Fiamma Nirenstein Blog

Le istituzioni internazionali ostaggio della cultura dell'odio: no a Farouk Hosni alla guida dell'UNESCO

venerdì 22 maggio 2009 Generico 22 commenti

E' con grande senso di partecipazione che facciamo nostro l'appello lanciato su Le Monde e sul Corriere della Sera dal premio Nobel Elie Wiesel, dal filosofo Bernard Henri Levy e dallo scrittore Claude Lanzmann. I tre firmatari dell'appello si rivolgono all'intero consesso internazionale perché impedisca che l'attuale Ministro della cultura egiziano, Faruk Hosni, ottenga il ruolo di direttore generale dell'Unesco.
Wiesel, Levy e Lanzmann descrivono la basilare importanza che, nella storia di Hosni, ha avuto l'incitamento all'odio verso lo Stato ebraico.
E' impensabile che L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione possa essere guidata da un personaggio che ha fatto della cultura dell'odio nei confronti di Israele - uno stato con il quale l'Egitto è in pace da 30 anni - la propria bandiera politica.
Che contributo può portare alla promozione della pace e dei diritti umani attraverso il canale della cultura, come si prefigge l'UNESCO, un candidato che invita a bruciare i libri israeliani e che enuncia teorie chiaramente antisemite, parlando di "infiltrazione degli ebrei nei mass media internazionali" e imputando alla cultura israeliana di "rubare quello che non le appartiene per poi pretendere di impadronirsene"?
Vogliamo qui sottolineare che purtroppo non si tratta di un caso isolato: non mancano personaggi coinvolti nella politica di incitamento all'odio nei confronti di Israele che occupano o sono in predicato per importanti ruoli all'interno delle istituzioni internazionali. Un altro caso notevole è il presidente dell'Assemblea Generale dell'Onu, Miguel d'Escoto, che dall'alto del suo incarico istituzionale ha accusato Israele di genocidio e ha abbracciato il presidente iraniano Ahmadinejad, dopo che questi, in un suo discorso pronunicato all'Assemblea Generale lo scorso settembre, aveva invocato il "collasso del governo sionista".
Il paradosso che si è creato anche in questa situazione è tipico quanto insostenibile: sotto la maschera dei diritti umani e del perseguimento del bene dell'umanità, si promuove in realtà sovente una politica d'odio e di delegittimazione di Israele. 


Riportiamo l'appello di Bernard Henri Levy, Claude Lanzmann e Elie Wiesel pubblicato sul Corriere della Sera del 22 maggio 2009, pag. 1 e 10.

