Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

«Il caporale Shalit è vivo e sta bene» Il video che premia il cinismo di Hamas

sabato 3 ottobre 2009 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 3 ottobre 2009

È vivo, è in condizioni di salute apparentemente decenti, anche se appare smagrito e la sua voce è quella di una persona che non parla da molto tempo: ma, pulito e sbarbato, è in grado di leggere un testo probabilmente tradotto da lui stesso dall’arabo e a cui ha aggiunto particolari biografici che dimostrano che la sua memoria è vivida e particolareggiata. Gilad Shalit, il soldato ventitreenne rapito sul confine di Gaza ben 1195 giorni fa, ha inchiodato la famiglia Shalit, il padre Noam e la mamma Aviva, e stretto attorno a loro tutto il governo e il pubblico israeliano in un’attesa ansiosa della cassetta annunciata e trattata allo spasimo dal governo con Hamas. La cassetta, consegnata verso le nove di mattina all’inviato del primo ministro Hagai Hadas dal mediatore tedesco Ernst Urlan, è la prima prova davvero consistente che il ragazzo rapito più di tre anni fa è in vita. Gilad legge un messaggio di due minuti in cui si rivolge direttamente a Netanyahu chiamandolo per nome perché realizzi il suo sogno di tornare a casa. [...]

Iran atomico: parole tante, risultati pochi

venerdì 2 ottobre 2009 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 2 ottobre 2009

Uniche concessioni di Teheran, l’accesso all’impianto segreto di Qom e l’arricchimento dell’uranio all’estero L’impressione è che gli iraniani vogliano guadagnare tempo. Obama: «Ispezioni dell’Onu entro due settimane»

Così il primo d’ottobre è arrivato, dopo l’allarme urgente di Pittsburgh lanciato da Obama, Sarkozy e Brown circa la volontà iraniana di perseguire la bomba atomica: e con esso la concessione da parte degli iraniani di visitare la struttura atomica di Qom che era stata celata a tutto il mondo fino a pochi giorni fa. Da parte iraniana è un’offa all’Occidente per poter dire che i colloqui si sono aperti con profitto, e tutti si sono affrettati a farlo. Ma anche la concessione stessa è a doppio taglio, perché se da una parte consente all’Aiea di entrare per la prima volta in questa centrale che è fra le più sotterranee e difese, dall’altra la legittima e la qualifica come pegno di amicizia, cosa del tutto proditoria, agli occhi del mondo. Altra concessione è la possibilità di arricchire l’uranio all’estero, in Francia e Russia. Ma Obama ha già detto che anche se l’inizio può considerarsi «costruttivo», ci si aspettano però fatti concreti: la pazienza americana «non è illimitata» ed entro due settimane gli ispettori Onu dovranno avere accesso illimitato al sito di Qom. [...]

Rilasciato video di Gilad Shalit: è vivo

venerdì 2 ottobre 2009 Generico 5 commenti
Rilasciato video di Gilad Shalit: è vivoM.O., Nirenstein (Pdl): commozione per immagini Gilad Shalit

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera

“Siamo pieni di commozione nel vedere il soldato israeliano GiladShalit vivo e lucido dopo più di tre anni di crudele sequestro da partedi Hamas e ci complimentiamo con gli intermediari tedeschi per essereriusciti a ottenere per la prima volta un concreto segnale di vita delgiovane di cui tuttora si ignora il luogo di detenzione.
Ci auguriamo con tutto il cuore che ben presto Gilad possa tornare sanoe salvo dai suoi genitori, che stanno vivendo momenti di incredibilecommozione dopo avere combattuto come dei leoni per ottenere questoprimo risultato.
Siamo certi che la città di Roma, che ha dato di sé ottima provaconferendo a Gilad Shalit la cittadinanza onoraria nel giugno scorso,continuerà nella sua importante opera di solidarietà”.

Clicca qui per vedere il video

L’Onu è il vero ostacolo alla pace

giovedì 1 ottobre 2009 Diario di Shalom 0 commenti

Shalom, ottobre 2009

Quando Netanyahu è intervenuto all’assemblea generale delle Nazioni Unite giovedì 24 ottobre, ha compiuto un’audace rivoluzione concettuale, innanzitutto attaccando l’ONU frontalmente per la prima volta, e anche collegando fra loro quattro temi. Prima, ha ripercorso l’orrore della Shoah, e con una modestia da studente, che è poi stata criticata da alcuni, ne ha mostrato pianamente la verità storica tramite documenti. In secondo luogo, inaspettatamente, ha accostato il tema della negazione della Shoah a quello della relazione della commissione dell’ONU guidata dal giudice Goldstone, incaricato di indagare sulla guerra di Gaza. Come tutti si aspettavano dato il pregiudizio che sempre caratterizza l’ONU quando tratta di Israele, la commissione ha elaborato il suo mito negativo, ha partorito cioè un autentico blood libel, che collega l’idea stessa di Israele con quella di attacchi indiscriminati e senza ragione alla popolazione palestinese innocente e col concetto di crimini di guerra. [...]

