Fiamma Nirenstein Blog

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7 ottobre 2023 Israele brucia

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Intervento in Aula sull'Iran

lunedì 15 febbraio 2010 Attivita parlamentari 1 commento

Resoconto stenografico, seduta di giovedì 11 febbraio 2010

FIAMMA NIRENSTEIN Signor Presidente, onorevoli colleghi, grazie per avermi dato la parola, vorrei anch'io, dopo il collega intervenuto precedentemente, sottolineare la nostra attenzione, come Parlamento italiano, nei confronti di questa giornata, che può essere decisiva o fatale per quei coraggiosi che cercano di prendere le strade mentre il potere degli ayatollah dispiega tutta la sua forza per opprimerli, imprigionarli, ucciderli. Voglio ricordare anche che questa aggressività insopportabile nei confronti di coloro che ormai stanchi, dopo tanti anni di oppressione teocratica, cercano di scrollarsi di dosso un regime che ormai tormenta le donne, uccide gli omosessuali, perseguita i dissidenti, questa oppressione va di pari passo con l'arricchimento dell'uranio che avviene in maniera conclamata e ormai palese.
Dopo aver rifiutato le migliori proposte che l'Occidente aveva fatto ad Ahmadinejad, a partire dall'ottobre scorso quando gli aveva proposto di arricchire l'uranio - già arricchito al 3 per cento - al di fuori dei suoi confini e restituirglielo già arricchito e quindi pronto per un uso pacifico, soltanto due giorni or sono il potere centrale iraniano dopo essersi preso gioco di noi più volte - è ormai dal 2003 che lo sta facendo, ma in particolare in questi mesi a partire da ottobre, quando ha ricevuto la proposta della Nazioni Unite - ha rifiutato una volta per tutte questa proposta di mano tesa e sta procedendo a tutta velocità all'arricchimento dell'uranio, dimostrando così che i suoi fini sono sostanzialmente aggressivi.
L'Iran è l'unico Paese dell'ONU che minaccia quotidianamente di morte un Paese dell'ONU, e lo fa dentro l'Assemblea dell'ONU, inficiando così tutte le buone intenzioni nate nel consesso internazionale all'indomani del disastro della seconda guerra mondiale. Noi qui abbiamo tre elementi di cui il nostro Parlamento deve tenere gran conto: la crescita verticale ed esponenziale della preparazione di ordigni micidiali, che non sono solo la bomba atomica, ma anche i missili Shahab 2 e 3 ormai realizzati e un sistema antimissili S-300 sostitutivo di quello che persino i russi si sono ormai rifiutati di fornire all'Iran; l'oppressione complessiva e generalizzata sia delle minoranze dissidenti, sia di quelle che il regime crede contravvenire ai principi dell'islamismo per come lo interpreta; infine la minaccia di genocidio che l'altro giorno quaranta premi Nobel, con un articolo pubblicato a pagamento su The New York Times, hanno dichiarato passibile di processo da parte del Tribunale dell'Aja, come tentativo di genocidio. Io credo che il nostro tribunale... (il lapsus non è casuale), il nostro Parlamento si debba associare alla richiesta dei quaranta premi Nobel di processare Ahmadinejad per il tentativo di genocidio al Tribunale dell'Aja (Applausi).

Sconcertante e grottesca la candidatura dell'Iran al Consiglio diritti umani dell'ONU

lunedì 15 febbraio 2010 Attivita parlamentari 0 commenti
Roma, 15 FEB (Velino) - "Non si sa se ridere o piangere alla notiziadella candidatura dell'Iran a un seggio nel Consiglio per i DirittiUmani dell'Onu dal giugno prossimo, per tre anni: e' una candidaturasconcertante e grottesca, nonostante il paradosso continuo delledinamiche delle Nazioni Unite, che perlopiu' proteggono i violatori didiritti umani a causa di assurde maggioranze automatiche". Lo dichiarain una nota Fiamma Nirenstein, esponente del Pdl e vicepresidente dellacommissione Esteri della Camera.
"Proprio in questi giorni la violenta risposta del regime iraniano allerichieste di democrazia da parte della sua popolazione ha segnato unanuova quantita' di estreme violazioni di diritti umani, con uccisioni,imprigionamenti senza processo e persecuzione di dissidenti - prosegue-. Condivido e lodo le parole dell'ambasciatore Laura Mirachian, nostrorappresentante permanente presso le organizzazioni internazionali diGinevra, che oggi con estrema chiarezza ha espresso la contrarieta' delnostro Paese a questa candidatura. La partita resta tuttavia aperta dalmomento che
i posti a disposizione per il gruppo asiatico sono 4 e i candidati inlizza 5 (oltre all'Iran, il Qatar, la Malesia, le Maldive e laThailandia). Se, a causa di pressioni politiche, uno degli altri 4candidati dovesse rinunciare, l'Iran entrera' automaticamentenell'organismo che dovrebbe in teoria sorvegliare la morale del mondo.Giusto per completare il paradosso, la questione si pone proprio in
questi giorni in cui il Consiglio per i Diritti Umani stesso staesaminando le violazioni iraniane dalle elezioni del giugno scorso inavanti". [...]