Chi ha dichiarato, nel­l’aprile 2001, che «Israele non ha mai contribuito alla civilizzazione, in nessun’epoca, perché non ha mai fatto altro che appropriarsi del bene altrui»? E chi ha ricominciato, quasi due mesi dopo, asserendo che «la cultura israeliana è una cultura inumana; è una cultura aggressiva, razzista, pretenziosa, che si basa su un principio semplicissimo: rubare quello che non le appartiene per poi pretendere di impadronirsene»?
Chi ha dichiarato, nel 1977, ripetendolo in seguito su tutti i toni, di essere «nemico accanito» di qualsiasi tentativo di normalizzazione dei rapporti del proprio Paese con Israele? O ancora recentemente, nel 2008, chi ha risposto a un deputato del Parlamento egiziano, preoccupato del fatto che potessero essere introdotti libri israeliani nella Biblioteca d’Alessandria: «Bruciamo questi libri; magari li brucerò io stesso davanti a voi»? Chi, nel 2001, sul quotidiano egiziano Ruz-al-Yusuf, ha detto che Israele era «aiutato», nei suoi oscuri maneggi, dall’«infiltrazione degli ebrei nei mass media internazionali» e dalla loro diabolica abilità a «diffondere menzogne»? A chi dobbiamo queste dichiarazioni insensate, questo florilegio dell’odio, della stupidità, del cospirazionismo più sfrenato? A Farouk Hosny, ministro della Cultura egiziano da più di 15 anni e, di sicuro, prossimo direttore generale dell’Unesco se, entro il 30 maggio, data di chiusura delle candidature, non si farà nulla per fermare la sua marcia apparentemente irresistibile verso una delle cariche di responsabilità culturale più importanti del Pianeta. Peggio ancora: quelle appena citate sono soltanto alcune — e non le più nauseabonde — fra le innumerevoli dichiarazioni dello stesso tenore che costellano la carriera del signor Farouk Hosny da una quindicina d’anni e che, di conseguenza, lo precedono quando aspira, come oggi, a un ruolo culturale federatore.
L’evidenza è dunque questa: il signor Farouk Hosny non è degno di tale ruolo; il signor Farouk Hosny è il contrario di quello che è un uomo di pace, di dialogo e di cultura; il signor Farouk Hosny è un uomo pericoloso, un incendiario dei cuori e degli spiriti; resta solo poco, pochissimo tempo per evitare di commettere il grave errore di elevarlo a uno dei più eminenti incarichi. Invitiamo quindi la comunità internazionale a risparmiarsi la vergogna che rappresenterebbe la nomina di Farouk Hosny, già data come quasi acquisita dall’interessato, a direttore generale dell’Unesco.
Invitiamo tutti i Paesi che amano la libertà e la cultura a prendere le iniziative che s’impongono per scongiurare tale minaccia ed evitare all’Unesco il naufragio che questa nomina costituirebbe. Invitiamo il presidente egiziano, in omaggio al suo compatriota Naguib Mahfuz, premio Nobel per la letteratura, che in questi giorni si starà rivoltando nella tomba, in omaggio al suo Paese e all’alta civiltà di cui è l’erede, a prendere coscienza della situazione, a sconfessare con la massima urgenza il suo ministro e comunque a ritirarne la candidatura.
Certo, l’Unesco ha commesso altri sbagli in passato, ma questo sarebbe un insulto così enorme, così odioso, così incomprensibile; sarebbe una provocazione così manifestamente contraria ai propri ideali che non riuscirebbe a risollevarsi. Non c’è un minuto da perdere per impedire che l’irreparabile si compia. Bisogna, senza indugio, fare appello alla coscienza di ognuno per evitare che l’Unesco cada nelle mani di un uomo che, quando sente la parola cultura, risponde con l’autodafé.

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Domenico , Conegliano Italia
 martedì 1 settembre 2009  18:19:09

Il Corriere della Sera in data odierna riporta una circostanziata smentita di Faruk Hosni a quanto pubblicato in data di ieri dal vicedirettore Battista in ordine alle presunte affermazioni di antisemitismo dello stesso Hosni. E non pare che il Corriere abbia ritenuto di controreplicare a tale smentita.



Maria Pia Soprani , Milano Italia
 sabato 22 agosto 2009  12:27:05

concordo pienamente con la Vostra indignazione. Era una notizia che già sapevo. Non si può far niene per evitare un obbrobrio del genere?Spero di sì. Attendo notizie.



Dott. Marco Cosimi , Monterotondo
 domenica 31 maggio 2009  17:16:31

Stimato on."E' sempre con le migliori intenzioni che si sono prodotte le opere peggiori"Oscar Wilde:-il vice presidente del Csm Mancino, a proposito delle imminenti manifestazioni del 2 giugno ricorda che "sono sempre state un'occasione per riflettere sulle condizioni generali del Paese e sulla salute delle nostre istituzioni".-Fini commemora l'Aquila"la capitale del dolore italiano".-il premier Netanyahu e Narkat, su Gerusalemme, capitale unita ed indivisibile d'Israele, che hanno intrapreso l'inaugurazione con il ns. sindaco di due semplici lapidi, piazza Roma e piazza Gerusalemme, considerando questa la vera capitale d'Israele(l'opposto che l'Onu e l'Italia affermano, mantenendo l'ambasciata a Tel Aviv) costringono il sindaco di Gerusalemme coerentemente a partire per Roma in visita "privata"per incontrare il sindaco Alemanno che è da poco andato in Israele, ad inaugurare piazza Roma nel centro della multietnica capitale.Ben conosciamo la serietà intellettuale del nostro sindaco:uomo del rispetto alle tradizioni, nella grande capitale della multietnicità: unica voce, tra i pochi "autorevoli," contro l'eccidio TIBETANO da parte della dittatura cinese.-ma siamo certi che avremo presto la NOSTRA piazza Gerusalemme: le parole del nostro sindaco non mi lasciano dubitare, poichè egli ben sà che comunità ebraica e comunità cristiana sono tutt'uno con la grande Fratellanza della capitale romana.Colgo umilmente il lecito desiderio di poter, quanto prima, vedere la lapide,scolpita in pietra rosa di Gerusalemme, sulla bella piazza romana prescelta.Nell'appropinquarsi del 2 giugno, rinnovo a me stesso ed auspico per il nostro Paese il buon senso che particolarmente investe, di doveri precisi chi riveste ruoli istituzionali, per l'obbligo imposto dai propri doveri.Rispettare i confini altrui fa parte delle regole democratiche.Sono tante nel mondo civile, (ed è giusto conoscere chi della inciviltà vuole impornerne le regole)le laceran