E se il regime iraniano avesse altre strutture nascoste?

domenica 27 settembre 2009 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 27 settembre 2009

L’Iran è determinato oltre la nostra povera immaginazione occidentale a ottenere la bomba atomica, e il suo bisogno esistenziale di potere legato all’idea di un compito egemonico irrinunciabile, ha dato una enorme, inevitabile evidenza di sé nei giorni scorsi: la scoperta della nuova struttura di arricchimento nucleare, che Obama voglia o no ammetterlo, lo ha portato almeno ad un cambiamento verbale di linea; la Russia, che è pesante, si è spostata; la Cina, mentre Sarkozy e Brown denunciavano le violazioni di Teheran, non ha potuto mantenere la sua orientale indifferenza.
«La nuova struttura, con l’aiuto di Dio, comincerà a funzionare molto presto»: se non avevamo capito bene, la cocciuta determinazione iraniana dopo che Obama, Sarkozy e Brown avvertivano Teheran che adesso «è l’Iran che deve dare risposte» come ha detto il presidente degli Usa, ce l’ha di nuovo spiegata ieri Muhammad Muhammadi Golpayegani il consigliere del leader spirituale dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. [...]

Gli amici di Ahmadinejad ora sono in Svezia

venerdì 25 settembre 2009 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 25 settembre 2009

«Vergogna», ha detto ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo discorso a New York, rivolgendosi «a chi è rimasto seduto, in questa sessione dell’Assemblea dell’Onu, a legittimare chi nega la Shoah e minaccia di sterminio gli ebrei, vergogna a chi non capisce che il matrimonio fra fondamentalismo religioso e armi di distruzione di massa minaccia tutto il mondo». E peccato davvero che questa vergogna ricada sulla Comunità Europea, la cui presidenza svedese, rappresentata dal ministro degli Esteri Carl Bildt, ha dichiarato di essere rimasta seduta con altri membri dell’Ue (non l’Italia) perché il discorso di Ahmadinejad non aveva superato “le linee rosse” che si era data l’Europa rispetto alla possibilità di abbandonare l’aula.
Dunque, per responsabilità europea, lo spettacolo politico cui il mondo ha assistito durante l’assemblea generale dell’Onu è stato duplice, e il ruolo europeo non è stato certo quello dell’eroe: il peso politico maggiore l’ha avuto alla fine la sensatezza americana e di alcuni Paesi europei di fronte al pericolo iraniano, mentre la Svezia ha svolto una parte frigida e invecchiata. [...]

Torna l'incredibile show di Hamas "Pionieri di domani": quando educazione significa incitamento all'odio

venerdì 25 settembre 2009 Video 1 commento
Torna l'incredibile show di Hamas Dopo la tragica morte di Farfour (alias Topolino) e dopo Nahool (Ape Maya), la televisione di Hamas, Al Aqsa, torna alla carica nella nuova stagione televisiva con un nuovo personaggio per animare lo show per bambini "Pionieri di domani". Quando l'educazione passa per l'incitamento all'odio, e la libertà per il "massacro degli ebrei in Israele".

Gerusalemme, 24 set (ANSA) - Il sito internet israeliano Palestinian Media Watch riferisce che gli ospiti di un programma televisivo per bambini, trasmesso a Gaza dalla Tv controllata dal movimento islamico Hamas, hanno più volte affermato che la “liberazione” della Palestina passa attraverso il “massacro” degli ebrei in Israele. Nel programma per bambini denominato “Pionieri di domani”, andato in onda il 22 settembre sulla Tv Al Aqsa, Nassur, un pupazzo con le sembianze di un orsacchiotto, si rivolge a una giovane ospite in studio, dal nome Saraa, spiegandole che tutti gli ebrei “devono essere eliminati dalla nostra terra”. “Saranno massacrati”, ribatte a sua volta Saraa. Poi Nassur si rivolge telefonicamente a un bambino per chiedergli “Cosa vuoi fare agli ebrei che hanno ucciso tuo padre?”. “Voglio ucciderli” è la risposta. Saraa: “Non vogliamo far niente a loro, solo cacciarli dalla nostra terra”. Nassur: “Vogliamo massacrarli (Nidbah-hom, in arabo), così saranno cacciati dalla nostra terra, giusto?”. Saraa: “Sì. E’ giusto. Li cacceremo usando tutti i modi”. Nassur: “E se non se ne andranno pacificamente, con la persuasione e il dialogo, dovremo farlo sterminandoli (Shaht, in arabo)”. [...]

