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Iran, l'Europa non può fare finta di non vedere

martedì 2 gennaio 2018 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 02 gennaio 2018

Sono gli eroi di tutti noi quei giovani che in cento città dell'immensità iraniana, 80 milioni di abitanti, vediamo da cinque giorni nelle strade pronti ad affrontare a mani nude il regime più aggressivo e più armato del mondo, i Basiji, le Guardie della Rivoluzione, gli uomini dell'esercito e della polizia tutti quanti in difesa feroce di un regime imperialista che imprigiona, scudiscia e uccide i dissidenti, opprime le donne fino alla lapidazione, impicca gli omosessuali alle gru, ha fatto degli slogan "morte all'America” e "morte a Israele" i suoi più utilizzati gridi di battaglia.

Javad Zarif, il sorridente Ministro degli Esteri campione di strette di mano con l'Unione Europea (che ha sempre mostrato di gradire molto) ha scritto in ottobre: "Gli iraniani, ragazzi, ragazze, uomini, donne, sono tutti Guardie della Rivoluzione, al fianco di coloro che difendono gli iraniani e la regione contro l'aggressione e il terrorismo". Ma non è vero. I giovani iraniani non sono col regime. Sono figli di una cultura molto più lunga e ricca di quella della rivoluzione fanatica del 1979, non desiderano affatto prendere le armi in Yemen o a Gaza a fianco della super star della guerra generale Qasem Suleimani, inviato armato di Khamenei e di Rouhani in Siria, a Gaza, in Iraq, in Libano, in Iraq, in Yemen per affermare una presenza imperiale. I giovani vogliono avere un posto di lavoro, uno stipendio decente, una vita interessante, la libertà di collegarsi sui media negata sempre di più ora che Instagram e Telegram sono stati serrati, la libertà sessuale e quella religiosa, mentre i curdi, gli azeri, gli zoroastriani, i sunniti vengono perseguitati.

Pane e libertà: qui molto più che nel 2009, quando le elezioni e lo scontro politico fornirono la miccia, le motivazioni e la diffusione geografica sono vaste. Un'altra differenza basilare è che a quel tempo Obama si rifiutò di parlare in sostegno dei moti popolari perché temeva di mettere a rischio il pessimo accordo sul nucleare che si preparava; adesso invece subito l'Amministrazione americana ha parlato.

Ma dov'è l'Europa? Dov'è l'UE che si picca di essere il miglior custode delle liberta umane e civili? E' tempo che si aggiorni che cerchi di superare l'atteggiamento opportunista per cui resta attaccata all'accordo nucleare: non è più tempo di  interessi e di puntiglioso antiamericanismo. Il broncio della Mogherini di quando Trump ha decertificato l'accordo, è fuori moda. Qui è in gioco la vita di milioni di persone e un nuovo migliore equilibrio internazionale in cui la guerra sciita-sunnita cessi di spingere verso le sponde europee miriadi di persone in fuga di fronte al nuovo oppressore.

Il regime ha messo in giro un'ennesima teoria della cospirazione: Khamenei avrebbe sobillato la folla contro il "riformatore" Rouhani. ma la verità è che conservatori e riformatori non esistono, anche se ci sono gruppi di interesse: per la gente, esiste una tirannia che spende i suoi soldi, anche dopo la caduta delle sanzioni, in guerre all'estero, finanziamenti di terroristi come gli Hezbollah e Hamas, e in milizie che reprimono tutti.

Anni fa ho intervistato Reza Pahlavi, il figlio dello shah defunto, a Washington: mi colpì la sua fede che un popolo dal passato glorioso e complesso non sarebbe rimasto a lungo sotto il giogo integralista, che un giorno i rapporti con l'Occidente avrebbero aiutato le sue innate capacità a rifiorire. Adesso la folla vuole tornare a essere parte del mondo. E che il mondo, dunque, si muova!

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Silvano , Roma Italia
 mercoledì 3 gennaio 2018  20:12:25

La spinta al progresso di un popolo non si può soffocare in eterno, prima o poi emerge è si afferma. Cicli lunghi, forse è ancora troppo presto per la Persia, ma è bello vedere che i fermenti sono vivi e preparano il terreno per le future fioriture.Dispiace che la nostra società occidentale decadente non sia in grado di concimare questi timidi germogli. Preferisce i buoni rapporti con chi li calpesta.



giuseppe casarini , binasco
 martedì 2 gennaio 2018  14:16:39

Adesso la folla vuole tornare a essere parte del mondo. E che il mondo, dunque, si muova! Questo per il 2018 è l'augurio.shalomggc



giorgio manassero , italia
 martedì 2 gennaio 2018  10:49:09

ho letto stamane il suo articolo sulla situazione iraniana e quello di Molinari sul quotidiano La Stampa.Su quest'ultimo sonovenuto a conoscenza in modo più dettagliato del vergognoso comportamento di Obama.Non sarebbe il caso che anche da parte Suavenisse data maggior risonanza al vergognoso comportamento dell'ex-presidente?



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