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Obama chiama Netanyahu. Ma non ricuce

martedì 26 novembre 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 26 novembre 2013

E' stato dall'Air Force One, andando a Seattle, uno dei più spettacolari bastioni del potere americano, che Obama ieri ha chiamato Bibi Netanyahu a Gerusalemme. Non è stata una conversazione semplice, ma l'indispensabile incontro di una coppia che non può, almeno non può ancora, vivere separata. Israele e gli USA solo qualche mese facevano mostra di un'alleanza sostanziale, fatta di valori, di ricordi, di canzoni, di film, di pacche sulle spalle fra i due leader senza giacca. Che l'Iran fosse il peggiore di tutti i nemici era credo comune, che forse si sarebbe dovuto usare i jet contro le centrifughe, una formula ripetuta da ambedue.  Era inteso un Paese che odia gli ebrei e ne minaccia l'estinzione, che vuole soggiogare il mondo e a casa sua impicca gli omosessuali e rinchiude i dissidenti non debba arricchire l'uranio.[...]

"USA - IRAN. Accordo possibile?"

lunedì 25 novembre 2013 Generico 0 commenti

USA - IRAN. Accordo possibile?  Questo il titolo della puntata di "MIX24" il programma radiofonico condotto da Govanni Minoli e trasmesso da Radio 24 . Ospiti della puntata Fiamma Nirenstein, giornalista ed ex vice-presidente della Commissione Esteri della Camera, il professor Arduino Paniccia, professore di Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche di Trieste e i giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Mario Sechi.

Per riascoltare la puntata basta aprire questo link:

http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=mix24&date=2013-11-25&idpuntata=gSLAmQFkY

Dietro ai sorrisi il futuro del ricatto atomico

lunedì 25 novembre 2013 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 25 novembre 2013

Ci sono tanti modi di considerare l'accordo siglato ieri dall'Iran e dai P5+1 a Ginevra. C'è la soddisfazione dell'Iran che vede riconosciuto dal mondo intero il suo diritto a arricchire l'uranio e guadagna l'alleggerimento delle sanzioni. C'è l'eco cacofonico della Siria di Bashar Assad, che considera l'accordo una vittoria della propria parte. Poi però c'è la determinata preoccupazione dei Paesi sunniti, l'Arabia Saudita,l'Egitto e la Turchia (forse ormai d'accordo solo in questo): i sauditi già dichiarano che non resteranno con le braccia incrociate. Si prepara, cioè,un Medio Oriente atomico che nessuno avrebbe mai voluto vedere.[...]

I faraoni d'Egitto alla guerra col sultano turco

domenica 24 novembre 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 24 novembre 2013

E' un grande scontro di leoni della stessa famiglia sunnita che ruggiscono per affermare il loro orgoglio plurimillenario. Il Medio Oriente è dilaniato dai due fronti islamici sciita e sunnita l'uno contro l'altro, ma adesso si rivela anche la micidiale concorrenza interna al fronte più storicamente robusto, quello del sultano turco e del faraone egiziano. Ieri l'Egitto ha degradato le relazioni diplomatiche con la Turchia ed espulso il suo ambasciatore dal Cairo; con rapida reazione la Turchia ha dichiarato l'ambasciatore egiziano "persona non grata" e degradatole relazioni con l'Egitto allo scambio fra "incaricati d'affari".[...]

Mediorientale

giovedì 21 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Israele e l’Iran, la corsa al nucleare del regime degli Ayatollah, gli incontri di Ginevra, la visita ufficiale di Netanyahu nella Russia di Putin che consolida sempre di più il suo potere nello scacchiere mediorientale a scapito degli Usa, gli sforzi dell’Arabia Saudita per frenare l’egemonia iraniana nell’Area, di questo si è parlato durante la puntata settimanale de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con un’approfondita analisi sulla situazione domestica iraniana e sul recente attentato in Libano, dove due attentati terroristici hanno provocato almeno 23 morti e 146 feriti in un quartiere dove si trova l'ambasciata iraniana. E, dopo aver discusso del ruolo del Paesi dei Cedri e degli Hezbollah nella guerra siriana e nella scontrotra sciiti e sunniti, ci vengono riportate due notizie che arrivano dalla Palestina e da Gaza.

