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Haiti: se il Paese della guerra salva le vite

giovedì 21 gennaio 2010 Il Giornale 23 commenti
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Il Giornale, 21 gennaio 2010

Una parte della stampa internazionale accusa Israele di ignorare i diritti umani. Eppure ad Haiti è in prima fila soprattutto nella cura dei feriti e nella ricerca dei dispersi. Chi viene da una terra dove la morte è sempre in agguato, rispetta il valore dell’esistenza.

Chi vede che cosa sta facendo Israele ad Haiti, resta a bocca aperta: non c’è mezzo di comunicazione di massa, non c’è rappresentanza diplomatica che non abbia lodato il lavoro di quei volontari che non dormono e salvano vite a catena, e che lo fanno al massimo della competenza scientifica e umana. Ma non illudiamoci: non ci vorrà molto perché Cnn, Sky News, Cbs e tutte le tv internazionali, accusino di nuovo Israele di essere un Paese crudele, violatore di diritti umani, oppressore, assassino di bambini. Loro lo sanno, ma seguitano a lavorare fra le rovine e nell’ospedale da campo.

«Loro» sono i duecentoventi medici e paramedici israeliani, fra cui molti soldati, che sono arrivati per primi sull’isola distrutta, hanno cominciato a scavare e non hanno ancora smesso, hanno messo su un ospedale da campo che non sgarra di un millimetro dai migliori standard internazionali; a questo ospedale si rivolgono tutti i Paesi che cercano con buona volontà, ma in grande confusione (prima di tutto gli Stati Uniti), di portare aiuto ai terremotati. «Solo gli israeliani sono riusciti a portare velocemente un’assistenza avanzata», ha detto alla Cnn la dottoressa Jennifer Furin della Harvard Medical School.

Fra gli israeliani ci sono cinquanta ragazzi specializzati nell’estrarre sopravvissuti dalle rovine: ancora ieri hanno salvato due fratellini, e hanno strappato dalla morte più orrida decine di feriti e moribondi. Gli israeliani curano 500 persone al giorno, si sono portati da casa le migliori macchine salvavita, possono affrontare operazioni difficili, hanno fatto partorire con successo sei puerpere salvando tutti i neonati, persino due prematuri. La tv ha detto che l’ospedale degli israeliani è la Rolls Royce dei soccorsi umanitari a Haiti, ma in realtà è il dono amoroso di un popolo di soli sette milioni di abitanti, certo non ricco e sempre in pericolo; che, come ha detto la Cnn, in genere pessima su Israele, «è arrivato qui dall’altra parte dell’oceano». Perché lo fa? Perché sa che la vita umana non ha prezzo, come invece sembrano pensare in tanti fra quelli che hanno risparmiato, per esempio i Paesi petroliferi.

Qualcuno ironicamente ha scritto che si tratta di «un impegno sproporzionato», come era stata definita «sproporzionata» la guerra contro Hamas per difendere la vita dei cittadini israeliani colpiti dai tredicimila missili. Ma sproporzionati questi impegni non sono né l’uno né l’altro, bensì collegati l’uno all’altro. Solo chi sa che cosa significa dover difendere la vita giorno dopo giorno sa che cosa vale ed è in grado di farlo come si deve. E guardando un po’ più lontano, solo un popolo che per un lungo periodo, durante la Shoah, ha visto i suoi membri privati del loro nome, della famiglia, della loro umanità, sa che ogni vecchia donna di Haiti, ogni giovane colto nel pieno della sua gioia di vivere, ogni neonato in pericolo, somigliano a quegli esseri umani allora investiti dall’orrore.

Ma al di là delle ragioni morali, come fa Israele a essere così preparato scientificamente, ordinato e instancabile? L’ha spiegato Bill Clinton, inviato ad Haiti per l’Onu: «La tanta esperienza sul campo di battaglia gli ha insegnato a costruire magnifici ospedali da campo, e gli sono grato per questo».

Anche il terrorismo è stato maestro di velocità, scientificità, precisione. Durante l’Intifada il dottor David Applebaum, un medico dell’ospedale di Gerusalemme «Hadassa», venne ucciso da un terrorista suicida al caffè Hillel insieme a sua figlia Nava che avrebbe dovuto sposarsi il giorno dopo. Con loro finirono a pezzi tanti altri avventori. Il lutto per il dottor Applebaum fu particolarmente amaro: aveva infatti inventato un metodo nuovo per curare a catena i feriti trasportati a dozzine al pronto soccorso sulle ambulanze ogni volta, e capitava tutti i giorni, che un terrorista attaccava i civili israeliani. Il metodo Applebaum è stato copiato in tutto il mondo perché sa affrontare mirabilmente la confusione compiendo un’immediata classificazione della gravità delle ferite e quindi non perdendo un secondo nel salvare la vita e le parti del corpo in pericolo e nell’aiutare psicologicamente i traumatizzati.

