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Accordo tra Hamas e Fatah. Le prove di pace? Una farsa

lunedì 18 settembre 2017 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 18 settembre 2017

Abu Mazen deve dedurre dalla novità che è il capo riconosciuto di tutti i palestinesi? Per carità. Hamas deve mettersi la coda fra le gambe e uggiolare? Ma nemmeno per sogno. Israele e il mondo devono immaginare che adesso si parla di pace? Nemmeno per idea. Eppure Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, ha annunciato che la sua organizzazione, il gruppo terrorista islamico che domina Gaza e fa capo alla Fratellanza Musulmana, campione di guerre e attacchi terroristici, è pronta a parlare di riconciliazione senza precondizioni e che dissolverà il suo governo. Si formerà un governo di coalizione, si indiranno elezioni legislative e presidenziali, si smetterà di ammazzarsi e di mettersi in galera a vicenda.[...]

Mediorientale

venerdì 15 settembre 2017 Generico 2 commenti
Cari amici,


cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin.

Lo strano Giro d'Italia che partirà da Israele

venerdì 15 settembre 2017 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 15 settembre 2017

Potrebbe essere il 4 o il 5 di maggio del 2018, ancora c'è un pò di nebbia, ma Gerusalemme risplende chiara, brillante, alta all'orizzonte. Sarà da qui, ed è un evento che fa allegria in un mondo orientale grigio e aggrondato, che partirà il prossimo Giro d'Italia: ormai è sicuro. Già a metà agosto il consolato generale d'Italia nella capitale d'Israele aveva fatto sapere di essere in contatto con gli organizzatori, poi piano piano la cosa è cresciuta e così, per la prima volta la competizione tanto cara al cuore degli italiani, giunta alla sua 101esima edizione, parte dalla Città Santa.[...]

Israele bombarda la Siria. La nuova minaccia sono sempre gli iraniani

venerdì 8 settembre 2017 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 08 settembre 2017


Era quasi la mattina di ieri quando, secondo fonti straniere, una squadra di jet dell'esercito israeliano ha attaccato una fabbrica di armi chimiche e di bombe su territorio siriano, nella regione di Hama a Masyaf. Se ne parlò già nel 2014 come di un alacre centro produttore di veleni chimici pronti per testate missilistiche. Nell'attacco sette persone sono morte, e dal governo di Assad sono subito partite minacce di "serie conseguenze" per il bombardamento e anche congetture sull'interesse di Israele a aiutare l'Isis in difficoltà. Ma l'Isis odia Israele più di quanto odi Assad, e Israele la combatte sul suo territorio e fuori con totale determinazione. [...]

I danni della pazienza di Obama

lunedì 4 settembre 2017 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 04 settembre 2017

Il fallimento plateale nel mettere in questi anni sotto controllo la potenza nucleare della Corea del Nord, che sta puntando una pistola alla tempia della pace nel mondo, è un immenso fallimento di comprensione della realtà della realtà in cui viviamo. Esso è dovuto soprattutto all'incredibile e colpevole cedevolezza ideologica di lunga durata degli Stati Uniti, accompagnati dall'Europa, culminata nell'amministrazione Obama. Ma essa risale a Clinton, a Bush, ha avuto una grande spinta avanti nel 2003 nel lavorio contro le sanzioni di Condoleeza Rice, ma è legata alla continua crescita strategica dell'ideologia culminata nella "pazienza diplomatica" di Obama. L'idea di fondo è quella che non ci sia conflitto che non possa essere risolto, senza fretta, con una trattativa e alla fine con un accordo valido per le due parti. Una convinzione letale, che nasce da una convinzione ideologica pregressa secondo la quale le ragioni del tuo nemico sono razionali e comprensibili, e anzi nascono dalla storia di oppressione in cui tu, proprio tu, quindi gli Stati Uniti, lo hai costretto in sofferenza.[...]

