Fiamma Nirenstein Blog

Tempo di attacchi

venerdì 26 ottobre 2007 Generico 10 commenti
Cari amici,
è tempo di attacchi insensati. Pochi giorni fa, una deputata europea alla quale non voglio concedere il piacere della citazione, mi ha maltrattata, accusandomi di riferire cronache "accattivanti e ipocrite", per avere raccontato accuratamente la vicenda del complotto per attentare alla vita di Olmer a Gerico. Nel suo articolo ripropone tutti gli stereotipi possibili cercando di ricostruire il mito dello stato apartheid.
Un altro attacco, che vi ripropongo qui sotto, è stato sferrato in questi giorni contro Giorgo Israel, apprezzato storico della scienza e professore universitario, accusato di "collaborazionismo" da uno personaggio secondo uno stile intimidatorio usato, nella stessa aggressione, anche contro il sito Informazione Corretta, denominato niente meno che un "sito parafascista".
Purtroppo il clima di estremismo che l'Iran e i suoi alleati hanno portato nel mondo, invece di sucitare tutto l'orrore che dovrebbe, sembra liberare gli spiriti bollenti e legittimare ogni follia.
Basta notare che, al Festival del Cinema di Roma, frequentato da decine di migliaia di persone e volto a portare cinema di qualità alla popolazione della capitale, è stato presentato anche il film di Giulietto Chiesa "Zero", in cui George Bush viene accusato di essersi autoprocurato l'attentato alle Twin Towers allo scopo di accendere focolai di una guerra di conquista in tutto il mondo.
Ma "Zero" è un film no? Non c'è la liberatà di opinione? Così come Ahamdinejad è un "presidente", come Informazione Corretta è "parafascista", Giorgio Israel è "un collaborazionista", gli ebrei bevevano il sangue per Pasqua, l'Iran, su cui sto scrivendo adesso un pezzo per il Giornale, non minaccia nessuno...povero Ahmadinejad, non avete visto sul Corriere della Sera?
 
 
 La ricostruzione, tratta dal sito di Informazione Corretta, dell'attacco a Giorgio Israel:
La REPUBBLICA del 16 ottobre 2007 pubblica un articolo di Piergiorgio Odifreddi sui rapporti tra matematica italiana e regime fascista.
Odifreddi basa il suo articolo sulle ricerche di Giorgio Israel e Pietro Nastasi
e conclude citando il loro libro Scienza e razza nell´Italia fascista, ma solo per lanciare un attacco intollerante a Israel e a Informazione Corretta.

Ecco il testo dell'articolo:
 

