L'antisemitismo di Vauro in tribunale non esiste. Ma ci perseguita da sempre
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Giornale, 31 ottobre 2013Quando guardo la vignetta di Vauro con la mia caricatura che di nuovo un tribunale italiano ha assolto accusando invece contro ogni logica Peppino Caldarola che ne ha denunciato il significato, penso: bravo Vauro, ha saputo compendiare tutto il significato dell’antisemitismo contemporaneo in una sola immagine. Ambiguo, polivalente, saldamente ancorato nella tradizione antisemita classica, io col naso a becco, un mostro, un essere deumanizzato, con la stella di Davide cucita come esigevano i nazisti con gli ebrei, e moderno, consapevole del fatto che basta trovare una qualche ragione popolare per odiare gli ebrei e appicicarglielo, come quel distintivo del PdL accanto al fascio littorio appiccicato a me? Proprio a me? Sono Fiamma? Con la mia storia di femminismo? Diritti umani? Iraniani perseguitati? Tanti libri? Tanta storia? No, sono l’ebrea di Vauro, con il fascio, la stella di David, il naso.
L’antisemitismo all’ONU, forse non è un fatto molto noto, non si denuncia mai in quanto tale mai dopo la Shoah: nel ‘64 la parola “antisemitismo” non venne ammessa come riferimento nella “convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”, perchè, si disse, era un problema di intolleranza religiosa. Fra le intolleranze religiose, non fu ammessa perchè era un problema razziale. Non ci sono effetti o conseguenze nelle risoluzioni dell’ONU per gli antisemiti, perchè non esistono. Anche Vauro non è antisemita: non esistono, è imbarazzante per un Tribunale ammettere l’esistenza dell’antisemtiismo, mentre ammette con facilità ogni altra forma di discriminazione e stigma. Nei documenti della famosa conferenza di Durban contro il razzismo che si trasformò in una conferenza razzista contro gli ebrei, i termini antisemitismo e Olocausto non compaiono.
Adesso, l’antisemitismo è diventato una malattia virale globalizzata, la rete, i media, i movimenti migratori colossali ne fanno una coperta rossa e nera che si stende su tutto il mondo e l’Europa ne è ammorbata. Porta colori politici svariati: sul giornale Aftonbladet in Svezia si accusano i soldati israeliani di rubare gli organi dei palestinesi, in Francia rapiscono un ragazzo e lo fanno a pezzi (Ilan Halimi) mentre la polizia lo cerca sulla strada della droga, in Australia un gruppo di hooligans mena botte da orbi agli ebrei per strada… ovunque l’odio è seminato da vignette come quelle di Vauro, una delle tante aggressioni antisemite che io ho ricevuto nella vita. Ma io posso parlare, posso scrivere e viaggiare, una scorta della polizia italiana mi ha protetto per tanti anni da minacce insistenti e reiterate, ma stavolta bisogna che dica a Vauro: basta con l’incitamento. Io lo citerò alla Corte europea dei Diritti umani, e cercherò giustizia perché come dice Shylock, mangiamo lo stesso cibo, siamo feriti dalle stesse armi e se si punge un ebreo, forse che non sanguina? Io sanguino, quel naso è mio, quello spregio al corpo femminile che lei fa nella sua vignetta è al mio proprio corpo di donna, la Stella di Davide è sul mio petto, quelle ferite che lei mi disegna addosso per evocare Frankestein di fatto inconsciamente lei le ha disegnate su un corpo ossuto come quelli dei morti ad Auschwitz, come quelli dei miei nonni. Io però sto benissimo, grazie, anzi, in questo momento sono in Israele.
Io so cos'è antisemitismo: ho scritto parecchio sull’argomento, fra cui un libro intitolato “L’antisemita progressista”. Non ce n’è uno che ammetta di esserlo. Sono anche stata la presidente della Comitato Parlamentare per l’indagine sull'antisemitismo che ho audito decine di testimoni e poi ha stilato delle importanti conclusioni, sono nel board dell’ICCA, che unisce tutti i parlamenti del mondo nella lotta contro antisemitismo Ho intervistato i più ripugnanti nazisti, sono up che ho scoperto nel mio migliore scoop giornalistico chi era veramente Waldheim. Stavo a Epoca a quel tempo. Io so cos'è l’antisemitismo, di cosa si sta parlando. Dando un’occhiata agli atti del lavoro del Comitato, ci si stupirà, come leggendo altri libri sull'argomento, di vedere quanto è diffuso l’antisemitismo, sarà l’ora di smettere di fare le mammolette. Adesso si dà il caso che quell’ ebrea che Vauro ha preso di mira sia io, oggetto di odio antisemita come tante altre volte. E’ dal 2008 quando Vauro stampò la vignetta su Il Manifesto, che mi porto quella stella di David, la sua, e non va bene. Qualcuno, un tribunale decente, le scuse de Il Manifesto che la pubblicò, l’intervento del Presidente della Repubblica, qualcuno doveva togliere questo schiaffo dalla faccia del popolo ebraico. Invece esso è stato reiterato dalla sentenza in appello. L’antisemitismo oggi è inconsapevole, e anche giustificato, Vauro di certo mi ha messo quel fascio addosso, un insulto innominabile, perchè decide lui se un ebreo possa scegliere di candidarsi con il PDL.
