La Pasqua a Gerusalemme è una Via Crucis per i cristiani
Il Giornale, 20 aprile 2014
Gerusalemme. A migliaia, nel vento di chamsin che non lascia respirare, si asserragliano davanti alle sette porte di pietra di Gerusalemme come assetati. Ma la Porta di Giaffa, la più vicina al Santo Sepolcro, è del tutto bloccata: la polizia non lascia entrare finché non si crea un po' di spazio nei vicoli, la Città Santa è un autobus verso il Paradiso ormai troppo pieno:nel giorno che precede la Pasqua arriveranno a toccare la pietra liscia su cui giacque il corpo di Cristo solo quelli che si sono svegliati presto. [...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Appena rientrata a Gerusalemme Fiamma Nirenstein offre un'analisi sullo sviluppo dei colloqui tra israeliani e palestinesi, sulle novità sul caso Pollard -molto ammalato!-, per poi passare a parlare di Algeria, fresca di elezioni, e della situazione Giordania, da dove c'è un via vai di jihadisti calamitati dalla guerra siriana (alcuni dei quali foraggiati da Ankara), e della lotta contro lo jihadismo da parte del governo hashemita, per poi concldere con due notizie che ci arrivano dalla Thailandia -una delle quali legata alle attività di Hezbollah- e dalla Cina.
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Colloqui di pace israelo-palestinesi, lo scambio dei prigionieri, le minacce diplomatiche palestinesi e le lunari richieste per continuare le trattative, la questione Pollard, si è parlato di questo durante la puntata radiofonica di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme per poi analizzare la situazione turca e concludere con importanti notizie che ci arrivano dalla Siria e dal vicino Libano.
Quei cristiani d'Israele arruolati contro il jihad
Il Giornale, 02 aprile 2014
Coraggio, sprezzo del conformismo e del pericolo, e soprattutto un senso di urgenza. Il tempo stringe, il Medio Oriente assedia i cristiani che cercano una nuova strategia di salvezza di fronte allo jihadismo montante. Pensavano che l'Occidente sarebbe corso al loro salvataggio, poi l'illusione è caduta. I cristiani, come degli ebrei, sono in Medio Oriente nemici da battere, da eliminare."Ci perseguitano fino all'omicidio sistematico, ci bruciano le chiese e i monasteri" denuncia Shady Hallul, cristiano maronita che vive ai confini del Libano. Non è più il tempo del panarabismo, le prediche dei clerici indicano la strada della violenza.[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Il processo di pace, i rifiuti di Abu Mazen, le rese di posizione della lega araba che non vuole riconoscere Israele come Stato ebraico, l'arrivo di Kerry nell'Area, la politica interna israeliana e alcuni "gossip" su personaggi rilevanti della Knesset, si è parlato di questo durante la puntata radiofonica di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemmme per poi continuare con tr notizie sull'Arabia Saudita dove ci si muove per la successione del vecchio re Abdullah e che sta aspettando l'arrivo di Obama che troverà un Paese dove gli afrosauditi vivono un regime di apartheid.
L'invito agli europei: basta tagli alla difesa
Il Giornale, 27 marzo 2014
Ieri Obama e gli Europei finalmente si sono domandati con la dovuta serietà: "Che cosa ne abbiamo fatto della NATO". Con un discorso assertivo, pieno di minacce di isolamento per la Russia Obama ha detto:" Siamo preoccupati per la riduzione della spesa per la difesa...l'Ucraina ci ricorda che la libertà non è gratis, e che dobbiamo pagare per avere una forza Nato credibile e deterrente". Quando la settimana scorsa il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen aveva visitato Washington, aveva già lanciato l'allarme: "Vedo la Crimea come un elemento in un disegno più grande della strategia Russa", ovvero, ha spiegato, la annessione russa della Crimea è una "sveglia" cui deve seguire la crescita degli investimenti Europei per la difesa. Più chiaro ancora è stato Andrew Michta, direttore dell'ufficio di Varsavia del German Marshall Fund Americano: "Se gli europei non vogliono contribuire nel sostenere il peso (della NATO) probabilmente non sarà neppure possibile parlare di NATO nei prossimi anni". [...]
La propaganda turca abbatte un jet siriano
Il Giornale, 24 marzo 2014
La parte che a Tayyip Erdogan riesce meglio è quella di quando gonfia il petto e il pubblico grida «mamma li turchi ».Stavolta,nei giorni appena precedenti le amministrative del 30 marzo, mentre la piazza gli chiede conto della sua onestà personale e della sua fede democratica dato che mette in galera i dissidenti e chiude Twitter, ha aperto un fronte di guerra. Ha annunciato ieri, alla sua maniera di, aver abbattuto un aereo dell’esercito siriano: «Un aereo siriano ha violato i confini e lo spazio aereo, i nostri F16 si sono alzati in volo e l'hanno colpito». L’ha annunciato durante un rally elettorale nella provincia nordoccidentale di Kocaeli.[...]
Dallo zar al sultano, l'America non fa più paura
Il Giornale, 22 marzo 2014
Ci sono parecchi eventi nel mondo che oggigiorno possono andare sotto il titolo "che ci importa degli USA". E' un peccato, non sono eventi positivi. Obama ha basato la sua strategia internazionale sulla volontà di spostare gli USA dal ruolo di "nazione indispensabile" come diceva Clinton, o se si vuole di "poliziotto del mondo". Ma questo provoca degli slittamenti nel rispetto verso la democrazia e la libertà, vecchi, cari feticci dei Rangers e dei Navy Seals. Per esempio Tayyp Erdogan, premier turco, usa con indifferenza, mentre si avvicinano le elezioni locali, il manganello contro la libertà di opinione. Ieri, come aveva promesso, ha chiuso Twitter, in seguito alle micidiali accuse di corruzione che ne provenivano per lui e la sua famiglia.[...]
Quell'Europa strabica che guarda Israele
Shalom, marzo 2014
La strada intrapresa dall'Europa nei confronti di Israele non è chiara. Da una parte, non passa giorno senza che nuovi importanti accordi vengano firmati, la visita di Angela Merkel con tutti i suoi ministri dei giorni scorsi è solo uno dei segnali dell'enorme interesse europeo per l'high tech, la medicina, l'innovazione in genere e poi, alla fine, la vitalità che Israele riesce ad esprimere. Ma dall'altra parte le nuove direttive europee, in particolare le cosiddette "guidelines" della signora Ashton promulgate nel luglio scorso, dimostrano una animosità antisraeliana sempre più evidente, che monta come panna montata nella fantasia di chi ama la grande menzogna di "Israele Stato di Apartheid", una eco della risoluzione ONU del 1975 "Sionismo eguale razzismo".[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Tre soldati feriti a seguito di una esplosione avvenuta oggi sulle Alture del Golan, gli scontri tra Hezbollah e l'IDF, la situazione interna al Partito di Dio e in Libano, si è parlato di questo durante la puntata radiofonica di questa settimana del Medioriente visto da Gerusalemme per poi continuare a parlare di una Ramallah in festa per il rientro di Abu Mazen da Washington, del continuo rifiuto palestinese di non riconoscere l'esistenza dello Stato ebraico, delle richieste dell'Anp relative alla prossimo rilascio dei prigionieri palestinesi e concludere con un'approfondita analisi sulla scoperta delle nuove riserve energetiche israeliane e le conseguenze geopolitiche che queste potranno provocare.