Paolo Ortenzi , Ramat Gan, Italia
 sabato 30 maggio 2009  00:37:36

"Giovanni Bruno , Cascina (PI)Pubblicato domenica 24 maggio 2009 alle ore 11:36:02Basta a questo smisurato egocentrismo sionista, grondante di inaudita presunzione e ridondante di concetti aberranti di segregazione raziale e religiosa."Di sciocchezze ne avevo lette tante, e questa non e' ne meglio ne peggio di tante altre.Il fatto e' che il sig. Bruno, come tanti antisionisti, non sa di che sta parlando.Mi piacerebbe proprio che mi spiegasse un semplicissimo fatto: come mai nei paesi arabi il Mein Kampf tradotto in arabo e' un best seller. Poi riparliamo di chi vuole la segregazione e chi e' l'egocentrico...



Rosa Granese , Firenze
 venerdì 29 maggio 2009  13:24:11

L'egocentrismo sionista rilevato a Cascina, figura tra i luoghi comuni di chi non vuole riconoscere la realtà statuale Ebraica nata dal diritto internazionale. L'unica "presunzione" di Israele, è quella di esistere nonostante l'odio degli arabi e nonostante le semplificazioni che facciamo comodamente dall' Italia.Cordiali saluti. Rosa Granese.



germani giuseppe antonio , Oristano
 giovedì 28 maggio 2009  20:31:06

Gli ebrei sono le persone più intelligentidella terra, sono anche le più preparatesotto tutti gli aspetti della vita culturale,perchè non vogliono cedere gli insedia=menti che hanno abusivamente creato in Cisgiordania?Cordialmente.



E.Baggio , Verona
 mercoledì 27 maggio 2009  19:52:48

Dal momento che Giovanni Bruno sostiene che tutti i popoli sono uguali, suggerisco di fare una colletta per mandarlo a vivere per qualche anno in alcuni paesi. Ad esempio Gaza, Iran, Libia, Arabia Saudita, Cuba, Cina.... per permettergli di mettere così alla prova le sue ecumeniche opinioni. Il sig. Giovanni mi ricorda i pacifisti occidentali che non protestano mai nei Paesi dove i diritti umani sono ignorati, ma passeggiano allegramente laddove sanno di non rischiare assolutamente nulla.



vanni , italia
 mercoledì 27 maggio 2009  13:21:17

Egregio Bruno, “... smisurato... grondante... ridondante... aberrante...” insomma, va bene così. Chi mai Le dovrà spiegare il motivo della non convivenza pacifica? Hamas? O forse la Giordania di settembre nero? L'Egitto? Posso dire che è facile fare delle belle dichiarazioni di principio? Pensi nella realtà: la fusione delle due culture. Da una parte questi (quanti sono? 10 milioni?) prepotenti e prevaricatori e con un mare di terra a disposizione, dall'altra questi tolleranti e miti musulmani (quanti sono?) così adusi nei pochi paesi che controllano alla pacifica convivenza, al reciproco rispetto, alla tutela delle altrui specificità. La favola dell'Alto Adige-Süd Tirol del Medio Oriente neanche ai bambini si racconta.



marco , italia
 mercoledì 27 maggio 2009  12:22:44

Gentile on.scrivo indignato da una notizia che tra le altre, ci segnala quanto le Istituzioni siano ostaggio della cultura dell'odio:è mai possibile che EURABIA, per mezzo, sembra , di Hemza Picardo, possa avere impedito l'inaugurazione da parte del nostro sindaco, tanto autorevole, di una delle capitali più importanti del mondo proprio per la sua multietnicità, un sindaco che ha avuto il coraggio di lottare per un Tibet libero, DI IMPEDIRE LA FESTA INAUGURATIVA di Gerusalemme,capitale unita ed indivisibile d'Israele, così rafforzando la festa e volontà dei cittadini romani, desiderosi d'unione con la comunità ebraica romana.I Romani sono da sempre tutt'uno con la comunità ebraica della capitale Italiano,capitale anche del popolo ebraico e non solo della più recente rappresentanza araba.Vedremo se il NOSTRO SINDACO sarà all'atezza della volontà esplicitata e da Lui raccolta del popolo romano ed Italiano.LA SUA RESPONSABILITA' NEL RAPPPRESENTARCI E' GRANDE!!Grazie Alemanno, sindaco dei valori,sindaco della libertà.Marco,



