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Giochi del Mediterraneo: fuori Israele e i palestinesi. Nirenstein: "Atto che fa male alla pace"

sabato 14 marzo 2009 Attivita parlamentari 3 commenti

di Eleonora Grossi, Quotidiano.net, 6 marzo 2009

Pescara, 6 marzo 2009 - "E' un gesto che fa male alla pace". A parlare è Fiamma Nirenstein, deputata del Pdl e vicepresidente della commissione Esteri della Camera. La Nirestein nei giorni scorsi ha presentato un'interrogazione parlamentare per capire come sia possibile che nei Giochi del Mediterraneo, in programma il prossimo giugno a Pescara, non si annoverino tra i paesi partecipanti né lo Stato di Israele né l'Autorità palestinese, cioè le due realtà che più di altre avrebbero bisogno di trovare un punto d'incontro.
Da Pescara gli organizzatori dicono di avere le mani legate: "Noi non abbiamo escluso nessuno, perché Israele non fa parte del Comitato". E la portavoce dell'Ambasciata israeliana in Italia spiega che "sì, non è stata fatta domanda all'edizione del 2009 dei Giochi: ma solo perché ce ne fu già rifiutata una in Spagna, dove ai Giochi di Almeria del 2005 tutti i paesi arabi votarono no all'ingreso di Israele nel Comitato. Perché presentarne un'altra?". Ma anche se il motivo è un precedente rifiuto, dall'Abruzzo spiegano che comunque è facoltà del comitato internazionale decidere l'ingresso di un paese ai Giochi. Ed è su questo che l'onorevole Nirenstein contrattacca: "So che l'onorevole Mario Pescante (che guida i Giochi di Pescara assieme all'onorevole Sabatino Aracu) non ha nulla contro Israele. So anche però, che se il ministro Frattini ha scelto di non andare ad una conferenza promossa dall'Onu, Pescante potrebbe anche prendere una posizione più coraggiosa, scuoterre gli animi e far sì che il comitato internazionale si renda conto di quello che questa situazione rappresenta: una grandissima prevaricazione, e un atto di indecenza politica. Un atto che fa male alla pace". [...]

Presentata interrogazione sull'esclusione di Israele dai Giochi del Mediterraneo

Audio del convegno su "Durban 2" promosso dall'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele

venerdì 13 marzo 2009 Attivita parlamentari 3 commenti
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INTERVENTI:

Enrico Pianetta

presidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele

Ghideon Meir
ambasciatore Israeliano in Italia

Franco Frattini
ministro degli Affari Esteri

Gerald Steinberg
professore Università di Bar-Ilan, Israele, Centro di monitoraggio delle Ong per i diritti umani (Ngo-monitor.com)

Piero Ostellino
editorialista "Corriere della Sera"

Fiamma Nirenstein
vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera

Gianni Vernetti
vicepresidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele

Interventi dalla sala

Domenica 15 marzo all'1:00 di notte andrà in onda, all'interno del programma "Sorgente di Vita" (Rai 2), un servizio dedicato a "Durban 2" e al convegno dell'Associazione parlamentare di Amicizia Italia-Israele.
Repliche: lunedì 16 marzo sempre all'1:00 di notte e lunedì 23 marzo alle 9:30 del mattino.

[CONTINUA...]

Frattini su Durban 2: "non si può negoziare il non negoziabile"

lunedì 9 marzo 2009 Attivita parlamentari 23 commenti

E' anche con queste parole che il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha ieri motivato, di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato riunite, la decisione dell'Italia di ritirarsi dal processo di revisione di Durban, ovvero la prossima conferenza dell'Onu contro il razzismo che si terrà ad aprile a Ginevra e che tutti conosciamo come "Durban 2".
Un comunicato sul sito del Ministero degli Esteri, che riporto qui sotto, approfondisce la questione. Ma per avere un quadro completo su cosa si nasconda dietro la facciata della "lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza", ovvero i presunti obiettivi del processo di Durban, vi invito ancora una volta a partecipare oggi al convegno che promuoviamo come Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele e che si terrà alle ore 16:00, alla Sala Capitolare del Senato (Piazza della Minerva 38).

Sono arrivate moltissime richieste di accredito e vi ringrazio per questo.
A più tardi!