Altri decisero a suo tempo, se poteva avere un negozio, o una cameriera cristiana, o se poteva andare a scuola con gli altri studenti, o lavorare in Banca, come mio nonno che ne fu cacciato. Anche la bambina che alle elementari mi chiese se avevo la coda non sapeva affatto di essere antisemita, lo chiedeva per curiosità; non lo sapevano le scout che non mi permisero di fare la caposquadriglia, perchè non ero cristiana; non lo sapeva il rappresentante dell’OLP che mi telefonò minaccioso dicendomi che c’era in me qualcosa di sbagliato, proprio dentro la testa, se tutti i giornalisti scrivevano che gli ebrei uccidevano i bambini palestinesi intenzionalmente e io invece non l’avevo capito (è una storia vera); e nemmeno sapevano di essere antisemita gli onorevoli colleghi che al Consiglio di Europa si sono frapposto fra me e il rapporto sul Medio Oriente (eppure nella vita ho dimostrato di saperne qualcosa. O no?) sostenendo che non mi spettava perchè, perbacco, come può un ebreo essere il rapporteur su quell'argomento. Non lo sanno quelli che mi hanno accusato di essere la capa della lobby sionista in Italia e alla Camera finchè ci sono rimasta, e persino tutti quelli che mi hanno minacciato di morte, e sono tanti, non sanno di essere antisemiti. E’ una lotta contro il sionismo, una forma di colonialismo che opprime i palestinesi, contro la lobby ebraica, contro i media nemici. I più recenti che mi hanno preso di mira minacciandomi citano abbondantemente la mostrificazione che fa di me Vauro. Allora nel 2008 ero un mostro elettorale, ora ci possono essere molte altre ragioni di chiamarmi così, e loro sulla scia di Vauro le trovano tutte, basta guardare i siti che mi odiano. Ho sentito in molti corridoi bisbigliare sugli ebrei, le percentuali di chi odia gli ebrei in Europa sono intorno al 50 per cento.
Nessun ebreo avrebbe mai più dovuto essere ritratto come Vauro ha ritratto me. E fa male anche come tutta la faccenda è stata discussa sin dalla prima sentenza dalle persone che si sono occupate sui giornali della questione. Il coraggioso, bravissimo giornalista Peppino Caldarola è stato il migliore di tutti col suo direttore di allora Polito. Molti che hanno attaccato le sentenze e quindi genericamente (e anche molto bene) il razzismo e l’antisemitismo, come ha fatto il mio amico Pier Luigi Battista sul Corriere, in fondo non possono credere che al di là di qualche esagerazione ci sia un vero antisemitismo che colpisce gli ebrei in carne ed ossa. Se n’è dimenticato anche Battista, che mi ha chiamato “una donna ebrea” nel suo articolo, e così a suo tempo Ritanna Armeni, pure così abituata a vedere chiaro nelle ferite al corpo femminile e anche un personaggio da me ammirato Emanuela Macaluso.
Gli ebrei in carne ed ossa, io in particolare, oggetto dello spregio non ero là. Sono una dei tanti ebrei che porta la stella di David cucita addosso, è il mio destino, io sono l’immagine che non conta niente, l’antisemitismo vero ancora in Europa non si riconosce e non si capisce affatto, non può esistere ai tempi nostri, dato che il dopoguerra l’ha condannato, dato che la nostra è, deve essere la civiltà dei Diritti umani e della libertà di opinione, se non come un’astrazione contro la quale si levano alti lai nei giorni della Memoria. A qualcuno è mai parso uno scandalo che Sharon sia stato ritratto mentre addenta le teste dei bambini? Che le vignette sugli ebrei, a migliaia, che vengono dal mondo islamico, siano piene del blood libel di cui sono stata accusata anche io nel momento che mi si mette un fascio sul petto? Basta giuocare la battaglia sul campo contiguo, quello in cui non si parla di niente, e l’antisemitismo è un giuoco ideologico. Eppure i morti ci sono.
Gentile Fiamma, conosco l'ambiente che Vauro frequenta. E' un ambiente di comunisti radical chic ricchi e inutilmente rancorosi nel quale veleggiano anche tipetti come Caviglia Massimo detto Pepi suo amico che pur di origine ebraica stanno zitti quando il vento tira contro...zitti e mosca...avvertiteli...fosse stati per loro la persdecuzione ebraica l'avrebbero fatta solo i nazisti e i fascisti non i COMUNISTI. Ma i pogrom hanno visti anche gli ebrei eccome...ed erano al dilà del muro...bastava essere ebreo e non iscritto al partito per essere perseguitato...sono loro gli antenati dei Vauro e Company...
antonio fanone , Roma-Italia
tutta la mia solidarietà, sono disgustato da questa violenza mascherata di questi pagliacci sinistroidi somminastrata ad ogni occasione
Danilo Forza , Torino
Cara Fiamma, sono un suo ammiratore da tanti anni e Le sono molto vicino. Vauro si conferma una volta di più un vecchio "trinariciuto", squallido e moralmente di infimo livello.
