Fiamma Nirenstein Blog

"Silvio, amico sincero": un bene raro per Israele

lunedì 1 febbraio 2010 Il Giornale 11 commenti

Il Giornale, 1 febbraio 2010

I media di Gerusalemme esaltano il ruolo di Berlusconi in un Paese a rischio di genocidio, tra Hamas, Hezbollah e l’incubo dell’atomica

Un amico... haver tov, un buon amico. Già dalla giornata precedente all’arrivo di Silvio Berlusconi in Israele tutti i media cartacei, radiofonici, televisivi erano pieni di questa espressione. Per Israele gli amici sinceri sono importanti quanto rari, specialmente quando arrivano dall’Europa. Israele è abituata a vedere il mondo gestire con le pinze la sua situazione, sa che avere un rapporto caldo e gentile come quello di Berlusconi con lo Stato ebraico e con Bibi Netanyahu è una scelta costosa, che il mondo islamico guarda e aggrotta le sopracciglia. Israele è spesso calunniata e rimproverata mentre la premono mille minacce esistenziali, e il fatto che qualcuno capisca quanto è duro difendere l’unica democrazia del Medio Oriente le dona un attimo di respiro, una autentica consolazione.

Il panorama che Berlusconi vedrà sarà quello di una società piena di voglia di vivere, di un’economia che si basa sull’innovazione tecnologica. Netanyahu, che ci tiene molto a dare un suo segno fortemente liberale, ha creato l’ambiente perché l’indice delle cento compagnie israeliane più forti nello stock Exchange di Tel Aviv siano cresciute dell’88,8% in un anno, riprendendosi velocemente dalla crisi del 2008. Lo standard medio della vita è simile a quello italiano. Sembra incredibile che sia una società minacciata di genocidio, affaticata dalle spese militari, in cui la leva militare è di tre anni, e in cui il pericolo è pane quotidiano. L’Iran è oggi il centro dell’attenzione strategica, un pericolo chiaro e presente: Israele lo vede appollaiato sui suoi confini, sempre più aggressivo. Al nord Hezbollah, parte importante del governo libanese, milizia sciita integralista armata dagli ayatollah lungo il confine israeliano, è pronto a scattare quando l’Iran lo ordini.

E a Gaza, a sud d’Israele, Hamas che ha giurato di distruggere Israele, è definita anche da Abu Mazen una pedina iraniana. La Siria, nella cui capitale risiedono le ambasciate più attive di svariati gruppi terroristi, è un attore così importante in tutta la vicenda che il ministro della difesa Ehud Barak è stato costretto a dire che se di nuovo dovesse scoppiare un conflitto con il Libano a causa di un’aggressione degli Hezbollah, probabilmente esso si allargherebbe alla Siria. Ha anche aggiunto che Israele spera che questo non succeda, ma questa è l’aria che tira dopo che il giornale del Qatar Al Watan ha rivelato una svolta strategica decisiva da parte di Damasco verso gli Hezbollah, che in questi giorni hanno dispiegato i missili terra-terra M600 di fabbricazione siriana, che raggiungono i 250 chilometri i distanza; insomma, Tel Aviv.

Israele certo spiegherà a Berlusconi che la sua preoccupazione è che l’Iran si serva dei suoi amici per dare fuoco al Medio Oriente. Questo naturalmente distruggerebbe qualsiasi opzione di pace con i palestinesi del West Bank: e Abu Mazen, forse sperando che il consesso internazionale faccia la maggior parte del lavoro, sta un passo indietro rispetto a trattative di pace (richieste invece da Netanyahu) cui pone precondizioni che Israele non accetta. I palestinesi vorrebbero un completo congelamento di tutte le costruzioni negli insediamenti: ma Netanyahu, che pure ha ordinato il maggiore «stop» dal 1967, non vuole andare troppo lontano senza contropartite almeno morali.

Sanguina il risultato ottenuto da Sharon con lo sgombero di Gaza, solo missili sulle città israeliane e il potere a Hamas. Abu Mazen a sua volta teme di essere abbandonato da un’opinione pubblica abituata giorno per giorno alla propaganda ufficiale di esaltazione degli «shahid» - i terroristi suicidi - diffusa anche da Fatah. Hamas gli contende da vicino il consenso sul versante della guerra a Israele.
Un altro tema che angoscia Israele e di cui è probabile che dati i suoi rapporti con la Turchia Berlusconi sentirà parlare, è il drammatico raffreddamento di rapporti con il governo turco guidato da Tayyp Erdogan, dato che per tanti anni il Paese di Kemal Ataturk è stato il miglior nesso fra mondo islamico e Israele e oggi ne provengono attacchi continui.

Insomma, farà caldo in Israele. Gli americani in questi giorni dispiegano navi al largo della costa iraniana e piazzano sistemi antimissile almeno in quattro Paesi arabi moderati: un segnale che Obama non crede più di poter contenere la follia di Ahmadinejad con la politica della mano tesa. Lo temono infatti anche i Paesi arabi moderati ed è per questo che gli Usa schierano i sistemi antimissile. La situazione che Berlusconi incontrerà in questi giorni è infuocata e sassosa più di sempre in Medio Oriente. E dunque Israele lo aspetta, perché quando sei in pericolo, è bello raccontarlo ad un amico.