La traduttrice Onu e quel fuorionda che svela l'ipocrisia

lunedì 18 novembre 2013 Il Giornale 4 commenti

Il Giornale, 18 novembre 2013

Un raro momento di verità, e tutto per merito di un microfono aperto per sbaglio e di una brava ragazza. Si tratta della traduttrice che svolgeva il suo consueto turno alle Nazioni Unite evidentemente ancora non ammaestrata agli usi e costumi locali. La ragazza la settimana scorsa dopo che erano state votate 9 risoluzioni contro Israele dall'Assemblea Generale e non contro qualche dittatore dedito a stragi, ha detto, ignorando che parlava a tutta l'assemblea: "Non è un po' strano? Dieci risoluzioni contro Israele. Lo so che c'è un problema con i palestinesi, ma c'è tanta di quella "bad shit" in giro per il mondo, e qui passano tutto il tempo su questo".[...]

La Russia va alla riconquista dell'Egitto

venerdì 15 novembre 2013 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 15 novembre 2013

A volte ritornano. Ed ecco dunque al Cairo il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e quello della difesa Serghei Shoigu. Firmano accordi, partecipano a parate. E’ la prima volta dalla storica mossa di Anwar Sadat che cacciò dall’Egitto gli “esperti” sovietici. Nel 1972 decise di levarseli di torno, memore della sventola che aveva preso nel ‘67 Nasser, il suo predecessore, la cui alleanza d’acciaio con il mondo comunista era stata coronata dal titolo di “Eroe dell’Unione Sovietica”. Dopo la guerra del ’73, perduta senza disonore, Sadat invitò Nixon e Kissinger al Cairo, e cambiò campo: all’ombra delle piramidi da allora si riposarono gli amici americani, la pace con Israele fu firmata a Camp David, e l’Egitto uscì dalla cupa alleanza sovietica divenendo il punto di riferimento arabo degli USA. Ma nessuna alleanza avrebbe potuto resistere alla incredibile politica mediorientale di Obama, e anche qui ecco che Putin vince uno a zero.[...]

Mediorientale

venerdì 15 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Ricca di argomenti la puntata di questa settimana del Il Medioriente visto da Gerusalemme: si inizia partendo dal Kuwait con una notizia che ci porta in Palestina dove si respira aria di intifada – il recente omicidio di una giovanissima recluta dell’IDF da una parte di un altro giovanissimo fedayn suggerisce questo- e dove i colloqui per arrivare al tavolo della pace stanno dando risultati deludenti nonostante una forte presa di posizione di Netanyahu che proprio questa settimana si è imposto per fermare l’inizio di nuove costruzioni nei territori contesi; il premier israeliano certamente preoccupato di non compromettere i colloqui con i palestinesi è soprattutto impensierito dalla corsa iraniana al nucleare facilitata dalle recenti posizioni di Kerry e dalle ricche risorse economiche di Khamenei che, stando a una recente inchiesta giornalistica, possono scampare alle sanzioni. Inoltre, durante la puntata si analizza l’attuale situazione egiziana, la ripresa dei rapporti tra l’Egitto e la Russia, il rilancio economico di alcuni settori del governo cairota soprattutto grazie all’ingente supporto dei Paesi del Golfo, per poi passare ad analizzare la situazione domestica turca e le nuove vicende dei rapporti tra il Cairo e Ankara. 

Mediorientale

martedì 12 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Il ritorno di Avigdor Lieberman a capo della diplomazia israeliana dopo essere stato assolto dal tribunale di Gerusalemme, il "processo di pace", le posizioni degli Usa e le dichiarazioni di Kerry, le mosse di Abu Mazen e quelle di Israele determinato a non cedere su alcuni punti a costo dell'isolamento dalla comunità interazionale, mentre la Giordania ha preso il posto dell'Arabia Saudita nel Consiglio di Sicurezza Onu. Si parla di questo durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con l'analisi di altre notizie come le recenti scoperte sulla morte di Arafat, la corsa al nucleare dell'Arabia Saudita e la questione curda.

Iran, Parigi frena: "No ad accordi da minchioni"

domenica 10 novembre 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 10 novembre 2013

Dunque non era così semplice. L’accordo che avrebbe dovuto frenare la corsa dell’Iran alla bomba atomica (sempre negata dagli interessati) e dargli respiro sollevandolo da alcune sanzioni non è ancora stato raggiunto, e se le ore della notte non cambieranno qualcosa, si assisterà a un round successivo. Il clima sembra improvvisamente rannuvolato rispetto al solleone dei giorni scorsi, i sorrisi si sono spenti. La realtà riscuote il suo tributo. L’Iran sta sulle sue, le concessioni sono molto modeste, nell’affollata piazza di Teheran per il 34esimo anniversario della rivoluzione si è gridato, come sempre, gridato “morte all’America” e “morte a Israele”, mentre Khamenei stesso dice di non nutrire grandi speranze.[...]
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