Roberto Aquino , Italia
Quel vignettista è conosciuto per le sue vignette anche sgradevoli, pseudo "antifasciste", talvolta anche blasfeme.Non concordo però del tutto con la sua analisi. Dal mio punto di vista il messaggio che vuole comunicare è purtroppo più subdolo e infame: oltre a diffamare direttamente la Sua persona compie un'altra operazione e cioè: 1. ripete la menzogna cara a certa ideologia secondo cui il PDL sarebbe un partito "fascista" (accostamento del contrassegno PDL e del fascio littorio). 2. l'accostamento della stella al fascio sta a significare "un ebreo che appartiene al PDL", il quale sarebbe un partito "fascista" e antiebraico. 3. Da ciò nascerebbe la contraddizione "essere ebreo" e "appartenere a un partito antiebraico". 4. L'ultimo accostamento che fa è di suggerire che questa "contraddizione" può essere vissuta solo in modo artificiale, come potrebbe farlo solo un essere strambo e semi-umano, che sceglie nella figura di Frankenstein. In sintesi: questa vignetta è pura ideologia di una persona che appartiene all'area politica che tutti conosciamo.
Adriano Romaldi , Falconara M.ma (AN) Italia
Sono vicino a lei anche se la mia voce è flebile eppure risoluta quando leggo la S. Scrittura ed è per questo che anche se devo caminare in una valle oscura non temo alcun male perché Tu sei con me Signore.Un augurale Shalom a lei ed a quanti sono perseguitati a causa della giustizia.Adriano da Cingoli
Paolo Zanardo , Padova - Italia
Cara Dott. Nirenstein,le esprimo con tutto il cuore la mia solidarieta' per le volgari offese che ha subito. La ringrazio per la battaglia che combatte contro l'antisemitismo, e al contempo la compiango, poiche' in questa lotta, inevitabilmente, entra in contatto con persone spregevoli, ed e' costretta a controbattere le loro argomentazioni. Infatti, il semplice fatto che sia necessario controbattere alle sconce calunnie antisemite mi amareggia profondamente.Un caro salutoPaolo Zanardo
Anna Maria Mileti , Italia
Le immagini (in questo è ben consigliato Vauro e quelli come lui) servono molto bene alla propaganda ed hanno un forte impatto nell'incoscio collettivo. Chi dimentica le orribili immagini della rivista La difesa della razza o la raccolta di immagini propagandistiche contenute nel testo I volti del nemico di S. Keen.Queste orribili immagini di propaganda vivono molto di più della Storia o meglio della sua ricostruzione. Quando si capirà che non sono solo stereotipi ma sono illustrazioni per promuovere ancora pregiudizi e razzismo. Questo è per me il grande pericolo; è come non essere mai usciti dalla propagnada di guerra fascista e nazista o di qualsiasi altro ismo o ista.
Franca Soldato , Roma/Italia
La satira di Vauro non fa ridere. Di solito per far ridere si cercano i difetti di una persona, in particolare fra politici, e si esaltano per provocare una bella risata nei lettori. In questo caso l'essere ebrea di Fiamma Nirestein è un difetto così eclatante da essere esasperato per far ridere? Se lo è, allora anche essere cattolici, islamici, Italiani, sudtirolesi, è un difetto, qualcosa che va esasperato per far ridere.ecc..., ma per far ridere chi? Chi dovrebbe ridere di questa ignobile vignetta che non offende solo Fiamma ma l'intera nazione ebraica e lo Stato d'Israele? Non stiamo aprendo una porta che non riusciremo più a chiudere? Tutti possono dire e fare tutto in Italia e mai nessuno paga. E' finito lo Stato di diritto che tutelava la dignità e la libertà delle persone.
Ferruccio Barbieri , Mantova
Bestie come Vauro esisteranno sempre fino a quando il pubblico li applauidirà,preoccupante è che dopo i crimini nazisti possano esistere ancora persone come Vauro. Non è da sottovalutare questo atteggiamento, sappiamo a cosa può portare.
Noname , Italia
Shalom Sig.ra Nierenstein,Disgustato dal purtroppo proverbiale antisemitismo della cricca radical chic capitanata da tristi figuri quale il Vauro in questione..l'unico uomo che ritiene sia ancora chic nel 2013 vestire la maglietta a righe blu dell'Armata Rossa.Ammiro la sua forza morale e intellettuale, e La ringrazio per i suoi articoli illuminanti e intrisi di verità in questo mondo occidentale fatto di ipocrisie e pericolosi rigurgiti quali quello di cui sopra.Cordialmente,
giuseppe casarini , Binasco (MI)-Italia
Io lo citerò alla Corte europea dei Diritti umani, e cercherò giustizia perché come dice Shylock, mangiamo lo stesso cibo, siamo feriti dalle stesse armi e se si punge un ebreo, forse che non sanguina?Brava!shalomggc