Il ventennio non costituí il momento più felice non solo per il popolo italiano, ma neppure per la matematica italiana, anche da un punto di vista strettamente scientifico. Esso seguí il periodo aureo degli anni precedenti la prima guerra mondiale, che videro il fiorire sia della scuola di geometria algebrica di Guido Castelnuovo, Federigo Enriques e Francesco Severi, che della scuola sui fondamenti di Giuseppe Peano. E precedette la rinascita degli anni successivi alla seconda guerra mondiale, che culminarono nel 1974 con l´assegnazione a Enrico Bombieri della Medaglia Fields, il premio Nobel dei matematici.
Nonostante i risultati di Mauro Picone nell´analisi, Tullio Levi-Civita nella geometria differenziale, Bruno de Finetti nella probabilità e Vito Volterra nella biomatematica, la storia della matematica italiana fra le due guerre è dunque interessante soprattutto dal punto di vista sociologico e istituzionale.
Nel ventennio si istituirono alcune di quelle che oggi sono le più importanti strutture organizzative della vita accademica scientifica. L´Unione dei Matematici e il Consiglio Nazionale delle Ricerche furono fondati nel 1922 e 1923 per volere e potere di Volterra, che all´epoca era senatore e consulente ministeriale. La sua influenza politica cessò poco dopo, in seguito sia alla sua scelta aventiniana, che al coraggioso e isolato rifiuto di prestare il richiesto giuramento di fedeltà al regime. L´Istituto per le Applicazioni del Calcolo e l´Istituto per l´Alta Matematica nacquero invece nel 1927 e 1939, inizialmente come feudi di Picone e Severi. Benchè entrambi fascisti convinti, i due erano divisi da concezioni profondamente diverse della matematica, riflesse appunto nei nomi e nelle finalità dei rispettivi istituti.
Se Picone, funzionale all´ideale autarchico del regime, era favorevole alla matematica applicata e la esaltava come la vera matematica fascista (o, come diremmo oggi, capitalista), Severi rivendicava il ruolo culturale della matematica pura. Naturalmente la polemica aveva radici profonde, e si innestava nel tronco della più generica contrapposizione fra umanesimo e scienza, allora (come oggi) imperante. Nel 1920 era approdato al ministero della Cultura quel Benedetto Croce che si vantava, con chi gli imputava di articolare giudizi sulla matematica senza conoscerla, che la sua ignoranza in materia era in realtà "molto più grande" di quanto si potesse immaginare. Nel 1922 divenne ministro Giovanni Gentile, e la sua riforma del 1923 sancí la separazione delle due istruzioni: classica per i dirigenti, e tecnica per i lavoratori. In particolare, alla matematica erano dedicate un´ora nel liceo classico (come per la religione e la ginnastica) e tre nel liceo "scientifico"!
Il ventennio vide la progressiva crescita della scuola di massa, e la conseguente diminuzione della qualità dell´istruzione. Nell´insegnamento universitario le esigenze di allargamento del corpo docente portarono all´istituzione di indiscriminati meccanismi di assunzione per incompetenza, mascherati sotto la forma di incarichi: un sistema che raggiunse la sua apoteosi nel 1982(!), quando gli incaricati furono promossi ope legis e in massa al ruolo di professore. Per l´insegnamento secondario si abolí l´obbligatorio master post-laurea in didattica istituito nel 1874(!), e lo si sostituí con lauree ibride e svalutate (nel caso delle scienze, in Matematica e Fisica). Il fascismo si disinteressò anche e sistematicamente della ricerca, limitando i finanziamenti da un lato, e distribuendo le poche risorse in maniera indiscriminata dall´altro, senza cercare di individuare i progetti più significativi o produttivi: i primi tentativi di modificare queste tendenze risalgono al 1997(!). A questi aspetti di generico malcostume italiano, sostanzialmente immutati fino ai giorni nostri, il fascismo aggiunse un suo specifico autolesionismo, nella forma di una crescente politicizzazione. Agli inizi questa si limitò alla richiesta di prestare il giuramento istituito nel 1931, a cui accondiscese la quasi totalità dei professori universitari, con sole undici eccezioni. A partire dal 1938, invece, le cose cambiarono radicalmente. L´antisemitismo di stato nacque ufficialmente il 14 luglio, con un Manifesto degli scienziati razzisti. Il 5 settembre gli Ebrei, studenti e docenti, furono espulsi dalle scuole di ogni ordine e grado, e le vittime nella matematica annoverarono alcuni dei suoi più prestigiosi esponenti: Volterra, Castelnuovo, Enriques e Levi-Civita. Il 10 dicembre l´Unione Matematica Italiana scrisse una delle sue pagine più nere, prendendo una non richiesta e autolesionistica posizione ufficiale a favore dei provvedimenti che l´avevano decapitata. Nel giro di un paio d´anni la legislazione fascista dissotterrò tutte le disposizioni antisemite che Sinodi e Concili avevano intessuto nel diritto canonico nel corso dei secoli. La scienza italiana potè cosí "purificarsi", costringendo all´emigrazione sia i ragazzi di via Panisperna, fra i quali Enrico Fermi (fascista e ariano, ma sposato a un´ebrea) ed Emilio Segrè, che gli allievi della scuola torinese di Giuseppe Levi, fra i quali Salvatore Luria, Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco (ariano). I primi due vinsero poi il premio Nobel per la fisica nel 1938 e 1959, gli ultimi tre quello per la medicina nel 1969, 1975 e 1986: tutti all´estero.
Il resto di questa tragica storia va letto nel perturbante libro di Giorgio Israel e Pietro Nastasi Scienza e razza nell´Italia fascista (Il Mulino, 1998), che costituisce un´appassionata requisitoria contro il "reato di prostituzione della scienza". Da leggere con attenzione e ricordare, a passata e (soprattutto) futura memoria: non solo dei lettori, ma anche di uno degli autori (Israel), oggi purtroppo passato, in un tragico contrappasso, al collaborazionismo col sito parafascista Informazione Corretta.

