Fiamma Nirenstein led a charge in Strasbourg Monday against the inclusion in the Council of Europe's Parliamentary Assembly of two parliamentarians from anti-Semitic European political parties: Hungary's Jobbik party, and Greece's Golden Dawn party.

Nirenstein challenged the inclusion into the body on procedural grounds of Eleni Zaroulia from the Greek party and Tamas Gaudi Nagy from the Hungarian Jobbik party on the grounds that both belong to parties that are "racist and anti-Semitic," and whose values stand in contradiction to the Council of Europe's ideals.

Nirenstein, who recently announced she was leaving Italian politics and making aliya, said Zaroulia told the Greek parliament that immigrants were "sub-humans" who invaded the country and spread disease, and Nagy spoke before his parliament of a list of Jews who threatened national security.

The challenges were supported by at least 10 other members of the assembly from five other countries. The Assembly's rule's committee will meet to consider the request, and is to give a decision within a week.

In esclusiva per IC7, la mia esperienza in Parlamento

lunedì 21 gennaio 2013 Generico 0 commenti
Informazione Corretta, 21 gennaio 2013

Sono felice di dedicare ai miei più cari amici, i lettori di Informazione Corretta, questa breve riflessione sulla mia scelta di non ricandidarmi al parlamento e di fare l'Alyah.

L'Alyah, il mio cuore l'aveva già fatta parecchi anni or sono, ed ho aspettato di concludere il mandato per non suscitare scandalo e polemiche, una cosa da evitare ogni volta che non sia indispensabile. La questione della doppia lealtà non mi ha mai turbato: penso al contrario che l'assoluta specificità della questione israeliana, coperta di bugie e di malefatte europee, renda il lavoro di chiarimento e di solidarietà dentro un parlamento europeo e in genere nelle istituzioni un lavoro politico indispensabile per la loro stessa dignità, per la loro stessa legittimità democratica. Israele è una questione diversa da quella nazionale di un singola paese, riguarda il destino e la sopravvivenza del popolo ebraica, della sua insostituibile cultura che ha creato l'Occidente come oggi lo conosciamo,il monoteismo, la democrazia,la morale stessa.[...]

L'Europa si sta muovendo goffamente, ma almeno si unisce contro al Qaeda

lunedì 21 gennaio 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 21 gennaio 2012

Va bene: l'Europa quando si muove non può altro che rappresentare i suoi interni pasticci, le sue infinite debolezze, la sua storia coloniale, l'interesse che sempre giace sotto ogni sua azione, l'odio franco-tedesco, il tentennamento italiano, la stizza britannica... d'accordo. Ma la serietà della situazione travalica le nostre sciocchezze, è una specie di esame di maturità che nella vita ti costringe a crescere a capire. Chi l'avrebbe mai detto che l'Europa, e la Francia in primis, campionessa di politically correct, avrebbe finalmente osato pronunciare l'espressione «estremismo islamico» senza limitarsi a tremare, senza accontentarsi di velarlo di parole che lo allontanano da noi.[...]

Fiamma Nirenstein annuncia: "Non torno in Parlamento, torno alla professione e faccio l'Aliyah”

giovedì 17 gennaio 2013 Il Giornale 24 commenti
Il Giornale, 17 gennaio 2012 intervista di Gabriele Villa

La giornalista non si ricandida alla Camera: “Delusa da Monti sulla Palestina”

Cinque anni vissuti intensamente, dagli scranni di Montecitorio: interrogazioni parlamentari, audizioni, incontri internazionali di grande spessore umano e politico. In prima linea, come sempre, anche da vicepresidente della Commissione Esteri della Camera. Ma ora la svolta, Fiamma Nirenstein, gran firma del giornalismo, prestata alla politica, torna a fare la giornalista.

Che cosa è accaduto Fiamma, una scelta da “saturazione”?
“Assolutamente no. In Parlamento ho passato cinque anni bellissimi e lo lascio d’intesa con i miei amici e con le persone che più mi sono state vicine, con molta serenità, senza alcuna frizione. Le motivazioni i questa scelta sono altre e sono i due amori della mia vita: il giornalismo e Israele, i migliori incontri che io abbia mai fatto”.

Il richiamo della nostalgia, quindi…
“Ho avuto la fortuna di girare tutto il mondo e di raccontare emozioni e situazioni anche da fronti non proprio facili. Ecco, ora intendo seguitare a farlo, finché l’energia me lo consentirà. Tanto più che la questione mediorientale è diventata ancora più importante, se non la più importante e io ho una gran voglia di tornare far risuonare la tastiera del mio computer occupandomene”.

Come giudichi la tua esperienza politica?
“Straordinariamente utile. Avere ricoperto un ruolo attinente al mio lavoro di commentatrice di politica internazionale, portare il mio contributo politico al dibattito, alle valutazioni e al voto su problematiche inerenti ai territori che ho girato e che conosco profondamente, sono convinta che possa aver aiutato a capire un po’ meglio che cosa è oggi Israele. E ancora a far prendere coscienza e consapevolezza, all’interno del Parlamento, con attenti interlocutori e colleghi bipartisan di problemi come quello dei veri risvolti della cosiddetta primavera araba, di un Iran votato al nucleare e della crescita di un movimento come quello della Fratellanza musulmana”.

Parli di rapporti bipartisan ma c’è una scelta di Monti che non ti è proprio piaciuta…
“Se da un lato non posso che essere soddisfatta del gran lavoro bipartisan nella commissione sell’antisemitismo, sono rimasta profondamente delusa quando Monti ha dato per la Palestina l’indicazione di votare sì al riconoscimento dello status di Stato non membro all’Onu”.

Perché l’ha fatto secondo te?
“Nella prospettiva di un migliore rapporto con la sinistra. Convinto, come altri, che la moneta filo araba possa pagare e ripagare. Sono preoccupata. Perché se si dovesse vedere di nuovo un D’Alema ministro degli Esteri, l’Italia ripiomberebbe in una posizione arretrata, con una visione distorta delle problematiche del mondo arabo e di Israele”.

Progetti per il futuro prossimo?
“Voglio tornare in Israele e prendermi anche la cittadinanza. E intendo farlo dopo tanti anni, per alcuni buoni motivi. Il 27 gennaio sarà la giornata della memoria e c’è ancora, purtroppo, molto antisemitismo nel mondo e poi perché credo che Israele sia oggi l’unico Paese che offre la prospettiva di un futuro colto e intelligente, un Paese dove la gente ha uno stile di vita più semplice, solidale, che trova forza in un grande amor patrio e in un profondo senso della vita”.

Che voto dai alla politica italiana?
“ Ho paura di quel che può accadere, di vedere orde di grillini invadere il Parlamento. Quella non sarebbe democrazia. E’ importante andare a votare ma le indicazioni che escono dal voto non sono sempre democratiche. Il rischio è che il livello di democrazia, anziché innalzato, venga abbassato da certi esiti”.
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