Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

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Museo del popolo ebraico

Netanyahu furioso per l'imminente intesa Usa-Iran

sabato 9 novembre 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 09 novembre 2013

Ormai è questione di ore, l’accordo con l’Iran sull'arricchimento nucleare e quindi l’alleggerimento delle sanzioni che fino a oggi lo hanno colpito sembrano molto vicini.  I parla di “un primo accordo temporaneo” per cui l’Iran congelerebbe per sei mesi buona parte delle sue attività nucleari, e in cambio potrebbe accedere di nuovo ai suoi conti bloccati e riaprire i commerci in oro e petrolchimici. Gli atteggiamenti che accompagnano le ultime ore di discussione a Ginevra sono molto diversi: l’entusiasmo della baronessa Ashton, ministro degli esteri dell’UE traspare da tutti i pori, la si vede aggirarsi per i colloqui con un luminoso sorriso.[...]
 

L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi

venerdì 8 novembre 2013 Generico 0 commenti
 






Le stime parlando di oltre 300,000 minori coinvolti in conflitti in tutto il mondo. Sono usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, e le ragazze, in particolare, sono costrette a prestare servizi sessuali.
Per parlare di questa atroce problematica, troppo spesso ignorata dai mass media tradizionali, vi invitiamo al convegno "L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi"  giovedì 28 novembre alla Camera dei Deputati




PROGRAMMA:

Ore 16:00 proiezione del film “I FIGLI DELLA GUERRA”
(Messico, 2004). Regia di Luis Mandoki. Sarà presente Oscar Torres, scrittore e sceneggiatore della pellicola, sulla cui esperienza di bambino soldato nel conflitto in Salvador si basa il film.

Ore 18:00 dibattito

APERTURA:

Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute 

Intervengono:

Oscar Torres
Scrittore e sceneggiatore del film “I Figli della Guerra”

Akwasi Yadom Adarkwah
Presidente del Mother Child Ravera Center, “Family Homes Movement”, Sierra Leone

Antonella Napoli
Giornalista, Presidente di “Italians for Darfur” ONLUS

Eugenia Roccella
Vicepresidente Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati


Modera e conclude:

Fiamma Nirenstein, 
Giornalista e scrittrice, Presidente di Summit, già vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati

E’ necessario accreditarsi: 
Tel: 06-67605244, cell. 393 805 8906
email: summitinformation@gmail.com

Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca

VI ASPETTIAMO NUMEROSI

L’Iran fa paura: Riad si compra l’atomica dal Pakistan

venerdì 8 novembre 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 08 novembre 2013

Mentre suona a destra uno squillo di tromba, ovvero le notizie anche di ieri promettono che l’Iran otterrà condizioni che gli consentiranno di procedere verso la bomba atomica, a sinistra risponde uno squillo, e che squillo: l’Arabia Saudita ha investito nel corso degli anni in Pakistan, che ha più di centoventi bombe atomiche, per comprare un pacchetto atomico già pronto non appena sarà evidente che il suo nemico storico, l’Iran, sta per raggiungere l’obiettivo. Può darsi persino, secondo un’alta fonte della NATO che ha parlato alla BBC, che l’arma nucleare pakistano-saudita venga approntata prima di quella iraniana.[...]

Iran, nell'ambasciata Usa si respira ancora odio

martedì 5 novembre 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 05 novembre 2013

Ieri di nuovo l’Iran ha mostrato al mondo la sua faccia di tutti I giorni: “Morte all'America”, hanno urlato in decine di migliaia. Come 34 anni fa, il 4 novembre del 79, di nuovo le Guardie della rivoluzione hanno bruciato le bandiere USA e israeliani, hanno impiccano svariati zio Sam, si sono affollati come ai bei tempi fra le mura mezze rovinate e dentro i cancelli arrugginiti dell’ambasciata d’America aperti per l’occasione esprimendo tutto il loro odio. Per l’anniversario del sequestro dell’ambasciata, sono entrati insieme ai giornalisti che hanno indossato inopinatamente targhette con scritte di odio agli USA, avventurandosi nelle stanze che dalle dieci di mattina di quel giorno di autunno furono violate contro ogni regola internazionale, si riempirono di giovani urlanti e armati, fra cui un Ahmadinejad di 23 anni, spinsero i funzionari terrorizzati a barricarsi fino nell'ultimo ufficio, finché in 52 (dopo il rilascio di alcune donne sudafricane) furono presi prigionieri dai basiji urlanti, e trattenuti per 444 giorni. Ieri gli slogan erano gli stessi: “lottiamo contro l’arroganza globale, l’Iran è il migliore, fatemi morire per l’Iran”. Dopo tanti anni, l’ambasciata non è stata rivisitata, in tempi di trattative con gli USA, da un gruppo di storici o politici consapevoli del fatto che si trattò di un gesto di violenza inenarrabile, ma da decine di migliaia di basiji urlanti con il ritratto di Khamenei.[...]