È da studi sul campo come quello di Applebaum che Israele ha imparato ad amministrare sul campo i sentimenti di pietà. Ma non basta. Purtroppo la parabola di Applebaum dice che il prezzo per imparare quest’arte è ed è stato per Israele terribilmente elevato. Sproporzionato.


Vedi anche:

"Mi chiamo Israele, Il primo bimbo nato a Haiti si chiama Israel per ringraziare lo stato ebraico degli aiuti"

di Giulio Meotti

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Francesco I , Roma Italia
 mercoledì 27 gennaio 2010  10:20:15

Caro “Pepe”, è ovvio che quando si parla di approntare delle ricette di cucina, chi le sa fare meglio sono i cuochi; quando si parla di “provocazioni”attraverso il lancio di missili sulle case civili, stragi indiscriminate tra i cittadini inermi di uno Stato Democratico e vili espedienti per apparire alla comunità internazionale quale delle povere vittime, e cercare continuamente la provocazione per fare una guerra; ebbene, chi sa combattere meglio per la propria sopravvivenza e per quella del suo popolo, sono gli israeliani. Le tue considerazioni, poi, a riguardo dei civili di Gaza coinvolti nel combattimento, a noi basta sapere che, a seguito delle dichiarazioni rese dai cittadini, questi sono stati obbligati da Hamas a restare in casa, proprio per evidenziare alle future “commissioni umanitarie” che sono stati gli israeliani a coinvolgerli. Non conosci come va la storia quando si è dalla parte dei carnefici che si mascherano da vittime; Lo fece Stalin con le fosse di Katin, Hitler per quasi 10 anni, lo sta facendo Ahmadinejad con gli oppositori al regime iraniano; è ovvio che a voi antisemiti, questo non interessa, ma a noi sta a cuore. Vogliamo la pace, viviamo in pace e chi dovrebbe aiutare la pace, ci ha lanciato, fin’ora 13.000 missili sul nostro territorio. Perché non viene in Israele a parlare con i contadini, le maestre di scuola, i bambini, con la gente che la notte, invece di andare a sdraiarsi sul letto, scende in cantina, perché… hanno frainteso il rapporto Golstone? Conosciamo bene il vostro antisemitismo, filo-hamas, pro-hazbollah, ma il mondo sta imparando a conoscervi ed a conoscere quei razzisti, i quali, attraverso quella pelle d’agnello che indossate in pubblico per le occasioni umanitarie, nel privato, in effetti, vivete da lupi famelici, pronti sotterrare il pasto già consumato dell’antisemitismo, per divoralo inseguito, nel momento più opportuno.



pepe , italia
 martedì 26 gennaio 2010  17:29:57

Il fraintendimento riguarda il rispetto dei diritti umani, il principio di proporzionalita delle operazioni militari o il trattamento delle vittime della violenza bellica in territori occupati illegalmente?Durante l'operazione "Piombo fuso", dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, furono uccisi 13 israeliani tra i quali tre civili nel sud d'Israele e decine furono i feriti a seguito del lancio indiscriminato di razzi da parte dei gruppi armati palestinesi. Per contro, tra i civili palestinesi si contano appena 1400 morti e alcune migliaia di feriti.A Gaza, gli attacchi israeliani danneggiarono o distrussero edifici e infrastrutture civili, tra cui scuole, ospedali e impianti idrici ed elettrici. Migliaia di case vennero distrutte o furono gravemente lesionate.Delle 641 scuole di Gaza, 280 vennero danneggiate e 18 distrutte. Poiché più della metà della popolazione di Gaza ha meno di 18 anni, l'interruzione dei programmi educativi a causa dei danni provocati dall'operazione "Piombo fuso" sta avendo un impatto devastante. Anche gli ospedali hanno subito le conseguenze dell'offensiva militare e del blocco. Le autorità israeliane negano spesso, senza fornire spiegazione, l'ingresso a Gaza dei camion dell'Organizzazione mondiale della sanità, contenenti aiuti sanitari. I pazienti con gravi patologie che non possono essere curati sul posto continuano a vedersi negare o ritardare il permesso di lasciare la Striscia di Gaza.La disoccupazione a Gaza sta crescendo vorticosamente, dato che le piccole attività commerciali rimaste in piedi stentano a sopravvivere a causa del blocco. Lo scorso dicembre, le Nazioni Unite hanno reso noto che il dato era superiore al 40 per cento.Qual'è il fraintendimento sul rapporto Goldstone?