Il Parlamento tedesco apre ai terroristi

domenica 3 settembre 2017 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 03 settembre 2017

Se l'Europa avesse un senso, una realistica memoria storia, uno scopo morale, non lo permetterebbe. E invece accadrà: proprio a Berlino, dove tutto è finito e ricominciato. In nome della libertà di opinione correranno per il Bundenstag degli assassini terroristi. Beh, non sarà la prima volta. Ma si poteva sperare che dopo Hitler si cercasse di evitarlo per il futuro. Invece in piccolo proprio oggi si produce una situazione spaventosa. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il gruppo storicamente più assassino e più pericoloso per il suo ruolo nel terrorismo anti-israeliano ma anche internazionale di cui è maestro nelle tecniche e nella spietatezza, è stato legalmente sdoganato come gruppo che può correre in combinazione con il Partito marxista-leninista della Germania (sì, esiste ancora sia pure con 1800 membri! E ha diversi alleati con cui comporre una lista) alle elezioni del 24 settembre per il Bundenstag.[...]

Mediorientale

mercoledì 30 agosto 2017 Generico 0 commenti

Cari amici,



cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin

Israel Has Nothing to Learn about Combating Terrorism from the EU

lunedì 28 agosto 2017 English 0 commenti

Mosaicmagazine.com, August 28, 2017


In a recent speech, Lars Faaborg-Andersen, the EU’s outgoing ambassador to the Jewish state, commented that “Israel has much to learn from [Europe] in the war on terror.” Fiamma Nirenstein explains why she finds this assertion “totally absurd”:

Israel is better than any other country at fighting terrorism. Otherwise, it simply would not have survived the wave of attacks that Europe now suffers. Israel suffers attacks on every possible front: from the air, in public squares, airports, streets, by fanatics of every kind—suicide bombers, Islamic organizations, lone wolves. This is why so many people, from the European government to security services, come to learn from Israel daily, on a regular and intense basis, about how to cope with terror.

I met Mr. Andersen at the King David Hotel [at a recent diplomatic gathering on this very] subject: how Israel’s endures.

One of the ambassadors attending said, “Europe could never behave like Israel because the Israelis are ready to send their children to fight and even die, which the Europeans would never do.” A very harsh assessment. Even so, I can appreciate this point of view; it is ultimately human. Nevertheless, I responded with the unfortunate truth facing Europe, “You don’t send your children to die, but they are being murdered anyway.” What choice does that leave the young people in Europe, who will find themselves in the middle of an attack without feeling like their Israeli counterparts—strong, prepared, and dedicated to their country?



Read more at Jerusalem Center for Public Affairs

Miss Libano deve restituire la fascia «È colpevole di aver visitato Israele»

sabato 26 agosto 2017 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 26 agosto 2017


Le ragazze che partecipano al Concorso di Bellezza per Miss Emigrante Libanese sono naturalmente stupende e hanno un radioso sorriso sul volto: sembrano soddisfatte, in foto, di vivere lontano dal Paese ormai dominato dagli Hezbollah, l'organizzazione sciita libanese vassalla dell'Iran dichiarata terrorista dagli USA e per la sua parte militare (delicata sottigliezza) anche dall'Europa. Ma Amanda Hanna che è svedese-libanese e ha vinto il 12 agosto l'ambito riconoscimento non sorride più come nelle foto con la fascia della vittoria: Amanda è stata privata del titolo quando il Ministro del Turismo ha accertato, su denuncia del solerte presidente del Premio, che la giovane donna ha visitato Israele un anno fa in violazione delle leggi di boicottaggio. Orrore: aveva usato il suo passaporto svedese per visitare l'odiata terra che gli Hezbollah e i loro capi iraniani dichiarano continuamente di voler distruggere.[...]

Forza spietata contro il male

mercoledì 23 agosto 2017 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 23 agosto 2017


Abbiamo speso fiato e articoli negli anni prima del 2001, a spiegare l'esistenza e la natura del terrorismo: era dura. Freedom fighter, "combattenti per la libertà" venivano chiamati i terroristi, e "compagni che sbagliano". Più avanti, specie dopo l'11 di settembre, la parola "terrorista" è stata infine sillabata, anche se è rimasto facile scrivere "tre israeliani e tre palestinesi morti" anche quando i secondi tre avevano assalito le loro tre vittime con mitra e coltelli. Ed è venuto il tempo dell'impronunciabile espressione "terrorismo islamico": è difficilissima, in tutte le lingue. I terroristi sono diventati "lupi solitari", talvolta hanno problemi psicologici o sono "emarginati", a volte si sono causalmente "radicalizzati", così come per un virus.[...]

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