Paola Villa , Varese
 martedì 26 maggio 2009  22:21:07

Giovanni Bruno dixit:"Basta a questo smisurato egocentrismo sionista, grondante di inaudita presunzione e ridondante di concetti aberranti di segregazione raziale e religiosa."BRAVO GIO, LASCIAMO SPAZIO ALLA FILANTROPIA, ALLA GENEROSITÀ E ALL'UMANITÀ PALESTINESE! :-)



Giovanni Bruno , Cascina (PI)
 domenica 24 maggio 2009  11:36:02

Basta a questo smisurato egocentrismo sionista, grondante di inaudita presunzione e ridondante di concetti aberranti di segregazione raziale e religiosa.Qualcuno mi deve spiegare per quale motivo ebrei e palestinesi non possono convivere in pace, nel reciproco rispetto.Via dalla vista questa folle teoria di due popoli in due stati, questo è alla base di una pace inconciliabile.Fondere le due culture e i due popoli è l’unica strada per raggiungere una pacificazione durevole nella regione. Occorre perseguire il fine unico della pace nell’unità e non nella separazione. Entrambe le culture hanno uguale dignità ed entrambi i popoli devono riconoscerlo l’un l’altro e convivere insieme senza discriminazioni. Questa è l’unica via.Basta con questa spirale di violenza e morte, basta con lo scontro fra due popoli, due religioni, due civiltà.Tutti gli uomini sono uguali, tutti hanno stesse aspirazioni, sogni, desideri. Non può esistere una convivenza pacifica senza giustizia, libertà e dignità per tutti.Sono più di 60 anni che è aperta la questione palestinese e nessuna soluzione fino adesso ha portato ad una pace durevole, a mio parere, perché tutto si fonda sul peccato originale della divisione in due stati per due popoli separati.Pensare ad israeliani e palestinesi in pace ed in armonia, nella tolleranza reciproca, può sembrare oggi un’utopia, ma questo presto o tardi dovrà avvenire, perché il mondo va avanti e la storia trova sempre nel tempo le soluzioni più sagge.In Europa regioni o stati che 300 anni fa (ma anche solo 65 anni fa) si combattevano alla morte adesso convivono in pace e cercano di costruire una società unitaria e civile. Perché dunque ciò non può avvenire anche altrove?Le giovani generazioni nascono vergini da ogni male e vengono contagiate subito dal germe della discriminazione, dell’odio, della smisurata presunzione di essere i soli nel giusto. Nessun popolo ha il primato morale su di un altro. Chi lo pensa, anche incons



Davide Nizza , Gerusalemme
 sabato 23 maggio 2009  23:18:22

Bene, Fiamma! Come si fa a aderire all'appello?



Daniele Gandini , Genova
 sabato 23 maggio 2009  16:34:00

E' almeno positivo il fatto che ci sia accorti per tempo dell'errore che stava per essere commesso...Quale meccanismo perverso ha fatto scattare l'ipotesi di questa nomina ? ovvero non solo l'ONU ma anche l'Unesco, che con l'Onu ha poco da spartire perchè ha la sua sede più importante a Parigi, verrebbe ad essere occupata da nemici dichiarati del popolo ebraico. L'unica cosa che viene da chiedersi è perchè ?



RICCARO , VICENZA
 sabato 23 maggio 2009  15:54:09

Bisogna distinguere tra persone che riengono l'Onu una organizzazione rappresentativa della volontà universale delle nazioni e le persone che sanno che cos'è l' Onu.Io penso che sarebbe l' ora che gli stati membri, democratici, promuovessero unaaltra forma di collaborazione tra nazioni abbandonando il carrozzone.Saluti. RiccardoP.s.devo ' però, fare una piccola considerazione; perchè gridare allo scandalo per un sistema che ha chiari interessi e indirizzi politici?Si deve migliorare l'Iformazione riguardante l'attuale Onu e far riflettere.