I sogni della Casa Bianca frantumati dai dittatori

giovedì 24 settembre 2009 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 settembre 2009

No, il discorso di ieri di Obama non è riuscito a restaurare un’idea rassicurante del futuro del mondo nelle mani dell’Onu. E forse non sarebbe poi una cattiva idea quella buttata là ieri da Gheddafi di portare il Palazzo dell’Onu in qualche Paese dell’emisfero meridionale del mappamondo. Perché al momento l’immagine di quello che dovrebbe essere il punto di riferimento della salvaguardia mondiale, della concordia e della pace, risulta di nuovo quella di uno specchio delle immense difficoltà, delle faglie di odio e incomprensione accompagnate da insopportabili ipocrisie e anche dalle incontenibili aggressività che fanno parte dello scenario internazionale. Uno scenario inquieto a dir poco.
Così è andata ieri subito all’inizio: di fuori le manifestazioni anti Ahmadinejad e anti Gheddafi di quelli che non vorrebbero vedere l’Onu trasformata, come è ormai da tempo, in un palcoscenico per dittatori e leader islamisti antioccidentali, antiamericani, antisemiti. [...]

Unesco: eletta la candidata bulgara Bokova, battuto l'egiziano Hosni

martedì 22 settembre 2009 Attivita parlamentari 13 commenti
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera

"Esprimiamo la nostra soddisfazione per la vittoria della candidata bulgara Irina Bokova sul candidato egiziano Farouk Hosni alla Direzione dell’Unesco.
Da mesi, la candidatura di Hosni si prospettava come un’ombra sul ruolo che dovrebbe svolgere l’Unesco rispetto alla promozione della cultura nel mondo: Hosni, infatti, aveva espresso nel passato posizioni pesantemente antisemite e anti-occidentali, pur rivestendo (e da ben 22 anni!) l’importante ruolo di Ministro della Cultura egiziano.
Hosni aveva fatto ripubblicare in Egitto i Protocolli dei Savi di Sion, aveva dichiarato il proprio disprezzo per la cultura ebraica e l'aveva cancellata dal suo paese con tutte le sue forze, aveva promosso la diffusione di tesi negazioniste dell’Olocausto e aveva anche boicottato e censurato autori arabi colpevoli di aver scritto testi che non combaciavano con le sue idee.
Siamo lieti che un candidato come Hosni non sia stato accettato dal consesso internazionale, pur rispettando il suo paese e il suo popolo dalla cultura millenaria: Hosni è stato bocciato grazie alla profonda consapevolezza, espressa anche dai molti deputati italiani di tutte le parti politiche che hanno firmato il nostro appello al Consiglio Esecutivo dell’Unesco, che la cultura debba avere un carattere aperto e universale. E' una vittoria della coscienza civile.
Ci congratuliamo infine con la neo Direttrice Irina Gueorguieva Bokova, la prima donna a ricoprire questo importante ruolo".

Leggi l'appello dei parlamentari contro la candidatura di Farouk Hosny

Mentre attendevamo il responso dell'ultima votazione in corso, era giunta anche questa notizia:


Corriere della Sera, 22/09/2009

Il principale candidato a direttore generale dell'agenzia dell'Onu per la cultura

Unesco: nuove accuse a Farouk Hosni

Agli ordini dei servizi segreti egiziani contro studenti e intellettuali. Un ruolo nell'affare Achille Lauro [...]


Obama ottiene il suo vertice. Ma nessuno crede a una svolta

lunedì 21 settembre 2009 Il Giornale 10 commenti
Il Giornale, 21 settembre 2009

Il leader americano convoca il premier israeliano Netanyahu e il palestinese Abu Mazen. Ma l’incontro di domani sarà più di immagine che di sostanza.

Dunque, Obama avrà il suo vertice. Benjamin Netanyahu, primo ministro d’Israele, e il presidente palestinese Abu Mazen partono oggi per New York dove, domani, prima dell’Assemblea Generale dell’Onu di mercoledì, si terrà un incontro con il Presidente degli Stati Uniti. Obama vedrà prima un leader alla volta e poi tutti e due insieme. Una bella fotografia senza molta sostanza. Abu Mazen è stato il più recalcitrante, e ha riempito la settimana scorsa di accuse contro Netanyahu; d’altra parte il premier israeliano, che ha ripetuto che le costruzioni negli insediamenti subiranno solo un blocco parziale, insiste per riprendere i colloqui che furono interrotti da un ennesimo rifiuto palestinese nel 2008.
Abu Mazen accusa Bibi di restare attaccato alla politica degli insediamenti, e dopo l’incontro di sabato con Mubarak al Cairo e con Abdullah ad Aqaba, si è rafforzato nell’idea che la palla debba essere giocata in campo israeliano; la strada l’ha già tracciata Obama, quella di un completo «congelamento» degli insediamenti, fra cui Abu Mazen considera anche Gerusalemme, come precondizione. [...]
Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.