Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Incontro di studi: " VIOLENT EXTREMISM, HATE SPEECHES. NUOVE FORME DI ANTISEMITISMO" (è necessario accreditarsi)

martedì 28 novembre 2017 Generico 0 commenti
 

Ancora terrorismo in Egitto: massacro in moschea, 235 morti. Un attacco ad Al Sisi e all'islam moderato

sabato 25 novembre 2017 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 25 novembre 2017

L'attacco di ieri dell'Isis è un attacco all'Egitto, una scelta strategica e programmatica tesa a minare alle fondamenta il potere del presidente Al Sisi, un'affermazione tracotante e decisa: "Credevate di averci sconfitti, sarete voi a morire", una ambiziosa scelta di sovversione rispetto alle nuove alleanze antiterroriste che comprendono Egitto, Stati arabi moderati, e tutto l'Occidente compreso Israele.

Allineati e coperti alla bella e meglio, morti a centinaia mentre recitavano la preghiera del venerdì alla moschea di Bir al Abd a Razwa, poco lontano da Al Arish, a metà strada simbolicamente fra il Cairo e Gerusalemme, ieri sono stati massacrati in numero abnorme, 235 più 190 feriti, i poveri sufi egiziani. Abituati con i copti a soffrire della loro debolezza numerica e della loro mitezza religiosa, ciascuno a suo modo, oggi sono le vittime della guerra vigliacca che l'Isis dopo la sconfitta territoriale si ingegna a proseguire. L'Isis ha senz'altro perso il suo territorio, quella incredibile porzione di Siria e Iraq che gli aveva fornito una popolazione di otto milioni di persone, banche, armi, pozzi di petrolio, business criminali di vario genere, un'industria di comunicazione da fare paura, con  blogger, twitter, film didattici. Ma non è morta e sta elaborando una strategia che punti all'esterno che le consenta di terrorizzare il mondo intero sovvertendolo col suo esercito segreto diffuso.[...]

L'aggressività di Teheran spezza i nervi dei sunniti E Trump non ha un'idea

sabato 18 novembre 2017 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 novembre 2017


I fuochi d'artificio sono comuni in Medio Oriente: ad ogni matrimonio, nascita, evento si sentono gli scoppi; ma spesso i botti sono dovuti a spari di pistole vere. In questi giorni, i protagonisti si fanno sentire,  e non è per niente rassicuranti. Oggi a Parigi il Primo Ministro dimissionario del Libano Saad Hariri incontrerà Macron. Macron ha estratto (intervenendo personalmente nella crisi) Hariri da Riyadh, dove dal 3 di novembre risiedeva in un esilio dichiarato volontario insieme alla famiglia. Ora afferma che dopo un giro per i Paesi arabi tornerà a Beirut a dimettersi di persona.[...]

Riad, il terremoto di Salman per il Medioriente

giovedì 9 novembre 2017 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 09 novembre 2017

Gli occhi neri brillanti, la barba nerissima, la veste nera in mezzo alle palandrane bianche dei suoi vecchi, il 32enne principe della corona saudita Mohammed Bin Salman non ha paura di nulla. Il messaggio è questo: i nemici avranno guerra, chi è avverso all'erede del Re Salman è in galera, i corrotti finiscono male, la leadership sunnita splenderà di nuovo. L'Arabia Saudita minacciata dal ribasso del prezzo del petrolio e dalla ormai evidente crisi della "nazione araba", intraprende una nuova strada. Si tratta di un terremoto interno accompagnato dalla ridefinizione generale degli interessi del Paese fatto di sabbia, petrolio, regole religiose crudeli, e quindi del quadrante medio-orientale.[...]

La provocazione. Ma il genio non c'entra con i reati commessi Altrimenti togliamo i quadri di Caravaggio dai musei

domenica 5 novembre 2017 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 5 novembre 2017

Cosa c'entra che Netflix cancelli House of Cards, che l'agenzia si rimangi il contratto per la sesta serie, che l'International Academy cancelli il Premio Emmy che Kevin Spacey doveva ricevere questo 20 novembre, col fatto che sia un molestatore sessuale? Mi dispiace, non c'entra niente. [...]

Le firme su un pezzo di carta non hanno fermato la bomba atomica iraniana

mercoledì 1 novembre 2017 Generico 0 commenti
Shalom.it, novembre 2017

Se uno ha in mente la faccia di Federica Mogherini quando ha affermato la sua opposizione e quella di tutta l'Unione Europea di fronte alla decisione di Trump di decertificare l'accordo nucleare con l'Iran del 2015, si rende immediatamente conto che l'UE stavolta ha esagerato. Proprio come esagera sempre quando condanna a piena voce, come se fossero quelle le cause della mancanza di un processo di pace effettivo, le costruzioni israeliane nei territori, o decide con sanzioni e "labeling" quali devono essere i confini dei due Stati prossimi venturi in un accordo che è di là da venire, oppure condanna Israele perché si difende dal lancio dei missili da Gaza. Sono prese di posizione ideologiche, di bandiera, quindi fittizie, non radicate nella realtà dei fatti, dovute più a un istinto, a una reazione pavloviana, a una spinta sostitutiva verso una realtà unitaria che non c'è che a un atteggiamento ben radicato in motivazioni.[...]

I primi 100 anni di Israele l'anniversario della lettera che fece nascere lo Stato

lunedì 30 ottobre 2017 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 30 ottobre 2017

Giovedì sarà una magnifica occasione di orgoglio per l'Inghilterra: il 2 di novembre del 1917 lord Arthur Balfour, Ministro degli Esteri della Gran Bretagna, lanciò nell'universo della geopolitica mondiale un razzo che scintilla ancora dopo cento anni. Scrisse infatti una lettera a lord Walter Rothschild, il capo della comunità ebraica inglese, che annunciava di fatto la fine di 1800 anni di esilio del popolo ebraico ed il suo ritorno a casa, alla sua patria. [...]

Onu e Unesco peggio di pochi idioti - Indignatevi per l'Onu non per tre cretini

mercoledì 25 ottobre 2017 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 25 ottobre 2017

E' difficile, per un'ebrea, scrivere di nuovo di antisemitismo. Nonostante sia universalmente noto che gli attacchi si sono moltiplicati in tutto il mondo, è un po’ come si parlasse di uragani. Che ci si può fare. Io so che i lettori per la gran parte non capiranno, o meglio, non vogliono sapere di cosa stiamo parlando, anche se è doveroso menzionare le misure annunciate: viaggi ad Auschwitz e letture di pagine di Anna Frank. Ci voleva Shakespeare per far dire al Mercante di Venezia che se si taglia la carne di un ebreo, essa sanguina come quella di qualsiasi altro.

Mediorientale

giovedì 19 ottobre 2017 Generico 0 commenti
Cari amici,

 

cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin.

L'UNESCO e un futuro da riscrivere

domenica 15 ottobre 2017 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 15 ottobre 2017

Sullo scranno più alto dell’UNESCO non siederà più, come tutti si aspettavano, un signore sospetto antisemita qatariota (secondo documenti del Centro Simon Wiesenthal), bensì un’ebrea francese di origine marocchina. Il nuovo capo dell'UNESCO eletto venerdì sera non è quello che fu il vincitore annunciato, cioè Hamad bib Abdulaziz Al Kawari, ex ministro della cultura del ricchissimo Paese Arabo, bensì Audrey Azoulay, ex ministra della cultura, francese e persino ebrea di origine marocchina. [...]
Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.