Il 20 ottobre 2007, Il FOGLIO e la REPUBBLICA pubblicano una lettera di risposta di Giorgio Israel, indirizzata al direttore della REPUBBLICA :
Di seguito riportiamo il testo apparso sul FOGLIO, seguito dalla risposta di Giuliano Ferrara.
Abbiamo sottolineato una frase che scompare nel testo pubblicato da REPUBBLICA: "
Non pensa che un giornale come il suo non meriti di macchiare le sue pagine con interventi di un livello così basso?"
Censurandola, La REPUBBLICA mostra di ritenersi al di sopra di ogni critica e di ogni regola di minima correttezza.
Ecosì , in fondo, mostra anche di meritarsi Odifreddi.

Al direttore - Le mando, per conoscenza la lettera che ho inviato al direttore di Repubblica Signor direttore, l’articolo di Piergiorgio Odifreddi “La matematica e il duce” (Repubblica, 16 ottobre) mette in luce lo stile dell’autore: parlare di argomenti che conosce poco o niente rimestando nelle ricerche altrui allo scopo di trovare appigli per accuse e scomuniche violente e faziose. Ne diede prova anni fa recensendo una biografia di von Neumann (di cui ero coautore), in cui accumulò assurdità di ogni sorta allo scopo di dire che il (da lui) detestato scienziato era morto di cancro “per contrappasso” e per inveire contro “la banda dei figli della mezzanotte”, “gli scienziati ebrei” che costruirono la bomba atomica. Ora, dopo aver malamente saccheggiato un mio libro sulle persecuzioni razziali fasciste, che costituirebbe una requisitoria contro “il reato di prostituzione della scienza”, annuncia al lettore che io, l’accusatore, sarei caduto vittima di “un tragico contrappasso”, e sarei diventato un “collaborazionista” del “sito parafascista” Informazione Corretta. Una simile catena di insulti non merita commenti. Fa tuttavia sorridere l'ossessione di Odifreddi per la caccia al “contrappasso”, mal posta nei confronti di chi la pensa allo stesso modo sulla questione mediorientale dal 1967; e che offrirebbe quindi un curioso esempio di prostituta monogamica, il che è quanto dire un ossimoro. Ma chi ha aperto i libri di Odifreddi sa che egli considera prostituta e collaborazionista fascista chiunque la pensi diversamente da lui. Mi permetta due osservazioni, o piuttosto due domande. Il suo giornale ha parlato dello sforzo di Veltroni di quadrare il cerchio tenendo insieme nel Partito democratico persone diversissime, tra cui ha citato proprio Odifreddi (capolista della lista Veltroni a Torino). Com’è noto, la quadratura del cerchio (con riga e compasso) è impossibile, e questo caso lo conferma. Pensa che il neonato Pd – che, secondo Veltroni, vuol cambiare lo stile politico in Italia rifiutando le contrapposizioni faziose e violente, non basate sul confronto delle idee anche aspro ma civile – può presentarsi con simili carte da visita? Non pensa che un giornale come il suo non meriti di macchiare le sue pagine con interventi di un livello così basso? E che la divulgazione scientifica – in tempi in cui si parla tanto di crisi della cultura scientifica in Italia – meriti qualcosa di meglio che storie in pillole confezionate al fine di una pura e semplice aggressione del “nemico”?
Giorgio Israel
 
Senza ricorrere a insulti o a iperboli, piuttosto con l’uso dell’ironia, Giorgio Israel sistema come merita lo scomposto condursi, e incivile, di un polemista che cerca la gloria nell’impiccagione in effigie dei suoi contraddittori. Oltre ai cristiani, a Odifreddi non piacciono gli ebrei e i loro difensori del generoso sito di Informazione Corretta. Pazienza.

