Fiamma Nirenstein Blog

Un altro test di democrazia

venerdì 19 ottobre 2007 Generico 6 commenti
Un altro test di democrazia - Fiamma Nirenstein Home page

Ygal Amir potrebbe avere un figlio nel giorno dell’assassinio di Ytzchak Rabin, la sua vittima. Il suo nome in Israele è anatema, non si pronuncia nemmeno parlando fra amici per l’orrore che provoca, ma adesso è di nuovo un tormento vivo e presente. In questi giorni apre le notizie nei telegiornali, è oggetto di desolati boh e mah in conversazioni piene di punti esclamativi, di rabbia e di sospiri. La gente amava Rabin, anche coloro che non erano d’accordo con lui riconoscevano nei suoi tratti quelli della intera storia di un popolo sempre in armi e alla ricerca della pace. L’idea che il Primo Ministro possa essere stato assassinato da un ebreo, per quanto pazzo estremista, ha sempre suscitato un’indicibile inquietudine, una vergogna e un grande rimpianto misti a paura. E adesso invece tutta Israele, come al solito molto occupata in faccende fatali, mentre si tratta con gli Hezbollah per la restituzione dei soldati rapiti, mentre Condoleeza Rice incontra Olmert e Abu Mazen in preparazione del summit di Annapolis, pure tutti devono occuparsi delle questioni intime dell’assassino di Rabin e di sua moglie Larissa Trimbobler. La donna, professoressa di filosofia americana 41enne, lo volle sposare dopo qualche visita in prigione dove Amir sconta una pena a vita non riducibile per legge, e adesso sta per partorirgli un figlio. Questo è il prezzo della democrazia, del garantismo: talora, essi distruggono il senso comune, diventano uno spillo piantato nell’intelligenza e nel senso di giustizia soggettivo, un mal di mare sociale che, come le onde in continuo movimento, non si può evitare. La scadenza è altrettanto obbligata: nove mesi or sono, fra titoli fastidiosamente legati al tema della procreazione nella sua più apoetica meccanicità, la Trimbobler rimase incinta dell’assassino, nato a Herzlya il 23 maggio del 1970. La Trimbobler, se la si guarda, cappellino, occhi persi in una sua poesia assassina di stampo mistico, innamorata cotta, occhi rivolti pieni di desiderio in aula verso Amir, atteggiamento affettatamente modesto, ha messo in programma la prossima nascita precisamente, tra tanti giorni che ci sono nel calendario, al 24 di ottobre, il giorno fissato come “memorial day” nazionale della morte di Rabin, nella data ebraica dell'assassinio. Quindi, il figlio dovrebbe nascere in una sorta di folle commemorazione alla rovescia proprio a 12 anni di distanza in cui la follia estremista del giovane yemenita cancellò dalla faccia della terra il mitico Primo Ministro ex Capo di Stato Maggiore, che aveva annunciato la determinazione a fare la pace con la stessa forza contro cui, da generale, aveva guidato l’esercito. Sembra molto difficile che si tratti di una coincidenza e sembra che la Trimbobler abbia programmato l’evento con Amir al tempo dei trattamenti di fertilità. All’Ospedale dicono che se chiederà di indurre il travaglio, essi non potranno declinare la richiesta.

Nel frattempo, anche nel carcere dove Amir è rinchiuso, è stata affrontata con sconcerto la richiesta dell’assassino di potere essere presente alla circoncisione del maschio che deve nascere. Sembrava difficile che gli sarebbe stato concesso quel giorno di permesso: la preoccupazione che venga considerato come un qualunque assassino pesa sull’opinione pubblica israeliana. I garantisti dicono che se si discute della liberazione di Marwan Bargouty che è stato condannato a cinque ergastoli più quarant’anni, se in scambi politici come quello di ieri con gli Hezbollah o come quello di tre settimane or sono, vengono rilasciati terroristi palestinesi a decine, allora deve essere permesso consentire a Amir di godere una vacanza di un giorno.

Ad ogni modo, il servizio carcerario ha respinto la richiesta e, non solo Amir non potrà uscire, ma la cerimonia della circoncisione non potrà essere celebrata dentro le mura della prigione. Amir si è però anche appellato al Tribunale, il cui prounciamento potrebbe contraddire la decisione del serivizio carcerario, come già successo in passato.

Ma questa discussione che riguarda la legge e la coscienza ha anche un risvolto politico: un Comitato per la Democrazia non meglio identificato ha annunciato che sta producendo un film sulla vita di Amir dall’infanzia all’assassinio, e la cosa ha già sollevato una dura reazione in parlamento, con la richiesta di bloccare tutto.

A volte la democrazia sembra ridere sarcastica sul muso di chi ha il coraggio di applicarla, specie se si tratta di un Paese come Israele, che ha tanti guai seri.

 Lascia il tuo commento

Alessandro , Regensburg, Germania
 domenica 4 novembre 2007  21:58:52

Come ho già detto altrove...Una cosa è certa, questo bambino avrà intorno gente che ai presagi ci crede, ci credono quasi tutti.Le maestre d'asilo, il lattaio, i compagni di scuola, l'insegnante di arabo, e quanti altri toccheranno la sua vita ne faranno un leone umano, forse a insulti, forse con aspettative, forse negando recisamente il presagio.Non credo ad oroscopi, profezie mistiche e oracoli, ma ne sono quasi certo.Mi chiedo, nel caso avessi ragione su questa aspettativa, se sarà buono o cattivo.Che decisione prenderà quando avrà letto a sufficienza articoli come questo?Spero che diventi uno dei buoni, perchè uno con una simile gravità karmika, (qualunque cosa essa sia), avrà la facoltà di provocare piogge di sangue con uno schiocco di dita.



Alberto Pace , Napoli, Italia
 domenica 28 ottobre 2007  20:05:04

c'è anche da aggiungere alle lungimiranti analisi di Fiamma che la casa Larissa Trimbobler, moglie del terrrosta assassino di Rabin, è purtroppo meta di pellegrinaggio di molti estremisti israeliani, come la casa Baruch Goldstein, seguace della setta del rabbino Meir Kahane, che risiede agli arresti domiciliari in un insediamento per il massacro nella mochea di Hebron. Purtroppo bisogna denunciare le derive terroristiche che esistono anche nello stato di Israle, denunciarle per isolarle.



Politicrack , Roma
 lunedì 22 ottobre 2007  14:04:35

Le lascio un saluto e i miei complimenti per aver visto la trasmissione di Moncalvo, "Confronti". Un massacro. Vattimo sembrava un bambino colto in fallo.Giorgio



Marco , Terni
 sabato 20 ottobre 2007  18:47:57

Questo purtroppo è il "prezzo" della democrazia.Meno male che almeno è in Israele, se fosse in Italia è probabile che tra indulti,indultini e sconti di pena vari era già fuori.Comunque l'amaro in bocca rimane.



luigi , senago milano
 venerdì 19 ottobre 2007  23:12:14

un pò di ironia fiamma , lasciate che stò fio de na ..gnotta venga al mondo quando vuole



Giuseppe , Genova
 venerdì 19 ottobre 2007  21:21:31

assolutamente d'accordo con quello che hai scritto Fiamma. Però una cosa è vera: scarcerare pericolosi terroristi "palestinesi" come fa Israele non giova certo alla pace. ciao



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.