Conferenza Durban: le ragioni di un "no"

11 Marzo 2009

La decisione del Governo italiano di ritirarsi dai negoziati in corso a Ginevra sul documento preparatorio alla Conferenza di revisione di Durban che si terra’ dal 20 al 24 aprile con il titolo "United Against racism: dignità and justice for all",è stata dettata da un duplice ordine di ragioni. In particolare:
• come nel 2001, di nuovo la questione israelo-palestinese fa capolino in diversi paragrafi del documento in discussione. Il documento negoziato sinora parla di “politica di discriminazione razziale nei confronti della popolazione palestinese”. Israele viene definita responsabile di praticare l’apartheid, la tortura e numerosi atti criminali che sarebbero in contrasto con i diritti umani. In definitiva, una “minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”.
• il documento sinora negoziato contiene anche riferimenti alla questione della “diffamazione religiosa”. Esistono già le Convenzioni internazionali contro il razzismo. Occorre adoperarsi affinché siano pienamente applicate. Il governo italiano ritiene invece inopportuno parlare di “standard aggiuntivi”, che di fatto mirano ad introdurre nuovi limiti alla libertà di espressione nell’ ipotesi che sia una religione ad essere “diffamata”. La libertà di espressione è uno dei valori fondamentali della nostra civiltà e della nostra cultura giuridica, secondo la quale sono gli individui, non le religioni, ad essere titolari di diritti.
Su temi di questa importanza, profondamente condivisi da tutti i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia ha voluto riaffermare in maniera molto chiara il proprio orientamento. Non è un caso che tali temi siano stati definiti come “linee rosse” dell’Unione, che coincidono del resto con quelle delle altre democrazie occidentali, come ad esempio gli Stati Uniti.
La precedente Conferenza (la terza) contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza si svolse a Durban dal 31 agosto all’8 settembre 2001 sulla base della risoluzione dell’Assemblea Generale ONU 52/111 del 1997.
La Conferenza si concentrò su cinque temi (cause e forme di razzismo; vittime; misure di prevenzione, educazione e protezione; misure di compensazione e di risarcimento; strategie per realizzare una piena ed effettiva eguaglianza) e si concluse, dopo un difficile dibattito, con l’adozione, per consenso, di una Dichiarazione e di un Programma d’Azione. Tali documenti riaffermano in linea generale principi concordati a livello internazionale e contengono una serie di misure da mettere in atto per rafforzare la lotta al razzismo. Al tempo stesso, la Conferenza affrontò anche temi fortemente controversi, come la questione mediorientale, il riconoscimento delle ingiustizie del passato (schiavitù, tratta degli schiavi, colonialismo) e dei mezzi per compensarle o indennizzarle e l’identificazione delle vittime del razzismo e dei criteri di discriminazione.

Giovedì 12 marzo 2009, ore 16:00
 
Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
 
CONVEGNO
 
"Durban 2: una conferenza antisemita contro la democrazia"

Interverrà:

 
On. Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri
 
Con:
 
Pierluigi Battista, Vicedirettore del Corriere della Sera
Sen. Rossana Boldi, Vicepresidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera
Piero Ostellino, editorialista del Corriere della Sera
Prof. Gerald Steinberg, Università di Bar-Ilan, Israele, Centro di monitoraggio delle Ong per i diritti umani
On. Gianni Vernetti, Vicepresidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
 
Presiede:
 
On. Enrico Pianetta, Presidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele

Senato della Repubblica
Sala Capitolare presso il chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva
Piazza della Minerva 38, Roma
R.S.V.P (E' necessario accreditarsi per partecipare)
pianetta_e@camera.it
393-8058906; 339-8804466

Per gli accrediti stampa: fax 06/67062947 (Sala Stampa del Senato)


MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA SU "DURBAN 2", PROMOSSE DALLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI AMICIZIA ITALIA-ISRAELE

Per dire no al razzismo contro Israele e l'Occidente, in sostegno del convegno in Senato promosso dall'On. Fiamma Nirenstein, per ringraziare il Governo Italiano della decisione di NON partecipare alla conferenza razzista di Ginevra (Durban 2), giovedì 12 marzo in 28 città italiane - sedi di altrettante Associazioni Italia-Israele - si terranno manifestazioni informative.