Angelica Edna , Israele
 martedì 26 gennaio 2010  11:20:22

cara Fiamma,che tu abbia sempre forze, energie, ispirazione e pazienza per contin uare a racontare le tue verita'......sei veramante una grande shelicha!!! con affetto Angelica Sasa



Maria Grazia Fracazzini , Borgomanero (NO)
 lunedì 25 gennaio 2010  17:52:51

Stimatissima F.Nirenstein,le persone intelligenti e cariche di comprensione umana sanno quanto sta facendo Israele per Haiti. Le lodi come al solito passeranno per lasciar posto alla sordida e bieca stupidità. Ma i fatti, quelli restano. Chi salva una vita, salva il Mondo intero, cita il Thalmud. Ebbene i volontari Israeliani hanno, con il loro valore, reso onore a quanto scritto sopra. Gli Haitiani e le persone perbene lo sanno.....I delatori ed i portatori di odio non lo comprenderanno mai, troppo ottusi e malvagi. Lunga vita ad Israele ed al suo meraviglioso popolo. Shalom



Francesco I , Roma Italia
 lunedì 25 gennaio 2010  11:26:52

Non so se l'opinione pubblica mondiale, quella che di solito condanna le giuste reazioni d'Israele agli atti terroristici dei molti paesi arabi che la circondano, si sia accorta che NON ESISTE la presenza di un solo paese islamico nella gara di solidarietà che il mondo CIVILE sta conducendo in quella tragedia che è il terremoto di Haiti. I paesi arabi, sono i produttori ed esportatori per quasi l'80% del petrolio mondiale, la più grande ed abbondante ricchezza che esiste nel sottosuolo della terra; i loro introiti, in valuta americana, raggiungono delle cifre inimmaginabili. Insomma , per questi petrolieri, gettar via un milione di dollari in una faccenda come in questa tragedia haitiana, sarebbe come fare un elemosina; invece, incredibilmente, NON solo nessuno di questi paesi ha annunciato di fare una misera offerta per la tragedia che ha sconvolto tutte le coscienze della gente mondiale , ma, da “quelle parti” NESSUNO ne fa accenno nelle network locali, per paura, di conseguenza, di dover mettere le mani nel portafoglio… Il bello è che, di contro, è proprio singolare che Israele, paese del medio oriente stigmatizzato in più occasioni dalle organizzazioni umanitarie facenti capo a l’Onu, è stato il primo paese al mondo che si è mobilitato per i soccorsi, lo stesso giovedì notte del 14 Gennaio; inviando medici, infermieri, soldati specialisti per l'ordine pubblico, medicine, tende per infermeria, Ospedale da campo...tutto quanto fosse possibile fare nell’immediato e da poter trasportare per un intervento d’urgenza e per provvedere alla salvezza di molte vite umane.Viene da pensare invece, a come questi nababbi petrolieri, come dei bambini viziati, passano il loro tempo a giocare "con le palette ed il secchiello" a riempire il mare di sabbia,per costruirci sopra i loro...castelli e per... giocarci con gli altri ricchi amici arabi, senza gli sfiori l’idea di devolvere un cent, per quegli esseri umani, perché...loro, quei bambini, sono degli... infedeli



carlo manca , roma
 lunedì 25 gennaio 2010  10:49:36

Gentilissima Signora Nirenstein,leggo con interesse i suoi articoli, e la ringrazio.Anche quello sull'ospedale allestito ad Haiti.Credo che queste notizie vadano diffuse il più possibile, per contribuire alla diffusione della verità.Per questo, mi sono preso la libertà di postare il suo articolo sull'unico blog che frequento abitualmente, Rivoluzione Italiana, di Paolo Guzzanti.Non è la prima volta che posto lì suoi articoli. Spero non le dispiaccia.Con stima.Carlo Manca



dott.adriana katz , israel
 domenica 24 gennaio 2010  12:05:03

Cara Fiamma,ti ringrazio per quello che scrivi,tu,come Giulio,siete un raggio di speranza e una conferma che non tutto il mondo si muove nella stessa direzione,che il buon senso e il bisogno della verita,certe volte esiste,Grazie di cuore



Ben Rossi , milano
 domenica 24 gennaio 2010  11:04:05

Pubblicamente Protesto PioXII e non lo ammise lui stesso ma ordino uno Chiese e Conventi di accogliere e Tenere al sicuro Decine di migliaia di ebrei.Se avesse parlato SAREBBE STATO peggio.Esemplare il caso dell'Olanda: Quando i vescovi olandesi protestarono fu una doppia catastrofe , con Decine di migliaia di nuovi internamenti nei lager e nuove stragi.



bike , Svizzera
 domenica 24 gennaio 2010  09:35:18

Ieri, ad 11 giorni dal terribile sisma, un giovane 22 enne haitiano è stato estratto ancora vivo ed apparentemente in ottime condizioni, da una squadra di soccorritori israeliani. Ancora una volta i media hanno passato sotto silenzio (o quasi) il grande impegno di Israele.Sono sempre in attesa di conoscere quale impegno hanno dato i paesi arabi ricchi. ......ben poco.