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vincenzo vecchio , palazzolo sull'0glio
 lunedì 8 febbraio 2010  22:39:46

finalmente un capo di governo è chiaro nel riconoscere sostegno al popolo islraeliano e al suo stato. L'unico stato democratico in mezza dittature terribili che discriminano e umiliano soprattutto le donne.



Roberta Nahum , Roma Italy
 venerdì 5 febbraio 2010  17:30:31

Cara Fiamma, conosci troppo bene la mia stima per te e per il tuo sacrosanto lavoro perchè io abbia bisogno di dirtelo ancora. Tuttavia il riconoscimento per un lavoro più che ben fatto va sempre dato e aiuta ad affrontare nuove sfide e ad andare avanti. Contua così, cara amica ; che il tuo sforzo sia coronato da sempre maggiori successi, per il bene ...del bene.Con stima e affetto, Roberta



Elena Aga Rossi , roma
 giovedì 4 febbraio 2010  13:04:06

tante congratulazioni Fiamma finalmente l'Italia ha una politica chiara e condividibile verso Israele



Luciano Serasini , Italia
 giovedì 4 febbraio 2010  09:36:45

Silvio non era solo, era accompagnato virtualmente dalle migliaia di amici di Israele che arconchè non vadano fisicamente, lo seguono con il cuore!!!



steiner , italia
 giovedì 4 febbraio 2010  09:03:35

che dire di già detto bene bene bene avanti così fa piacere avere un leader che si pone in questi termini verso un paese che è eccezionale poichè è eccezionale il percorso del suo popolo ed è vere essenziale il dover menzionare l'aspetto giudaico cristiano fantastico si è reso manifesto il vero rasoio di Ocam e si è posta la questione nei giusti termini...bene bene bene



andrea storace , La Spezia Italia
 giovedì 4 febbraio 2010  07:11:46

....per quel ché puó servire..... sono con voi.



stefano , usa
 mercoledì 3 febbraio 2010  22:29:39

A me sembra pero` che israele e` sempre sola. Sia gli Usa che i paesi Europei hanni i piedi in due scarpe: troppi sono gli interessi per il petrolio. Quindi mi faccio ben poche illusioni sull` amicizia di Silvio. Se si guarda alla storia dell` Usa col mediooriente , si scopre che gli americani sono sempre stati piu` fedeli all` arabia saudita piuttosto che a israele!



Francesco I , Roma Italia
 mercoledì 3 febbraio 2010  09:59:06

Sono oramai convinto che la causa riguadante il diritto di esistere d'Israele sia maggiormente difesa dai partiti del Centro-destra che da altri. Siamo tanti, che sempre di più, riconoscendoci nei valori giudaico-cristiani che hanno costituito e formato la nostra Europa, sentiamo anche in noi un legame affettivo, umano, storico-culturale e religioso, che ci vede uniti ai fratelli ebrei ed al popolo d'Israele, nella difesa dagli attacchi che continuano a martoriare questo popolo, il quale, nella storia dell'umanità, non ha mai offeso con le armi alcuno, ma, si è difeso strenuamente solo per vedersi riconoscere il suo diritto(sancito da l'Onu)ad esistere.Come cristiano, non potrò mai disgiungere la mia fede da quella ebraica, anche perché, in tutte le letture che appartengono al cristianesimo, " l'incipit " fa sempre riferimento al popolo d'Israele.



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 martedì 2 febbraio 2010  20:24:34

Cara Fiamma, cara amica,lo so che Berlusconi é amico di Israele, é anche proprio per questo che é candidato al premio nobel per la Pace.Che dirti??Io spero che Israele trovi un vero amico possibile nell'Italia.Non ti nascondo che a me Israele piace molto, e che considero un Paese molto pacifico, e pacifista.Un bacione, Ilaria.Shalom Shalom!!



Matteo Prandi , Milano
 martedì 2 febbraio 2010  01:56:08

Gentile onorevole Nirenstein,sono orgoglioso del fatto che, grazie in particolare alla politica di Berlusconi e Fini, l'Italia sia considerata un Paese grande amico di Israele. Forse il più amico all'interno dell'Ue. La condanna assoluta ogni forma di antisemitismo, nonché di razzismo e intolleranza, deve essere un punto fermo nell'elaborazione politica del Pdl. In merito all'orizzonte, suggestivo, dell'ingresso di Israele nell'Ue, penso che questo processo possa utilmente collocarsi nell'ambito di una complessiva strategia euro-mediterranea di dialogo, di pace e di sviluppo, che certamente coinvolga i Paesi arabi moderati. I migliori saluti. Con stima per la sua intelligenza e sincera simpatia.



alessandro albore , italia
 lunedì 1 febbraio 2010  18:11:18

L' Italia, tramite S.B. , si presenta come un “vero amico”, proponendo il “cuore fraterno “, anche tecnologia militare all’ IDF, mentre dall’altra aiuta il programma spaziale Iraniano con dei satelliti spia.http://www.jpost.com/IranianTh.....?id=167454Iran aid to be raised with BerlusconiYAAKOV KATZ AND HERB KEINON01/02/2010 04:15J’lem concerned Mesbah 2 satellite will be used to carry surveillance equipmentCarissima Sra., ma:Siamo alle comiche……………?O come si dice:" Business is business " ?GRADITO UN SUO APPROFONDIMENTO SUL TEMA.....



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