E nell’ombra si nasconde la terza Intifada

domenica 14 febbraio 2010 Il Giornale 4 commenti

Il Giornale, 14 febbraio 2010

La teoria dei corsi e ricorsi è un po’ vecchiotta, ma quando mercoledì scorso un poliziotto palestinese al posto di blocco di Tapuah nell’West Bank ha pugnalato, uccidendolo, un soldato israeliano, tutta Israele non ha potuto fare a meno di ricordare quell’ottobre del 2000, quando la pace sembrava fatta, gli accordi di Oslo ancora non erano stati distrutti a Camp David, e tutt’a un tratto un poliziotto palestinese, in una di quelle speranzose ronde congiunte di forze armate palestinesi e israeliane insieme, sparò in testa a un soldato di Tzahal. Poco dopo, ci fu l’assalto alla tomba di Giuseppe, dove un soldato israeliano druso fu ferito a morte e morì dissanguato perché una torma jihadista non lasciò arrivare i soccorsi. Era l’anticamera dell’Intifada. Oggi, i segnali somigliano a quelli antichi: due mesi fa, è stato ucciso un padre di sette figli, Meir Chai, e fra i tre assassini, tutti di Fatah, uno era un membro dei servizi di controspionaggio; nel novembre del 2007 tre poliziotti palestinesi uccisero un abitante di Shaveui Shomron, negli insediamenti. Un mese dopo due membri del Servizio Generale di Intelligence uccisero due autostoppisti israeliani. E non è finita qui. [...]

Let's go on

venerdì 12 febbraio 2010 English 9 commenti

Dear friends,

Just a few lines to keep you posted on my recent initiatives. We passed through an extremely prolific and significant period of work.
I'm writing now having just came back from a very intensive week in Israel: first, I was part of President Berlusconi’s delegation for the first bilateral summit between Italy and Israel. Eight Italian Ministers took part in it and it was very successful, as you could probably see from the great media coverage that was granted to this historical event. You can read some of my impressions in one of my recent articles I’m forwarding below.

Just one day after Berlusconi’s visit ended, on February 4th, I led the delegation of MPs we promoted in the framework of our very active Italy-Israel Parliamentary Friendship Association. This was our second visit to Israel. Last year we concentrated in the Southern border, while this year we focused on the Jerusalem question, the "freezing" issue and the Northern border. The group, totally voluntary and self-funded, was made of 30 people, 14 MPs from the various political parties (totally bipartisan), some of them accompanied by their partners, professors and journalists. We had a ultra intensive 5 days program, from Thursday 4, coming back with the Tuesday 9 early morning flight in order to be right back for the voting in the Parliament… [...]

Mediorientale

venerdì 12 febbraio 2010 Generico 0 commenti





Sintesi degli argomenti della puntata di questa settimana:

Sul fronte iraniano: il cambiamento di Mir Hossein Mousavi, da esponente della leadership iraniana, tra i principali sostenitori del programmma nucleare, a leader del movimento di democratizzazione.
Il movimento è forte. Ma anche il consenso di Ahmadinejad sembra esserlo, almeno a giudicare dalle piazze che lo sostengono.
A meno ch enon si riesca ad aiutare il movimento interno in maniera determinante, cher però sembra molto difficile, la comunità internazionale deve intervenire sul fronte delle sanzioni. Venerdì prossimo si riunisce il Consiglio di Sicurezza ONU per deliberare in merito.
La Russia si è convinta nel corso degli ultimi mesi che l'Iran è un pericolo anche per la Russia stessa.
Il premier israeliano Netanyahu ha in programma una visita in Russia in settimana per sensibilizzare Putin e Medvedev in vista della riunione del COnsiglio di SIcurezza.