Per l’Iran Hillary ha una carta

domenica 8 marzo 2009 Panorama 0 commenti

Panorama, 9 marzo 2009, pag. 108

Il messaggio giunto dall’Iran in questi ultimi giorni, persino quando finge uno spunto diplomatico («Parleremo con Obama, ma solo quando gli Usa ci mostreranno rispetto» dice Mahmoud Ahmadinejad), è chiaro: «Siete tutti fuori tempo massimo». L’annuncio che la Russia ha completato il reattore di Busher, il satellite caricato su missili che possono condurre una bomba atomica a ogni latitudine, l’annuncio esplicito del capo dell’Organizzazione per l’energia atomica Gholamreza Aghazad («L’America deve guardare la realtà in faccia e accettare di vivere con un Iran nucleare»), gli interrogativi sull’acquisto del sistema russo di difesa S300, il lento risveglio dell’Iaea di Mohamed el-Baradei, oltre agli avvertimenti («È fatta purtroppo») degli esperti americani e israeliani...
Si prospettano solo due ipotesi: o il mondo è pronto a vivere con la minaccia del paese integralista islamico che ritiene indispensabile dominare il mondo, oppure qualcuno deve fare qualcosa. George W. Bush fu bloccato dal proclama del National intelligence estimate (il coordinamento delle 16 agenzie di spionaggio Usa), che riteneva, erroneamente, interrotto l’arricchimento atomico. Ora Barack Obama spera di riuscire a parlare con l’Iran.
Israele, come ha recentemente detto il ministro della Difesa Ehud Barak, «non esclude alcuna opzione». Ma è chiaro che la gestione Obama non invita ad agire. Comunque, per trattenere Israele ci sono varie strategie. [...]

Razzismo: No dell’Italia a Durban 2

giovedì 5 marzo 2009 Attivita parlamentari 25 commenti

Il Giornale, 6 marzo 2009

L’Italia non andrà alla infame conferenza detta Durban 2 cosiddetta«contro il razzismo». L’ha annunciato ieri il ministro Franco Frattinialla ministra israeliana Tzipi Livni ed è una notizia che farà dabattistrada al resto d'Europa, da dove, timidamente (dalla Francia,dall’Olanda) nei giorni scorsi, già si levavano voci di sdegno perl’antisemitismo plateale del documento preparatorio.
Frattini ha anche annunciato di aver cancellato per ora il suo previstoincontro con il ministro degli esteri iraniano Manouchehr Mottaki, dopole parole di negazione della Shoah ripetute a Teheran mercoledì.
Stati Uniti,Canada e Israele erano per ora i soli Stati che avevano avuto ilcoraggio didire “no” a un documento di linee programmatiche ispirato dai paesiislamici, specie dalla Libia e dall’Iran, presidente e vicepresidentedel comitato preparatorio, che di nuovo inchiodava Israele all’anticoslogan del 1975 che fu risoluzione dell’Onu poi cancellata: sionismoeguale razzismo.
La conferenza che si terrà a Ginevra su iniziativa dell’Onu a metàaprile, pur dichiarandosi contro il razzismo, porta ancora invece quell’indelebile marchio di antisemitismo eantiamericanismo che nei giorni della prima conferenza, tenutasi aDurban all’inizio del settembre 2001, fu la rivelazione ideologicadell’odio che portò subito dopo all’11 settembre. [...]

Italy pulls out of “Durban 2” conference

Statement by  Fiamma Nirenstein, Vice-president, Committee on Foreign Affairs, Italian Chamber of Deputies

March 5, 2009

Italy’s decision to pull out of the forthcoming UN conference against racism, which is set to be held in Geneva on April 20-24, fills me with pride and satisfaction. This is in fact a courageous decision. It is the first coming from a European country, after those of Canada, Israel and the USA. We hope this decision will lead the way to a joint European position, against a conference that seeks to elevate anti-democratic and anti-Semitic hatred.

The decision taken by the Minister of Foreign Affairs Franco Frattini not only completes, but also puts into effect the resolution which, under our initiative, was voted on unanimously by the Italian Parliament on December 4, 2008 - the first time a country in Europe has taken such action. The resolution bound the Government to monitor “Durban 2” preparatory process. The documents formulated during this process have confirmed the worst expectations: as for the first Durban conference in 2001, Israel is being again slandered and defined as a racist state of apartheid, while every other effective case of racism and discrimination is being completely ignored.

Italy has kept its promise: it will not take part in an initiative spreading anti-Semitic hatred; and moreover, one that is promoted by the United Nations, which is unable to manage and monitor such hatred adequately. This gesture by the Italian Government is an important contribution in that it attempts to rescue the UN from the hands of those countries that - like in this case Iran, Libya and Cuba, who are among the States involved in the preparatory process of Durban 2 – are holding this institution hostage with their partisan and discriminatory positions.

On March 12, we will hold a conference in the Italian Parliament, promoted by the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association, that will host lectures by the Minister of Foreign Affairs Franco Frattini, Prof. Gerald Steinberg (Bar-Ilan University, Director of Ngo-Monitor), Pierluigi Battista (Deputy Director, Corriere della Sera), Piero Ostellino (columnist, Corriere della Sera) and the board of the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association (Enrico Pianetta, President, Rossana Boldi and Gianni Vernetti, Vice-presidents and me).

