Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Egitto, il compromesso impossibile della Ashton

mercoledì 31 luglio 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 31 luglio 2013 

La Fratellanza e Morsi non accetteranno mai di cederer il potere. E così pure l'esercito

Ramadan disegna in Medio Oriente un grande popolo orante, assettato nella calura, affamato nell’ombra e poi, a sera, nelle case quando le lampadine colorate si accendono di nuovo alla gioia e alla vita, le donne servono i cibi e le bevande migliori. E’ allora che scoppia la guerra civile, quando si recuperano le forze. Così anche stanotte al Cairo i Fratelli Musulmani e l’esercito si sono scontrati, quando il popolo della Fratellanza, incurante della visita di lady Ashton per portare concordia, si è rovesciato nelle strade secondo l’invito dei leader; un milione di militanti. E incurante della presenza europea è certamente anche il capo dell’esercito il generale Sisi, che sente come una personale missione l’ordine a ogni costo, che fa morti e feriti nel contenere il nuovo tentativo dei Fratelli di tornare al potere dopo l’espulsione a forza da parte del popolo e delle forze armate.[...]

Israele libera cento palestinesi per una manciata di promesse

lunedì 29 luglio 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 29 luglio 2013

Parte l'ennesima operazione carceri aperte. Ma se in passato si sono ottenuti risultati concreti, questa volta non sarà così. E comunque 84 cittadini su cento sono contrari

È un cappio che in nome della speranza strangola i più elementari sentimenti di giustizia quello che di nuovo ieri Benjamin Netanyahu, dolorante e grave, ha dovuto stringere al collo del suo popolo. Il Gabinetto del governo israeliano ha votato, 13 a 7, il rilascio di 104 prigionieri palestinesi. La grande maggioranza sono terroristi, i loro nomi già circolano sotto banco: molti hanno le mani macchiate del sangue di civili innocenti. Una piccola folla con i ritratti dei figli, dei fratelli, delle mogli, uccisi nelle numerosissime fasi in cui il terrorismo ha sparso morte e distruzione ha dimostrato a Gerusalemme per chiedere di non spezzare di nuovo il loro cuore.[...]

Mediorientale

lunedì 29 luglio 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



La decisione di Israele di rilasciare più di cento terroristi per rendere più agevole la via al processo di pace, chi sono alcuni di questi assassini, la posizione di Hamas sui colloqui e quali alleanze sta cercando di rinsaldare il movimento islamico della Striscia, l’Egitto di Al Sisi, i rapporti tra le potenze sunnite, si è parlato di questo e di altri argomenti durante la conversazione settimanale tra Nirenstein e Bordin per poi concludere con una notizia che riguarda la posizione delle monarchie del Golfo arabico nei confronti di Hezbollah e con una breve analisi sulla situazione tunisina.
 

Ma con gli occhi dell'Occidente non capiremo mai questa crisi

domenica 28 luglio 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 28 luglio 2013

Da Bruxelles a Washington si sprecano gli appelli al compromesso. Eppure l'islam, per cultura e onore, non concepisce intese ma solo vittorie o sconfitte

La nostra immensa «deplorazione per la perdita di vite umane», in mezzo alla carneficina che nelle scorse ore ha preso il via in Egitto, è piuttosto ovvia. Quindi, l'ha naturalmente espressa lady Catherine Ashton, alto rappresentante per la Politica estera e la Sicurezza dell'Unione europea. Altrettanto ovvio il fatto che Ashton «esorta tutti i protagonisti ad astenersi dalla violenza e a rispettare i principi delle proteste pacifiche e della non violenza». Abituato a sua volta alle manifestazioni a Downing Street William Hague esprime gli stessi sentimenti e seguono tutti gli altri, preoccupandosi, chiedendo di star calmi. Lo sfondo di questo pensiero è l'idea che le parti in causa potrebbero trovare un accordo, che il compromesso, come usa da noi, potrebbe salvare delle vite. Intanto sale il numero di morti, l'odio avanza insieme alla violenza fra l'esercito di Abdel Fattah al Sisi e i Fratelli Musulmani di Morsi.[...]

Il ponte di Pace

sabato 27 luglio 2013 Generico 0 commenti
La Discussione, 27 luglio 2013

Il Medio Oriente è la fumosa fucina del domani del mondo. Niente è più misterioso, promettente e insieme minaccioso, di quello che si sta muovendo nel mondo islamico da un paio di anni a questa parte: si crede sempre che l’ultimo evento ci abbia sorpreso oltre la misura di ogni possibile aspettativa, ed ecco che all’improvviso un rivolgimento improvviso ci costringe a domandarci se non avessimo capito niente fino a quel momento. Guardiamo la incredibile giostra degli ultimi giorni. Israele e i palestinesi si siederanno di nuovo al tavolo delle trattative a Washington, l’Egitto, dopo un breve predominio dei Fratelli Musulmani è in mano a un governo rivoluzionario laico sorretto con mano potente dall’esercito, Bashar Assad, il rais della Siria, dopo una strage di centomila vittime fra i ribelli, minaccia di restare al potere almeno in una parte del Paese, gli hezbollah sono stati messi dall’Europa nella lista delle organizzazioni terroriste… e molto altro ancora.[...]