Il gioco palestinese di rendere inutili i colloqui di pace

sabato 2 novembre 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 02 novembre 2013

I colloqui di pace fra israeliani e palestinesi sono cominciati il 29 di luglio, dandosi sei mesi di tempo. Siamo dunque vicini alla scadenza, ma c’è qualche speranza per quello che Obama definisce il maggiore impegno insieme all’atomica iraniana? Ieri l’esercito israeliano ha avuto 5 feriti di cui tre gravi, Hamas ha avuto quattro morti. Questo è accaduto mentre l’IDF chiudeva una galleria lunga due chilometri, attraverso la quale passa di tutto, specie gruppi terroristi. Lo scontro è pesante, ma non più di quello in corso, mentre si tengono i colloqui cui Kerry sovrintende (è di nuovo in arrivo) con Abu Mazen. Infatti, la gara per l’egemonia nel mondo palestinese che garantisce il potere, si vince su chi dirige il giuoco antisraeliano. Abu Mazen deve quindi essere molto inventivo.[...]

L'antisemitismo di Vauro in tribunale non esiste. Ma ci perseguita da sempre

giovedì 31 ottobre 2013 Il Giornale 11 commenti






Il Giornale, 31 ottobre 2013

Quando guardo la vignetta di Vauro con la mia caricatura che di nuovo un tribunale italiano ha assolto accusando invece contro ogni logica Peppino Caldarola che ne ha denunciato il significato, penso: bravo Vauro, ha saputo compendiare tutto il significato dell’antisemitismo contemporaneo in una sola immagine. Ambiguo, polivalente, saldamente ancorato nella tradizione antisemita classica, io col naso a becco, un mostro, un essere deumanizzato, con la stella di Davide cucita come esigevano i nazisti con gli ebrei, e moderno, consapevole del fatto che basta trovare una qualche ragione popolare per odiare gli ebrei e appicicarglielo, come quel distintivvo del PdL accanto al fascio littorio appiccicato a me? Proprio a me? Sono Fiamma? Con la mia storia di femminismo? Diritti umani? Iranianiani perseguitati?  Tanti libri? Tanta storia? No, sono l’ebrea di Vauro, con il fascio, la stella di David, il naso.[...]

Erdogan "regala" dieci spie israeliane all'Iran

lunedì 28 ottobre 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 28 ottobre 2013

I servizi turchi probabilmente hanno approfittato della antica, consolidata collaborazione con il Mossad per tendergli una trappola, e consegnare una rete intera di spie israeliane all’Iran. E’ questa la triste verità della spy story più sporca dell’anno, una vendita impensabile solo qualche anno fa. La storia dice chiaro due cose: la prima è che Erdogan è incontrollabile, alla ricerca di nuove alleanze, mosse egemoniche, primati islamisti; la seconda, che Obama non sa valutare chi sono i suoi alleati e comunque ha perso la presa. Ne deriva un terzo problema: la Turchia è nella Nato, ovvero è un nostro alleato militare, e invece conduce una sua guerra privata e sceglie i suoi amici fra i peggiori.[...]