Italy pulls out of “Durban 2” conference

giovedì 5 marzo 2009 English 3 commenti

Statement by  Fiamma Nirenstein, Vice-president, Committee on Foreign Affairs, Italian Chamber of Deputies

Italy’s decision to pull out of the forthcoming UN conference against racism, which is set to be held in Geneva on April 20-24, fills me with pride and satisfaction. This is in fact a courageous decision. It is the first coming from a European country, after those of Canada, Israel and the USA. We hope this decision will lead the way to a joint European position, against a conference that seeks to elevate anti-democratic and anti-Semitic hatred.

The decision taken by the Minister of Foreign Affairs Franco Frattini not only completes, but also puts into effect the resolution which, under our initiative, was voted on unanimously by the Italian Parliament on December 4, 2008 - the first time a country in Europe has taken such action. The resolution bound the Government to monitor “Durban 2” preparatory process. The documents formulated during this process have confirmed the worst expectations: as for the first Durban conference in 2001, Israel is being again slandered and defined as a racist state of apartheid, while every other effective case of racism and discrimination is being completely ignored.

Italy has kept its promise: it will not take part in an initiative spreading anti-Semitic hatred; and moreover, one that is promoted by the United Nations, which is unable to manage and monitor such hatred adequately. This gesture by the Italian Government is an important contribution in that it attempts to rescue the UN from the hands of those countries that - like in this case Iran, Libya and Cuba, who are among the States involved in the preparatory process of Durban 2 – are holding this institution hostage with their partisan and discriminatory positions.

On March 12, we will hold a conference in the Italian Parliament, promoted by the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association, that will host lectures by the Minister of Foreign Affairs Franco Frattini, Prof. Gerald Steinberg (Bar-Ilan University, Director of Ngo-Monitor), Pierluigi Battista (Deputy Director, Corriere della Sera), Piero Ostellino (columnist, Corriere della Sera) and the board of the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association (Enrico Pianetta, President, Rossana Boldi and Gianni Vernetti, Vice-presidents and me).

Presentata interrogazione sull'esclusione di Israele dai Giochi del Mediterraneo

lunedì 2 marzo 2009 Attivita parlamentari 24 commenti

Interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a risposta orale in Aula

Per sapere – premesso che
 
Ai prossimi Giochi del Mediterraneo, che si terranno a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio 2009, è confermata l'esclusione degli atleti israeliani, così come avviene sin dal 1951, anno di istituzione  di questa manifestazione sportiva;

il mancato invito non solo della delegazione israeliana, ma anche di quella palestinese,  danneggia la nostra azione di promozione della pace e dell’amicizia fra i popoli;
 
la mancata partecipazione degli atleti israeliani costituirebbe, anche contro la nostra stessa intenzione, l’ennesima discriminazione dello Stato di Israele, imposta da paesi che non ne riconoscono il diritto all’esistenza e alla sicurezza e operano attivamente al suo isolamento sul piano internazionale;
 
rispetto ai prossimi Giochi del Mediterraneo il nostro paese è chiamato ad esercitare al meglio il ruolo di paese organizzatore e quindi ad assolvere al compito di assicurare la più ampia partecipazione alle competizioni sportive; nondimeno, sull’Italia grava anche la responsabilità di non apparire, fosse pure indirettamente, complice di una discriminazione odiosa;
 
né ragioni diplomatiche, né ragioni di sicurezza debbono indurre il nostro paese ad accettare come scontata un’esclusione che va al contrario rigettata come inammissibile, perché avalla la posizione di chi vuole delegittimare lo Stato d'Israele;

sono numerosi infatti i casi in cui, in modo direttamente discriminatorio, è stata proibita da parte degli organizzatori la partecipazione alle competizioni sportive degli atleti israeliani: l’ultimo episodio è stata la recente esclusione da parte degli Emirati Arabi Uniti della tennista Shahar Peer dal torneo Wta di Dubai, perché in possesso di passaporto israeliano; [...]
   

