Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Coprono orrori e tiranni. Si risparmino la predica

giovedì 6 febbraio 2014 Il Giornale 2 commenti

Il Giornale, 06 febbraio 2014 

Fa apparire la Chiesa come un covo di orchi in agguato il rapporto del Comitato dell'ONU per i diritti dei Bambini quando parla della Chiesa cattolica e sostiene che essa ha "sistematicamente" adottato politiche che hanno permesso ai preti di violentare e molestare decine di migliaia di piccoli innocenti nel corso degli anni. Il rapporto chiede di aprire i suoi archivi sui preti pedofili e sui preti che hanno nascosto i loro crimini e in qualche modo collega la richiesta all'atteggiamento della chiesa verso gli omosessuali, l'aborto e la contraccezione. Un linguaggio da ONU, un organismo sempre aggressivo e di parte finché questo va d'accordo con le sue maggioranze automatiche e le sue scelte ideologiche, senza mai curarsi se questi diritti siano applicati da chi presenta i documenti, vota le mozioni, sventola la bandiera dei diritti umani.[...]

Mediorientale

mercoledì 5 febbraio 2014 Generico 0 commenti

RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



L’affaire Soda Stream, il boicottaggio contro i prodotti israeliani, la Terza intifada made in Bruxelles, le pressioni europee contro Israele, le “minacce” di Kerry rivolte a Gerusalemme riguardo i colloqui, e poi le pericolose strategie implementate e istruite dallo svigorito Hamas e gli obiettivi dei qaedisti interessati a importare il jihad in Palestina per combattere contro lo Stato ebraico e un’analisi sulla situazione interna a questi gruppi jihadisti: si è parlato di questo durante la puntata de Il Medioriente visto da Gerusalemme di questa settimana per poi continuare con un’analisi sulla situazione domestica turca fino ad arrivare a notizie afferenti la Mavi Marmara, sulla Siria – compresi i rapporti di questa con Russia e Iran- per poi concludere con i rapporti socio economici tra UE Berlino ed Ankara in relazione al possibile ingresso della Turchia in Europa, senza lasciare nel silenzio il triste bilancio sulle vittime della continua guerra siriana e informazioni sullo stato dell'arte della consegna delle armi da parte di Assad.

La fabbrica della vera pace che infastidisce chi odia Israele

martedì 4 febbraio 2014 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 04 febbraio 2014

Gerusalemme. Sabbia e pietre, una fila di palme al vento e là nel mezzo la domanda (i territori occupati) e la risposta (il rispetto e l'amicizia fra israeliani e palestinesi) che insieme si presentano sotto forma di una fabbrica di macchinette per l'acqua gassata, arricchita di sapori da bambini: fragola, arancia, mela. Ma la storia non è per bambini: nasce infatti da "un'ossessione antisraeliana", come ha detto il ministro canadese Jason Kenney, che è venuta in piena luce perché l'attrice Scarlett Joahnsonn ha rifiutato di cedere all'aggressione al vetriolo per aver fatto la réclame a questa fabbrica, Soda Stream, nei Territori occupati. Scarlett ha spiegato che in quella fabbrica si fanno passi verso una vera pace perché vi lavorano alla pari, nel rispetto, palestinesi e israeliani. Un gran coraggio che l'ha portata alle dimissione da Oxfam, l'organizzazione "per i diritti umani" che ora si dimostra un centro di boicottaggio antisraeliano, di cui per otto anni è stata ambasciatrice.[...]

La "stecca" di Noa la star

lunedì 3 febbraio 2014 Il Giornale 6 commenti

Il Giornale, 03 febbraio 2014

Achinoam Nini, detta Noa, è famosa in tutto il mondo per le sue incredibili doti canore, per la colonna sonora del film di Benigni "La vita è bella" e anche per aver cantato davanti al Papa, all'ONU, ad Assisi, in tutte le circostanze in cui poteva dimostrare il suo pacifismo. Fin qui tutto bene. Quello che colpisce è che da quel cuore pacifico sia spuntata una spada autoritaria per cui se non la pensi come me ti disprezzo, ti denuncio, non voglio avere niente a che fare con te. E' così che Noa ha rifiutato un prestigioso premio canoro da una associazione israeliana ACUM che protegge il lavoro degli artisti.[...]