Ecco il testo come appare su La REPUBBLICA , seguito dalla risposta di Piergiorgio Odifreddi, che finge di avere scritto un articolo diverso da quello che in realtà ha scritto:

Signor
Direttore, l'articolo di Piergiorgio Odifreddi «La matematica e il duce» (del16 ottobre) mette in luce lo stile dell'autore: parlare di argomenti che conosce poco o niente rimestando nelle ricerche altrui allo scopo di trovare appigli per accuse e scomuniche violente e faziose. Ne diede prova anni fa recensendo una biografia di von Neumann (di cui ero coautore), in cui accumulò assurdità di ogni sorta allo scopo di dire che il (da lui) detestato scienziato era morto di cancro «per contrappasso» e per inveire contro «la banda dei figli della mezzanotte», «gli scienziati ebrei» che costruirono la bomba atomica.

Ora, dopo aver malamente saccheggiato un mio libro sulle persecuzioni razziali fasciste, che costituirebbe una requisitoria contro «il reato di prostituzione della scienza», annuncia al lettore che io, l'accusatore, sarei caduto vittima di «un tragico contrappasso», e sarei diventato un «collaborazionista» del «sito parafascista» Informazione Corretta.

Una simile catena di insulti non merita commenti. Fa tuttavia sorridere l'ossessione di Odifreddi per la caccia al «contrappasso», mal posta nei confronti di chi la pensa allo stesso modo sulla questione mediorientale dal 1967; e che offrirebbe quindi un curioso esempio di prostituta monogamica, il che è quanto dire un ossimoro. Ma chi ha aperto i libri di Odifreddi sa che egli considera prostituta e collaborazionista fascista chiunque la pensi diversamente da lui.

Mi permetta due osservazioni, o piuttosto due domande.

Il suo giornale ha parlato dello sforzo di Veltroni di quadrare il cerchio tenendo insieme nel Partito democratico persone diversissime, tra cui ha citato proprio Odifreddi (capolista della lista Veltroni a Torino). Pensa che il neonato Pd che vuol cambiare lo stile politico in Italia rifiutando le contrapposizioni faziose e violente, non basate sul confronto delle idee anche aspro ma civile può presentarsi con simili carte da visita?

Non pensa che la divulgazione scientifica meriti qualcosa di meglio che storie in pillole confezionate al fine di una pura e semplice aggressione del «nemico»?

È singolare che Israel mi accusi di «pura e semplice aggressione del nemico» per un articolo basato su un libro (non solo suo, anche di Pietro Nastasi) di qualche anno fa, sul quale sono completamente d'accordo. (piergiorgio odifreddi)

 

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VINCENZO , Bologna - Reggio Calabria
 martedì 30 ottobre 2007  22:54:36

I confronti purtroppo non si limitano più allo scambio di idee ma restano coinvolti negli attacchi personali di ogni buona ragione. Segno del fatto che a volte per essere notati si necessita a tutti i costi di polemica diventando cosi quasi spettacolo.



Mara , Bologna
 martedì 30 ottobre 2007  20:01:24

Proprio ora ho terminato di leggere un articolo tratto da israele.net (un altro sito prarafascista, anzi, perché no, fascista: con quel nome che si ritrova....) nel quale si dà conto di una serata svoltasi di recente a Milano, dove, ospite Claudio Pagliara, benemerito capo ufficio corrispondenza RAI da Gerusalemme, si è parlato dell'Associazione Machshavà Tovà, sorta in Israele per avvicinare all'uso del computer, anche tramite proprie unità mobili, le persone meno abbienti e fortunate (compresi anziani, nuovi immigrati, minoranze diverse). Persone che, dato il grande sviluppo tecnologico e la forte mobilità sociale presenti nel Paese, non riuscirebbero a stare al passo degli altri e finirebbero per emarginarsi e/o essere emarginate."Dietro ogni persona che incontri c'è una storia straordinaria di sofferenza e di riscatto. ...se noi giornalisti siamo lì è perché c'è un conflitto. Ma l'informazione oggi ha fame di storie avvincenti e Israele ne è piena"Queste belle e profonde parole di Claudio avrebbe dovuto sentirle quella deputata europea che Ti ha attaccato, cara Fiamma; avrebbe dovuto sentirle e meditarci su.Il singolo racconto diventa una storia di valore universale e in chi ha un pizzico si sensibilità forse (forse) qualcosa si muove, chissà...Questa è la mia speranza, magari vana, ma mi auguro di no.Mi auguro di no, al di là degli attacchi assurdi, cattivi, come quelli a Te o a Giorgio I., piccole - mica poi tanto- schegge staccatesi dal dannato asteroide Ahmadinejad, che semina odio nell'universo mondo. Odio e indifferenza per l'odio, ancor più preoccupante.Ma le parole di Claudio che ho riportato sopra mi fanno sperare.Un abbraccio affettuoso.