Gerusalemme conferma il sindaco laico

giovedì 24 ottobre 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 ottobre 2013

Evviva, Nir Barkat ha vinto le elezioni a Gerusalemme, ha battuto l’impassibile Moshe Leon, nuovo venuto nella capitale, un tipo di politicante straripante, sostenuto da una coalizione regressiva e pericolosa per la più bella città del mondo, conservatori col coltello fra i denti e religiosi guidati da Arieh Deri, il capo dei nerovestiti sefarditi di Shas. Netanyahu non ha mai voluto sostenerlo. Neppure quei pochi caffè e ristoranti che impavidi in centro, alla Vecchia Ferrovia, sono aperti di sabato, i pochi cinema avrebbero chiuso,le macchine avrebbero circolato a fatica, tutto bloccato in cambio di scuole e costruzioni a schiera per le famiglie multifigli dei religiosi. Single, conviventi, omosessuali, studenti avrebbero scelto Tel Aviv.

Invece la vittoria di Barkat dice che anche se la componente araba è stata complice dell’Intifada e quella cristiana non è del tutto amichevole, Israele sceglie di nuovo la tolleranza. Barkat lo porta scritto sul bel viso, un ingegnere elettronico nato nel ’59, figlio di un professore di fisica, paracadutista, padre di tre ragazze, prima di fare il sindaco aveva dal 1988 una compagnia di software. Due volte aveva già vinto contro la schiera dei haredim alla conquista di Gerusalemme, e anche stavolta il suo sorriso di bravo ragazzo che prosegue la tradizione dei padri fondatori laici, moderni sionisti un po’ socialisti, ha funzionato.

Assad sbeffeggia il mondo: "Pronto a ricandidarmi"

mercoledì 23 ottobre 2013 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 23 ottobre 2013

Alla tv libanese, in un’intervista di due ore, Bashar Assad ieri ha tenuto il suo discorso della vittoria. La tv è la dinamica al Mayadeen, simile a Al Jazeera. Assad in sintesi ha annunciato: ce l’ho fatta perché ho saputo capire il momento strategico. Ovvero, quando gli Stati Uniti, tuttora la più grande potenza mondiale, si fanno avanti, bisogna stringere un accordo, se conviene, senza pregiudizi. Un ragionamento molto mediorentale, cui Assad ha aggiunto alcune osservazioni sprezzanti sul suo nemico, l’Arabia Saudita, che, in parole povere, è rimasta fregata con la Turchia e i Paesi del Golfo. Ma il messaggio più pesante è quello per Obama, che era venuto per suonare ed è stato suonato, ha creduto di ridurre Assad ai minimi termini con l’accordo sulle armi chimiche e ora lo rimette in sella. Infatti Assad ha annunciato:“Personalmente non vedo ostacoli ad essere candidato alle prossime elezioni presidenziali”. Ha fatto la faccia da ingenuo, come se il sangue non gli arrivasse bene al cervello, con una smorfietta da bambino dolicocefalo. Dunque: dopo 100mila uccisi, ostacoli non ne vede su quella sedia che la dinastia alawita occupa da quarant’anni e lui dal 2000.[...]

Israele si sente sola

martedì 22 ottobre 2013 Generico 1 commento
Shalom, ottobre 2013

La passata sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU è stata particolarmente interessante. Non perchè l’ONU sia cambiata: il fatto che subito dopo la grande riunione sia stato dato annuncio dell’ immissione dell’Iran in una posizione particolarmente importante nel comitato per il disarmo nucleare ci dimostra che non è vero che il presidente Rouhani come ha detto Netanyahu, sia “un lupo travestito da pecora”, ma semplicemente un lupo parte di un branco sempre a caccia di Israele. Di fatto, negli stessi giorni, l’Unesco, braccio culturale dell’ONU comminava a Israele le solite condanne, stavolta 6, dato che “melius abundare quam deficere”. Non è stato interessante neppure il discorso di Rouhani, che tutti aspettavano con ansia: infatti non è stato possibile scorgervi neppure la traccia della promessa che nelle trattative che l’Iran desidera sarà discusso l’arricchimento dell’uranio, e che le centrifughe che preparano senza ombra di possibile dubbio l’arma atomica potranno fermarsi. Ciò che risultava evidente era solo la necessità iraniana di porre un freno alle sanzioni che mettono la sua economia in ginocchio. Invece sono stati significativi, per motivi diversi i discorsi di Obama e di Netanyahu.[...]
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