L'Unione Europea frattando ha votato in settimana, per la prima volta, un documento sul mancato rispetto dei diritti umani in Iran. E su questo fronte l'anello debole è costituito da un altro membro permanetente del COnsiglio di Sicurezza ONU, la Cina.

Sembra che le sanzioni che verranno valutate la settimana prossima, siano mirate a colpire le elite e quanto meno la popolazione.

Israele richiede lo stopo completo dell'arricchjimento dell'uranio da parte dell'Iran, mentre la comunità internazionale parla solo di "volerlo controllare". E questo nonostante sua dal 2003 che le trattative per un nucleare, in teoria a scopi civili, vanno avanti, con un Iran che ha preso più volte in giro l'interlocutore.

Sul fronte Israele/Autorità Nazionale Palestinese (ANP): Mitchell ha proposto il ritorno a negoziati indiretti. Ovvero, significa tornare indietro a 16 anni fa. In cambio di alcune condizioni, il 20 febbraio si dovrebbe riaprire un dialogo tra Israele e ANP con intermediazione.

A un check point a Tapuach, nelle vicinanze di Gerusalemme, un soldato israeliano è stato accoltellato e ammazzato da un ufficiale palestinese. Trattasi di uno di qeulli ufficiali che vengono istruiti proprio dalle forze di polizia americane e israeliane. Già nell'ottobre 2000 si verificò un episodio simile: durante un pattugliamento congiunto tra israeliani e palestinesei, un ufficiale palestinese sparò a uno israeliano e questo fu uno degli episodi che diede il via alla Seconda Intifada.
Salam Fayyad, il primo ministro palestinese, ha condannato questo attacco, dimostrando così l'importanza del training israelo-americano delle forze di polizia palestinesi, al quale non possiamo rinunciare.

Per Fayyad è un modo di indicare, soprattutto al popolo palestinese, che in realtà la situazione non sta andando così male: il mercato azionario palestinese è cresciuto del 12% nel corso del 2009 e a Gerusalemme e al nord di Jerico, si stanno compiendo importanti progetti di pianificazione urbana per la popolazione palestinese.

Lo scandalo sessuale all'interno dell'ANP, che vede coinvolto Rafik Al-Husseini, uno dei principali consiglieri di Abu Mazen. La storia è stata scoperta inizialmente dal giornalista palestinese Khaled Abu Toameh, che ha intervistato un avvocato, ex funzionario dei servizi di intelligence palestinesi a capo dell'unità anti-corruzione dell'ANP, di nome Fahmi Shabaneh. Nell'intervista, Shabane rivela numerosi casi di corruzione e in sostanza rivolge un appello ad Abu Mazen: elimina le mele marce nei vertici dell'ANP, o farò nomi e cognomi che ti comprometteranno seriamente.

Ora Shabaneh, originario di Hebron, è ricercato da un mandato di cattura da parte dell'ANP. E' scappato verso Gerusalemme Est, dove, per sua stessa ammissione, ha già proveduto a comprare una tomba, ritenendo di avere i giorni contati per via dell'entità delle sue rivelazioni.

Nota positiva in conclusione: sono state appena create due nuove unità di salvataggio della Protezione Civile israeliana, interamente arabe, ognuna composta di 25 volontari, il 25% donne.

IRAN: NIRENSTEIN (PDL), AL FIANCO DELL'ADNKRONOS PER LIBERTA' INFORMAZIONE

mercoledì 10 febbraio 2010 Attivita parlamentari 0 commenti

Roma, 10 feb. (Adnkronos) - ''La minaccia rientra nella politica, ormai istituzionale del regime iraniano, di oscurare l'informazione. E' l'unico paese membro dell'Onu che minaccia di distruzione un altro paese dell'Onu, impicca i dissidenti, minaccia l'Italia, cosi' come tutti i paese democratici e liberali''. Lo dice Fiamma Nirenstein, commentando la minaccia rivolta alla redazione di Aki-Adnkronos International dall'Esercito informatico iraniano'.
La parlamentare del Pdl esprime ''solidarieta' all'Adnkronos, la cui azione e' indispensabile per il pluralismo dell'informazione: sono al suo fianco in questa battaglia per le liberta' di informazione''.