Mara Marantonio Bernardini , Bologna
 sabato 23 maggio 2009  12:30:43

Ci mancava pure il brucialibri.....Cara Fiamma,ho pubblicato l'appello da Te diffuso sul mio sito web www.angolodimara.com e cerco di farlo conoscere tra le persone che conosco.Il fatto che quel signore sia Ministro della Cultura di un Paese che, sulla carta, ha siglato la pace con Israele la dice lunga, molto lunga.



jochanan , italia
 sabato 23 maggio 2009  12:20:57

Non credo proprio sia mai esistito un popolo con la stessa consistenza numerica del popolo ebraico e con un maggior contributo al pensiero, alla morale, alla teologia dell'Occidente. E credo di essermi tenuto troppo sul profilo basso. Anche da un punto di vista puramente non religioso si potrebbe sostenere che l'ebraico E' il popolo eletto. Recentemente un arcivescovo cattolico ha usato termini elementari della Kabbala per spiegare l'origine dell'universo. A proposito della inutilità del pensiero religioso ebraico...



Paolo Ortenzi , Roma, Italia
 sabato 23 maggio 2009  11:34:38

Le parlo come un cittadino parla non alla giornalista, non alla donna di cultura ed informazione quale lei è, ma piuttosto alla persona che rappresenta i cittadini, che può portare il messaggio alle Istituzioni di uno stato democratico come l'Italia.La situazione che nel proclama da lei riportato mi è stranota da anni. I nobili intenti con cui nacque l'ONU, dopo la seconda guerra mondiale, vengono stravolte ogni giorno dai petrodollari con cui i signorotti mediorientali comprano voti in Assemblea Generale e, talvolta, anche al consiglio di sicurezza.Anche la Società delle Nazioni naque con nobili intenti dopo la Grande Guerra, ma diventò essenzialmente un ente inutile e si dissolse.L'ONU sta diventando, oltre che un ente inutile, un pericoloso ricettacolo di razzismo, di logica invertita, di diritto violentato. Le istituzioni internazionali non sono più super partes, ma vengono guidate da una ben precisa logica e sempre contro gli stessi obiettivi.L'Italia conta pochissimo e contribuisce tantissimo finanziariamente alle Nazioni Unite. Forse sarebbe il caso di cominciare a pensare che tale istituzione NON merita più i soldi dei contribuenti italiani, e se certe persone vengono elette in posti chiave nel Palazzo di Vetro, tali soldi troverebbero miglior impiego a livello nazionale (v. la ricostruzione dell'Aquila). Sono sicuro che ci sono altri stati occidentali che vorrebbero staccarsi, come nel 1922, da un organismo che ormai rappresenta solo se stesso ed alcuni deprecabili interessi. Personalmente sono disgustato nel leggere in continuazione le aberrazioni che l'Assemblea Generale emette, spacciandole per democrazia.Forse comincia ad essere il caso che l'ONU si riformi oppure cessi di esistere.



arbara susanna girardon-crespi , Milano Italia
 sabato 23 maggio 2009  10:44:22

Non si puo iniziare una campagnia di raccolta firme?



Dova Cahan , Tel Aviv Israele
 sabato 23 maggio 2009  08:40:47

Stimatissima sig.ra Fiamma Nirenstein, innanzi tutto devo condividere la mia iradavanti a tutto cio che sta succedendonei nostri giorni non solamente in Italiama in tutta l'Europa e anche nel restodel continente Latino Americano. Non epossibile che istituzioni come l' Onu e lesue due filiali, l' Unesco e l' Unicef, createappositamente per placare tutte le discordie in via legale ed antibellica, siano organi di incitamento all' odio e alla imparzialita nei loro giudizi e decisioni.La decisione di mettere come presidentedi un ente culturale di tale importanza come l' Unesco che si basa sulla cultura educazione, scienza e communicazione dia questo importantissimo incarico a Farouk Hosny, personalita del mondo culturale egiziano conosciuto per le sue tendenze anti israeliane e di conseguenza anti ebraiche. Mi associo all'appello di Bernard Henry Levi, ClaudeLanzmann ed Edi Wiesel per fare sentiree conoscere la nostra voce di profonda disapprovazione a tale decisione ed incarico importante in questo settore che da il tono alla nostra vita culturale, sociale e politica giornaliera. Non bisognarestare assolutamente indifferenti a tutto cio che per il momento sono scintilledi antisemitismo, ma anche cosi piu di 65anni fa in questa Europa culturale, civilizzata ed illuminista e rimarcata per il genocidio piu grande della storia umana.Vedo una grande affinita tra i due periodi e cio mi da molta proccupazioneed e qui il nostro compito di risvegliare lecoscienze ebraiche a cio che sta succedendo. Anche allora molti non se ne resero conto o lasciarono persino sfuggire la realta illudendosi o non volercapire ed accettare. Il movente oggi, nonostante lo Stato d' Israele sia statocreato per ricompensare il popolo ebraicoeuropeo di questo genocidio senza precedenti nella storia umana non trova la sua tregua. L' Europa oggi sulla via dell' islam e del panarabismo e si vincola nuovamente all'