Quando antirazzismo fa rima con antisemitismo

domenica 1 marzo 2009 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 1 marzo 2009

Obama non ci andrà, ed è una grande notizia. Chi c’era, come è capitato a questa cronista, sa che cosa è stato e quanto sia importante che gli Usa abbiano fatto la cosa giusta. A Durban, in Sud Africa, nel 2001, giusto alla vigilia dell’11 settembre, la scena stessa era paradossale: una selva di follie antiamericane e antisemite celebrava quella che avrebbe dovuto essere una conferenza contro il razzismo... Cortei di Ong che affiancavano la conferenza dell’Onu marciavano sotto ritratti di Bin Laden urlando slogan jihadisti e bruciando bandiere americane, se appariva un ragazzo che indossava una kippà la caccia all’uomo si faceva inseguimento; nei corridoi dello stadio, sede delle Ong, poco lontano dal Palazzo dei Congressi, si distribuivano volantini in cui gli israeliani venivano chiamati nazisti, gli americani boia e sfruttatori; Israele era divenuto uno Stato di apartheid con astuto riferimento al Sud Africa in cui ci trovavamo.
Nei corridoi del palazzo dei congressi le folle dei giornalisti seguivano Arafat, Fidel Castro, Mugabe, che nei loro interventi disegnavano un mondo in cui la giustizia era dipinta alla rovescia, i diritti umani seguivano lo schema dello scontro “antimperialista”, il dittatore Mugabe diventava un santo protettore dei figli degli schiavi deportati dall’Occidente capitalista (per carità, mai dagli arabi), e ora reclamanti risarcimenti dagli Usa per i loro regimi oppressivi. Israele era senz’altro definito come un’entità del tutto illegittima, avida di sangue, la costruzione di uno Stato ebraico, espressione della volontà nazionale del popolo ebraico eguale a ogni altro popolo e approvata da tutto il mondo, un muro di apartheid pari a quello che aveva separato bianchi e neri in Sud Africa fino alla rivoluzione di Mandela. Il terrorismo appariva una legittima, addirittura indiscutibile lotta per la libertà. La delegazione canadese fu la prima ad andarsene, poi seguirono, incerti e stupefatti, Israele e gli Usa. [...]

Le buone illusioni degli occidentali

domenica 1 marzo 2009 Diario di Shalom 0 commenti

"Durban 2", Obama dice no. Ora sta a noi: convegno il 12 marzo

sabato 28 febbraio 2009 Attivita parlamentari 11 commenti

Cari amici,

possiamo essere molto contenti, gli Stati Uniti non andranno a Ginevra il prossimo aprile per la conferenza detta “Durban 2”. Voi tutti sapete di che cosa si tratta, una falsa conferenza contro il razzismo e di fatto una conferenza razzista contro Israele. Mi limiterò a ricordare quando, mentre mi trovavo nella città del Sud Africa nel 2001, gli ebrei con la kippà venivano aggrediti da cortei che marciavano sotto immagini di Bin Laden, e gli slogan antiamericani e il rogo delle bandiere si mescolavano con i cori, i documenti, le dichiarazioni in cui Israele era definita “razzista”, “uno stato di apartheid”, un ragime nazista persecutore dei Palestinesi.
L’onda lunga di quella conferenza ancora si sente, la delegittimazione che ne uscì fece di Israele un paese mostruoso, indegno di vivere perché si pone fuori dagli standard della morale contemporanea proprio in quanto Stato degli ebrei. I dittatori attaccavano i democratici, i paesi Judenrein quelli in cui tutte le razze e le religioni hanno diritto all’eguaglianza: era un mondo alla rovescia, in cui i dittatori Mugabe, Arafat, Fidel Castro erano gli eroi, un mondo che ha dato il via a un antisemitismo senza limiti, quello genocida di Ahmadinejad che contagia il mondo intero.
Questo rifiuto di Obama segna un grande punto a favore della verità su Israele, anche se sappiamo che la battaglia è lunga e tutta davanti a noi. Adesso dobbiamo dire ai Paesi europei, e all’Italia innanzitutto, che l’onore stesso della cultura dei diritti umani ci proibisce di andare a quell’incontro. La scelta degli USA ci incoraggia, gli inviati americani hanno detto che il testo della dichiarazione finale in preparazione in questi giorni si era trasformato da cattivo a pessimo. Tzipi Livni ha aggiunto che è un testo intessuto di pregiudizi antisemiti. Lo stesso ribaltamento della concezione di diritti umani ha forgiato l’immagine di Israele nei giorni della guerra di Gaza.
Sta a noi ristabilire la verità. Per questo, come Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele, stiamo preparando un convegno che si terrà il 12 marzo, alle ore 16:00, in Parlamento e dove interverranno anche il Ministro Frattini e il professore Gerald Steinberg, esperto di diritto internazionale e da anni attivo nel monitoraggio del processo di preparazione di "Durban 2". A breve tutti i dettagli, intanto: SAVE THE DATE.

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