IRAN: 'ESERCITO INFORMATICO IRANIANO' MINACCIA AKI

Teheran, 10 feb. - (Adnkronos/Aki) - "Il potente Esercito Informatico Iraniano ammonisce tutti i siti d'informazione e gli attivisti coinvolti nel ''progetto soft'', intento a rovesciare il governo, che, come siamo riusciti ad oscurare il sito ''Mowjcamp'', abbiamo la possibilita' di colpire anche altri centri d'informazione che vogliano continuare la propria attivita' ostile al popolo iraniano. Questi soggetti devono essere consci che potranno essere colpiti drasticamente, dal nostro esercito, nello spazio virtuale''.
E' la minaccia contenuta in un messaggio fatto pervenire via mail alla redazione di Aki-Adnronos International. [...]

L’Iran ci attacca? È un buon segno

mercoledì 10 febbraio 2010 Il Giornale 7 commenti

Il Giornale, 10 febbraio 2010

Non è una novità vedere l'Italia al centro dell'attenzione dell'integralismo islamico. Ci sono parecchi imam e mufti che a svariate latitudini inveiscono appena possono contro Roma, i crociati, il cristianesimo, la civiltà occidentale, e promettono la vittoria. L'attacco di ieri all'ambasciata italiana è parte dell'anima della rivoluzione iraniana e della guerra islamista contro l'Occidente: quel qualche centinaio di basiji che lanciavano pietre e gridavano morte all'Italia devono avere sentito echeggiare nei loro imi precordi sentimenti profondi, così come chi ha preparato la protesta contro il discorso di Berlusconi a Gerusalemme e ha chiamato a severo colloquio il nostro ambasciatore, è senz'altro convinto che si tratti di una tappa come tante altre di un conflitto alla lunga inevitabile, proprio per l'essenza laica e democratica del nostro Paese. Perché l'Iran, che festeggia domani, il 22 di Bahman, 11 di febbraio, la rivoluzione del 1979, è aggressiva ontologicamente. Lo sciismo di Ahmadinejad e di Khamenei crede che, per facilitare l'arrivo del suo Messia, non il migliorare l'accordo e l'accomodamento siano necessari, ma che lo siano invece il conflitto, il confronto e anche la conflagrazione finale. Allora sarà garantita la redenzione e la supremazia islamica sulla storia. [...]

IRAN: NIRENSTEIN (PDL), ATTACCO ALL'AMBASCIATA È UNA MEDAGLIA PER L'ITALIA

martedì 9 febbraio 2010 Attivita parlamentari 2 commenti

IRAN: NIRENSTEIN (PDL), ATTACCO ALL'AMBASCIATA È UNA MEDAGLIA PER L'ITALIA
CI FA ONORE CHE SIA PRESO DI MIRA L'IMPEGNO PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA

Roma, 9 feb. (Adnkronos) - «L'attacco alla nostra ambasciata, che giunge dopo le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a favore dei diritti dell'opposizione in Iran, è un evento che ci fa onore». Lo dice all'ADNKRONOS la vice presidente della commissione Esteri di Montecitorio Fiamma Nirenstein (Pdl), dopo il tentato assalto da parte di un centinaio di persone alla sede diplomatica italianaa Teheran. «D'altronde -aggiunge- è un'azione che si confà ad un regime oppressivo e completamente antidemocratico come quello iraniano, la cui unica preoccupazione è reprimere il popolo, fabbricare la bomba atomica e perseguire il genocidio del popolo ebraico. Che la nostra ambasciata sia stata presa di mira -conclude- è una medaglia che il nostro Paese può vantare sul fronte della difesa della libertà e della democrazia».

L’amore di Israele per Silvio? Lui sfida il politically correct

giovedì 4 febbraio 2010 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 4 febbraio 2010

«Ma perché non resta da noi, cosa ha da fare in Italia?» ha esclamato il conduttore del telegiornale del Canale statale tv dopo aver parlato ieri di Berlusconi. «Dopo tre giorni con lui devo dirlo: è uno charmeur irresistibile» ha ripetuto il giornalista del secondo canale. Ma addirittura Shimon Peres lo ha definito Shimshì, solare, nel discorso alla colazione in cui ha anche suggerito in maniera semplice e diretta al leader italiano che «la stampa chiacchiera ma gli elettori scelgono». «Lei ci ha scaldato il cuore» ha sorriso Peres durante la colazione di saluto di ieri, e non si riferiva alla indubbia simpatia che il Premier italiano ha suscitato, ne alla storiella che ha raccontato, ma soprattutto alle prese di posizione sostanziali e coraggiose di Berlusconi in tutte le occasioni in cui si è espresso, e in particolare durante l’intervento alla Knesset. Berlusconi è stato diverso da tutti i leader europei, non ha cercato di insegnare niente a nessuno ma ha offerto la sua stima e la sua mediazione a un Paese che, ha detto, «bisogna ringraziare per il solo fatto di esistere».  [...]