Davide , Roma
 martedì 30 ottobre 2007  09:19:13

Personalmente ritengo che quanto accaduto al professor Giorgio Israel sia qualcosa di indegno ma purtroppo sappiamo tutti che il sistema delle minacce è quello più usato da chi "mente sapendo di mentire" quando parla di "stato apartheid" ecc...Personalmente ritengo di poter lanciare un "piccolo appello di solidarietà", invito tutti a contattare la redazione di Informazione Corretta a questo URL: http://www.informazionecorretta.it/popup/contattaci/index.php per esprimere solidarietà al prof. Giorgio Israel ed alla stessa redazione di Informazione Corretta definita "parafascista"...CordialmenteDavide da Roma



Nick Deloite , Vicenza - Italia
 lunedì 29 ottobre 2007  19:22:23

Ho 50 anni sono Cattolica ma Amo Israele e se potessi mi farei Ebreo. I conosco gli Ebrei in Palestina, tutto quello che la sinistra ci sta dicendo e' solo "fuffa"per alimentare l'Anti-Semitismo di cui la sinistra specialemente quella Italiana NON si e' mai liberata, anzi adesso che i mussulmani arivano a frotti pur di aver i loro voti si fara' mussulmana pure lei, sta ...tana!Allora oi propongo di comperarsi tutti noi pro-Israele una bella "kippah" e portarla con orgoglio in Italia anche se non siamo circoncisi (io almeno) mi sento Ebreo e come tale voglio portare la kippah.Ho fatto un aprova un giorno. Non ho incontrato mussulmani anche perche' se avesserodetto qualche cosa sarei passato all'azione difensiva (sullo stile IDF) pero' gli italiani mi guardavano con occhio differente.C'e' ancora un antisemistismo di fondo in ognuno di quei signori che non ha visitato la Palestina e Israele e non ha la mente libera ma anzi imbottita di propaganda comunista come nel 60'.Fate questa prova ....... poi ci leggremo.Herez Israel e toda per avermi permesso di scrivere



Esperimento , Roma
 lunedì 29 ottobre 2007  19:09:59

Il clima di intolleranza e di razzismo sta lentamente aumentando. Presto noi pochi moderati ci troveremo tra due fuochi e saremo i primi ad andarci di mezzo.Francamente non so come si possa tentare di migliorare questa situazione, oltre che non smettere mai di informare e ribattere a tutte le infamie che ci vengono sputate in faccia.Cari salutiE.



Enzo , Londra-UK
 domenica 28 ottobre 2007  10:29:36

1) Conoscendo la professionalita' e l'integrita' intellettuale del Prof. Giorgio Israel (e' stato da poco nominato in una commissione ministeriale per la riforma dell'insegnamento della matematica), non mi resta altro da aggiungere che "voglio diventare anch'io un collaborazionista"!2) Guai se non esistesse Informazione Corretta! Saremmo tutti nelle manine malsane dei prestigiatori mediatici di casa (o Cosa) nostra...!