germani giuseppe antonio , Oristano-Italia
 sabato 23 maggio 2009  08:26:31

Giusto il Vs. articolo su Farouk Hosni, però Israele fa troppo poco per cercareun dialogo con i Palestinesi, troppo poco.Cordialmente.



Dott. Marco Cosimi , Roma/Italia
 sabato 23 maggio 2009  00:46:52

Farouk Housny ha da preoccuparsi della peggiore scolarizzazione mondiale, quella in cui sembrano vivere i giovanissimi del popolo egiziano,la cui voce difficilmente farà eco a quanto segue, ma ciò è evidente agli occhi anche del più umile tra i turisti di passaggio.E' impressionante lo stato di abbandono culturale e di pesssima volontà nella scolarizzazione dei giovani d'Egitto.Evidente agli occhi di qualsiasi turista,lo vorremmo vedere meglio impegnato sul fronte educativo di un popolo che tanto può e tanto "chiede" con i suoi sensibili occhi al turista di "passaggio".Mi sono sempre domandato del perchè di "tanta discrepanza socio-culturale", ma forse solo adesso credo di averne afferrato in pieno il senso!La prego: "APPASSIONI I SUOI GIOVANI AD UNA CULTURA DEGNA DI UN PAESE CIVILE": non è un grande esempio quello che percepiamo TUTTI dell'educazione dei giovani e meno giovani, in un paese di così grandi tradizioni:non vogliamo un popolo di giovani privi del fondamentale strumento della loro crescita, e cioè... "proprio l'istruzione".E' appropriato ritenere che in ambito UNESCO si voglia privilegiare un senso di crescita dell'ISTRUZIONE per la diversa semantica che la parola CULTURA a tutti rappresenta! NON SOTTOVALUTIAMO I GIOVANI: RAPPRESENTANO IL PATRIMONIO CULTURALE SUL QUALE IL SUO PAESE DEVE A RAGIONE DIMOSTRARE UN IMPEGNO, CHE SIA FRUTTO REALE DI UNA SINCERA VOLONTA DI CRESCITA DEL PROPRIO PAESE....pensi ai quei giovani, poichè ne hanno davvero bisogno!Dott. Marco Cosimichirurgo d'urgenza presso l'OSP. S.Eugenio di Roma.Ringrazio per la cortese ed allo stesso tempo per la doverosa attenzione e distinzione resa assolutamente necessaria.Auguro a lei ed al suo Paese,quanto di più bello e sincero si possa desiderare: un accettabile livello di scolarizzazione.matr. 72894tel. 0651002268A.S.L. RM/C-OSPEDALE S: EUGENIO (Roma)



sam , Italia/USA
 venerdì 22 maggio 2009  23:17:22

Israele ha contribuito con...Israele.La prima coscienza di liberta' contro la schiavitu' ( Mose ). La Bibbia. La morale. I cantici...la compassione la democrazia in terra di dittatura e arido deserto trasformato in giardino dell'anima e irrigato dai milioni di litri di sangue e kili di ceneri della Shoah. Il suo cittadino piu' illustre ( Gesu' ) da cui si e' datato l'Occidente...e come mai Maometto si e' innalzato al cielo proprio dal Duomo della roccia? Non mi dilungherei sulle teste fini che hanno definito il mondo ( Einstein per esempio anche se il solo essere "ebreo" forse non coincide con Israele ma Israele coincide con ebreo...) o descritto il mondo ( Primo Levi ). Certamente poi le scienze, la medicina, etc. quante contribuzioni? La profondita' di Israele siamo noi in tutto il mondo occidentale e non. Noi siamo Israele ed Israele e' noi. Non si scappa da questo. E' la prima pietra su cui le nostre fondamenta della coscienza morale e della compassione sono state costruite e forse evolute e come la prima pietra rimane solida alle fondamenta di tutta la casa, cosi' Israele e' quella pietra che assieme a Roma, ad Atene ed altre fondano la nostra civilita'. Cosa si puo' chiedere di piu' come contributo ?



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