Israel's love for Berlusconi? He challenges the political correctness

Il Giornale, February 4, 2010

"But why don’t you remain with us, what do you have to do in Italy” exclaimed the anchorman of the State TV Channel news program in talking about Berlusconi. "After three days with him, I must say: he is an irresistible charmeur" chimed the journalist of the second channel. Indeed Shimon Peres defined him shimshì, sunny, in his speech delivered during the official reception. He also simply and directly said to the Italian leader that “the press chits chats but voters choose”. “You warmed our hearts” smiled Peres during the farewell lunch on the last day of Berlusconi’s visit. And he was not referring to the undoubted popularity the Italian Prime Minister gained, nor to the joke he told. But he referred specifically to the substantial and courageous positions that Berlusconi took on all the occasions in which he expressed his opinion. And in particular, during his speech to the Knesset. Berlusconi had a different approach with respect to all other European leaders. He did not try to teach anything to anyone. But he offered his appreciation and mediation to a country that – as he said – “we must thank for its very existence”. He did not leave the title “best friend of Israel” to remain a rhetorical exercise and the moving story of his mother Rosa who saved a Jewish woman as part of Bibi Netanyahu’s welcome speech: on a day in which the enemies turned up with every possible means, with war threats from Syria and large bombs launched in the sea probably by Hamas to blast shores and Israeli ships and to cause a massacre. [...]

Andiamo avanti

martedì 2 febbraio 2010 Attivita parlamentari 25 commenti

Cari amici,

poche righe da Israele dove mi trovo con la delegazione del presidente Berlusconi. Resterò qui anche per unirmi alla delegazione di parlamentari dell'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele, che giungeranno questo giovedì. Queste poche righe sono solo per dire che in questi giorni ho la bella sensazione che il lavoro di accumulare un chicco di sabbia sopra l’altro, un cucchiaino d’acqua del mare insieme all’altro, alla fine sia un lavoro con un significato. In questi giorni, quali che siano le opinioni politiche sul freezing o quelle sul Golan, la mia sensazione è che esista un mondo che ha di Israele una visione realistica, non vista attraverso la lente deformante dell’odio arabo e palestinese che ne fa una grottesca caricatura di uno stato razzista, indegno di vivere, ma un meraviglioso simbolo dell’irrinunciabile amore della cultura ebraica per la democrazia e di resistenza di fronte al costante pericolo di vita.

Berlusconi ieri ha visitato Yad Vashem con concentrazione e passione intense, incitando la guida (molto brava) a continuare con le sue spiegazioni, fermandosi davanti a ogni fotografia. La cena con Bibi Netanyahu non ha trattato di banalità diplomatiche, ma sempre e soprattutto di Iran, di terrorismo, di collaborazione economica, di cose vere.

Veniamo da giorni di lavoro duro, io e Sharon insieme a altre persone di buona volontà. come Veronica e vari colleghi del Parlamento che verranno con noi in viaggio, fra loro l’Onorevole Pianetta, che è il presidente dell’Associazione di Amicizia Italia-Israele. Due iniziative pubbliche, una sul rapporto Goldstone sulla guerra tra Israele e Hamas dell'anno scorso e una sull’informazione nel mondo palestinese, con la proiezione di scioccanti filmati provenienti dalle TV palestinesi.
A Strasburgo, al Consiglio d’Europa ho condotto una dura battaglia, sostenuta dai miei compagni del gruppo PPE, per ottenere una migliore mozione sul Medio Oriente. Questa è veramente incredibile e vi raccomando la lettura del resoconto (in questo post precedente: http://fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=11&Id=2312).
Alla Camera, abbiamo tenuto la prima sessione della commissione d’indagine conoscitiva sull’antisemitismo, con un'audizione del Ministro Frattini, meditata e seria, nel Giorno della Memoria. Ho scritto, come sempre, tanti articoli. E ancora molto troverete se scavate un po' nel blog, molto nelle coscienze che percorrono questo cammino con noi. Da giovedì, cammineremo con una ventina di parlamentari fra israeliani e palestinesi, cercando di fare quello che è riuscito bene, come si vede durante questa visita, a Berlusconi: vedere una realtà, amarla, aiutare. Mandate i vostri commenti, andiamo avanti.

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