Marco , Terni
 sabato 27 ottobre 2007  18:47:58

la sinistra ha deciso di piegare pure il cinema alla loro ideologia e alla loro lotta politica.In generale le stupidaggini sull'11 settembre nemmeno le guardo più, mi fanno solo ridere.Quella data rappresenta il vile attacco terrorista del mondo fondamentalista islamico all’occidente, semplicemente perchè odiano i cattolici e gli ebrei, che infatti chiamano infedeli.Ci hanno dichiarato guerra per isterismo e fanatismo, con buona pace delle sinistre di mezzo mondo che ancora tengono le fette di salame davanti agli occhi.Non è Bush o Israele il problema o il nemico, non sarà mai troppo tardi quando certa gentucola se ne renderà conto.



Alberto Levy , Israele
 sabato 27 ottobre 2007  01:09:56

A proposito del flm "Zero", voglio segnalare questo articolo scritto da Paolo Attivissimo sul suo blog (nel link undicisettembre)http://undicisettembre.blogspot.com/Inoltre vorrei far notare a Fiamma, i lati tecnici delle prove relative alla veridicita' della versione "ufficiale" rispetto a quella complottistica, che lei non ha ricordato durante il confronto televisivo con Vattimo, forse a causa del fatto che e' una giornalista e non un tecnico. Io sono un tecnico e ho letto vari articoli scritti da tecnici che confermano la versione ufficiale. Ho trovato che tutte le argomentazioni "ufficiali" che ho letto erano plausibili e logiche dal punto di vista tecnico, d'altro canto, ho notato che le argomentazioni delle tesi dei complottisti, non solo non avevano una solida logica tecnica, sono state inoltre facilmente spiegate da tecnici che si sono occupati di fornire una spiegazione plausibile agli interrogativi presentati dagli stessi complottisti. Le argomentazioni tecniche a sfavore dei complottisti sono schiaccianti, ma noiose da approfondire per il grande pubblico, perche' si tratta di argomenti noiosi e complicati per profani non addetti ai lavori. Il libro "Debunking, 9/11 la cospirazione impossibile ", tradotto da Attivissimo, andrebbe pubblicizzato al massimo, soprattto da chi combatte le tesi strampalate, pericolose, pro-fondamentaliste islamiche e persino antisemite dei complottisti, i quali fanno deragliare l' opinione pubblica impreparata d'Europa verso binari assurdi colmi di odio e sospetto verso chi andrebbe considerato invece come fraterno amico, e cioe' gli Stati Uniti e Israele.



jochanan , Italia
 venerdì 26 ottobre 2007  22:29:36

purtroppo questa gente si è impadronita di quasi tutti i posti chiave nel settore dei media, almeno in Italia. E se non ti adegui, non lavori. Sarebbe interessante riuscire a fare una stima di chi sostiene certe tesi per sua convenienza, in rapporto a chi ne è realmente convinto. Ieri notte c'era in TV un reportage da Ramallah, credo. C'era un ragazzino, non più di 12 anni che continuava a inveire: e perchè non posso tornare nella MIA casa? perchè non posso tornare nella MIA città? nella MIA terra? ecc. ecc. e ancora e ancora... Ma QUALE terra, e QUALE città era la sua? aveva 12 anni... Ecco un esempio di lavaggio del cervello perpetrato scientemente, da anni..



Piero P. , Reggio Emilia
 venerdì 26 ottobre 2007  20:34:45

Purtroppo, cara Fiamma, gli attacchi (in genere basati sul nulla, su forzature o su fatti inesistenti) sono purtroppo la norma in questo tempo nel quale la ragione sembra essere qualche cosa di "accessorio". E' sufficiente essere ebrei o peggio amici degli ebrei per vedersi accusati di tutte le malefatte del mondo. Mentre l'ineffabile zar iraniano (disgraziatamente appoggiato da quello di "tutte le Russie" di antica memoria) minaccia la distruzione dello Stato d'Israele. Tuttavia questo non conta. La correttezza dell'informazione (la tua in particolare) finisce col risultare "urticante" per molte menti incapaci di ragionare. Mi rendo conto che continuare in questa tua testimonianza sia difficile e sgradevole, ma penso che i tanti che ti leggono non possono che essertene grati. Continua nonostante tutto: non sei sola.



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