L'Europa ipocrita su Hezbollah terrorista

mercoledì 24 luglio 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 luglio 2013

Gli Hezbollah sono finalmente nella lista nera dell’Europa anche se solamente con la loro cosiddetta ala militare. L’Europa ha sofferto alquanto nel mettere la parola “terrorista” accanto al nome “Hezbollah”, partito di Dio, ma alla fine ce l’ha fatta. Ci sono voluti quintali di materiali su fatti noti da decenni, come l’uccisione dei marines e dei soldati francesi in Libano nell’83, dopo l’attacco all’ambasciata di Israele a Buenos Aires nel ‘92 con 29 morti, e poi nel ‘94 l’uccisione di 85 persone nell’esplosione del Centro Ebraico, l’arresto in Egitto due anni fa di 49 Hezbollah che pianificavano attacchi, l’attacco all’autobus di Burgas nel luglio 2012, la sequenza degli anni 80 in Spagna (18 uccisi) e in Francia (13 persone). Feriti a centinaia, sequestri di aerei, agguati, delitti silenziosi... e l’attentato a Rafik Hariri ucciso con altri 21 nel 2005, il complotto contro l’ambasciatore saudita negli USA, l’attacco all’UNIFIL nel maggio 2011, e Messico, Georgia, New Delhi. Non c’è zona vergine, per non parlare degli attacchi continui a Israele, ai tiri di missili e ai rapimenti che hanno portato all’ultima guerra. L’Europa dopo aver molto nicchiato ha deciso di guardare negli occhi l’orrore: quello è terrorismo, e gli Hezbollah ne sono gli autori.[...]

Ma l'odio cova sempre sotto la cenere

domenica 21 luglio 2013 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 21 luglio 2013

In Israele anche chi ha paura che adesso le due parti possano alzarsi da quel tavolo a Washington e andarsene all’improvviso spera in qualcosa. Le trattative possono iniziare. I palestinesi hanno rinunciato alle precondizioni che comprendevano i confini del 67 e lo stop alle costruzioni nei territori, ma otterranno la liberazione di un paio di prigionieri pericolosi. Netanyahu però è stato categorico: non prima dell’inizio di veri colloqui, il film “prendi i soldi, o i prigionieri, e scappa, l’abbiamo già visto”. C’è qualche possibilità nell’aria, nei tempi lunghi e con tappe intermedie. Basta non scatti la solita ondata di attacchi terroristici, sempre in agguato quando si parla di pace.
La trattativa ha un senso solo a una condizione: fermare l’odio.[...]

Israele e palestinesi tornano a parlare di pace

sabato 20 luglio 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 20 luglio 2013

Vittoria di Kerry: colloqui preliminari a Washington la prossima settimama

La settimana prossima, gli israeliani guidati da Tzipi Livni, e i palestinesi da Sa’eb Erekat, si troveranno a Washington con John Kerry per riaprire il processo di pace. L’ha annunciato Kerry stesso a notte alta da Amman. E’ una notizia rivoluzionaria, quasi impossibile, che restituisce agli Stati Uniti una statura notevole dopo tanti fallimenti in Medio Oriente, un’isola in mezzo alla tempesta. Dunque, comunque andranno le cose da ora in avanti, John Kerry ce l’ha fatta, è stato bravo, ha superato difficoltà impensabili: nonostante la fondamentale ostilità palestinese ai colloqui, nonostante la diffidenza di Netanyahu pressato da parte della sua coalizione a considerare i mille rifiuti palestinesi finiti in Intifada, nonostante la palla di fuoco che gli ha gettato fra le gambe l’Unione Europea con la sua presa di posizione sui Territori.[...]

Mediorientale

venerdì 19 luglio 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Colloqui di pace tra Israele e Palestina, lo sforzo di John Kerry per portarli entrambi al tavolo dei negoziati, il comportamento di Gerusalemme, le precondizioni dei palestinesi, la politica dell’Unione europea che penalizza Israele e gli stessi colloqui, si parla di questo durante la conversazione di questa settimana tra Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin, per poi passare ad analizzare i nuovi scenari del conflitto siriano e concludere con alcune notizie che arrivano dall’Egitto del nuovo presidente Mansur e dall’incandescente Sinai.  

La vittoria di Malala: i talebani le chiedono scusa

giovedì 18 luglio 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 luglio 2013

Il leader degli estremisti pakistani è costretto a piegarsi. E in una lettera si dice sconvolto per l'"incidente" e la invita a "frequentare una madrasa"

Che gran furbastro, il leader talebano che chiede scusa a Malala e così riesce a ottenere titoli in tutto il mondo. La notizia è di ieri: Malala Yousufzai fra tanti messaggi di affetto e di congratulazioni giunti dopo il 12 luglio giorno del suo 16simo compleanno, ne ha ricevuto uno davvero speciale. Malala aveva svolto all'Onu un discorso commovente e di grande impatto, ricordando come i talebani le avessero sparato perché, nonostante la discriminazione che imperversa in Pakistan, voleva andare a scuola e istruirsi. La ragazzina, che ha incitato tutti i bambini a non accettare il divieto all'istruzione e a non farsi prendere dalla paura, ha ricevuto grandi applausi (forse l'Onu ha dimenticato per una volta che si tratta di una critica al mondo islamista) e incoraggiamenti. Ed ecco che, con copia consegnata anche al Channel Four News in Inghilterra, arriva una lettera strana: è scritta proprio dal leader dell'organizzazione pakistana che ha rivendicato l'attacco a Malala, «Tehriru Taliban».[...]
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