"Ginevra 2", il fiasco completo dei pacifisti

sabato 1 febbraio 2014 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 01 febbraio 2014

Tutto, ma proprio tutto, è andato storto con la Siria. E' andato male l'accordo sponsorizzato dalla Russia per cui Obama, rinunciando a intervenire militarmente dopo che la sua "linea rossa"era stata violata, aveva ottenuto lo smantellamento delle armi chimiche di Assad. E andata male la conferenza di pace di Ginevra, che ha preteso di ignorare l'odio per l'oceano di lutto inflitto a due parti (130mila morti)che sono ancora ambedue bene armate, che hanno amici forti, che sono in possesso di città e villaggi[...]

In Israele è guerra aperta alla pax americana

venerdì 31 gennaio 2014 Il Giornale 4 commenti

Il Giornale, 31 gennaio 2014

Sulla carta del New York Times sembra semplice, ma da quando due giorni fa Thomas Friedman ha descritto (e le sue fonti obamiane sono più che interne!) le linee della pax americana che Kerry presenterà entro pochi giorni, la discussione in Israele è alle stelle. Sono idee elementari, che non hanno niente di geniale e distribuiscono con semplicità americana qualcosa di buono e qualcosa di cattivo a israeliani e a palestinesi. Ma Friedman avverte che se questo treno dovesse passare senza che né Abu Mazen né Netanyahu lo prendano al volo, il prossimo li travolgerà. Obama ha bisogno di questo successo.[...]

Nirenstein, Giornata della Memoria: "Lottare contro rinnovo dell'antisemitismo e israelofobia"

lunedì 27 gennaio 2014 Generico 1 commento
Dichiarazione di Fiamma Nirenstein, giornalista e scrittrice, già vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati e Presidente del Comitato per l'Indagine Conoscitiva sull'Antisemitismo

Gerusalemme, 27 gennaio. "Nei giorni dei lavori della Commissione per l'Indagine Conoscitiva sull’Antisemitismo da me fondata e presieduta in Parlamento, costituita da tutte le parti politiche, uniti, abbiamo lanciato l’allarme per l’antisemitismo serpeggiante anchenell'ambitoditutta quanta la società italiana. Più del 40 per cento degli italiani dice di 'non provare simpatia per gli ebrei'. Le disgustose punte di odio che in questi giorni sono venute alla luce poggiano su un atteggiamento sempre più diffuso, troppo spesso negato senza riflessione e speranzosamente e che ha il suo più aggressivo e attivo fondamento in un cumulo di odio antisionista che anche il presidente Napolitano ha identificato come antisemitismo. Martin Luther King fu il primo a lanciare l’allarme sul trasformarsi dell’odio antisemita in odio antisionista,nell'autenticaisraelofobia che oggi copre lo Stato degli ebrei di menzogne senza base, che lo insulta con accuse di ferocia e discriminazione razziale mentre sono i suoi nemici a operare secondo questi principi. Eppure mentre la stragrande maggioranza dei cittadini nega di essere antisemita, moltissimi sono pronti a dichiarare la loro ostilità a Israele e persino il desiderio di vederlo sparire.

Al di là dei gruppetti neonazisti che seguitano a operare dal fondo del loro pozzo di idiozia e di miseria intellettuale, pensiamo che per combattere il vero antisemitismo odierno occorra agire con la consapevolezza che i nemici degli ebrei potrebbero di nuovo cercare di distruggerli, come tante volte dichiarano i fascisti, gli jihadisti, gli iraniani, gli 'amici della Flottiglia' e di Hamas, certi membri delle organizzazioni e delle ONG falsamente impegnati per i diritti umani, se solo ne avessero la possibilità.

La guerra contro l’antisemitismo ha oggi il colore della lotta contro l’israelofobia, e ricordarlo è il miglior modo di onorare la memoria dei sei milioni di uccisi, i nostri cari. Mai più questo accadrà, se sapremo individuare il campo di battaglia".

