Mediorientale
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la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein.
La puntata di questa settimana inizia con un’analisi della politica interna israeliana. La Corte Distrettuale di Gerusalemme ha assolto l'ex primo ministro Ehud Olmert da due capi d'accusa su tre che gli erano stati imputati: l'aver ricevuto tangenti per promuovere in Israele gli interessi di un uomo d'affari e di aver emesso a carico di vari istituti benefici israeliani fatture gonfiate per rimborsi relativi a viaggi all'estero finalizzati alla raccolta di fondi. Prima di lasciare Gerusalemme si parlerà ancora di questioni interne israeliane. Infatti, si fa sempre più rovente il dibattito sull’arruolamento obbligatorio nelle forze armate o in alternativa nel servizio civile nazionale dei cittadini arabi ed ebrei haredim.
Guardando cosa succede nei vicini Territori palestinesi scopriremo che Abu Mazen, mettendo a rischio la sua “fama” di politico moderato, in compagnia di rappresentanti di altre nazioni parteciperà a un convegno in Iran, per quello che viene sponsorizzato come un incontro storico dei Paesi non allineati. Oltre a questo, però, Fiamma ci mostrerà anche altri aspetti che hanno portato il leader di Fatah a recarsi dove osano gli ayatollah, solidi alleati di Hamas.
Libia. Qual è il background dei vari partiti che hanno partecipato alle ultime elezioni? Intanto sembra che a vincerle sia stata la parte più liberal degli sfidanti. Certo, i risultati ancora non sono definitivi e arriveranno probabilmente prima dell'inizio del Ramadan (previsto in Libia tra il 19 o 20 luglio), ma la coalizione di Mahmud Jibril ha già incassato una schiacciante vittoria nelle due circoscrizioni dell'ovest in una nazione dove le diversità tribali e territoriali sono nodali.
Dopo un’attenta analisi sulle elezioni libiche ci sposteremo in Egitto dove la Corte Costituzionale ha sospeso la decisione di Mursy di ripristinare il parlamento, in precedenza sciolto proprio dalla Corte per irregolarità, certamente con il sostegno dei militari. Un episodio che rende ancora più violento il rapporto tra lo SCAF e la fratellanza musulmana. Mursy scriverà anche questo nell’agenda che porterà con sé nel prossimo viaggio negli USA. Tuttavia, incontrerà Obama?
Per Nirenstein sì, mentre Bordin è convinto che l’incontro non ci sarà. Chi avrà ragione?