Alberto Levy , Israele
 domenica 24 gennaio 2010  06:30:57

Complimenti naturalmente a Fiamma Nirenstein e a tutto il lavoro che fa, desidero ricordare 2 fatti complementari all'articolo : l'ospedale israeliano e' stato il primo ospedale ad Haiti ad avere la possibilita' di fare operazioni complicate ad alto livello nei primi giorni dopo il sisma, e grazie a questo fatto sono state salvate circa 450 persone da morte certa. Dopo alcuni giorni sono spuntati anche altri opedali, ma nessuno aveva le funzionalita' tecnologiche dell'ospedale da campo israleiano, che ha un' esperienza lunga ormai mezzo secolo nella cura di feriti in condizioni in emergenza. Sui giornali italiani che non hanno informato i lettori su questi fatti, posso solo ribadire quello che penso di loro : sono giornali comunazislamici, e in ultima analisi non sono solo antisemiti, sono neonazisti senza aver capito di esserlo. Chi appoggia i barbari terroristi islamici di Hamas (che ha come scopo della sua carta costituzionale l'assassinio degli ebrei d' Israele, anche se in Europa i giornalisti non vogliono leggere l'arabo e fanno finta di nulla) e' un nazista di tipo nuovo, che non ha capito di esserlo. Qualunque antisemita e' un nazista di tipo nuovo, anche se non ha capito di esserlo, anche se dice - io "critico" solamente Israele - critiche che sono diffamazioni falsissime, assolutamente simili a quelle del nazismo. I giornali La Stampa di Torino, La Repubblica e l' agenzia ANSA, sono "piccoli" esempi di giornali di questo tipo: giornali che diffamano Israele tacendo sulle sue ragioni, che provocano antisemitismo e che sono, in ultima analisi, giornali nazisti di tipo moderno. Questa e' la mia opinione, si possono alternativamente chiamare giornali "comunazislamici", pero' abbrevviando nazisti sono in ultima analisi.



up , roma/italia
 sabato 23 gennaio 2010  22:33:52

mi sono commosso.



elisabetta , Ferrara
 venerdì 22 gennaio 2010  15:18:07

Gent.ma Fiamma, ancora una volta con amarezza constato la faziosità dei media. Se non fosse stato per Lei e per l'articolo di Giulio Meotti, non avrei saputo della prontezza, dell'efficienza e della generosità di Israele in questa circostanza. Non ne sono sorpresa perché nutro grande stima verso la nazione israeliana; e nemmeno sono sorpresa del comportamento della maggior parte dei mezzi di informazione, i quali da parecchi anni, nei confronti di Israele, operano in malafede e con palese ostilità, distorcendo e falsificando gli avvenimenti e il loro significato. Gli stessi che, nei prossimi giorni, celebreranno, compunti e ipocriti, la Giornata della Memoria.



Ester , Morbio Superiore
 venerdì 22 gennaio 2010  11:21:18

Grazie Signore, per lo spiraglio d'amore e di luce su Haiti attraverso Israele. Aiutaci ad essere riconoscenti per ogni passo che Israele fa verso il riconoscimento, nelle nazioni, della sua esistenza a capacità. Aiutaci a vedere il bene ed a dimenticare il male... non più occhio per occhio e dente per dente ma bene per il male! Grazie Signore,che vegli su Israele, amen.Salmo 121Shalom, Shalom, Ester.