"L'antisemitismo è tra noi e nessuno riesce a ucciderlo"

domenica 26 gennaio 2014 Il Giornale 5 commenti

Il Giornale, 26 gennaio 2014

Il nuovo volume di Daniel Goldhagen "The Devil That Never Dies" è di nuovo, come il suo famoso libro "I volenterosi carnefici di Hitler", un testo che schiaccia il lettore sotto una valanga di informazioni e di dati che provano una tesi scandalosa quanto evidente, difficile da accettare quanto definitiva. Il primo testo fra mille polemiche, portò testimonianza di come il nazismo e lo sterminio degli ebrei furono una scelta compiuta non solo da Hitler e dai suoi seguaci, ma dalla grande maggioranza della popolazione tedesca. In questo libro di 500 pagine circa Goldhagen descrive invece la marea montante di un fenomeno che molti vogliono affidare alla memoria del passato, relegare nei libri e in un disegno arcaico del male. Invece il male esiste ancora, il demonio resiste, è uno tsunami che si va allargando di giorno in giorno, dice Goldhagen, e ha ancora il nome di antisemitismo. Esso ha di nuovo, secondo Goldhagen, le stesse caratteristiche genocide di un tempo e, naturalmente, minaccia in primis lo stato di Israele, l'ebreo collettivo.

La tesi più spaventosa del suo libro è quella della diffusione globale dell'antisemitismo, della sua morsa su tutto il mondo. Come è potuto accadere? Quali sono le sue conseguenze?

Con la globalizzazione, l'antisemitismo, che è il principale pregiudizio etnico di tutti i tempi, a sua volta è diventato mondiale. Spinto dai Paesi arabi e islamici, agganciandosi a fonti europee e cristiane di antica matrice accantonate solo momentaneamente dopo l'Olocausto, l'antisemitismo è oggi presente in larga misura ovunque. I media digitali - dal web alla televisione satellitare – l’hanno messo alla portata di chiunque, ovunque e in qualsiasi momento e luogo. Sono stati fondamentali per la sua diffusione globale.[...]

Se i Grandi dimenticano l'orrore dei piccoli: salvate i bimbi siriani

venerdì 24 gennaio 2014 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 24 gennaio 2014

La foto che segna l'inizio di «Ginevra 2», la conferenza di pace di Montreux, non ha i colori del cristallo o del velluto delle sale in cui i diplomatici di tutto il mondo si riuniscono nell'impossibile compito di mettere d'accordo la ferocia genocida dell'alawita Assad con l'impeto islamista dei rivoltosi sunniti infuriati, ormai in buona parte qaedisti. La foto senza orpelli di questa conferenza ha il volto di un bambino disperato:è stata scattata un giorno prima dell'inizio della conferenza, mostra un bombardamento su Aleppo. Fra i detriti fumanti un uomo cerca di sfuggire alla morte correndo con un bambino in braccio. Il bambino piange dalla paura, l'uomo vorrebbe salvarlo,non sappiamo che cosa ne sia stato; ma anche se quel bambino ce l'ha fatta, è stato segnato per sempre dagli scoppi, dal terrore,dalla perdita della sua vita quotidiana.[...]

L'Onu esclude l'Iran dalla conferenza sulla Siria

martedì 21 gennaio 2014 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 21 gennaio 2014

La lezione che il palcoscenico mondiale impartisce in queste ore a tutti quanti è questa: comportatevi nella maniera più aggressiva e problematica possibile. Non appena darete un segnale di mansuetudine, verificabile o meno, sarete il protagonista assoluto, la star del momento. È ciò che accade adesso all’Iran, a cui solo all'ultimo minuto ieri l’Onu ha scippato i riflettori della Conferenza di pace "Ginevra 2" sul futuro della Siria. La scena si compone di tre scenari fondamentali: il primo è quello dell'entrata in funzione dell'accordo a interim sul programma nucleare fra il P5+1 e l'Iran. [...]

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