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Iran, Parigi frena: "No ad accordi da minchioni"

domenica 10 novembre 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 10 novembre 2013

Dunque non era così semplice. L’accordo che avrebbe dovuto frenare la corsa dell’Iran alla bomba atomica (sempre negata dagli interessati) e dargli respiro sollevandolo da alcune sanzioni non è ancora stato raggiunto, e se le ore della notte non cambieranno qualcosa, si assisterà a un round successivo. Il clima sembra improvvisamente rannuvolato rispetto al solleone dei giorni scorsi, i sorrisi si sono spenti. La realtà riscuote il suo tributo. L’Iran sta sulle sue, le concessioni sono molto modeste, nell’affollata piazza di Teheran per il 34esimo anniversario della rivoluzione si è gridato, come sempre, gridato “morte all’America” e “morte a Israele”, mentre Khamenei stesso dice di non nutrire grandi speranze.

Laurent Fabius, il ministro degli esteri francesi fra i P5 +1 è stato quello che ha sollevato esplicitamente la questione per lui più bruciante: il reattore di Arak, ancora in costruzione, che produce plutonio, l’alternativa all'uranio arricchito. Il reattore dovrebbe essere pronto all’inizio dell’anno prossimo, e da allora sarà in grado di produrre 9 chili di plutonio l’anno, la quantità sufficiente a produrre due bombe atomiche. Non male. Il rifiuto di Mohammad Javad Zarif a chiudere il reattore ad acqua pesante (che qualche settimana fa ha subito una misteriosa esplosione) ha portato Fabius a una dichiarazione che ricorda quelle furiose di Netanyahu: “Parigi non accetterà un accordo da minchioni”. Anche John Kerry quando giunto venerdì a Ginevra aveva subito frenato: “Ancora l’accordo non c’è”.

E durante un incontro molto teso con i sauditi, i peggiori nemici dell’Iran, ha promesso: “ Non ci sarà un Iran nucleare”. Il desiderio bruciante dei 5 +1 di arrivare all'accordo storico, che, nello stile di Obama, darebbe al mondo uno spettacolare segnale non importa quanto sostanziato dalla realtà, è investito invece da rischi di guerra definitivi. Fabius ha anche detto: “Dobbiamo prendere sul serio le dichiarazioni di Netanyahu” che aveva accusato di irresponsabilità il consesso internazionale e promesso di difendersi da solo dalla bomba iraniana.  

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Michele Rinaldi , Milano
 domenica 10 novembre 2013  18:28:12

Se negli Stati Uniti ci fosse un Presidente....



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