"Stop a pellicole, registi e attori israeliani". E il Libano vieta l'ultimo film di Spielberg
giovedì 18 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 gennaio 2018 Mentre si avvicina il Giorno della Memoria l'antisemitismo impazza come unico segno di unità e di coerenza storica del mondo islamico, ma ci si può sempre contare anche in Europa. L'ultimo episodio è una rottura di tutti i codici di civiltà: il boicottaggio del film adesso su tutti gli schermi del mondo, protagonisti Tom Hanks e Meryl Streep: il comitato di censura del Libano l'ha escluso sulla base della decisione di boicottare Israele che vige nei Paesi della Lega Araba dai tempi di Adamo ed Eva. La ragione è l'odio istituzionale verso l'ebreo più integralmente holliwoodiano che si possa immaginare, Steven Spielberg.
A suo tempo fu messo in lista (non si può dire esplicitamente "perché è ebreo") perché osò girare parte delle scene di "Schindler List" in Israele. La commissione censura se ne era un po’ dimenticata tanto che cinque film di Spielberg erano entrati di soppiatto.
Ma i tempi sono duri, Trump non è cortese come Obama, gli Hezbollah sono ovunque, l'Iran si fa sentire parecchio.. e così anche "Wonder Woman" è stato escluso perché Gal Gadot, l'attrice protagonista, è israeliana. Anche l'Algeria, la Tunisia, i palestinesi non vogliono vedere quel film, e neppure la Giordania che pure ha un trattato di pace con il Paese degli Ebrei. Stupiti? Allora negli ultimi anni siete stati distratti. Gli esempi sono centinaia.
Il Kuwait non ammette passeggeri israeliani sulle sue linee aeree. Un aereo in partenza da Francoforte che doveva portare studenti israeliani a Bangkok con scalo a Kuwait City ha rifiutato, e una corte tedesca presso cui i giovani avevano citato in giudizio le Kuwait Airlines, ha dato ragione al Kuwait.
Il boicottaggio di Israele e degli ebrei è ormai accettato da quasi tutte le organizzazioni sportive, artistiche, culturali. Al Mondiale Under 23 di novembre un lottatore iraniano, Ali Reza Karimimachiani, si è detto "costretto a perdere per non battermi con un israeliano"; alle Olimpiadi il judoka egiziano Islam El Shehabi ha rifiutato di dare la mano all'israeliano Or Sasson che lo aveva battuto; la squadra di vela libanese nell'agosto del 2016 ha rifiutato di salire sullo stesso autobus con gli atleti israeliani; nel 2015 al torneo di Montpellier un tunisino, Malek Jaziri, si è ritirato per evitare l'incontro con un israeliano.
Subito prima l'Oman aveva escluso gli israeliani dal campionato di vela; il Venezuela ha negato il visto alla tennista Valeria Patiuk per la Coppa Gatorade. Succede nelle migliori famiglie: nel 2016 una cassiera in una banca di Berlino ha negato a un israeliano l'apertura di un conto; a Chicago la manifestazione gay del 2 luglio, così politically correct, ha buttato fuori gli LGTB israeliani. Anche i big, e anche ebrei, contribuiscono, il mondo del cinema e della musica al boicottaggio: Dustin Hoffman e Meg Ryan nel 2010 boicottarono il festival del Cinema israeliano, nel 2009, come no, Ken Loach... Un mese fa la cantante neozelandese Lorde (sembra sia una star) ha cancellato la sua performance qui per le insistenze del capo-boicottatore Roger Waters dei Pink Floyd.
Il teatro, l'università, la musica sono investiti dal fenomeno. E' triste. Adesso, boicottate questo: i computer, che hanno componenti israeliane fondamentali (chip Pentium e Celron, sistema operativo Microsoft), i cellulari, in particolare gli sms, invenzione israeliana;niente Facebook, niente tv on demand, né e-books, né auto elettriche nel futuro. Eccetera. Fra i medicinali i più innovativi contro Alzheimer e cancro, contro l'Aids, la sclerosi multipla, il Parkinson.
Boicottate i dispenser di insulina, i medicinali generici. E gli aiuti sanitari e in Africa, quelli sanitari, quelli idrologici e di sicurezza. I sopravvissuti salvati dai disastri, i profughi siriani, gli europei e gli asiatici salvati eroicamente da incendi e terremoti ci rinuncino. Israele porta il contagio ebraico per cui i nuotatori iraniani al mondiale di Shangai del 2011 non toccarono l'acqua della vasca.