Alfonso Margani , Firenze /Italia
 venerdì 22 gennaio 2010  10:24:06

Com'è vero! Temo però che tutto ciò on impedirà a tutti i Rizzo,i Diliberto, Le Morgantini e compagni di continuare a blaterare slogan antiisraeliani,purtroppo.L'importante è che Israele se ne infischi-:)



Dominick J Porto , Como/Italia - cittadino USA
 venerdì 22 gennaio 2010  03:55:15

we excel in almost all endeavors and areas in life's journey. what we fail to do is "market" our tikkum olam. mille grazie per i tuoi commenti. Shabbat shalom



LUCA RANOTTO , BIELLA
 giovedì 21 gennaio 2010  18:04:46

CARA SIGNORA NIRENSTEIN,DA ISRAELE NON MI ASPETTAVO DI MENO. SE SOLO I PAESI CONFINANTI CON QUESTO PICCOLO STATO SI DECIDESSERO A ESSERLE AMICI, QUANTO NE GUADAGNEREBBERO. HO VISSUTO 1 ANNO DELLA MIA GIOVENTU' IN ISRAELE, IN UN KIBBUTZ, E, IO CATTOLICO, MI SONO SENTITO A CASA MIA. TANTO CHE ANCORA ADESSO HO UN GRANDE AMORE PER QUELLA MAGNIFICA TERRA ED ANCOR PIU' MAGNIFICO POPOLO. CONTINUI NELLA SUA BATTAGLIA SIGNORA NIRENSTEIN, PER FARE CONOSCERE IN ITALIA ED IN EUROPA QUELLO CHE VERAMENTE ISRAELE ED IL SUO POPOLO SONO.CON AFFETTO,LUCA RANOTTO



stefano , usa
 giovedì 21 gennaio 2010  17:35:52

Grazie Israele di esistere!!!Per noi Italiani e americani sei un esempio di lotta alla barbaria! Come dice Luca, noi combatteremo giorno dopo giorno contro le menzogne del moderno antisemitismo capitanato ahime` dalla sinistra massimalista!



marco monti , bologna/italia
 giovedì 21 gennaio 2010  16:52:36

cara sig.ra nierenstein,ho sentito alcuni minuti fa di una notizia riportata da un giornale statunitense secondo la quale hamas sarebbe disposta a riconoscere israele.secondo lei, cosa c'è di vero in questa novità che per la sua enorme portata mi ha lasciato completamente esterrefatto?la ringrazio per il parere che mi vorrà dare.



Agostino Morello , Ancona / ITALIA
 giovedì 21 gennaio 2010  16:50:23

Brava, perchè scrivi cose vere che la gente in buona fede comprende.Non sono Israeliano nè sono ebreo: sono semplicemente un vecchio ex ufficiale della Regia Marina Italiana.Pace e bene



Guido Guastalla , Livorno Italia
 giovedì 21 gennaio 2010  15:28:19

Cara Fiamma,il tuo articolo su Haiti è bellissimo, straordiamente commovente. Noi quello che dici lo sappiamo bene; cerchiamo di farlo sapere, di socializzarlo, come cerca di fare un nostro gande amico chee è Giulio Meotti.Guido Guastalla



buffone carmine , firenze italia
 giovedì 21 gennaio 2010  15:08:15

Gentile sig.ra,complimenti per il suo articolo sempre misurato nelle espressioni ma così sentito.La ringrazio di queste informazioni perchè mi era sfuggito l'aiuto degli ebrei ai terremotati.Non vorrei sbagliarmi ma non credo che i mezzi di informazione ne abbiano parlato.Si parla tanto dell'intervento di Bertolaso mente Israele faceva già la sua parte.Con i sensi della mia stima.Dott.Buffone



annalisa , milano
 giovedì 21 gennaio 2010  15:05:17

Gentile Fiamma,Ho appena letto il suo pezzo sul Giornale. E sono un po' scandalizzata, e molto ammirata.Per l'ennesima volta Israele nel bene è stato "oscurato" (nessuno aveva mai detto prima che sono stati i primi ad arrivare e cosa hanno fatto), mentre ogni vita caduta per sua mano viene sempre enfatizzata.Dalle sue parole traspare un orgoglio e una felicità (può ben dire di appartenere a un popolo che sa salvare vite meglio di chiunque altro, e di questo lei è giustamente fiera e, per quelle vite salvate, felice) che soltanto un cretino può fraintendere. Purtroppo "la mamma dei cretini è sempre incinta" e i suoi figli molto loquaci.Grazie per averci informati.(PER FAVORE, NON PUBBLICHI IL MIO INDIRIZZO MAIL)



luca , bologna
 giovedì 21 gennaio 2010  14:41:33

Bello, ma non serve. Il mondo non vuole gli ebrei. Già si trovano online le accuse assurde di Israele che traffica gli organi dei bambini di Haiti, sul modello del peggior antisemitismo medievale. Il mondo non vuole gli ebrei perché nella loro tenacia, nel loro coraggio, nella loro umanità riconosce tutti i propri limiti e la propria barbarie. Non rimane che lottare e sopravvivere come sempre hanno fatto gli ebrei nella storia, magari con qualche sostenitore in più vicino rispetto al passato, ma sempre una minoranza.



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