Mediorientale
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la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
Anche questa settimana la puntata è stata ricca di argomenti. Israele si prepara ad andare alle urne e Olmert e Livni si sono incontrati da poco per discutere un rapporto di partnership, inoltre, è stato formato un nuovo partito arabo, “Speranza di cambiamento”, composto da rappresentati che si dichiarano orgogliosi dello Stato d’Israele dove il clima politico pre-elettorale è sempre più rovente, come si evince dall’analisi di Nirenstein. L’attuale premier Netanyahu, intanto, si è recato in visita ufficiale in Francia per discutere col suo omologo Hollande della questione iraniana e per proporre la Francia a luogo d’incontro con Abu Mazen così da rilanciare il colloqui.
Dalla Francia si è poi passati a parlare del Sudan governato dal criminale Omar al-Bashīr dove un ingente deposito di armi avanzate e di munizioni è stato distrutto dai caccia israeliani. Da dove sono arrivate queste armi? A chi erano destinate? Qual è il messaggio che Israele ha voluto lanciare inviando dei caccia a più di 1300 km da Gerusalemme?
Nel frattempo, un grande summit tra tutte le forze di resistenza siriana mentre i rapporti tra Palestina e Siria peggiorano con ripercussioni anche nei “Territori” dove le divisioni tra le varie fazioni sono sempre presenti e sanguinose. Le cose non vanno meglio in Egitto dove in tv trasmettono una diretta nella quale si vede il nuovo presidente Morsy che prega Allah di distruggere gli ebrei e tutti i oro sostenitori. Continuando a parlare dell’Egitto Nirenstein riporta la testimonianza di Dalia Ziada, blogger egiziana e direttrice dell'Ibn Khaldun Center for Development Studies, ospitata pochi giorni fa a Roma in occasione della conferenza sul futuro delle donne nei paesi del Medio Oriente e che si può riascoltare cliccando su questo link http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=11&Id=2989.